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  1. #111
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    obama ha fatto chiudere i mc donals in crimea come punizione.. lol

  2. #112
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    was fuer ein Smerz gnedige Frau !

  3. #113
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    [QUOTE=Metabo;13416162]Le limitazioni del Dipartimento di Stato USA non pregiudicano il lavoro dell'industria bellica russa

    ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
    Gli occidentale scopriranno che la politica estera degli USA avrà attivato in Russia un incentivo ad investire il proprio surplus o anche a debito nel settore bellico che metterà in moto altre attività connesse mentre gli alleati UE si attaccheranno ai vetri per avere aderito alle pressioni USA.
    GLF

  4. #114
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    Le imprese europee contro la NATO

    © Foto: christoph-hörstel.de


    Le principali aziende europee sono entrate in conflitto con le politiche dell'UE e della NATO. Mentre Washington e Bruxelles richiedono l'imposizione di sanzioni economiche contro la Russia, le imprese invece intendono resistere. Chi sarà il più forte?


    Le preoccupazioni europee sono riguardano i contratti miliardari con la Russia. Secondo l'agenzia "Bloomberg", il governo è pronto ad un congelamento delle vendite della tecnologia satellitare per un importo di 700 milioni di euro in Russia. Nel frattempo, il consulente del governo tedesco Christoph Hörstel in un'intervista a "La Voce della Russia" afferma che queste informazioni potrebbero essere false, dal momento che interrompere un affare estremamente redditizio non è nell'interesse della Germania:
    Noi non abbiamo la conferma di questa informazione. Sappiamo che vi è un esperto in Germania, che è nelle alte sfere della politica estera tedesca. Questo esperto è rimasto molto sorpreso di quanto è accaduto, dal momento che parlava al più grande produttore di armi in Europa solo due giorni fa, giovedì, e non ha sentito una parola sull’ipotesi di bloccare queste operazioni, concluse dopo quattro anni di negoziati. Questo esperto è il signor Bulka. Quindi io non sono sicuro che questa sarà la decisione finale.
    L’esperto ritiene che la ragione della pressione sulla Russia e la minaccia di sanzioni siano un tentativo di costringere ad abbassare i prezzi del gas per l'Ucraina. È proprio a questo che il signor Hörstel fa riferimento, quando dice che Kiev ha minacciato di smettere di pagare le bollette, se la Russia non ridurrà il prezzo.
    Vedo tentativi di ricatto che Washington, insieme alla Nato, ha avviato e attuato contro la Russia sul prezzo del gas per l'Ucraina. Questa vicenda, per inciso, è solo una questione bilaterale. E tutti i paesi dell'Unione Europea e della NATO non hanno alcun diritto di interferire in questi negoziati. Questo in primo luogo. In secondo luogo, se si prende una qualsiasi società americana si può supporre che se avessero a che fare con un compratore inadempiente, come in questo caso è l'Ucraina, avrebbe da tempo sospeso le consegne. In questa vicenda, la Russia si sta comportando molto pazientemente. E se il prezzo è più alto rispetto ad altri, beh, questo è quello che noi chiamiamo il prezzo del rischio. Se il cliente è discutibile e inaffidabile, paga di più. Chiunque contragga un credito, non essendo un cliente affidabile della banca paga un tasso di interesse più elevato. Negli affari questo è normale.
    Secondo l'esperto, proprio la Germania, nonostante le minacciose dichiarazioni ufficiali di Angela Merkel, è il capo della resistenza europea contro la politica delle sanzioni degli Stati Uniti:
    È evidente che noi ci siamo trovati in una situazione in cui il giudizio degli Stati Uniti è contrario a quello dei paesi europei, perché gli Stati Uniti vogliono sanzioni assai più severe e Obama non perde un giorno senza dichiararlo pubblicamente. Ma l'Europa non ha alcuna fretta di proseguire, perché questo distrugge i nostri affari, e noi perderemmo miliardi di euro, se si sospenderanno bruscamente le relazioni. Come per la Germania, esiste un ampio fronte contro la politica delle sanzioni da parte dei paesi della NATO. Inoltre, ci sono aziende come Siemens o Volkswagen, che si sono rifiutate di condurre sanzioni contro la Russia. Questo fenomeno non ha precedenti fin da dopo la Seconda Guerra Mondiale.
    Nel caso in cui il governo tedesco effettivamente decida di far saltare l'accordo, il fabbricante d'armi inizierà a cercare contatti con i rappresentanti della grande politica a Berlino, perché c'è una “lobby molto forte”, di ciò è sicuro l’interlocutore de “La Voce della Russia" . Gli industriali hanno avuto un peso enorme in Germania, ricorda Christophe Hörstel e cita l'esempio dell’azienda "Siemens". Nessun cancelliere tedesco salirà a bordo di un aereo senza essere accompagnato da un rappresentante di Siemens.
    L'esperto ritiene inoltre che la Russia dovrebbe perseguire una politica chiara e coerente, come già sta facendo:
    In questo senso, per me la chiave per risolvere il problema è a Mosca. Se Mosca resterà tenace e continuerà la propria politica calma, paziente e molto trasparente, sarà tutto perfetto. Se Mosca smette di sostenere i russi in Ucraina o tenta un compromesso con Washington, Washington si comporterà più spudoratamente. Se il Presidente Putin manterrà la sua linea dura, tutto andrà bene.
    I colloqui tra la Russia e la NATO inizieranno questa settimana. Secondo Christophe Hörstel, le imprese europee applicheranno tutta la loro influenza per evitare sanzioni contro la Russia, sanzioni che colpirebbero loro stesse.

