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Ultima modifica di amaryllide; 24-03-14 alle 19:02 Motivo: doppio
Hai qualche dubbio che la Russia come stato/nazione è nata a Kiev? Che la dinastia reale russa dei Rurik parte sempre da Kiev? Che le cronache russe scritte in russo partono sempre da Kiev? Rivedi un po' i libri di storia.
Magari volevi dire che la Russia di Kiev fu in realtà Ucraina? Allora trovami le cronache dello stato ucraino scritte in ucraino prima del XIX secolo. Lo sai, che nelle cronache e testi provenienti dal territorio di attuale Ucraina prima de XIX secolo gli autori (abitanti) si consideravano i russi?
Ultima modifica di Arctic; 24-03-14 alle 19:12
Fonti G7: sanzioni ma non Russia fuori dal G8
C'è "unità" tra i ministri del G7 per "continuare sulla strada delle sanzioni" ma "non vogliamo espellere la Russia dal G8". Lo riferiscono qualificate fonti del G7 prima della riunione che si terrà tra circa un'ora all'Aja.
ma non dovevano cacciarlo dal g8????
clash bankrobber
Obama è giunto in Europa per salvare il progetto Ucrain
Foto: EPA
Il 24 marzo il Presidente degli USA ha iniziato un viaggio, della durata di quasi una settimana, per l’Europa dove visiterà Amsterdam, l’Aia, Bruxelles, Vaticano, Roma nonché l’Arabia Saudita.
A Washington nessuno nasconde “l’indirizzo ucraino” del viaggio: la Casa Bianca vuole salvare il progetto per il distacco dell’Ucraina dalla Russia che dopo la riunificazione della Crimea con la Russia, avvenuta il 18 marzo, ha deviato dalla via che hanno tracciato gli USA. Alcuni osservatori americani non escludono anche una visita a sorpresa di Obama a Kiev. Tanto per convalidare l’immagine della legittimità del governo della Maidan.
A giudicare da quello che hanno già detto la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato USA, ci sarà dovizia di retorica antirussa. Soprattutto il 26 marzo quando Obama pronuncerà a Bruxelles un discorso geopolitico programmatico. Nella capitale del Belgio si svolgerà un vertice Ue-USA nonché è previsto un incontro di Obama con il Segretario Generale della Nato. Obama parteciperà anche ad un vertice sulla sicurezza nucleare all’Asia e ad un vertice straordinario del G7, al quale farà un ulteriore tentativo di far accettare le sanzioni commerciali contro la Russia.
Dall’appuntamento con la Nato non si attende nessuna sorpresa. Ma L’Ue è tutta un’altra cosa. Obama difficilmente riuscirà a spingere l’Europa a realizzare un pool di sanzioni nei confronti di Mosca anche se è l’obiettivo principale del viaggio. Gli europei non desiderano essere utilizzati nella politica russofoba dell’amministrazione americana – politica che, per giunta, dovranno pagare con sanzioni antirusse,- ritiene l’esperta Natalia Kalinina.
Oggi l’economia mondiale risulta essere strutturata in modo tale che qualsiasi passo fuorviante implica una crisi globale. Ecco perché i discorsi sulle sanzioni resteranno discorsi. Nonostante la pressione da parte degli Usa la reale cooperazione economica tra la Russia e l’Europa continuerà.
I giornali del Vecchi Mondo scrivono che senza il fiasco ucraino l’attuale visita di Obama a Bruxelles non avrebbe potuto esserci affatto. Ai tempi di Obama i vertici UE-USA sono cessati. L’Europa era indignata per il fatto che all’epoca di Obama la NSA ha organizzato uno spionaggio inaudito verso gli europei, comprese le intercettazioni telefoniche dei capi di Stato e dei politici primo piano. Si noti che Obama si è rifiutato di garantire che una simile pratica sarà cessata e di convalidare le garanzie in tal senso in un accordo con l’UE. Se non ci fosse stata l’esplosione ucraina Obama dovrebbe ascoltare un coro di europei irritati dall’America. La Casa Bianca spera che la crisi ucraina realizzata non senza la sua partecipazione possa relegare il disappunto degli europei in secondo piano. L’impostazione di Obama relativa ai negoziati con gli europei è pressappoco la seguente: vogliamo incidere “l'ascesso ucraino” e poi vedremo di risolvere i nostri problemi.
Come ritiene Heather Conley, direttore dei programmi europei del Centro di Studi Strategici ed Internazionali a Washington, la tematica ucraina smorzerà le sfide e delusioni accumulatesi nei rapporti americano-europei. Ma non le toglierà dall’ordine del giorno.
Sulla stampa d’Europa per il momento prevalgono le cose antirusse anziché quelle obiettive. Ma l’atteggiamento verso ciò che sta avvenendo tende a cambiare. Oggi il quotidiano The Independent ha pubblicato un lungo articolo dedicato all’attuale viaggio di Obama in Europa, il cui autore è l’ex Ambasciatore della Gran Bretagna in Russia (negli anni 2004 – 2008) Sir Tony Brenton, il quale esorta, in particolare, a riconoscere come irreversibile il fatto della riunificazione della Crimea con la Russia.
Brenton elenca nel suo articolo tutti i motivi dei risentimenti della Russia nei confronti dell’Occidente e propone di non intimorire più Mosca con sanzioni, anzi di considerare la sua reale preoccupazione per l’eventuale incorporazione dell’Ucraina da parte dell’Occidente, di riprendere il dialogo con Mosca.
Quanto alla Russia, essa è pronta ad un simile dialogo!, - dice l’esperto russo Vilen Ivanov:
Il fatto che noi vorremmo evitare una risposta asimmetrica, è un segno della saggezza poiché nel caso specifico un simile passo non favorirebbe la normalizzazione della situazione internazionale. È un segno del fatto che la Russia considera con impegno e con serietà il meccanismo di sanzioni.
Senza la considerazione degli interessi della Russia, delle sue preoccupazioni semplicemente non ci può essere nessuna soluzione né della situazione intorno all’Ucraina né di altri problemi di interesse globale,- è convinto Tony Brenton.
Nel mondo, Ucraina, USA, Obama, Politica
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