Ascolta Armorica, te lo dico in via confidenziale, i termini "legale" o "illegale" sono semplicimente figli dell'unica cosa che conta, purtroppo, a questo mondo e questa cosa chiamasi sopraffazione. Le cose sono legali o illegali a seconda di chi vince.
Non dire a nessuno quello che ti ho detto, che rimanga un segreto tra di noi.
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Questo lo sapevo anch'io, in via confidenziale.
Il problema è che siete voi che vi sbracciate tanto per la "legittimità" della Crimea a farsi annettere dalla Russia.
Qui si sta verificando appunto un atto di sopraffazione clamoroso. E quel che non capisco è come chi ha sempre condannato questo genere di cose quando le facevano altri, adesso si esalti per questo.
Eh eh eh eh.......
IL GIALLO DELL’ORO SPARITO DALL’UCRAINA
“….in questa strana crisi politico-diplomatica che va a inserirsi in un contesto globale di finanza sull’orlo dell’abisso. Ma c’è di più, c’è un beneficio immediato che la crisi ucraina ha garantito agli Stati Uniti. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, infatti, è accaduto qualcosa di strano all’aeroporto Borispol di Kiev, come riportato dal quotidiano filo-russo Iskra. Attorno alle 2 di notte, quattro camion e due minibus sono arrivati allo scalo ucraino, scortati da quindici uomini in uniforme nera senza mostrine, passamontagna e giubbotti anti-proiettile: alcuni di loro erano in possesso di mitragliatori. Nel giro di pochi minuti, 40 pesanti scatoloni furono caricati sul velivolo. Terminata l’operazione, altri uomini raggiunsero l’aeroporto e salirono a bordo: e mentre i veicoli che avevano trasportato il “bagaglio” sparivano nella notte, all’amministrazione dello scalo ucraino venivano notificata una nota nella quale si definiva quella in atto “un’operazione speciale” e si invitava il personale in servizio «a non immischiarsi con quanto stava accadendo». Pochi minuti dopo, il velivolo è decollato. Cosa trasportava quell’aereo nel cuore della notte? A confermarlo a Iskra sono state due fonti del governo ucraino. La prima era l’ex ministro delle Dogane del governo Yanukovich, il secondo un funzionario del nuovo esecutivo guidato da Arseny Yatsenyuk: 40 tonnellate d’oro, ovvero tutte le riserve auree ucraine, trasferite negli Stati Uniti su ordine del nuovo primo ministro in persona. Certo, 40 tonnellate d’oro sono quanto importa la Cina ogni dieci giorni, ma per un Paese come l’Ucraina sono molto, visto anche il trend con cui il governo Yanukovich aveva fatto shopping di bene rifugio negli ultimi anni, come dimostra il grafico più in basso, forse temendo il default che si sta per palesare. Come mai questo trasferimento? Motivi di sicurezza? Timori di un’invasione russa e della confisca dell’oro? Difficile pensarlo, visto che – al netto delle enormi riserve auree russe – se Putin arrivasse all’estrema ratio dell’opzione bellica, l’ultima preoccupazione sarebbe quella di impossessarsi di 40 tonnellate d’oro, visto che si rischierebbe un conflitto Est-Ovest. Forse, in cambio dei soldi per evitare il default e la collaborazione militare e politica in chiave anti-russa, l’Ucraina ha dovuto sacrificare il proprio oro, lo stesso che serve alla Fed per risarcire la Bundesbank, stante le sole 4 tonnellate di oro tedesco finora tornate in patria dagli Usa? Chissà. Capite ora? Capite perché le cose vanno così, ma nessuno ve le dice apertamente, perché nessuno scava per capire davvero le ragioni, i timing e gli interessi sotterranei di questo strano conflitto asimmetrico? Forse, perché questa crisi è tutto tranne che quello che sembra dai tg e dai reportage della grande stampa: è solo economia e finanza, è solo controllo energetico. È solo denaro, solo potere. Alla faccia degli ucraini. Non ve le avevano mai dette queste cose, vero? “
SPY FINANZA/ Il giallo dell'oro sparito dall'Ucraina | pagina 2
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