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    Arrow Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%


    L’obiettivo di non sforare il 3% è raggiunto. Ma è l’unico dato positivo segnalato dall’Istat, nella certificazione dei conti 2013 dell’Italia, a due giorni dalla “pagella” dei conti che verrà stilata mercoledì dalla Commissione Europea. Se il rapporto deficit/Pil si è mantenuto invariato rispetto al 2012, l’avanzo primario è sceso dal 2.5% al 2.2%. In ribasso dell’1.9% anche il Pil – rispetto all’ultima stima ufficiale del governo che parlava di 1.7% – giunto a livelli inferiori persino rispetto a quelli registrati nel 2000. Male anche il rapporto debito/pil, giunto al record storico di 132.6%, oltre 5 punti in più rispetto al 127% fatto registrare nel 2012.
    L’Istat sottolinea il nuovo calo della domanda, con una caduta dei consumi finali (-2.2%) e degli investimenti fissi lordi (-4.7%), mentre c’è un lieve aumento dell’export di beni e servizi (+0.1%). Continua a scendere la spesa per consumi delle famiglie (-2.6% nel 2013, -4% nel 2012), tra cui spicca la diminuzione relativa al settore alimentare (-3.1%), della sanità (-5.7%) e dell’abbigliamento (-5.2%). Cala anche l’import (-2.8%), mentre scende il volume in quasi tutti i settori, ad eccezione di agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%), con diminuzioni del 3,2% nell’industria in senso stretto, del 5,9% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi.

    Da segnalare la forbice tra domanda estera netta (in aumento dello 0.8%) e domanda nazionale (-2.6%), mentre le scorte restano quasi invariate. Al calo della domanda interna contribuisce inevitabilmente la contrazione dei redditi da lavoro dipendente, diminuiti insieme alle retribuzioni lorde dello 0.5%. Leggera diminuzione per quanto riguarda la pressione fiscale complessiva, pari al 43.8% (-0,2% rispetto al 2012). Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, l’Istat riscontra un calo sia delle entrate totali (-0.3%) che delle uscite (-0.2%), che si attestano rispettivamente al 48.2% e al 51.2% del Pil. Al calo delle entrate contribuisce il minor gettito relativo ad IMU, Iva ed accise, mentre le minori uscite dipendono anche dalla riduzione dei redditi da lavoro dipendente, con la conferma del blocco dei rinnovi contrattuali e la riduzione di personale.
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Istat: il Pil come quindici anni fa
    Istat: il Pil come quindici anni fa Debito da record, lieve calo del fisco - Tgcom24


    Nel frattempo sono scese dello 0,3% le entrate totali della Pubblica amministrazione, pari al 48,2% del Pil (erano a +2,5% nel 2012). Nel dettaglio, le entrate correnti scendono dello 0,7%, attestandosi al 47,6% del Pil. Le imposte indirette diminuiscono del 3,6% a causa del calo del gettito di Imu, Iva e accise, mentre quelle dirette salgono dello 0,6%, essenzialmente per effetto dell'aumento dell'Ires e dell'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi da capitale.

    Giù i consumi delle famiglie - Non si inverte il trend dei consumi, sempre in discesa nel 2013: la spesa delle famiglie cala del 2,6% dopo il crollo del 4% del 2012. Giù i consumi alimentari (-3,1%), quelli legati alla sanità (-5,7%) e quelli per l'abbigliamento (-5,2%).

