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  1. #8891
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    Stai fresco!

    Li la cosa andara avanti per anni.....
    devi solo spiegarlo a quel deficiente del ministro della difesa ucraino che ha dichiarato che a breve riconquisteranno la Crimea....

  2. #8892
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    devi solo spiegarlo a quel deficiente del ministro della difesa ucraino che ha dichiarato che a breve riconquisteranno la Crimea....
    fa il paio con quel beduino che vuole conquistare roma
    sinistri, siete dei luridi da vomito, fatevene una ragione

  3. #8893
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Provo a fare un riassunto personale il più obbiettivo possibile, perché leggo articoli troppo ottimistici mentre a mio parere per le repubbliche popolari si mette male, in particolare per quella di Donetsk.

    In generale, non ostante le direttrici di posizionamento fasciste vengano ripetutamente respinte, in realtà, il rafforzamento degli attacchi con armi combinate ed il bombardamento con obici da 152 e 203 mm e mortai automatici da 82 e pesanti da 120 mm, (supportati da attacchi con Su-25 e Su-24) non lasciano molte speranze, non fosse altro perché questo genere di operazioni vengono compiute per fiaccare le linee di comunicazione e l'organicità delle ridotte. In altre parole a questa fase, particolare confermato dall'elevato ammassamento di truppe di fanteria e unità meccanizzate, è preludio all'avanzata di fanteria e mezzo corazzati che punteranno alla cattura di Kramatorsk e Sloviansk (alcuni sobborghi strategici sono già caduti ieri). Presi questi due centri della resistenza, il morale fra i miliziani cadrà definitivamente, essendo questi due centri le roccaforti della resistenza, sia umana che materiale. Del resto, un esercito privo di copertura aerea e corazzata, non ha mai tenuto molto a lungo contro un avverasario ben attrezzato (se questo è accaduto fino ad oggi, è solo perché Kiev non possedeva materiale umano per utilizzare queste risorse, ma ora tutto sta cambiando grazie alle truppe paramilitari dei paesi baltici, usa e polacche).

    Il collegamento tenuto dai separatisti con la russia, è dato per un'estensione di circa 80-100 km, ma nessuna arteria è esente da nidi dell'esercito ucraino (in pratica le retrovie vitali dei separatisti sono più disorganizzate di quelle fasciste).
    Inoltre Putin, ha chiaramente dichiarato che lo stato di guerra in novorossija è una questione interna all'ucraina e non interverrà ne direttamente ne indirettamente, salvo ricoverare i profughi in territorio russo. Senza un intervento russo, la situazione militare ed il morale dei miliziani e della popolazione delle due repubbliche popolari è destinato a cedere e fiaccarsi entro breve.
    Inoltre, bisogna tener conto che il piano originale dei filorussi, prevedeva una sollevazione coordinata di Donetsk, Luhansk e Karchov. Mentre le prime due sono riuscite nell'intento, la più importante, produttiva, popolosa e strategica Karchov, ha fallito e, fatta eccezione alcune aree rurali, la sollevazione è stata fiacca, quindi facilmente isolata e schiacciata con azioni di repressione politica da parte dei fascisti (con metodi di chiara memoria sud-americana).
    Forse Putin si aspettava una maggiore partecipazione popolare ma la martellante propaganda mediatica di kiev, è riusciuta a insinuare l'idea che l'europa sarà il bengodi, mentre la miseria odierna è retaggio del passato russo (e non opera degli oligarchi fascio-mafiosi), che senza l'adesione all'occidente continuerà inesorabile. Quindi, Putin, ha deciso di sostenere l'ipotesi di lungo termine, vale a dire recuperare l'ucraina in maniera legale, al limite con gli stessi metodi occidentali attendendo che la fame faccia il suo corso a Kiev.
    Questo piano, è una scommessa di Putin, non assecondata dai militari, che avrebbero preferito un'occupazione militare di tutto il sud est (esclusa Odessa) in attesa di una sollevazione generale nella parte centrale dell'ucraina ...che sarebbe avvenuta come conseguenza del caos politico militare a seguito dell'intervento armato.
    Infatti la stampa russa, in particolar modo quella più vicina ai militari, è quasi ostile alla linea presidenziale, ritenuta scandalosamente arrendevole. In pratica il famoso limite di Dicembre 2014, da più parti è ritenuto troppo avveniristico, perché per quella data la nato avrà finito di rafforzare la linea di comando dell'esercito e la fornitura di armamento adeguato (paura ampiamente confermata dalla notizia di oggi secondo cui la Nato avrebbe autorizzato i paesi dell'ex patto di varsavia a trasferire a Kiev armamento operativo di produzione sovietica, in cambio di compensazioni belliche di produzione americana), in modo tale da rendere ogni ipotetica e futura azione militare russa assai più "dolorosa".

    La domanda da porsi, ora è questa:
    Quanto reggerà la novorossija organica, senza un più massiccio supporto indiretto di mosca in mezzi e uomini? ...fino ad agosto-settembre è plausibile?
    L'Ucraina fascista, con l'arrivo dell'inverno e dell'acutizzarsi della crisi economica, riuscirà a sopprimere il malessere sociale con stampa e repressione politico-mafioso?

