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  1. #1
    pervicaci plebicola
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    Predefinito Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    Aziende trasferite, Parigi alza il muro

    Passa la legge anti-delocalizzazione. Chi lascia la Francia rischia sanzioni. La destra ricorre alla Consulta

    PARIGI - Alla fine è tutta colpa, o è tutto merito, di Lakshmi Mittal, il magnate indiano contro cui governo e sindacati si sono inutilmente battuti per evitare la chiusura del polo siderurgico di Florange, nel nordest del Paese. Una vertenza che è andata avanti per mesi, senza riuscire ad evitare l'esito scontato. Il re dell'acciaio ha vinto: gli altiforni sono stati chiusi un anno fa, a casa gli oltre 600 dipendenti, ennesimo lutto industriale in una Francia che pesa sempre meno nel settore secondario. L'umiliazione politica della gauche al governo ha portato però alla proposta di una riforma votata ieri dal Parlamento, la cosiddetta "legge Florange", chiamata anche legge anti-delocalizzazioni.

    L'obiettivo politico della riforma è vietare ai gruppi industriali la chiusura selvagge di fabbriche, magari per migrare in altre, più convenienti località. Era una delle promesse elettorali di François Hollande, nello spirito della tradizione di dirigismo statale ereditata da Colbert che però appare quanto mai superata in un'economia globalizzata.

    Dopo le proteste del Medef, la Confindustria francese, il governo ha già dovuto riscrivere più volte la legge, rendendola più blanda. Nel testo approvato ieri il famoso divieto di delocalizzazioni si riduce all'obbligo per gli imprenditori con più di mille dipendenti di ricercare un acquirente per continuare a garantire la produzione. Proprio nel caso di Florange, infatti, Mittal ha rifiutato ogni ipotesi di cessione,
    non volendo favorire eventuali concorrenti. Le aziende che non vorranno adeguarsi potranno essere punite con una multa, non superiore al 2% del fatturato, e dovranno restituire gli aiuti statali percepiti negli ultimi due anni. Una riforma che scontenta tutti. Secondo i sindacati, le nuove regole non impediranno davvero i piani di chiusura o le delocalizzazioni che per l'85% riguardano imprese con meno di mille dipendenti. Molti giuristi sostengono che eventuali battaglie legali sono destinate a fallire. La destra ha già annunciato un ricorso alla Consulta per violazione della libertà d'impresa e del diritto alla proprietà. Ma il governo socialista ha voluto lanciare un segnale di protezione dei lavoratori, per quanto velleitario. "Il capitalismo può essere senza fede, ma non senza legge", ha detto la deputata Clotilde Valter, relatrice in Parlamento.

    Negli ultimi tre anni oltre un migliaio di fabbriche francesi hanno chiuso o delocalizzato. Il deficit commerciale del Paese è passato in negativo, fino a un rosso di 32,9 miliardi. Il settore manifatturiero rappresenta ormai solo il 13% del Pil francese, rispetto al 19,7% del 1998. Sotto accusa un costo del lavoro che è aumentato del 10% negli ultimi dodici anni, mentre è diminuito in Germania del 6% nello stesso periodo. Il Medef sostiene che la "legge Florange" non risolverà la crisi industriale del Paese ma anzi scoraggerà ancor di più nuovi investimenti stranieri (crollati del 77% l'anno scorso). Proprio qualche giorno fa, Hollande ha invitato all'Eliseo una trentina di multinazionali, da Nestlè a Samsung, da Volvo a General Electric, per convincerle a investire in Francia. Un'operazione seduzione tutt'altro che riuscita, visto lo scetticismo delle imprese straniere nei confronti del protezionismo francese e dall'alta pressione fiscale. Il Presidente socialista ha annunciato un mese fa un ambizioso Patto di responsabilità: sgravi contributivi per oltre 30 miliardi nei prossimi quattro anni in cambio di assunzioni. L'estrema sinistra accusa il leader della gauche di aver tradito i lavoratori e di essere diventato l'amico delle imprese. La legge anti-delocalizzazioni potrebbe risolversi in una mossa tutta politica e di facciata, difficile da realizzare nei fatti.
    Aziende trasferite, Parigi alza il muro - Repubblica.it

    Vediamo se Renzi prende esempio e se la Confindustria italiana anche
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  2. #2
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    e voi mi paragonate uno stato forte con uno stato mafioso e corrotto??