    /s


    Russia, Germania, Business, Politica, Economia
    Per saperne di più:
    Le imprese europee contro la NATO - Notizie - Economia - La Voce della Russia

  5. #115
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    Le imprese europee contro la NATO


  6. #116
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    Citazione Originariamente Scritto da Armonica Visualizza Messaggio
    Aridaje co sto PIL PPA...no, non conta quello. Conta il PIL nominale, e quello italiano e quello russo si equivalgono...e la cosa è anche imbarazzante per noi, però, considerando che abbiamo meno della metà della popolazione, un territorio 41 volte più piccolo e risorse naturali praticamente nulle, direi che siamo molto, molto migliori della Russia.

    Non siete neanche in grado di capire che la Russia non ha in mano niente. Le sanzioni possono solo danneggiarla, e l'Europa non ne risentirà di certo.
    a me il PIL è una misura che non mi piace nulla.

    Anche un pensionato fa PIL, persino un cancro.


    Soviet made shit


  7. #117
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    Più di 55.000 russi hanno chiesto agli Stati Uniti di essere inclusi nella "lista nera"

    © Collage: La Voce della Russia


    In rete sul sito "Aggiungiti alla lista nera Usa" più di 55.000 russi hanno aderito firmando una petizione per introdurre sanzioni contro se stessi, perché trovano ingiusto che Washington abbia il diritto di imporre restrizioni ai cittadini della Federazione Russa, nel caso solo a funzionari, legislatori, uomini d'affari.


    "Il Progetto "Aggiungi te stesso nella lista nera degli Stati Uniti " non è soltanto importante per avere portato allo scoperto la propensione alla solidarietà ma è importante come indicatore dei cambiamenti nella coscienza delle persone, risvegliando l'orgoglio per il loro Paese" ha detto il vice presidente dell'Associazione dei giovani Avvocati della Federazione russa e coautore del sito Artem Kir'yanov.
    Il link del sito: Declaration on voluntary inclusion of themselves in the list of Russians subject to U.S. sanctionsPiù di 55.000 russi hanno chiesto agli Stati Uniti di essere inclusi nella "lista nera" - Notizie - Societá - La Voce della Russia

  8. #118
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    L’Europa non sa come rispondere agli USA e non vuol perdere la Russia

    © Collage: «La Voce della Russia»


    La riunione programmata dei Ministri degli Esteri degli Stati membri dell'UE si è conclusa senza progressi significativi. Secondo gli esperti, gli europei sono in uno stato di completa confusione: il buonsenso ed il lucido calcolo suggeriscono un’altra linea di azione per quanto riguarda la Russia e gli Stati Uniti. Presa tra due fuochi, l'Europa è costretta a sbarazzarsi di varie clausole e dichiarazioni politiche.