    Grandi imprese, nuova caduta dell'occupazione - L'occupazione nelle grandi imprese, quelle con almeno 500 dipendenti, è scesa ancora nel 2013: al lordo dei lavoratori in cassa integrazione è stato perso l'1,3%, dopo un -0,8% nel 2012. In discesa anche il dato al netto della cassa integrazione (-1,2%). E, sempre nelle grandi aziende, sale la retribuzione lorda media per ora lavorata, che aumenta dell'1,1% nell'arco del 2013, mentre il costo del lavoro cresce dell'1,3%, sempre su base annua
    Ultima modifica di adry571; 03-03-14 alle 14:37
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  3. #3
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Istat, Confesercenti: 2013 ennesimo anno di crisi piena, ridurre zavorra fiscale per ?uscire dalla palude? | Confesercenti

    Istat, Confesercenti: 2013 ennesimo anno di crisi piena, ridurre zavorra fiscale per ‘uscire dalla palude’
    marzo 3, 2014 confesercentiIn evidenza

    Aumenti Iva e accise autogol per l’erario: 8,47 miliardi di imposte indirette in meno rispetto a previsioni.

    “La politica economica perseguita finora non è riuscita a riportarci sul sentiero della crescita, anche per colpa di una pressione fiscale che ha soffocato imprese e consumi delle famiglie, zavorrando la ripresa del mercato interno e del tessuto produttivo e causando un danno persino all’erario”.


    Così Confesercenti commenta i dati sui conti nazionali diffusi oggi dall’Istat.

    “Dai numeri dell’Istituto di statistica arriva una doppia amara conferma: in primo luogo che il 2013 è stato l’ennesimo anno di crisi piena, con un calo di Pil e consumi peggiore del previsto; ma anche che l’aumento delle imposte sui consumi (come IVA e Accise su carburanti e tabacchi), in un periodo di recessione, sono una cattiva strategia persino per l’erario. Secondo le previsioni contenute nel Def, infatti, gli aumenti di Iva e Accise avrebbero dovuto portare ad un incremento dello 0,7% del gettito da imposte indirette, che invece si è chiuso con un passivo del -3,6%. Un crollo dovuto alla cancellazione dell’Imu, ma anche da una diminuzione dei consumi che il fisco ha contribuito ad aggravare. In totale, secondo i nostri calcoli, c’è un ‘mancato introito’ di 8,47 miliardi rispetto alle previsioni di gettito da imposte indirette, che auspichiamo nessuno si illuda di recuperare con nuovi prelievi”.
    “L’anno si chiude dunque lasciandoci un’eredità pesante, che nel 2014 metterà il Paese di fronte a una scelta obbligata: cambiare ...
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  4. #4
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Citazione Originariamente Scritto da POL Visualizza Messaggio

    L’obiettivo di non sforare il 3% è raggiunto. Ma è l’unico dato positivo segnalato dall’Istat, nella certificazione dei conti 2013 dell’Italia, a due giorni dalla “pagella” dei conti che verrà stilata mercoledì dalla Commissione Europea. Se il rapporto deficit/Pil si è mantenuto invariato rispetto al 2012, l’avanzo primario è sceso dal 2.5% al 2.2%. In ribasso dell’1.9% anche il Pil – rispetto all’ultima stima ufficiale del governo che parlava di 1.7% – giunto a livelli inferiori persino rispetto a quelli registrati nel 2000. Male anche il rapporto debito/pil, giunto al record storico di 132.6%, oltre 5 punti in più rispetto al 127% fatto registrare nel 2012.
    L’Istat sottolinea il nuovo calo della domanda, con una caduta dei consumi finali (-2.2%) e degli investimenti fissi lordi (-4.7%), mentre c’è un lieve aumento dell’export di beni e servizi (+0.1%). Continua a scendere la spesa per consumi delle famiglie (-2.6% nel 2013, -4% nel 2012), tra cui spicca la diminuzione relativa al settore alimentare (-3.1%), della sanità (-5.7%) e dell’abbigliamento (-5.2%). Cala anche l’import (-2.8%), mentre scende il volume in quasi tutti i settori, ad eccezione di agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%), con diminuzioni del 3,2% nell’industria in senso stretto, del 5,9% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi.

