Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Ghibellino
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    Predefinito La favola di una Casa chiamata Italia

    Tanto tempo fa in una radura bagnata da 3 grandi laghi e con molti fiumi, gente venuta da lontano iniziò a costruire una casa, pian piano tra di loro emerse una famiglia che abitava uno dei locali della Casa, Roma, e fece grande e potente tutta la Casa Italia che partì per la guerra, conquistò tante altre case e formò un impero immobiliare grandissimo. E' vero che i guadagni di questo vasto impero formato da tante case erano per poche famiglie, la gran parte degli inquilini erano rimasti servi ma i sacerdoti dicevano loro che prima gli dei e poi Dio voleva questo, date a Cesare (il capo dell'impero immobiliare) quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di dio, aveva detto qualcuno. Poi passarono gli anni, passarono i secoli, l'impero immobiliare venne distrutto e la stessa Casa Italia diventò proprietà di gente venuta da fuori e nel corso dei secoli la Casa cambiò spesso proprietario. Ma i servi rimasero sempre servi, però avevano la consolazione di un certo dio che li avrebbe premiati, un dì, in una Casa Celeste. La Casa venne poi divisa tra vari padroncini locali finchè un certo tempo uno di questi padronici, che si chiamava il Re di Sardegna, diventò il capo di tutta la casa. E i servi? Erano sempre servi. Un bel giorno, una della famiglie che abitavano la casa, si chiamavano Fascisti, si impadronirono della casa e ne divennero i padroni. Sognavano di fare come gli antichi romani e gettarono la Casa in una guerra sanguinosa e devastante alla fine della quale la Casa venne occupata da nuovi padroni venuti da oltre il grande Lago. Questi nuovi padroni, però, dicevano di essere buoni e bravi e permisero ai servi di avere uno strumento chiamato democrazia, che avrebbe consentito finalmente ai servi di essere padroni della propria casa. I nuovi padroni, chiamati americani, consentirono ai servi di eleggere i loro capi, i capo Casa e i servi gioirono, finalmente dopo 10.000 anni erano padroni della propria casa. Questo andò avanti per qualche decennio, si è vero il padrone vero erano questi stranieri che abitavano oltre il Grande Lago, ma i servi erano contenti, ogni 5 anni eleggevano il Capo Casa e questi, in effetti, consentirono, anche con l'aiuto del padrone, ai servi di avere finalmente una vita decente. Però, purtroppo, questi Capo casa erano anche un po' corrotti e per avere i voti dei servi ed essere eletti promettevano grandi cose e non avendo soldi a sufficienza per darli ai servi che li avevano eletti, cominciarono a fare una cosa che veniva chiamata debito pubblico, cioè andavano in un luogo chiamato Mercati e in cambio di un pezzettino del valore della casa, chiamati Titoli del debito Pubblico, si facevano prestare dei soldi che poi si tenevano per loro e per le loro famiglie e davano qualcosina anche ai servi in cambio del voto. La situazione però divenne ben presto insostenibile, le mutate condizioni geopolitiche (non so come le chiamassero loro, il temine non ci è giunto) convinsero il padrone oltre il Grande Lago che i Capo Casa corrotti non andavano più bene. Per i servi? No per loro. E alloro sostituirono i Capo Casa e sostituendoli con dei nuovi capi, chiamati maggiordomi, che avrebbeero governato la casa secondo le loro direttive, dicendo però ai servi che lo avevano fatto per il loro bene e che i servi avrebbero continuato ad eleggere questi maggiordomi. Nel frattempo la situazione della Casa Italia divenne sempre più difficile, il padrone di Oltre il Grande Lago aveva altri problemi (anche questi noi chiamiamo geopolitici) per cui i maggiordomi della Casa Italia furono costretti a cercare aiuto presso i vicini e, soprattutto, presso coloro che detenevano quei tanti pezzettini del valore della casa che, ricordate, si chiamava Debito pubblico. Naturalmente i maggiordomi non dissero nulla ai servi, non dissero che la loro casa non era più di proprietà dei servi, ma continuarono a fare grandi discorsi in occasione delle feste più importanti della Casa e a fare felici i servi dicendo loro che loro, i servi, erano sempre i padroni della Casa. Ed invece i padroni della casa erano altri, erano quelli che avevano dato tanti soldi alla Casa e volevano che maggiordomi e servi obbedissero senza tante storie ai loro ordini. Vennero tanti maggiordomi che continuarono ad ingannare i servi non dicendo mai la verità, uno in particolare si ricorda ancora, era un certo Silvio e veniva da una stanza chiamata Arcore, era ricco, aveva tante ammiratrici tra le serve ed ingannò per tanto tempo gli abitanti della Casa. Ma ad un certo punto i veri padroni della Casa gli chiesero il conto e il povero Silvio se ne dovette andare tra i lazzi e gli insulti dei servi. I padroni della Casa volevano una cosa che loro chiamavano stabilità, volevano che i loro soldi fossero al sicuro ed installarono nei servi l'idea che loro, i servi, fossero i responsabili del decadimento della Casa. Occorreva fare dei lavori per ristrutturare la casa, sennò al primo terremoto o al primo uragano tutto sarebbe crollato e i servi non avrebbero avuto più dove abitare. E allora i servi, convinti dai loro maggiordomi iniziarono a fare sacrifici, perché così volevano i padroni della casa, persero tanti privilegi che per qualche decennio avevano avuto ma la loro fiducia nei maggiordomi non venne mai meno. I servi non sapevano, perché era un segreto ben nascosto, un vero tesoro tenuto ben chiuso nelle più segrete stanze, chi fosse a comandarli, loro in fondo erano felici dei loro maggiordomi che loro eleggevano o indicavano in uno strano tipo di elezioni che chiamavano primarie e in cui pagavano anche per indicare il maggiordomo. Gente strana questi servi, ma tantè. Ora pare che sia arrivato un nuovo maggiordomo, è giovane, è bello (insomma a qualcuna piace), parla bene e ne parlano bene tutti nella casa, anche i padroni veri sembrano soddisfatti. Che dire? La favola finisce qui e tutti vissero felici e contenti.
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  2. #2
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    Bella dovrebbe essere insegnata nelle scuole elementari anziché insegnare i tromboni di Napolitano, magari si aprirebbero gli occhi a qualcuno
    Senza conservatori e senza rivoluzionari, l'Italia è divenuta la patria naturale del costume demagogico.
    Piero Gobetti