    In realtà, tutte le soluzioni pratiche sono rinviate fino alla conclusione della riunione, che si terrà il 17 aprile a Ginevra, dei Ministri degli Esteri di Russia, Stati Uniti ed Unione Europea con il capo facente funzione del Ministro degli Esteri dell’Ucraina.
    I ministri si aspettano anche una maggiore certezza sulla situazione nella parte orientale dell'Ucraina. Tuttavia, anche in assenza di fatti specifici, la maggior parte di loro è disposta ad accusare la Russia di "alimentare le proteste e la destabilizzazione”.
    Possiamo già rilevare cinque punti principali della riunione: in primo luogo, i ministri hanno adottato una decisione politica per ampliare "la lista nera" per la Russia e l'Ucraina senza specificare date, nomi e numeri degli imputati futuri. In secondo luogo, la Commissione Europea ha chiesto di preparare una risposta unitaria ad una lettera del Presidente della Russia sui debiti ucraini per il gas erogato, senza specificare, però, anche la sua tesi, oltre alla evidente necessità di consultazioni sulla questione gas con la Russia e l'Ucraina. In terzo luogo, la Commissione Europea ha confermato la decisione del 5 marzo di assistere l'Ucraina e l’adozione per lei di preferenze unilaterali. In quarto luogo, ha deciso di inviare una missione di esperti in Ucraina per sostenere la riforma delle forze dell'ordine. In quinto luogo, infine, i Ministri hanno incaricato la Commissione Europea di elaborare un elenco di restrizioni finanziarie, commerciali ed economiche contro la Crimea sulla base della "valutazione delle conseguenze giuridiche di annessione illegale" della penisola alla Russia.
    Sulla questione delle sanzioni commerciali ed economiche antirusse, questa appare ora solo come una possibilità futura di creare un’ulteriore pressione su Mosca. In ogni caso, l'idea di introdurre eventuali restrizioni contro la Russia non è una scelta consolidata dell'UE, dice il direttore del "Centro di Comunicazione Eurasiatica" Alexej Pil’ko. Secondo lui, questa è la posizione di quei paesi europei che si trovano sotto la forte pressione degli Stati Uniti.
    Per l'Europa non è assolutamente redditizio imporre sanzioni contro la Russia. Dal momento che le sanzioni colpiscono anche l'economia dell’eurozona. Ma per gli Stati Uniti è vantaggioso che l'Europa sia coinvolta in una guerra di sanzioni. Perché ciò non intacca l'economia statunitense ed il volume di affari tra la Russia e gli Stati Uniti è basso".
    Adesso siamo di fronte ad una specie di test: in quanti paesi europei vi è una reale sovranità politica? I paesi che sono effettivamente indipendenti sul piano politico saranno in grado di resistere alla pressione da Washington.
    Sulla questione delle sanzioni contro la Russia oggi l'Unione Europea è nella seconda fase. La prima significava la sospensione dei negoziati su un nuovo basilare accordo russo-europeo e il trattato sulla liberalizzazione del regime dei visti. L'attuale seconda fase riguarda le sanzioni sui visti individuali ed il congelamento dei beni per un certo numero di funzionari, così come l’annullamento del summit Russia – Unione Europea, previsto a Sochi. La terza riguarda le sanzioni economiche.
    Gli Stati Uniti insistono su un veloce raggiungimento della terza fase. Le speranze di Washington sono di infrangere la riluttanza dell'UE nei confronti delle misure punitive che potrebbero minare la già fragile economia del blocco. Gli esperti americani ritengono che la pressione sull'economia russa è l'unica vera leva di influenza che l'Occidente può usare contro la Russia. Tuttavia, senza il sostegno dell'Europa, le sanzioni degli Stati Uniti non porteranno risultati significativi.
    D’altra parte, anche se l'Europa accetta le sanzioni commerciali ed economiche contro la Russia, questo in alcun modo può risolvere i problemi dell’Ucraina. Così, per esempio, ha dichiarato il Ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn. Tale dichiarazione è stata fatta prima della riunione dei ministri. Secondo alcuni politici europei ragionevoli, la principale sfida attuale è quella di intensificare i contatti diplomatici ed una reale volontà di ascoltare le argomentazioni dell'avversario. Questo è l'unico modo per trovare una via d'uscita da una situazione molto complicata in cui l'Ucraina si trova, a causa della mancanza di volontà dell'Occidente di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

