L'inquisitore fu fatto santoardinal Bellarmino e tre giorno prima del rogo a Giordano fu inserita nella lingua la mordacchia affinché non potesse più parlare durante i momenti pubblici. Cosa dire?
L'inquisitore fu fatto santoardinal Bellarmino e tre giorno prima del rogo a Giordano fu inserita nella lingua la mordacchia affinché non potesse più parlare durante i momenti pubblici. Cosa dire?
E a noi cosa ce ne importa?
Dal mio punto di vista fu un gesto orribile, anche contestualizzandolo... Tuttavia Giordano Bruno è ormai diventato un'icona per chiunque voglia muovere critiche alla Chiesa per qualsiasi motivo (non alludo a te, ovviamente, ma alla leggerezza con cui ho sentito spesso buttar giù il suo nome)... e mi chiedo se l'interessato sarebbe felice di sentirsi citare come il prezzemolo e così tanto a sproposito...
"Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)
Ricorreva il suo anniversario di morte e come tanti ho ricordato certe nefandezze, ma le risposte sono cariche di cattiveria e di ignoranza e offendono profondamente senza scopo alcuno (per questo non ho colto e mosso polemiche, per dignità). Non mi permetterei mai di rispondere così verso il martirologio di un santo cattolico romano nel forum dei cattolici o in altro luogo! Anche se non condivido RISPETTO le sofferenze di tutti coloro che vogliono cambiare le idee, e così facendo. tentando di migliorare l'umanità, mettendo a repentaglio la propria vita.
Chiedo scusa, ma proprio entrando nel merito delle idee di Bruno , ma tentare di influenza le idee dei sovrani regnanti per il tramite della stregoneria e dell'evocazione demoniaca per manovrarli come pupazzi (questo è il motivo per cui Mocenigo lo invita a casa propria a Venezia) quale sarebbe il progresso apportato dall'umanità?
Esistono tre giordani bruno.
Il personaggio storico, quello delle sue opere e quello ricostruito nell'800 dalla massoneria come martire del libero pensiero (cui egli non credeva tra l'altro)
Di quale vogliamo parlare quindi?
Preferisco di no.
Ultima modifica di Venedig; 19-02-14 alle 21:30
Ho lottato, è molto; ho creduto nella mia vittoria . È già qualcosa essere arrivati fin qui . Non aver temuto di morire, aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille.
( G. Bruno)
Questa citazione è assai strana , perché mi sembra strano che Giordano Bruno scrivesse in un Italiano pressoché contemporaneo essendo vissuto nel '500 .
Puoi dirmi da dove è tratta?
Perché vedo che rimbalza di forum in forum da pagina feisbuc a pagina feisbuc. Ovviamente senza nessun riferimento storiografico.
Non è che alla fine è una citazione apocrifa , visto che ripeto, l'Italiano di allora era assai diverso?
No perché se è come penso è la medesima storia che dicevo sopra. Che esiste il Bruno personaggio reale (che tra l'altro mandava affanculo e malediceva un po' tutti, oltre che fare il delatore infame contro i Cattolici in Inghilterra per conto dell'equipollente dell'epoca dei servizi segreti inglesi, senza dimenticare il curriculum di truffatore ) ed il Fantagiordanobruno, supereroe ante litteram , una specie di Pannella rinascimentale.
Allora, che ci dici?
Preferisco di no.
Emil Cioran scriveva : Il fanatico […] è incorruttibile: se per un'idea è capace di uccidere, allo stesso modo può farsi uccidere per essa; in entrambi i casi, sia egli tiranno o martire, è un mostro. Non esistono esseri più pericolosi di quelli che hanno sofferto per una convinzione: i grandi persecutori si reclutano tra i martiri ai quali non è stata tagliata la testa.
Questo vale per i martiri cristiani su cui si fonda la chiesa