Nasce il governo Renzi, dopo un parto lungo tre ore al Quirinale. Mai nessun primo ministro era stato trattenuto tanto dal presidente della Repubblica. D’altronde che Napolitano possa non essere stato pienamente soddisfatto dai nomi proposti da Renzi è comprensibile. Prendiamo la sostituzione a sorpresa della Bonino con la Mogherini. Stiamo parlando del ministero degli Esteri, non di quello della semplificazione. Non si conoscono i motivi del siluramento della Bonino. Forse l’età che è divenuta una discriminante politica. Eppure c’è l’ultrasessantenne Padoan, c’è l’attempato Poletti, da non ricordo quanti anni presidente della Lega delle cooperative. Forse si tratta semplicemente di una sostituzione politica.
La Bonino no. Non rappresentava alcuna forza politica parlamentare, dunque la sua casella è stata delegata al primo partito, il Pd che l’ha occupata con la Mogherini, giovane deputata con una sola legislatura alle spalle. C’è Andrea Orlando alla Giustizia, ex ministro dell’Ambiente. E qui può essere che Napolitano ci abbia messo del suo nel bocciare un magistrato. Intromissione positiva. Poi la ragazza inventata da Veltroni, la Madia, che arriva al governo provenendo dal mondo dei sogni. Davvero dolce e carina, ma non so cos’altro. Certo sono stati eliminati i tecnici, ma due nuovi entrano, e cioè Padoan che occupa la poltrona più importante, quella dell’economia, e Federica Guidi, che va allo Sviluppo, figlia del rigoroso esponente di Confindustria e fino a poco fa vicino a Berlusconi.
Sul piano della lottizzazione politica diciamo che hanno tenuto bene gli alfaniani, che hanno avuto un ministero a testa i montiani e i casiniani. Il primo giudizio è quello di un governo debole. Vorremmo sbagliarci e cambiare opinione. Non pretendiamo competenza dai ministri. Quelli troppo competenti, e tecnicamente dotati, hanno fallito. Ma partire dal nulla mi pare un po’ eccessivo. Per adesso sospendiamo il giudizio anche per quanto riguarda la presenza del Psi. Nencini ha rimarcato la sua totale estraneità alla conclusione della trattativa sul programma e sull’organigramma. Avevano probabilmente cose più importanti da fare. Nominare questi ministri. Domani è un altro giorno. Dobbiamo augurarci che il governo governi bene. L’Italia ne ha bisogno. Gli facciamo gli auguri più sinceri. Per ora solo quelli…


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