    /s

    Ucraina, Europa, Russia, USA, Politica
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    L?Europa non sa come rispondere agli USA e non vuol perdere la Russia - Notizie - Politica - La Voce della Russia

  9. #119
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    L’Europa è troppo preoccupata dei propri affari per infliggere dure sanzioni

    © Collage: «La Voce della Russia»


    Quando la delegazione russa aveva deciso di lasciare la sessione primaverile dell'Assemblea del Consiglio d'Euripa in segno di protesta contro le sanzioni inflitte a Mosca (la privazione del diritto di voto per tutto quest’anno e la sospensione dalla partecipazione agli organi direttivi) in Europa queste restrizioni sono state considerate come estremamente blande.


    Del resto, dicono gli esperti, l’Europa non è pronta a qualcosa di più serio: si sente più forte la riluttanza di alcuni Paesi a dover rinunciare ai propri interessi a causa della politica estera di qualcuno che, in generale, li riguarda poco.
    Peraltro non si tratta nemmeno degli ideali violati del diritto internazionale. L'Unione Europea e gli Stati Uniti non possono insegnarlo. L’Europa è preoccupata per molti altri problemi più "vicini al proprio corpo". Amanda Paul del Centro di politica europea a Bruxelles commenta così la situazione:
    La decisione adottata dalla PACE è abbastanza blanda. È il minimo di ciò che potrebbe accadere. In generale, possiamo parlare non solo di sanzioni da parte dell'UE, ma potrebbero esserci restrizioni sul settore energetico russo: un calo dei prezzi in relazione all'apertura del mercato dell’Arabia Saudita, al petrolio iraniano, alle restrizioni nel settore bancario, che avranno un impatto immediato. Ma fino ad ora, la risposta internazionale per l'azione russa è stata molto lenta. Alcuni leader, o meglio, i rispettivi Paesi sono preoccupati per le conseguenze di tale azione. L’UE è troppo preoccupata per gli affari suoi e per il modo in cui le eventuali sanzioni potrebbero influenzare l'Unione stessa. Alcuni Paesi sono preoccupati per l’effetto che le sanzioni potrebbero avere sulle loro economie, le loro relazioni commerciali con la Russia. Non è un segreto che Paesi come l'Olanda hanno relazioni commerciali con la Russia molto importanti.
    Nei confronti della Russia, l'Europa ora è divisa come non mai. Si è convenuto che, in caso di ulteriore instabilità in Ucraina, l'UE approverebbe il “terzo blocco” di sanzioni: la risposta economica più dura. Ma fino ad ora, l'Unione Europea non ha ritenuto la situazione abbastanza seria per avviare la terza fase. L'UE ha reso numerose dichiarazioni forti sulla Russia, su come sarà punita, sull'impatto negativo della sua azione sulle relazioni con l'UE, ma fino ad ora queste parole non sono state sostenute da altrettante azioni.
    Molti esperti ritengono che la Crimea unita alla Russia è un "fatto compiuto", anche per l'Europa, che le piaccia o no, non può fare niente o non vuole farlo. Ma nell'UE ora come mai sono forti i sentimenti separatisti e qui molti hanno il timore che quello che è accaduto in Crimea (ed i media occidentali, accusando la Russia, inavvertitamente hanno dato molta pubblicità a questo fatto) per l'Europa avrà l'effetto di una bomba esplosiva. Quindi l'Europa non può semplicemente dichiarare risolto il caso, dice Amanda Paul.
    La storia non può essere finita qui. E se quello che è accaduto in Crimea, accadesse altrove, in un altro Paese? Questo è un precedente molto grave, quindi è necessario considerare tutte le possibili risposte.
    Allo stesso tempo, l'Europa capisce che non vi è ragione per una invasione del territorio orientale dell’Ucraina da parte della Russia. Ciò che li spaventa è l'influenza politica della Russia: alle prossime elezioni l'UE non vuole vedere un candidato filorusso che sosterrebbe le esigenze delle regioni nell’avere maggiore autonomia e il mantenimento delle relazioni con la Russia.
    Noi non consideriamo possibile l’invasione da parte della Russia del territorio dell'Ucraina orientale. Non credo che ci sia una tale probabilità. È importante mantenere la stabilità e la sicurezza nella regione, soprattutto prima delle prossime elezioni che si terranno su tutto il territorio dell'Ucraina. Non vogliamo che alcune regioni non votino nell’unico giorno di votazione. Questo renderebbe illegittime le elezioni.