    Fare ipotesi più ambiziose, credo sia impossibile, non fosse altro per il fatto che non conosciamo che una minimissima parte delle tessere a composizione del mosaico ucraino!
    Ultima modifica di Dogma; 04-07-14 alle 12:04

  4. #8894
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Le truppe di kiev stanno perdendo pezzi su pezzi e le truppe di difesa filo russe hanno carri e contraeri, del resto è chiaro che dietro questi combattenti ci siano militari russi di professione, alla fine gli usa stanno creando solo zone desertiche economicamente intorno alla russia, che avvantaggeranno la russia stessa anche politicamente.
    Kiev ha perfino perso un aero da trasporto, più caccia e elicotteri da battaglia, alla fine è la solita storia kiev usa mercenari e i filo russi gente del luogo e i mercenari hanno sempre perso.
    Anche economicamente gli ucraini filo-kiev stanno scoprendo la realtà dell'europa.

    Novorossija: assalto contro il tempo

    luglio 3, 2014 1 commento

    Alessandro Lattanzio, 3/7/2014 Mio padre mi ha detto che si univa alla Milizia, ed è un uomo di parola. Non volevo combattere contro di lui e contro i miei connazionali. Ecco come è successo che mi sono dimesso e ho lasciato”, afferma l’ex-paracadutista Jaroslav, della stessa brigata paracadutisti dei sei equipaggi di APC che si rifiutarono di seguire gli ordini dei golpisti di attaccare la città, passando con la milizia di Slavjansk. Al momento Jaroslav era ad un checkpoint vicino la nativa Kramatorsk. Dice che i commilitoni si preparavano alla battaglia, ma non capivano contro chi: “Non avevano idea, davvero. Tutto perché ci hanno detto che avremmo combattuto terroristi e separatisti, ma poiché sono di Karamatorsk ho capito chi fossero i “terroristi”. Ascoltando l’ufficiale si poteva pensare che mia nonna fosse una terrorista”. “Quando presero un quartiere di Kramatorsk, controllarono ogni casa per vedere se c’erano armi o se gli abitanti avevano contatti con la Milizia. E, se c’erano avrebbero ucciso tutti donne, bambini, uomini. Hanno giustiziato intere famiglie!27 giugno, bombardamenti su Slavjansk e Semjonovka e scontri ad Artjomovsk. Un punto di controllo dei golpisti viene raso al suolo, dove 3 soldati ucraini sono eliminati e altri 4 feriti (secondo il ministero ucraino). Scontri a Kramatorsk (Repubblica Popolare di Donetsk) e alla periferia di Lugansk, a Metalist e Kamenaja Boroda (Repubblica Popolare di Lugansk). Ad Artjomovsk, i majdanisti sparano su un pullman uccidendo 2 civili. Kiev subisce nei combattimenti a Kramatorsk 4 caduti e 7 feriti della Guardia Nazionale.
    28 giugno, scontri a Krasnij Partizan, dove i distaccamenti della naziguardia subisce perdite e si ritira. Un aereo paracaduta un carico di cinque contenitori sul colle Karachun. La base 3023 delle forze del ministero degli Interni ucraino cede le armi, mentre parte dell’unità militare 3004 aderisce alle forze armate della Repubblica del Donetsk. I coscritti sono rilasciati dal governo della RPD, mentre la naziguardia tenta di occupare il posto di frontiera di Krasnopartisansk, ma l’attacco viene respinto. 10 droni conducono operazioni di ricognizione su Slavjansk e una grande quantità di munizioni viene consegnata per il bombardamento delle posizioni della milizia dell’autodifesa, in violazione del “cessate il fuoco”. Scontri presso Vostochnij, con l’impiego da parte dei miliziani di un 2S9 Nona, dotato di un mortaio da 120 mm, e di lanciagranate AGS-17 Plamja, distruggendo numerosi nidi di mortaio della naziguardia. Bombardamenti su Selidovo e Ukrainsk. Aleksandr Karjakin, presidente del Presidium del Consiglio Supremo della RPL, afferma che “Le forze ucraine ignorano l’ordine emesso da Poroshenko. O il presidente manca di autorità o le forze armate prendono decisioni indipendenti. Vi è anche una figura come Kolomojskij, che ha annunciato che non avrebbe rispettato l’ordinanza del presidente sul cessare il fuoco”. A Semjonovka si svolge una manovra con l’utilizzo di 1 carro armato T-72B2 Rogatka e di AGS Plamja. Scontri nella zona del campo d’aviazione di Kramatorsk.
    29 giugno, i majdanisti bombardano Slavjansk, uccidendo 3 civili, mentre a Kiev si radunano i neonazisti in favore dell’invasione del Donetsk. I battaglioni neonazisti Donbass, Dnepr, Ajdar e le organizzazioni di Majdan, guidati da Simon Semenchenko, capo del battaglione Donbass, chiedono a Poroshenko d’interrompere il ‘cessate il fuoco’, dichiarare la legge marziale nel Donetsk e arrestare gli oligarchi Viktor Medvedchuk e Rinat Akhmetov “per attività anti-statali e anti-costituzionali“. Bombardate dai golpisti Vostochnij, Semjonovka e Seleznjovka. La milizia prende il controllo della fabbrica chimica DZhI e comincia a riattivarla per fabbricarvi munizioni. Il distaccamento speciale dell’esercito della Repubblica Popolare del Donetsk prende il controllo della guarnigione del Reggimento della difesa missilistica antiaerea A1402, dotato di sistemi mobili Buk-1M. A1402 è una unità militare formata nella regione di Alekseevka Belgorod-Dnestr, Odessa. Nel 2007 fu ridislocata nel Donetsk. Il reggimento A1402 svolgeva compiti di protezione delle frontiere orientali ucraine ed era posto a difesa degli importanti centri industriali del Donbas. Il sistema di difesa aerea Dom può rilevare bersagli a una distanza di 150 km, e può colpirli con il sistema di difesa aerea Buk a una distanza di 20 km. L’esercito ucraino esaurisce le riserve e i mobilitati ucraini non vogliono combattere. Le forze majdaniste hanno chiuso tutti i corridoi umanitari per Kramatrosk. Sul versante settentrionale del colle Karachun, una postazione di artiglieria majdanista viene soppressa. I golpisti usano armi chimiche contro Semjonovka. Il deposito munizioni nella base militare ucraina di Bosse viene fatto esplodere dai golpisti in ritirata, “Le munizioni sono esplose subito dopo che gli ucraini hanno lasciato la base. Sembra che la detonazione sia stata innescata a distanza”. Il locale reggimento del ministero degli Interni vi aveva concentrato quantità di esplosivo ed armi destinate alle 5 unità di Pravyj Sektor dirette su Donetsk, ma con l’imminente occupazione da parte della milizia dell’autodifesa, le hanno fatto esplodere. Bombardamento di Slavkurort.
    30 giugno, bombardamenti pesanti su Kramatorsk e Slavjansk con l’utilizzo di armi chimiche, lanciarazzi (MLRS) Grad e Uragan, aerei Sukhoj. Colpiti un edificio di 7 piani e 2 ospedali. L’esercito di Novorossija ha abbattuto la torre radio/TV di 110 m sul Karachun, usata dai majdanisti come piattaforma d’osservazione. Combattimenti tra carri armati a Karlovka, nella regione del Donetsk. “Una battaglia tra carri armati è in corso a Gorlovka, presso Donetsk. Nel frattempo, quattro autocarri del battaglione Vostok sono all’ingresso di Gorlovka“. La milizia dell’autodifesa attacca una postazione majdanista a Uljanovka Krasnoarmejskij utilizzando un carro armato Josip Stalin III della Seconda Guerra Mondiale, eliminando così tre mercenari golpisti. A Dolzhanskij, sul confine meridionale di Lugansk, distrutto un BTR ucraino.
