Originariamente Scritto da
ventunsettembre
da il Nord quotidiano
L'economista Renzi e il Cerutti Gino. Ciao Gaber. Ci manchi.
venerdì 25 luglio 2014
Un blog economico di persone competenti - non di cazzari "bimbominkia" come li ha definiti con insuperabile ironia Rischio Calcolato (altro blog economico di qualità) - qual è Vincitori e Vinti di Paolo Cardenà, si è arreso, dopo le ultime parole di Renzi.
Queste: "Sarà “molto difficile” arrivare alla stima dello 0,8% di crescita del Pil contenuta nel Def, ma “che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone”.
Il titolo "Hanno studiato economia alle Feste dell'Unità" non ha dato seguito all'articolo, se non per la frase riportata testè. E' comprensibile. Dall'addetto alle braciole sulla carbonella non si può pretendere una valutazione comparata degli effetti del crollo del Pil a valori proporzionali che schiantano pari-pari il Def su cui si basa, anzi si basava, l'equilbrio dei conti pubblici italiani.
E Renzi, in tutta evidenza, possiede una preparazione in economia da girarrosto fiorentino.
Ma qua non interessa più di tanto evidenziarla. Qua è bene prevedere il futuro settembrino dell'Italia. La faccio semplice: ci sono solo tre possibilità.
La prima: Renzi getta la spugna, Napolitano forma un governo-fantoccio dal tratto sudamericano e arriva il nuovo vero padrone dell'Italia morta: la Troika. Cosa combinerà la Troika, lo dirò più avanti.
La seconda: Renzi resta e vara una manova di nuove lacrime (tante) e sangue (poco, non ce n'è più in giro) così da stoppare al momento l'arrivo della Troika, e tra un attimo racconterò che tipo di manovra.
La terza: Renzi se ne frega nell'ordine di Ue, Bce, Troika e va avanti sulla via delle sue riforme confusionali, quelle per cui il rifacimento del Senato avrebbe valore economico per i conti pubblici, mentre la tassa aumentata del 30% sulla produzione artigianale della birra, no. (l'ottimo Cardenà è pregato di non svenire e gli amici di Rischio Calcolato per favore rimettano nel mobile il fucile da caccia, grazie)
Ora, guardate, la prima ipotesi combacia con la seconda: in entrambi i casi, che sia Renzi a farlo o sia un kaz und kartoffen planato a Roma dal nord Europa è indifferente, dovranno essere rubati, prelevati, drenati, tassati, fate voi, i conti correnti degli italiani per un ammontare complessivo di non meno di 50 miliardi di euro al primo giro, e cioè subito tra settembre e ottobre, altrettanti al secondo giro, tra gennaio e febbraio.
Il motivo di tanta fretta e così tanti soldi è presto detto: i conti pubblici non ammettono ignoranza. Se il Pil farà +0,2% (e magari fosse vero!) anzichè +0,8% come ha scritto Renzi nel Def, il limite del 3% salta come un tappo di spumante e a Bruxelles non saranno felici, specialmente dopo le "simpatiche ramanzine" di Renzi ai vertici della Commissione europea non più tardi di 15 giorni fa. Quindi, onde evitare una procedura d'infrazione in ambito economico, serve prelevare dalle tasche degli italiani il denaro mancate per impedire lo sforamento. O almeno una buona parte. Cento miliadi di euro, appunto. Capito, adesso?
Ah, bè, c'è sempre la terza possibilità. Forte delle solide teorie economiche studiate tra le salsicce, Renzi potrà fieramente proseguire a riformare il Paese, strafregandosene del Pil sotterrato, sbeffeggiando la Commissione imbufalita, ironizzando su quel drago di Draghi del Giambellino, il Cerutti Gino. Ah, già. Lui è toscano, non la sa. Fa niente. Saremo tutti morti, ma vuoi mettere, che ridere?
Ciao Gaber.