    /s


    Nel mondo, Europa, Russia, UE, Sanzioni, Intervista, Politica
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  10. #120
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    Predefinito Re: Sono curioso di vedere che sanzioni mettono alla russia? Va!!!

    La Casa Bianca mente all’UE sulle forniture di gas dagli USA
    di William Engdahl - 08/04/2014

    Fonte: aurorasito


    La Casa Bianca e il dipartimento di Stato con faccia di bronzo hanno fatto promesse ai governi dell’UE sulla capacità degli Stati Uniti di fornire abbastanza gas da sostituire quello fornito dai russi. Le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Obama e del segretario di Stato John Kerry sono così palesemente false da tradire una disperazione incredibile a Washington sulla situazione in Ucraina contro Mosca. O suggerisce che Washington è così al di fuori da qualsiasi realtà fattuale, che semplicemente ignora ciò che dice. In entrambi i casi, si dimostra un partner diplomatico inaffidabile per l’UE. Dopo il suo recente incontro con i capi dell’UE, Obama ha fatto una dichiarazione incredibile sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) segretamente negoziato, a porte chiuse, dalle grandi multinazionali per facilitare agli Stati Uniti l’esportazione di gas in Europa contribuendo a ridurne la dipendenza dall’energia russa: “Una volta attuato l’accordo commerciale, i titoli dei progetti d’esportazione del gas naturale liquefatto per l’Europa saranno molto più semplici, qualcosa di ovviamente rilevante nel contesto geopolitico attuale“, ha dichiarato Obama. Quel po’ di opportunismo politico per cercare di sostenere i colloqui in stallo sul TTIP, giocando sui timori europei di perdere il gas russo dopo il colpo di Stato orchestrato in Ucraina il 22 febbraio, ignora il fatto che il problema d’inviare il gas di scisto dagli Stati Uniti all’UE non riguarda l’alleggerimento delle procedure di autorizzazione del GNL negli USA e nell’UE. In altre recenti dichiarazioni, riferendosi al recente boom del gas di scisto non convenzionale negli Stati Uniti, Obama e Kerry hanno affermato che gli Stati Uniti potrebbero sostituire tutto il gas russo per l’UE, una bugia irrealistica. Alla riunione di Bruxelles, Obama ha detto ai capi europei che dovrebbero importare gas di scisto dagli Stati Uniti sostituendo quello russo. Ma qui c’è un problema enorme. La fallimentare rivoluzione del gas di scisto
    Numero uno, la “rivoluzione dello shale gas” negli Stati Uniti è fallito. Il drammatico aumento della produzione di gas naturale degli Stati Uniti con il “fracking” o l’estrazione del gas dalle formazioni di roccia di scisto è stato abbandonato dalle maggiori compagnie energetiche come Shell e BP, essendo antieconomico. Shell ha appena annunciato una forte riduzione della sua esposizione nello sviluppo del gas di scisto negli Stati Uniti. Shell vende i suoi contratti di locazione su circa 700000 ettari di terre di gas di scisto, nelle principali aree di gas di scisto di Texas, Pennsylvania, Colorado e Kansas, e dice che può sbarazzarsene di altri per fermare le perdite dovute al gas di scisto. Il CEO di Shell, Ben van Beurden, ha dichiarato: “La gestione finanziaria non è francamente accettabile… alcune delle nostre puntate esplorative non hanno semplicemente prodotto nulla“. Una sintesi utile dell’illusione sul gas di scisto viene da una recente analisi dei risultati di diversi anni di estrazione di gas di scisto negli Stati Uniti da parte dell’analista David Hughes, che osserva, “la produzione di gas di scisto è cresciuta in modo esplosivo arrivando a quasi