    1 luglio, i golpisti bombardano intensamente Kramatorsk, Slavjansk, Krasnij Liman, Jampol e Krivaja Luka. Intensi combattimenti nella zona di Vishnevo-Djakovo. A Metalist (sobborgo di Lugansk), i majdanisti si ritirano. Bombardamento aereo del villaggio Belenkoe, presso Kramatorsk. Nella RPL combattimenti a Zheltoe, Metalist, Stanitsa Luganskaja e Krasnij Partizan. Bombardamenti dei majdanisti su Snezhnoe, Savr-Mogila, Rubezhnoe, Nikolaevka, Svjatogorsk e Piskunovka. Almeno 6 morti e 4 feriti nel bombardamento di Kramatorsk. Assaltata una colonna majdanista presso Kombikormovij, quando un 2S9 Nona della milizia la bombarda distruggendo 5 autocarri dei rifornimenti. Nell’attacco alle posizioni del Battaglione Mozgovoj Lisichansk della Milizia dell’autodifesa, nella città di Seversk, i golpisti perdono 2 APC prima di ritirarsi. Scontri al confine tra RPL e Federazione russa ad Izvarino, i miliziani distruggono 6 carri armati T-64, 2 BMP, 2 autocarri Ural, 1 BTR e 2 mortai. A Slavjansk 1 morto e 3 feriti nei bombardamenti della città. Un elicottero d’assalto MI-8 e 2 Su-25 vengono abbattuti presso Lugansk, e un cacciabombardiere Su-24 viene abbattuto su Semjonovka. In totale, il 1° luglio vengono abbattuti 5 aeromobili ucraini, l’ultimo su Rajgorodok. A Donetsk viene arrestato l’ufficiale di polizia Pozhidaev, subordinato a Kiev. Non vi sono più forze filo-golpiste a Donetsk. A Krasnodon (Lugansk) la milizia cattura 2 carri armati e un BTR-80 nemici. Tra Makarova e Shatsja, sulle rive del fiume Donetsk, 20 km a nord di Lugansk, la milizia respinge l’assalto dei corazzati majdanisti, distruggendo 6 carri armati e 8 veicoli corazzati ucraini. Il consigliere del ministro degli Interni golpista Anton Gerashenko riconosce che l’aeroporto di Lugansk è isolato e circondato dalla milizia dotata di sistemi antiaerei. Almeno 18 civili uccisi nei bombardamenti dei golpisti.
    Dal 2 maggio, le forze golpiste hanno subito la perdita di 3650 miliziani tra caduti e feriti, tra cui un generale, 15 elicotteri da combattimento, 27 veicoli della fanteria BMP, 40 veicoli da trasporto truppe BTR, 2 unità di artiglieria 2S9 Nona, 4 carri armati T-64, 1 aereo da ricognizione Antonov An-30, 1 aereo da trasporto strategico Il-76, 3 jet Su-25, 6 autocarri, un sistema lanciarazzi multipli Grad, 2 sistemi lanciarazzi multipli Uragan, 2 autocarri Ural. Sono stati catturati dalle forze di autodifesa del Donbas 12 BTR, un carro armato T-34, due unità di artiglieria 2S9 Nona, 6 BMP, 5 autobus, 5 carri armati T-64, 6 autocarri, 1 mortaio automatico Vasilek, 1 sistema missilistico anticarro Fagot, 3 lanciagranate automatici AGS-17 Plamja. Anche 3 agenti delle forze speciali del gruppo SBU Alfa sono stati catturati, oltre a 490 combattenti della “guardia nazionale”. Aleksej Mukhin, direttore del Centro per la politica d’informazione, annuncia che 270 mercenari stranieri sono stati uccisi nell’operazione avviata il 2 maggio: 61 polacchi della ASBS Othago, 40 della compagnia statunitense Greystone e 125 della statunitense Academi, 26 cecchini baltici e 18 ufficiali della NATO. Inoltre, nella sola giornata del 1° luglio i golpisti hanno perso almeno 14 soldati, 8 carri armati T-64, 3 BTR-80, 10 BMP, 1 elicottero Mi-8, 4 aerei d’attacco Su-25 e 1 cacciabombardiere Su-24, 9 autocarri e 2 mortai. Vengono catturati anche 20 sistemi lanciarazzi Grad. Infine, il 2 luglio, all’aeroporto di Dnepropetrovsk si schianta un aereo d’attacco ucraino Su-25, di rientro dal bombardamento di Donetsk.
    Una serie di misure per una via d’uscita dalla crisi ucraina viene concordata tra i ministri degli Esteri di Germania, Francia, Russia e Ucraina incontratisi a Berlino. Nella dichiarazione congiunta, i ministri hanno chiesto al gruppo di contatto di riprendere il lavoro “entro e non oltre il 5 luglio con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco permanente, incondizionato e di comune accordo“. Il gruppo dovrebbe comprendere rappresentanti di Kiev e delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. “Il cessate il fuoco deve essere monitorato dalla Missione di monitoraggio speciale OSCE in Ucraina, in conformità con il suo mandato“. “Tutte le parti devono contribuire a un ambiente sicuro“. Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha detto, “Il nostro compito è prima di tutto raggiungere la pace e la sicurezza. Penso che l’accordo tra i quattro Paesi raggiunto rappresenti un passo nella giusta direzione”. Turchinov e gli altri agenti nazi-atlantisti, che operano in favore dell’influenza di Washington in Ucraina, cercano da giorni di sabotare tale accordo, “Faremo di tutto per eliminare i separatisti e liberare l’est dell’Ucraina“, ha detto Aleksandr Turchinov, il ‘presidente’ del parlamento golpista ucraino. Sono 110000 i rifugiati ucraini in Russia. Il primo ministro russo Dmitrij Medvedev dichiara che il presidente ucraino Petro Poroshenko è personalmente responsabile di ogni vittima dell’azione militare di Kiev, “Rompendo la tregua, il presidente Poroshenko ha commesso un grave errore. Provocherà nuove vittime, e ne sarà personalmente responsabile. Sarà molto più difficile rilanciare i colloqui. Queste sono le regole di una guerra“.
    Il Vicepremier russo Dmitrij Rogozin promette “pieno sostegno” alla Transnistria, spiegando che con l’associazione della Moldavia all’UE, Mosca aprirà i suoi mercati alla repubblica di Transnistria e le fornirà aiuti. L’obiettivo della Russia è garantire condizioni di vita dignitose ai residenti della Transnistria. Funzionari governativi di Russia e Repubblica di Transnistria hanno firmato una serie di memorandum sulla cooperazione nel commercio, economia, istruzione e cultura. Rogozin ha definito la posizione pro-UE della Moldova contraria alla “logica naturale della vita”, quando 700000 cittadini moldavi lavorano in Russia e i loro redditi sostengono il bilancio del loro Stato. Ha ribadito che Chisinau non prende in considerazione gli interessi del popolo della Transnistria. “Oggi i diritti fondamentali dei residenti della Transnistria vengono violati dalla Repubblica di Moldavia e da tutti coloro che sostengono la firma dell’accordo di associazione con l’Unione europea. In questa situazione ci accingiamo a rivolgerci a una prassi insolita, ma permessa dal diritto internazionale e dalla nostra Costituzione, fornendo ogni tipo di assistenza alla regione in modo che la Transnistria possa sopravvivere a tale periodo difficile“. Fonti:
    Ultima modifica di Metabo; 04-07-14 alle 12:13

