UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA
Padova, 6 maggio 2010
Alcuni giorni or sono, un cinquantanovenne padovano , è stato rinvenuto dal figlio privo di vita nella sua abitazione. Un esplicativo biglietto accanto al cadavere illustrava le motivazioni di un suicidio che poteva , forse, essere evitato. Non metteremo le generalità del defunto, per ovvi motivi,ma la sua morte costituisce un evento annunciato. Con uno sfratto esecutivo, ex libero professionista nel settore dell’abbigliamento ma attualmente senza lavoro, con un matrimonio fallito alle spalle ,due figli, e con gravi patologie di salute. Fatti pietosi come questi succedono ogni giorno, direte voi…
Le cronache ci sottopongono in ogni momento situazioni dolorose e spesso irrisolvibili… Ecco, proprio da quest’ultima parola vorrei trarre spunto per alcune considerazioni che se anche non serviranno a restituire la vita a chi , in preda alla piu’ nera disperazione, ha deciso di farla finita, forse ci aiuteranno a riflettere. Su cosa? Sul fatto che le competenze dei servizi sociali non abbiano una mappatura aggiornata delle criticità e soprattutto sul fatto che non siano tempestivamente operative , tecnicamente ed economicamente, per porvi rimedio. Sul fatto che decine di migliaia di euro vengono sperperati a pioggia per associazioni di volontariato che invece poco o nulla fanno per distribuire servizi agli anziani, agli handicappati, alle persone sole. Sul fatto che enormi (e ripeto) enormi risorse del bilancio vengono erogate a sussidio di immigrati piu’ o meno regolari nella nostra città, con accessi a case, asili, strutture pubbliche e per favorire l’integrazione ,anche per quanto riguarda l’aspetto culturale e ricreativo. Ma in virtu’ di questi sprechi e di questo vergognoso e dilettantesco sistema di conduzione delle emergenze , quanti padovani soffrono e non ottengono nemmeno il minimo delle richieste che per una forma di rispetto civile ed umano, oltre che per legge, dovrebbero essere accolte? Nel caso del suicida in questione nemmeno una parola di umana pietà da parte delle istituzioni né tantomeno da parte della Curia, probabilmente occupate da ben e piu’ importanti questioni… Auguriamo a questi signori di non trovarsi mai nella situazione di essere buttati letteralmente per strada e di non vedere mai davanti a se’ quel buio inesorabile che non ti fa intravedere spiragli per il futuro, figlio di quella desolazione ben lontana dai loro irresponsabili e dorati scranni di potere.
Antonio Ferro
Fiamma Tricolore Padova