Chi di voi lo ricorda?
Chi saprebbe raccontare qualcosa della storia di questa piccola casa editrice-bollettino?
Chi di voi lo ricorda?
Chi saprebbe raccontare qualcosa della storia di questa piccola casa editrice-bollettino?
ANTONIO GUERIN
E' morto Antonio Guerin, la Sentinella d'Italia
E' morto Antonio Guerin, combattente della Repubblica Sociale Italiana, volontario delle Brigate Nere e direttore del mensile La Sentinella d'Italia. Ben lontano dalla caratura degli squallidi personaggi neofascisti del dopoguerra, Antonio Guerin è stato un fustigatore indefesso di questa italietta nata dalla Resistenza. Amico di Leon Degrelle, fervente antisionista e anticapitalista, è stato un Fascista che non ha mai rinnegato la propria fede, nè le proprie scelte. A lui si deve, tra l'altro, la pubblicazione di opere revisioniste di estrema importanza. Il suo Sentinella d'Italia è stato uno dei mensili più genuini e vigorosi del nostro pensiero. L'ultimo bel ricordo che ci ha lasciato è "L'ultima raffica", un bel romanzo che aiuta a comprendere i valori di coloro che si arruolarono nella Repubblica Sociale Italiana.
Salutiamo Antonio e ricordiamolo con onore.
Addio a Guerin, Sentinella d'Italia
06.01.09 - Altro lutto tra i nostri gloriosi Reduci. Antonio Guerin, combattente della Repubblica Sociale Italiana ci ha lasciati.
Antonio Guerin, insostituibile direttore del mensile Sentinella D'Italia, è stato tra i più arcigni difensori dello spirito fascista. Uomo di grande coerenza e impeccabile determinazione, non si è mai nascosto di fronte alle persecuzioni subite nell'immediato dopoguerra, in una terra, come quella Giuliana, difficile da vivere.
A Monfalcone, in provincia di Gorizia, scriveva i suoi dirompenti editoriali; acerrimo nemico del liberismo capitalista, nonché fervente anticlericale, non usava mezzi termini nell'accusare ogni nemico dello Stato Sociale. Stimato amico di Léon Degrelle, di cui conservava gelosamente una foto insieme a lui.
È grazie a un editore come Antonio Guerin, se tante opere di Degrelle sono state pubblicate nel nostro paese. Lui, coraggioso editore, ricordò il generale da vivo e da morto, dedicandogli articoli che hanno ispirato in tanti giovani un vero e proprio ‘mito’ di Léon Degrelle.
Tra i suoi scritti, "L'Ultima Raffica", un bel romanzo per i giovani dei nostri tempi, utile a comprendere il vero significato di valori come Onore e Fedeltà, testimoniati dalla sua esperienza di vita che lo vide arruolarsi a soli 16 anni nella GNR, attraverso lo scambio del documento di identità con un maggiorenne, al fine di poter andare a combattere nella zona del Lago di Garda orientale. Non amava raccontare la sua vita, il suo nostalgismo quasi non si notava ma, avuto modo di confrontarmi con lui sui più svariati argomenti di attualità, era possibile capire il suo amore per la Patria, servita con assoluta dedizione, pur non essendogli mai stata riconoscente.
La Repubblica Italiana infatti, nata dalla "resistenza", non ha mai avuto il coraggio e soprattutto l'onestà di riconoscere Uomini come Antonio Guerin che, sprezzanti della morte si batterono per l'Onore d'Italia. Ma molto probabilmente, conoscendo Antonio, proprio da questa "Repubblica", non avrebbe mai accettato nulla.
Addio Camerata Antonio.
Ci ritroveremo un giorno...
Adriano Rebecchi
La ricordo molto bene.
Purtroppo con la scomparsa di Guerini 5/6 anni fa , tutto il patrimonio rimanente, in termini di pubblicazioni, voci di un certo peso mi dicono sia stato bloccato dai parenti.
Anche perché in querelle giudiziarie interne all'ambiente Guerini subì anche delle condanne con relativi risarcimenti, per cui negli ultimi anni appunto la cosa fece sì da bloccare alcune sue attività editoriali per disporre di un gruzzolo a tal fine.
Preferisco di no.
Alcuni testi della casa editrice "La Sentinella d'Italia".
Libri Sentinella d'Italia :
Europa Libreria Editrice
Ultima modifica di Bisentium; 18-02-14 alle 17:41
Qualche testo comunque è ancora in circolazione, anche se per evidenti motivi ristampe non ce ne sono più.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Bisentium che tu sappia Militia fu pubblicato mai da Sentinella?
Morto Guerin, editore scomodo - il Piccolo dal 2003.it » Ricerca
Morto Guerin, editore scomodo
05 gennaio 2009 — pagina 09 sezione: Gorizia
Si è spento a 81 anni Antonio Guerin, personaggio molto discusso della politica e dell’editoria monfalconese, per le sue posizioni d’impronta filo-fascista e duramente anti-comunista. Con la sua piccola casa editrice, «La Sentinella d’Italia», ha dato alle stampe una ventina di volumi - violente le polemiche e le conseguenze personali in seguito alla pubblicazione e alla vendita del «Mein Kampf» e del «Mein Leben» di Adolf Hitler -, mantenendo per anni stretti contatti con ambienti della destra europea e sposando tesi negazioniste dell’Olocausto. Una vita votata a una «visione eroica di lotta al comunismo», quella di Antonio Guerin, costatagli una serie di battaglie personali e anche conseguenze sul piano giudiziario, con una scelta di campo decisamente scomoda anche sul piano personale.
Antonio Guerin - una figura che molti giovani monfalconesi non possono conoscere - era stato da giovane dipendente della Cassa di risparmio di Gorizia, impiego che avrebbe potuto mantenere e che avrebbe potuto garantirgli una certa agiatezza, ma che decise di lasciare negli anni ’60 proprio per difendere la sua scelta ideologica. Messo di fronte a un aut-aut dai vertici di allora della banca, decise di cambiare lavoro e dedicarsi all’editoria. Durante il Ventennio - almeno secondo quanto lui stesso ammise - aveva militato nelle Brigate Nere e aveva avuto rapporti stretti con i comandi delle Ss di Trieste. Scelta la strada dell’editoria aveva quindi aperto una piccola casa editrice votata a una linea filo-nazista e fascista. La sua «Sentinella d’Italia» diventò anche un giornale, che usciva a intervalli irregolari, soggetto quasi sempre al rischio del sequestro. Traduttore lui stesso dal francese di alcuni volumi stranieri, raccontò anche alcune sue vicende autobiografiche con «L’ultima raffica». Tanto battagliero in questa sua «missione», in contrasto anche con l’allora Msi, quanto mite e modesto nel tratto personale.
Questa scelta gli provocò ristrettezze economiche. Alla fine riuscì a diventare titolare di un alloggio Ater e di una pensione minima per condurre un’esistenza decorosa. Sei anni fa fu coinvolto in un incidente stradale: investito da un’auto riportò fratture alle gambe. Poi, nel periodo recente, la malattia alla quale ha dovuto arrendersi.
Ricordo il Mein Kampf edito da Sentinella.
Con una prefazione rovente.