  3. #3
    Ghibellino
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    E Grillo? Manca Grillo e non si capisce come la proprietà della casa sia passata dagli americani ai detentori del DP. E la BCE? E Bruxelles? E la Merkel?
    Ma nel complesso condivisibile anche se il discorso "fascisti" non mi convince, chiaramente
    Ultima modifica di Gianky; 15-02-14 alle 12:25
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  4. #4
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Ultima legione Visualizza Messaggio
    E Grillo? Manca Grillo e non si capisce come la proprietà della casa sia passata dagli americani ai detentori del DP. E la BCE? E Bruxelles? E la Merkel?
    Ma nel complesso condivisibile anche se il discorso "fascisti" non mi convince, chiaramente
    Grillo potrebbe essere uno che cerca di svegliare i servi ma forse anche lui non sa bene il resto della storia. Però mi pare che il problema importante, geopolitico, sia di chi è la proprietà della casa. Probabilmente è diventata una multiproprietà e può essere che i tanti proprietari non siano d'accordo tra di loro sulla politica da seguire per evitare che la Casa ci cada addosso.
    Senza conservatori e senza rivoluzionari, l'Italia è divenuta la patria naturale del costume demagogico.
    Piero Gobetti

  5. #5
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    E quindi la soluzione quale sarebbe, Gianky?


    ...


    Comunisti e fascisti: proposte concrete, zero; sermoni, tanti, con grande fantasia.
    Ultima modifica di TEBELARUS; 15-02-14 alle 13:18
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  6. #6
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    Citazione Originariamente Scritto da SEPTIMUS Visualizza Messaggio
    E quindi la soluzione quale sarebbe, Gianky?


    ...


    Comunisti e fascisti: proposte concrete, zero; sermoni, tanti, con grande fantasia.
    Le soluzioni sono solamente due:

    1) lasciare andare le cose come vanno e sperare che io me la cavo

    2) rivoluzione violenta che scardini l'esistente ma con idee chiare a cosa si va incontro

    Data la mia età, mi sto avvicinando ai miei secondi trent'anni () ed egoisticamente dovrei essere per la prima, idealmente sono senz'altro per la seconda. In entrambe le soluzioni, però, bisogna che la gente sappia di che cosa stiamo parlando. L'importante è quello e la mia favoletta vuole aiutare in questo.