il 40 per cento della produzione di gas naturale degli Stati Uniti. Tuttavia, la produzione è stagnante dal dicembre 2011; l’ottanta per cento della produzione di gas di scisto proviene da cinque campi, molti dei quali in declino. I tassi molto elevati del declino dei pozzi di gas di scisto richiedono input continui di capitale stimati in 42 miliardi dollari all’anno per perforare più di 7000 pozzi, solo per mantenere la produzione. In confronto, il valore del gas di scisto prodotto nel 2012 è stato di appena 32,5 miliardi di dollari“. Quindi Obama è stato ingannato dai suoi consiglieri sul vero stato delle forniture di gas di scisto negli Stati Uniti, o mente volontariamente. Il primo è più probabile.
    Il secondo problema con l’”offerta” degli Stati Uniti di gas all’UE per sostituire il gas russo, è il fatto che richiede una enorme e costosa infrastruttura costruendo nuovi terminali per il gas naturale liquefatto, in grado di gestire le enormi supercisterne di GNL per portarlo negli altrettanto enormi terminali GNL nei porti dell’UE. Il problema è che a causa di varie leggi statunitensi sull’esportazione di beni energetici e l’approvvigionamento nazionale, non esistono terminali di liquefazione di GNL operativi negli Stati Uniti. L’unico attualmente in costruzione è il terminale ricevente Sabine Pass GNL, a Cameron Parish in Louisiana, di proprietà della Cheniere Energy, dove John Deutch, ex-capo della CIA, siede nel CdA. Il problema con il terminale Sabine Pass GNL è che la maggior parte del gas è stato pre-contrattato da coreani, indiani ed altri clienti asiatici, non dall’UE. Il secondo problema è che anche vi fosse un’enorme capacità nei porti da poter sostituire le forniture russe di gas all’UE, ciò aumenterebbe i prezzi sul mercato interno del gas naturale superiore, riducendo il mini-boom produttivo alimentato dall’abbondante gas di scisto a buon mercato. Il costo finale per i consumatori europei del GNL degli Stati Uniti sarà molto più elevato del gas russo inviato tramite la pipeline Nord Stream o l’Ucraina. Il problema successivo è che non ci sono le supercisterne specializzate in GNL per rifornire il mercato comunitario. Tutto ciò richiederà, compresi autorizzazioni ambientali e tempi di costruzione, circa sette anni in media e nelle migliori condizioni.
    L’UE oggi riceve circa il 30% del suo gas, la fonte energetica in più rapida crescita, dalla Russia. Nel 2007 la russa Gazprom ne ha fornito il 14 per cento alla Francia, il 27 per cento all’Italia, il 36 per cento alla Germania. Finlandia e Stati baltici ricevono il 100 per cento di gas importato dalla Russia. L’Unione europea non ha alcuna alternativa realistica al gas russo. La Germania, la maggiore economia, ha stupidamente deciso di eliminare gradualmente l’energia nucleare e la sua “energia alternativa” eolica e solare è un disastro economico e politico dai costi dell’elettricità per i consumatori che esplodono, anche se quelle alternative sono una parte minuscola del mercato totale. In breve, l’idea chimerica di chiudere il gas russo e aprire invece il gas degli Stati Uniti, è priva di senso economico, energetico e politico. F. William Engdahl è consulente sul rischio strategico e docente, laureato in politica alla Princeton University, è autore di best-seller su petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online “New Oriental Outlook“.
    Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
    Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it

    http://www.ariannaeditrice.it/artico...articolo=48123
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