  3. #3
    sincero democratico
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    Citazione Originariamente Scritto da TiziusMCMLXVI Visualizza Messaggio
    Aziende trasferite, Parigi alza il muro

    Passa la legge anti-delocalizzazione. Chi lascia la Francia rischia sanzioni. La destra ricorre alla Consulta


    PARIGI - Alla fine è tutta colpa, o è tutto merito, di Lakshmi Mittal, il magnate indiano contro cui governo e sindacati si sono inutilmente battuti per evitare la chiusura del polo siderurgico di Florange, nel nordest del Paese. Una vertenza che è andata avanti per mesi, senza riuscire ad evitare l'esito scontato. Il re dell'acciaio ha vinto: gli altiforni sono stati chiusi un anno fa, a casa gli oltre 600 dipendenti, ennesimo lutto industriale in una Francia che pesa sempre meno nel settore secondario. L'umiliazione politica della gauche al governo ha portato però alla proposta di una riforma votata ieri dal Parlamento, la cosiddetta "legge Florange", chiamata anche legge anti-delocalizzazioni.

    L'obiettivo politico della riforma è vietare ai gruppi industriali la chiusura selvagge di fabbriche, magari per migrare in altre, più convenienti località. Era una delle promesse elettorali di François Hollande, nello spirito della tradizione di dirigismo statale ereditata da Colbert che però appare quanto mai superata in un'economia globalizzata.

    Dopo le proteste del Medef, la Confindustria francese, il governo ha già dovuto riscrivere più volte la legge, rendendola più blanda. Nel testo approvato ieri il famoso divieto di delocalizzazioni si riduce all'obbligo per gli imprenditori con più di mille dipendenti di ricercare un acquirente per continuare a garantire la produzione. Proprio nel caso di Florange, infatti, Mittal ha rifiutato ogni ipotesi di cessione,
    non volendo favorire eventuali concorrenti. Le aziende che non vorranno adeguarsi potranno essere punite con una multa, non superiore al 2% del fatturato, e dovranno restituire gli aiuti statali percepiti negli ultimi due anni. Una riforma che scontenta tutti. Secondo i sindacati, le nuove regole non impediranno davvero i piani di chiusura o le delocalizzazioni che per l'85% riguardano imprese con meno di mille dipendenti. Molti giuristi sostengono che eventuali battaglie legali sono destinate a fallire. La destra ha già annunciato un ricorso alla Consulta per violazione della libertà d'impresa e del diritto alla proprietà. Ma il governo socialista ha voluto lanciare un segnale di protezione dei lavoratori, per quanto velleitario. "Il capitalismo può essere senza fede, ma non senza legge", ha detto la deputata Clotilde Valter, relatrice in Parlamento.