  5. #8895
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Questa fonte è faziosa e non tiene conto degli sviluppi ...e lo dico io che ho profonda simpatia ideologica con i separatisti, ma evidentemente so riconoscere le notizie pericolosamente propagandistiche da quelle più tecniche e obbiettive!

    Metabo, non basta fare l'ansa, bisogna leggere e informarsi per farsi un'idea degli eventi in corso ...diversamente non si diventa molto diversi da palluovo, dalla capra o dai vari provocatori fascisti che infestano il forum!

  6. #8896
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Citazione Originariamente Scritto da Dogma Visualizza Messaggio
    Questa fonte è faziosa e non tiene conto degli sviluppi ...e lo dico io che ho profonda simpatia ideologica con i separatisti, ma evidentemente so riconoscere le notizie pericolosamente propagandistiche da quelle più tecniche e obbiettive!

    Metabo, non basta fare l'ansa, bisogna leggere e informarsi per farsi un'idea degli eventi in corso ...diversamente non si diventa molto diversi da palluovo, dalla capra o dai vari provocatori fascisti che infestano il forum!
    A kiev hanno tirato giù un cargo militare più diversi veivoli, tra l'altro mi sembra che si parli di scontro tra carri-armati, evidentemente i filo-russi non sono gli ultimi arrivati.
    Poi dietro ci sono i mezzi e soldati di mosca, tanto che gli usa ancora insistono con le balle delle sanzioni.