    PS: non sono ne comunista e neppure fascista, una volta ero un socialista che credeva nella democrazia adesso sono solo socialista.
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  7. #7
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Grillo potrebbe essere uno che cerca di svegliare i servi ma forse anche lui non sa bene il resto della storia. Però mi pare che il problema importante, geopolitico, sia di chi è la proprietà della casa. Probabilmente è diventata una multiproprietà e può essere che i tanti proprietari non siano d'accordo tra di loro sulla politica da seguire per evitare che la Casa ci cada addosso.
    Si hai ragione, la Casa è una multiproprietà, quel che è certo è che i servi non hanno nessun potere sulla conduzione della stessa.
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  8. #8
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    Sì, ma dopo la rivoluzione?

    Come ci si isola da tutto il mondo per evitare le influenze dei grandi Stati?
    Come si sconfigge il potere della finanza e dei rettiliani del bilderberg, del FMI, ecc.ecc.?

    Si fa un muro lungo i confini e si impedisce qualsiasi comunicazione?

    Si collettivizzano le imprese così da risolvere il problema dei capitalisti che influenzano la politica?

    Almeno qualche traccia... dire che siamo tutti servi è facile...
    Ultima modifica di TEBELARUS; 15-02-14 alle 21:33
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  9. #9
    Ghibellino
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    Citazione Originariamente Scritto da SEPTIMUS Visualizza Messaggio
    Sì, ma dopo la rivoluzione?

    Come ci si isola da tutto il mondo per evitare le influenze dei grandi Stati?
    Come si sconfigge il potere della finanza e dei rettiliani del bilderberg, del FMI, ecc.ecc.?

    Si fa un muro lungo i confini e si impedisce qualsiasi comunicazione?

    Si collettivizzano le imprese così da risolvere il problema dei capitalisti che influenzano la politica?

    Almeno qualche traccia... dire che siamo tutti servi è facile...
    Lascia perdere i rettiliani che si sta parlando di cose serie e non è che mettendo la situazione in caciara si risolvono le cose.
    La prima cosa, LA PIU' IMPORTANTE, è capire quale è la situazione, se non la si capisce, ANZI SE NON LA SI VUOLE CAPIRE, ogni discorso è vano. Se, cioè, si continua a pensare che basti mettere una X sulla schedina elettorale per aver esercitato il nostro "potere" di popolo e questo ci da l'illusione di aver deciso NOI la politica, si perde solamente tempo. Come ho cercato di spiegare nella favoletta e come ha aggiunto giustamente SEMPRE LIBERO, la casa Italia è oramai una multiproprietà e in questa casa noi siamo i servi, oppure se la parola ti da fastidio, siamo il personale di servitù. I padroni stanno altrove, chi ci governa in realtà ci amministra per conto dei padroni ed io li ho chiamati maggiordomi che, come saprai, sono i capi della servitù.
    Tu mi chiedi: e dopo la Rivoluzione? Io ti ho già risposto, dopo la Rivoluzione nessuno pensi di continuare a vivere come adesso. Dopo la Rivoluzione ci saranno lacrime e sangue. Dopo la Rivoluzione si mangerà pane e cicoria altro che caviale e champagne. Dopo la Rivoluzione la servitù, ridiventata proprietaria della Casa, dovrà andare alle finestre in armi e respingere i vecchi padroni che vorranno rientrare in possesso "dell'immobile". Dopo la Rivoluzione Casa Italia dovrà cercare nuovi alleati e nuove prospettive. Dopo la Rivoluzione niente sarà più come prima. Per questo ho concluso che PRIMA di fare la Rivoluzione ognuno deve sapere a cosa si va incontro.
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  10. #10
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    Predefinito Re: La favola di una Casa chiamata Italia

    Citazione Originariamente Scritto da SEPTIMUS Visualizza Messaggio
    E quindi la soluzione quale sarebbe, Gianky?


    ...


    Comunisti e fascisti: proposte concrete, zero; sermoni, tanti, con grande fantasia.
    Comunista? fascista? Io?

    Io sono un sincero democratico, contrariamente a Gianky io credo ancora nella democrazia, per intenderci una democrazia sociale, niente a che fare con fascismo o comunismo, ma questo non vuol dire che un sincero democratico come me debba chiudere gli occhi di fronte alla situazione e negare l'innegabile.
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    Piero Gobetti

 

 

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