"ODIO I BIANCHI". KABOBO, IL PM CHIEDE 20 ANNI
DI CARCERE: UCCISE 3 PERSONE A PICCONATE -FOTO
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Kabobo e il luogo delle aggressioni a Milano
Lunedì 10 Marzo 2014
MILANO - Vent'anni di galera, più 6 di ospedale psichiatrico chiesti per Kabobo: è questa la richiesta del pm di Milano Isidoro Palma come condanna per il ghanese che lo scorso 11 maggio ha ucciso tre persone a colpi di piccone.
"RANCORE VERSO LA SOCIETA'" La pubblica accusa ha sottolineato che uno dei possibili moventi del triplice omicidio di Kabobo è stato «il rancore verso la società», poiché l'immigrato che si sentiva escluso. Secondo il pm Kabobo avrebbe agito anche con una «finalità depredatoria» anche perchè dopo aver ucciso i passanti gli ha rubato i cellulari. Il ghanese, inoltre, avrebbe agito con «lucidità».
"ODIO I BIANCHI" Nel processo con rito abbreviato a porte chiuse il pm, da quanto si è saputo, nella sua requisitoria, si è richiamato principalmente alla perizia psichiatrica depositata lo scorso ottobre e firmata dallo psichiatra Ambrogio Pennati e dalla criminologa Isabella Merzagora, che aveva riconosciuto la seminfermità mentale ma aveva anche sottolineato che la capacità di intendere del ghanese non era «totalmente assente» e quella di volere era «sufficientemente conservata».
Il pm ha indicato in particolare tre elementi come moventi delle atroci aggressioni: il rancore verso la società da parte di Kabobo che nei colloqui con lo psichiatra parlava anche di un odio verso i «bianchi» dettato dalle voci che avrebbe sentito; una finalità depredatoria che si è manifestata nel rubare i cellulari alle vittime; l'esigenza da parte di Kabobo «di attirare su di sè l'attenzione» attraverso quegli omicidi, proprio perchè non si sentiva accettato dalla società. Inoltre, secondo il pm, malgrado Kabobo soffra di una forma di schizofrenia, avrebbe agito con lucidità perchè ad esempio quando uno dei passanti che aveva cercato di aggredire si è riparato all'interno di un portone, il ghanese se ne è andato cercando altri obiettivi per le sue aggressioni. Tre passanti infatti quel giorno erano riusciti a salvarsi dalla sua follia.