    Rasmussen: “Mosca sospenda gli aiuti ai separatisti ucraini”

    03/07 23:09 CET

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    La crisi in Ucraina mette a dura prova gli equilibri diplomatici. In una intervista a Euronews, il segretario generale della Nato, fa appello a Mosca per una soluzione che non passi per l’uso della forza.
    “I russi permettono un flusso di armi e attrezzature, ma anche di combattenti, lungo le frontiere con l’Ucraina. Chiediamo alla Russia di smettere di destabilizzare l’Ucraina orientale. Chiediamo alla Russia di smettere di sostenere i separatisti, e di ritirare le proprie truppe dal confine”.
    Come in un gioco di specchi, una posizione analoga, ma opposta, arriva dal ministro degli Esteri russo, Lavrov.
    “Per mettere in pratica la dichiarazione adottata a Berlino, credo che serva che i nostri partners occidentali giochino un ruolo decisivo, convincendo Kiev a rispettare gli impegni inclusi in questa dichiarazione”.
    Al governo russo si è rivolto anche il vicepresidente statunitense Biden, che ha minacciato nuove sanzioni economiche se non ritirerà il proprio appoggio ai separatisti.
    Ultima modifica di Metabo; 04-07-14 alle 12:40

  7. #8897
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Citazione Originariamente Scritto da Metabo Visualizza Messaggio
    A kiev hanno tirato giù un cargo militare più diversi veivoli, tra l'altro mi sembra che si parli di scontro tra carri-armati, evidentemente i filo-russi non sono gli ultimi arrivati.
    Poi dietro ci sono i mezzi e soldati di mosca, tanto che gli usa ancora insistono con le balle delle sanzioni.
    ...
    lascia perdere le provocazioni degli Yankee, che vogliono un pretesto per isolare la russia, la realtà è ben diversa.
    Ti propongo un esempio delle notizie da tener d'occhio:


    Consegna delle armi esercito ucraino - aderire alla NATO nella guerra civile in Ucraina




    Paesi della NATO non sono lasciati alle spalle il sangue in Nuova Russia. Per aiutare l'esercito ucraino mal equipaggiate per fornire armi della NATO e attrezzature militari provenienti dall'Europa dell'Est. Questa dichiarazione è stata fatta oggi vice primo ministro russo Dmitry Rogozin ha detto, aggiungendo che "la perdita" sarà riempito mladonatovtsev forniture statunitensi. Se le azioni della NATO, l'Occidente è diretto verso l'escalation del conflitto in Ucraina, che in questo caso la Russia dovrebbe rispondere, in un'intervista con Alla vigilia ha detto il capo redattore di "Difesa Nazionale" Igor Korotchenko .
    Domanda: Secondo voi, cosa può essere giudicato da queste azioni della NATO? Possiamo dire che in questo modo fondo governi stranieri e il sostegno escalation del conflitto?
    Igor Korotchenko: Sì. Questo contributo supplementare per l'alleanza nella guerra civile in Ucraina. Data la deplorevole situazione della flotta ucraina di attrezzature militari, sovietici NATO trasferimenti di armi, che ancora li a sinistra (i paesi dell'Est europeo - ca. Alla vigilia) dal momento del Patto di Varsavia, la parte ucraina, assumendo così la responsabilità di ulteriori sacrifici durante la guerra civile in Ucraina orientale.
    D: Posso Presumo che è come gli Stati Uniti e la NATO entrarono in conflitto nel sud-est e repubbliche del popolo proclamato?
    Igor Korotchenko: Fin dall'inizio sono stati gli iniziatori del conflitto, come i funzionari statunitensi hanno spinto un fatto di alto livello Turchinova e ora il potere Poroshenko a spazzare il Donbass. Ora, in aggiunta agli sforzi politici della NATO e le armi di approvvigionamento degli Stati Uniti e Ucraina sono diventati parti in conflitto.
    Q: Fa presente legge internazionale o tutto è fatto per aggirare?
    Igor Korotchenko: Che tipo di diritto internazionale in Ucraina possiamo parlare? In Ucraina, che uccidono i civili, bambini, donne e anziani. Dove distruggere la città, dove l'esercito sta attaccando i civili. Quali norme di diritto internazionale stiamo parlando? Ucraina - oggi è un buco nero in cui nessuno il diritto internazionale non esiste.
    Domanda: E 'possibile considerare le azioni della NATO come una provocazione sul fatto che la Russia ha inviato truppe in Ucraina?
    Igor Korotchenko: No, non è associato a questo.
    D: C'è qualche prova di cosa esattamente apparecchi forniti truppe ucraine?
    Igor Korotchenko: blindata, attrezzature Artiglieria. Fornitura di ricambi apparecchi aerei, munizioni, mortai e armi leggere. Questo è tutto ciò che rimane dal momento del Patto di Varsavia, era tutto attrezzature Sovietica, e oggi l'Ucraina sta ancora combattendo con le armi sovietiche, quindi per loro questo è quello che sanno e che possono utilizzare nei conflitti armati. Ma questa arma 30 - anni fa. Ecco perché l'Ucraina non è in grado di fornire un accurato e sconfiggere lo scopo di cottura, infatti, attaccare, distruggere la pace della città. Tutto ciò è dovuto al fatto che stavano combattendo tecnica, che da oltre 30 anni.
    Domanda: Secondo lei, in questa situazione è se la Russia il diritto morale di mantenere milizie armate Novorossia?
    Igor Korotchenko: ho per almeno tre mesi di distanza dal fatto che la Russia è tenuto, sulla base della tutela dei propri interessi nazionali, per fornire un grande supporto tecnico-militare Lugansk e Donetsk Repubblica Nazionale.Questo vale per la fornitura di armi, fornisce risorse logistiche, e dobbiamo agire nello stesso modo come gli Stati Uniti ha agito in Siria di armare i ribelli siriani. Partendo dall'esempio degli Stati Uniti, abbiamo esattamente le stesse ribelli inserimento nel sud-est dell'Ucraina, che stanno lottando, infatti, nel quadro della lotta di liberazione nazionale per l'indipendenza.
    Domanda: Può l'Occidente chiamato le azioni della NATO e la risposta degli Stati Uniti alla cosiddetta "aggressione russa", una risposta al fatto che la Russia è presumibilmente la fornitura di armi per l'Ucraina?

