Originariamente Scritto da
Xenia888
Non so se questo sia il posto giusto per questo thread, ma dato che si parla di parole, questo mi è sembrato il posto meno inadatto ad una riflessiione linguistica di genere. Se però così non fosse perdonatemi, dato che non ho trovato una collocazione milgiore.
Se è uomo decide di insultare una donna, per qualunque ragione lo faccia, a torto o a ragione, la prima cose che fa è quella di darle della puttana, troia e altre sconvenienze, ma sempre di genere analogo. Se la donna insultata volesse rispondere all'offesa ricevuta non saprebbe come offendere altrettanto sanguinosamente chi l'ha gratificata del titolo di puttana, sgualdrina, mignotta e simili, sempre con attributi che fanno riferimento alla sua moralità... Se la donna offesa da queste contumelie dovesse rispondere con altrettanta efficacia all'offesa ricevuta, non avrebbe termini equivalenti per farlo, perchè il puttano, il mignotto o lo sgualdrino non esistono... Solo le donne, pare che possano prostituirsi, infatti... Anche il lessico della lingua italiana (hahinoi!) dimostra di essere discriminante nei confronti del sesso femminile, dato che anche la lingua risente degli antichi parametri e della mentalità di marca patriarcale, e quindi maschilista, che ha per tanto tempo governato il mondo. In passato le donne tacevano solamente e quindi è per questo che in alcuni casi, Ancora oggi mancasno loro alcune parole.
Che cosa fare allora per rimettere le cose in pari, se mancano i termini equivalenti all'offesa ricevuta? Purtroppo si deve ricorrere ad un artificio linguistico e concettuale e, dato che chi ti ungiuria ha una donna per madre, purtroppo si può solo dargli del FIGLIO DI PUTTANA... Ed ecco che ancora una volta è una donna a farne le spese, affinchè un'altra possa rintuzzare l'offesa ricevuta. Ma quando si va a toccare la mamma tutti I SIGNORI O PASEUDOM TALI, se ne scandalizzano assai di più di quando l'insultante ha gratificato di puttana l'oggetto della sua ira. La mamma infatti non si tocca non la si può nominare invano come fosse Dio e allora l’offesa diventa subito una questione gravissima, appunto un fatto di lesa maestà "materna"!
In sostanza neanche in una lite si riesce ad ottenere la PARITA' FRA UOMO E DONNA, e non parlo certo della forza fisica che in questo caso non è in questione, perché verb almente mancano le parole equivalenti dell’insulto al maschile, corrispettive dell'offesa ricevuta. Si potrebbe dare del maiale a chi ti da della troia, ma l'insulto non avrebbe cert lam stessa efficacia, dato che i MASCHI VANNO SPESSO FIERI DI ESSERE TUTTI UN PO' MAIALI. Solo quando per difenderti rispondi, nell’unico modo che loro riconoscono come offensivo, allora col sangue agli occhi, la reazione e la seguente: “Tu mia madre non devi neanche permetterti di nominarla, hai capito?” E te lo dice anche se si tratta di colui che ti ha appena dato della di prostituta, nei vari modi, più o meno volgari, a seconda del grado di confidenza e d'incazzatura. Ai maschi non ci si può azzardare ad insultare la mamma pena la riprovazione di qualunque altro uomo, ma nessuno si scandalizza più di tanto se tu vieni chiamata puttana per ragioni anche banali, quali un diverbio per una questione di parcheggio o se non parti subito a razzo allo scattare del semaforo verde.
Ma anche nei forum di discussione, proprio come questo, accade che un folle o forse anche soltanto un cretino più frustrato di un altro, si permetta di trovare da ridire su ogni cosa che tu scrivi, esprimendosi con il massimo della volgaritàpossibile, dandoti l’epiteto di puttana, declinato nelle diverse maniere, senza che ti abbia mai vista né conosciuta, solo perché hai un’opinione diversa dalla sua. Ma se osi rispondere come detto sopra, citandogli i presunti facili costumi della sua mammina, allora si scandalizza anche il moderatore, che non per altro è uomo anche lui, e ti riprende dicendoti che tu hai trasceso e di non farlo più, pena l’espulsione, anche se non sei certo stata tu ad iniziare la guerra delle ingiurie. Così va il mondo… anche nel terzo millennio, e così va a farsi friggere la parità di genere anche in internet.
Tuttavia trovo davvero molto triste che per pareggiare un’offesa gratuita, dato che mai e poi mai chi ti da della mignotta ti ha mai visto battere il marciapiede, una donna sia costretta a doverne insultare un’altra, solo perché ha avuto la sfortuna di aver generato, suo malgrado, un cretino.