    Negli ultimi tre anni oltre un migliaio di fabbriche francesi hanno chiuso o delocalizzato. Il deficit commerciale del Paese è passato in negativo, fino a un rosso di 32,9 miliardi. Il settore manifatturiero rappresenta ormai solo il 13% del Pil francese, rispetto al 19,7% del 1998. Sotto accusa un costo del lavoro che è aumentato del 10% negli ultimi dodici anni, mentre è diminuito in Germania del 6% nello stesso periodo. Il Medef sostiene che la "legge Florange" non risolverà la crisi industriale del Paese ma anzi scoraggerà ancor di più nuovi investimenti stranieri (crollati del 77% l'anno scorso). Proprio qualche giorno fa, Hollande ha invitato all'Eliseo una trentina di multinazionali, da Nestlè a Samsung, da Volvo a General Electric, per convincerle a investire in Francia. Un'operazione seduzione tutt'altro che riuscita, visto lo scetticismo delle imprese straniere nei confronti del protezionismo francese e dall'alta pressione fiscale. Il Presidente socialista ha annunciato un mese fa un ambizioso Patto di responsabilità: sgravi contributivi per oltre 30 miliardi nei prossimi quattro anni in cambio di assunzioni. L'estrema sinistra accusa il leader della gauche di aver tradito i lavoratori e di essere diventato l'amico delle imprese. La legge anti-delocalizzazioni potrebbe risolversi in una mossa tutta politica e di facciata, difficile da realizzare nei fatti.
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  4. #4
    pervicaci plebicola
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    Citazione Originariamente Scritto da Marcello1986 Visualizza Messaggio
    Bene, in Francia usano il cervello.
    speriamo pure da noi
    Amico inimicoque bonum semper praebe consilium, quia amicus accepit, inimicus spernit
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  5. #5
    Nazbol
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    L'idiozia della sinistra in tutto il suo splendore:

    Le fabbriche chiudono, è un problema, come lo risolviamo?
    Ne vietiamo la chiusura!
    Geniale, come hanno fatto a non pensarci prima?


    Basta l'intenzione, non c'è nessun bisogno di analizzare la realtà per prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Se lo scopo della legge è fermare le chiusure, questo sarà il risultato. E chiunque dica che l'effetto reale sarà di peggiorare il problema è uno sporco servo del turboliberismo.

    Poi che significa che sono obbligati a cercare un compratore? A che prezzo? Se è per un tozzo di pane il compratore lo trovi di sicuro, ma a quel punto è un furto e niente più; e se il venditore può fare il prezzo può anche farlo tanto alto da scoraggiare tutti i compratori.

    La cosa più divertente però è che quello che i sindacati vorrebbero è in sostanza il secondo punto della direttiva 10-289 in atlas shrugged:
    Point Two. All industrial, commercial, manufacturing and business establishments of any nature whatsoever shall henceforth remain in operation, and the owners of such establishments shall not quit nor leave nor retire, nor close, sell or transfer their business, under penalty of the nationalization of their establishment and of any and all of their property.


    Comunque odio la Francia, se si autodistrugge mi fa solo piacere.
    Ultima modifica di Hermes; 25-02-14 alle 10:26
    The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.

  6. #6
    Nazbol
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    Citazione Originariamente Scritto da TiziusMCMLXVI Visualizza Messaggio
    Vediamo se Renzi prende esempio e se la Confindustria italiana anche
    Citazione Originariamente Scritto da Marcello1986 Visualizza Messaggio
    Bene, in Francia usano il cervello.
    Citazione Originariamente Scritto da TiziusMCMLXVI Visualizza Messaggio
    speriamo pure da noi
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  7. #7
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    Citazione Originariamente Scritto da TiziusMCMLXVI Visualizza Messaggio
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    Passa la legge anti-delocalizzazione. Chi lascia la Francia rischia sanzioni. La destra ricorre alla Consulta


    PARIGI - Alla fine è tutta colpa, o è tutto merito, di Lakshmi Mittal, il magnate indiano contro cui governo e sindacati si sono inutilmente battuti per evitare la chiusura del polo siderurgico di Florange, nel nordest del Paese. Una vertenza che è andata avanti per mesi, senza riuscire ad evitare l'esito scontato. Il re dell'acciaio ha vinto: gli altiforni sono stati chiusi un anno fa, a casa gli oltre 600 dipendenti, ennesimo lutto industriale in una Francia che pesa sempre meno nel settore secondario. L'umiliazione politica della gauche al governo ha portato però alla proposta di una riforma votata ieri dal Parlamento, la cosiddetta "legge Florange", chiamata anche legge anti-delocalizzazioni.

    L'obiettivo politico della riforma è vietare ai gruppi industriali la chiusura selvagge di fabbriche, magari per migrare in altre, più convenienti località. Era una delle promesse elettorali di François Hollande, nello spirito della tradizione di dirigismo statale ereditata da Colbert che però appare quanto mai superata in un'economia globalizzata.