    Igor Korotchenko: Questa propaganda ucraino e occidentale. La Russia non è coinvolta nel conflitto in Ucraina orientale, che l'aggressione? E 'tutto-pa-gan-da.
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Gli ucraini catturano un carro armato russo - Analisi Difesa
    Gli ucraini catturano un carro armato russo


    di Eugenio Roscini Vitali4 luglio 2014, pubblicato in News

    Il 29 giugno scorso il Ministero della Difesa (MoD) ucraino ha pubblicato le foto di un carro armato da battaglia (MBT) russo catturato nella regione orientale di Donetsk. Il tank, un T-64BV con corazza reattiva ERA Kontakt-1, sarebbe finito nelle mani delle Forze di terra ucraine durante un attacco sferrato nell’area di Artemivsk, a circa 130 km dalla frontiera con la Russia. La notizia, diramata dalla stampa statunitense, precisa che, secondo quanto dichiarato dalle autorità di Kiev, il carro armato non sarebbe registrato tra i mezzi a disposizione dell’Esercito ucraino.
    Al contrario, sembrerebbe in forza alla 205^ Brigata di Fanteria di stanza a Budenovskiy, città della Russia meridionale ad est del Mar Nero; secondo i registri, il numero di serie del telaio è legato ad un mezzo costruito nell’ottobre del 1987 negli stabilimenti della Kharkov Morozov Machine Building Design Bureau e subito consegnato all’Armata Rossa per essere impiegato in territorio russo. Recentemente, la NATO ha diffuso le immagini satellitari rappresentanti 10 tank russi T-64 a ridosso del confine con l’Ucraina; il convoglio farebbe parte di un’unità corazzata posizionata nei pressi di Rostov, sul Don.
    Tre di questi tank sarebbero poi entrati in territorio ucraino attraversando il confine all’altezza di Snizhne, località controllata dai filo-russi a circa 80 km da Donetsk. Secondo l’intelligence occidentale, Snizhne, Torez e Makiyivka sarebbero i tre corridoi di accesso all’Ucraina attraverso i quali la Russia rifornirebbe le truppe paramilitari dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk. Nonostante Mosca neghi ogni coinvolgimento, gli indipendentisti sarebbero in possesso di armi leggere e mitragliatrici pesanti di fabbricazione russa, oltre che di missili controcarro 9K111 Fagot (AT-4 Spigot), di MANPAD PZR Grom prodotti in Polonia durante il periodo sovietico, e di lanciarazzi d’artiglieria da 122 mm BM-21 Grad (M1964), sistemi d’arma capaci di un fuoco di saturazione micidiale anche a lunga distanza.
    Foto: IHS Jane’s

  9. #8899
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Reportage - In Ucraina una guerra "fatta in casa" - Analisi Difesa
    Reportage – In Ucraina una guerra “fatta in casa”