    Da segnalare la forbice tra domanda estera netta (in aumento dello 0.8%) e domanda nazionale (-2.6%), mentre le scorte restano quasi invariate. Al calo della domanda interna contribuisce inevitabilmente la contrazione dei redditi da lavoro dipendente, diminuiti insieme alle retribuzioni lorde dello 0.5%. Leggera diminuzione per quanto riguarda la pressione fiscale complessiva, pari al 43.8% (-0,2% rispetto al 2012). Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, l’Istat riscontra un calo sia delle entrate totali (-0.3%) che delle uscite (-0.2%), che si attestano rispettivamente al 48.2% e al 51.2% del Pil. Al calo delle entrate contribuisce il minor gettito relativo ad IMU, Iva ed accise, mentre le minori uscite dipendono anche dalla riduzione dei redditi da lavoro dipendente, con la conferma del blocco dei rinnovi contrattuali e la riduzione di personale.
    Redazione





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    Dati agghiaccianti..siamo ancora sull'orlo della bancarotta..

    Però magari i nostri parlamentari riusciranno ad abolire il finanziamento pubblico dei partiti che ci costa ben 100 mln all'anno.
    Coi soldi risparmiati dimezzero il debito pubblico in diecimila anni circa.

    Oppure a fare/impedire i matrimoni gay.

    Insomma, rimaniamo concentrati sulle cose importanti, mi raccomando!
    Ultima modifica di Ugo2000; 03-03-14 alle 14:48

  5. #5
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Citazione Originariamente Scritto da Ugo2000 Visualizza Messaggio
    Dati agghiaccianti..siamo ancora sull'orlo della bancarotta..

    Però magari i nostri parlamentari riusciranno ad abolire il finanziamento pubblico dei partiti che ci costa ben 100 mln all'anno.
    Coi soldi risparmiati dimezzero il debito pubblico in0mila anni circa.

    Oppure a fare/impedire i matrimoni gay.

    Insomma, rimaniamo concentrati sulel cose importanti, mi raccomando!
    Come ben dice Grillo con quello che tagli alla politica, ci risistemi l''agricoltura di quattro regioni italiane all'anno.
    Ma gli italiani non vogliono essere aiutati, almeno quelli che non sono statali e che non hanno privilegi.

  6. #6
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Cifre da guerra.

  7. #7
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Io comincerei però a fare i conti della serva... è inutile dire che i costi degli stipendi sono poco non cambiano le cose ecc... lescuole elementari non hanno la carta per le fotocopie e manco la carta igienica... un ambasciatore italiano prende tra i 21 mila e i 30 mila euro al mese con 16 esima... ora uno tedesco ne prende 6/8 mila di euro con la dodicesima... non so voi ma quanti fogli di carta e rotoli di carta igienica ci si compra per le scuole se si prendessero dalla media di 20 mila euro di surplus al mese per 200 ambasciatori?

    Tanto per fare un esempio... eh non sia mai.

  8. #8
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%


  9. #9
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Citazione Originariamente Scritto da Metabo Visualizza Messaggio
    Come ben dice Grillo con quello che tagli alla politica, ci risistemi l''agricoltura di quattro regioni italiane all'anno.
    Il Parlamento nel suo complesso costerà 1,5 mld all'anno. Dimezzandone i costi ci risani l'agricoltura della Basilicata, un elemento trainante per il "Sistema Italia"! Ottieni così un'incemento del PIL pari a ...3-4 per diecimila?

    Mecojoni! Queste si che sono ricette!

    E' che voi grillini siete così intelligenti da aver superato anche la matematica: non riuscite ad afferrare che la spesa per la politica, per quanto possa esssere schifosa, è una goccia nel mare delle spese per pensioni baby, dipendenti pubblici in esubero, evasione fiscale ecc ecc.

  10. #10
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    Predefinito Re: Istat: Pil sotto il livello del 2000, deficit al 3%, debito/pil al 132,6%

    Citazione Originariamente Scritto da 7stelle Visualizza Messaggio
    Cifre da guerra.
    Già .
    E non ci sono prospettive di uscirne.
    Regressista amante della pucchiacca.

 

 
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