    Dopo le proteste del Medef, la Confindustria francese, il governo ha già dovuto riscrivere più volte la legge, rendendola più blanda. Nel testo approvato ieri il famoso divieto di delocalizzazioni si riduce all'obbligo per gli imprenditori con più di mille dipendenti di ricercare un acquirente per continuare a garantire la produzione. Proprio nel caso di Florange, infatti, Mittal ha rifiutato ogni ipotesi di cessione,
    non volendo favorire eventuali concorrenti. Le aziende che non vorranno adeguarsi potranno essere punite con una multa, non superiore al 2% del fatturato, e dovranno restituire gli aiuti statali percepiti negli ultimi due anni. Una riforma che scontenta tutti. Secondo i sindacati, le nuove regole non impediranno davvero i piani di chiusura o le delocalizzazioni che per l'85% riguardano imprese con meno di mille dipendenti. Molti giuristi sostengono che eventuali battaglie legali sono destinate a fallire. La destra ha già annunciato un ricorso alla Consulta per violazione della libertà d'impresa e del diritto alla proprietà. Ma il governo socialista ha voluto lanciare un segnale di protezione dei lavoratori, per quanto velleitario. "Il capitalismo può essere senza fede, ma non senza legge", ha detto la deputata Clotilde Valter, relatrice in Parlamento.

    Negli ultimi tre anni oltre un migliaio di fabbriche francesi hanno chiuso o delocalizzato. Il deficit commerciale del Paese è passato in negativo, fino a un rosso di 32,9 miliardi. Il settore manifatturiero rappresenta ormai solo il 13% del Pil francese, rispetto al 19,7% del 1998. Sotto accusa un costo del lavoro che è aumentato del 10% negli ultimi dodici anni, mentre è diminuito in Germania del 6% nello stesso periodo. Il Medef sostiene che la "legge Florange" non risolverà la crisi industriale del Paese ma anzi scoraggerà ancor di più nuovi investimenti stranieri (crollati del 77% l'anno scorso). Proprio qualche giorno fa, Hollande ha invitato all'Eliseo una trentina di multinazionali, da Nestlè a Samsung, da Volvo a General Electric, per convincerle a investire in Francia. Un'operazione seduzione tutt'altro che riuscita, visto lo scetticismo delle imprese straniere nei confronti del protezionismo francese e dall'alta pressione fiscale. Il Presidente socialista ha annunciato un mese fa un ambizioso Patto di responsabilità: sgravi contributivi per oltre 30 miliardi nei prossimi quattro anni in cambio di assunzioni. L'estrema sinistra accusa il leader della gauche di aver tradito i lavoratori e di essere diventato l'amico delle imprese. La legge anti-delocalizzazioni potrebbe risolversi in una mossa tutta politica e di facciata, difficile da realizzare nei fatti.
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    Veramente l'articolista sembra piuttosto critico rispetto alla soluzione francese...

  8. #8
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    e l'europa che dice ?
    scommettiamo che finisce in figuretta di cacca della sinistra ?

  9. #9
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Veramente l'articolista sembra piuttosto critico rispetto alla soluzione francese...
    In effetti, magari non ho capito nulla, ma leggendo l'articolo tutti starebbero dando dell'inetto ad hollande considerando la legge o dannosa o inutile e i presunti piani di rilancio del secondario aria fritta
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  10. #10
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    Predefinito Re: Delocalizzazioni, una soluzione della sinistra francese ....

    Cazzo, si facciano entrare i lavoratori nell'azionariato della loro stessa azienda. Anche per le piccole: si potrebbe decidere che il lavoro di un dipendente sia ricompensato parte in soldi e parte in quote di proprietà, fino ad un massimo del 100%.

    Penso che i lavoratori ci penserebbero 100 volte prima di delocalizzare e cercherebbero fino allo sfinimento delle soluzioni alternative pur di riuscire a portare avanti la produzione.
    Ultima modifica di Roberto il Guiscardo; 25-02-14 alle 10:48

 

 
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