    di Valentina Cominetti25 giugno 2014, pubblicato in Analisi Mondo

    A guardarlo da fuori il Donbass sembrerebbe l’inferno. Visto da Donetsk fa meno paura. Si cammina sulle uova, questo è certo. La città è in mano ai separatisti che si sono limitati a occupare quattro edifici: due sedi dell’SBU (una di quartiere e l’altra provinciale), la sede della Regione e quella della televisione. Questi sono i punti che assicurano il controllo della città a nord a sud e a ovest, perché a est non serve. La sapienza di questa strategia non è attribuibile ai paramilitari ucraini filorussi che si lasciano frequentemente andare alle razzie. Molti supermercati e centri commerciali hanno chiuso per questa ragione, come pure tutti concessionari d’auto che hanno opportunamente messo al sicuro i veicoli da esposizione.
    Invece i veri strateghi della “separazione” sono mercenari osseti, russi, ma soprattutto ceceni, che hanno il controllo dei punti chiave e che spesso devono riportare all’ordine i filorussi ucraini. Eravamo presenti il 2 giugno, quando il battaglione Vostok ha dato una ripulita al palazzo occupato dai separatisti, portando chissà dove, su blindati senza targa, i paramilitari che fino ad allora avevano presidiato la sede della Regione.
    Secondo padre Vasily della cattedrale greco-cattolica di Donetsk sta avvenendo un cambio di potere nelle forze separatiste, perché decine di ceceni continuano ad arrivare nella sede dell’SBU occupata, a cinquanta metri dalla chiesa. E di ceceni se ne seppelliscono anche, nel cimitero musulmano dietro la cattedrale: padre Vasily il 4 giugno aveva contato 26 bare.
    I combattimenti si svolgono lontano dal centro abitato, lungo il perimetro della città. Le forze governative circondano i filorussi, ma non li attaccano al cuore per evitare di coinvolgere i civili. Questo è valido per tutta la regione interessata dagli scontri, ad eccezione delle città di Slavyansk, martoriata, e Luhansk, su cui il 16 giugno è stata sferrata un’offensiva da diverse direzioni. Ma il problema rimane anche qui perchè le forze separatiste sono concentrate nelle zone residenziali.
    L’operazione antiterrorismo (ATO), lanciata il 13 aprile dal governo di Kiev per garantire la sua unità territoriale, procede timidamente e a singhiozzo. Il 16 giugno, il Segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Difesa dell’Ucraina, Andrij Parubiy, ha finalmente annunciato la formazione di unità di cecchini nell’ambito del servizio nazionale di frontiera (DPSU), per rendere effettivo il controllo dei confini con la Russia che era stato già approvato da tempo.
    Le offensive delle Forze Armate ucraine e della Guardia Nazionale sono sporadiche e coordinate male. I soldati lamentano ordini poco precisi o addirittura l’assenza totale di ordini. Ce lo conferma un Capitano di Crimea che si è rifiutato di entrare a far parte dell’esercito russo e che ora è ospitato in un centro profughi a Kozubinski, vicino Kiev. Lo confermano quelli che tornano a casa, ma soprattutto molti dei feriti che incontriamo nell’ospedale militare della capitale: “Sapevamo tutti che stavamo sbagliando, ma erano gli ordini.”, ci dicono alcuni. Mentre altri affermano: “Non avevamo idea di cosa dovessimo fare.”.
    A mancare non sono solo gli ordini però, perchè l’esercito ucraino viene mandato a combattere privo dell’equipaggiamento adeguato: hanno le armi ma non i giubbotti antiproiettile né gli elmetti. E i ragazzi che controllano le zone di frontiera non hanno alcun supporto logistico: sono costretti a passare settimane in aree boschive senza nemmeno un cambio, per non parlare del sacco a pelo o della tenda. A volte scarseggia anche il cibo, ragion per cui molti soldati (ma anche comandanti dei battaglioni) hanno cominciato a chiedere aiuto alle famiglie e agli amici.
    La società civile ucraina si è organizzata per rispondere a questa emergenza: sono nate moltissime associazioni che si occupano di raccogliere, comprare e portare materiale di supporto al fronte. Armiya Sos è una delle più grandi e collabora direttamente con il Ministero della Difesa ucraino, le cui procedure sono troppo rigide e lunghe per fronteggiare l’emergenza. Kostyantyn Ostrovskyy, il fondatore, ha creato una pagina Facebook su cui pubblica la lista di quello che serve al fronte e su cui contemporaneamente raccoglie le offerte di aiuto da parte della popolazione. Il referente dell’associazione al fronte è Yuri Kasyanov, membro del primo battaglione della Guardia Nazionale, che raccoglie le richieste dei comandanti e poi si occupa in prima persona di consegnare il materiale raccolto.
    Yuri ogni giorno sfida i posti di blocco dei nemici per portare i pacchi a destinazione e parte dalla base di Izyum, buon punto di smistamento perchè si trova proprio al centro della zona in cui si svolgono i combattimenti, tra Kharkiv, Donetsk, Luhansk e Slavyansk.
    Anche per quello che riguarda la cura dei feriti sono le associazioni civili più che lo Stato a giocare un ruolo di primo piano. Volonterska Sotnya (Centuria delle Volontarie) è l’associazione che ha preso sotto la sua supervisione 20 ospedali in 7 diverse città del Paese, pretendendo per i feriti cure adeguate, mandando in cliniche estere gli 80 più gravi, organizzando per loro l’assistenza legale e psicologica, reperendo e fornendo loro i medicinali. Più di 1000 feriti hanno ricevuto le cure di questa organizzazione che ha fornito assistenza anche al fronte, dove ha inviato 300kg di medicine, 400 kit di pronto soccorso e 1500 giubbotti antiproiettile. “Perchè se non ce ne occupassimo noi, molti dei ragazzi morirebbero.”, dice la fondatrice Natalia Sokolova. E lo Stato ucraino non si preoccupa nemmeno dell’esercito di riserva: la Difesa ha un piccolo numero di riservisti, ma non ha i soldi per tenerli addestrati né per addestrarne di nuovi.
    Così la società civile ucraina si sta militarizzando perchè ritiene di avere un esercito troppo debole e teme, in caso di invasione di altre aree del Paese, di dover imbracciare autonomamente le armi. Sono molti i neonati corsi che promettono di addestrare alla disciplina militare in breve tempo: alcuni sono a pagamento, altri no. Noi abbiamo trascorso due giorni presso l’Ukrainian Reserve Army, un’associazione civile con sede nell’interland di Kiev. Qui gente comune, come impiegati, studenti e imprenditori, viene a imparare in un weekend i fondamenti dell’arte militare, pagando il solo prezzo dei proiettili (200 grivnie, poco più di 16 euro). “Il nostro scopo”- spiega Yura Gulei, uno dei tre fondatori- non è quello di creare una paramilizia da mobilitare nel caso in cui l’invasione si estenda.
    Noi vogliamo che le comunità siano in grado di reagire autonomamente in caso di un attacco. Il Ministero della Difesa ci autorizza, ma purtroppo questo non vuol dire che riconosca l’importanza di avere un esercito di riserva ben addestrato. Noi abbiamo chiesto aiuto per definire un programma del training, ma nessuno ha voluto darci indicazioni e quindi dobbiamo fare di testa nostra, ispirandoci a cosa insegnano in Svizzera, in America o in Israele. Facciamo quello che possiamo, ma ci sentiamo davvero abbandonati dallo Stato.”.
    Dunque la sfiducia nei confronti del Governo e del Parlamento è un sentimento fortemente diffuso in Ucraina, tanto da trasformarsi in diffidenza o addirittura in sospetto. Sono in molti a pensare che al Governo stesso possa giovare una prolungata instabilità nell’est del Paese. Sì perchè, dopo la rivoluzione di Maidan, tutte le energie della società erano concentrate nel rinnovamento del sistema istituzionale: per esempio erano stati creati dei comitati civili che attendevano riconoscimento politico attraverso l’approvazione di una legge, depositata a marzo e mai discussa, per la lustrazia (modifica graduale delle inefficienze del sistema politico che consentono il proliferare della corruzione ed espulsione dagli organi statali di quanti sono stati coinvolti nel processo criminale che ha consentito di sparare sulla folla).
    Invece di fatto non è cambiato nulla, perché sia lo Stato che la società sono impegnati a fronteggiare le contingenze delle battaglie e a contare i morti (135, al 18 di giugno). Vista così la guerra ucraina, “fatta in casa” in tutti i sensi, assumerebbe il ruolo di diversivo per una società civile che ha il sospetto che qualcuno stia tentando di distrarla dal cambiamento, ma che non ci vuole credere, o forse -più semplicemente- non ha il tempo di crederci.
    Foto dell’autrice e NSPM

  10. #8900
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    Predefinito Re: 3D unificato - FOCUS UCRAINA

    Bisogna oggettivamente e soggettivamente riconoscere che alcune osservazioni/riflessioni di Dogma sono ben fondate.
    Tuttavia chiamerei l'attenzione ad un fatto di un certo rilievo che dev'essere interpretato,mettendo in conto che la psicologia della élite russa è fondata sul suo retaggio storico che gli occidentali non sanno comprendere a fondo.
    Putin;perché è il vertice di quella élite,non decide tutto da solo,ha dietro di sé dei collaboratori specialisti in più discipline , Putin sa che la Russia,fin dai tempi di Eltsin,ha commesso un grande errore ad aderire senza contromisure alle leggi di mercato ed ai suoi meccanismi ( che sono regolate da altri soggetti ma in Occidente,per ora).
    E tuttavia era necessario correre in rischio ma far correre la Russia verso una trasformazione veloce della sua economia. Sono stati fatti passi da gigante ma la Russia è immensa e ci vorrà del tempo per raggiungere un livello di sicurezza nei confronti dell'Occidente.
    Tornando all'evoluzione della situazione del Donbass, basta vedere i canali TV russi: Rossia 1-Rossia 2 e Rossia 24, per capire di quanto è cambiato iil tenore dei TG dall'adesione alla Russia della Crimea,ad oggi.
    Non c'è più enfasi ma una cronaca di fatti che si sofferma sulla sofferenza dei feriti e di coloro che lasciano la loro terra per riparare in Russia perché sanno che per qualche tempo o forse per sempre quei luoghi saranno occupati da altri soggetti.
    Dunque, Mosca in questo momento non sostiene pubblicamente i governi della novaRossja,perché i suoi inviti alla prudenza erano stati respinti dai capi dei separatisti e dunque occorre che siano indeboliti e sostituiti da altri soggetti più responsabili ed allineati alla strategia di Mosca che non è pronta ad un conflitto e non intende affrontarlo se non in un ambito di "difesa popolare della madre Russia"sul modello di Stalin.
    Lavrov non può rischiare con Putin di prendere impegni in ambito internazionale e non poter farli rispettare nel Donbass solo perché qualche capetto si è montata la testa.
    Ora tireranno per le lunghe fino a Settembre poi ci sarà un"armistizio"( ha usato questo termine Lavrov) nella conferenza ultima a Berlino con i ministri degli esteri di Francia e Ukraina e il Commissario per l'energia UE.
    Poi al primo freddo ,che laggiù viene molto presto, vedremo cosa l'estate avrà fatto maturare: certamente Poroscenko (miliardario) sarà solo più milionario perché le sue cioccolate saranno invendute in quanto non genere di prima necessità; gli Ukraini avranno fame e freddo e dall'Ovest non arriveranno che armi per rendere loro la Vita sempre più dura.
    Poi la crisi economica in UE s'aggraverà e i capi dei governi diventeranno più prudenti verso l'est che sarà visto come un pericolo : e riguardo agli USA? Essi avranno le loro gatte da pelare con i terroristi "presunti" e presenti del nuovo califfato del Levante , ma dalla UE riceveranno solo assicurazioni formali ; non daranno la caccia a nessuno( salvo i loro cugini inglesi) e questo per far pagare agli americani la loro politica in Europa che crea tensioni e pericoli aggiuntivi a quelli che già si devono affrontare.
    Ultima modifica di joseph; 04-07-14 alle 14:46
    GLF

 

 
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