L'ipotesi Kurgan è stata introdotta dall’archeologa e storica Marija Gimbutas nel 1956 e mette insieme le tesi dell’archeologia con quelle della linguistica al fine di localizzare la "patria" dei proto-indo-europei (l' Urheimat). Essa suppone una serie di ondate migratorie che avrebbero condotto i Kurgan dal Sud della Russia (secondo la Gimbutas sarebbe prorpio questa l' Urheimat, cioè la loro "patria" originaria), ed altre popolazioni indoeuropee che vivevano nelle steppe pontico-caspiche provenienti dalle odierne nazioni del Daghestan, del Azerbaijan, del Kazakistan, del Uzbekistan, del Tagikistan, del Kirghizistan, del Afghanistan, del Pakistan, del l'Iran e del Iraq, verso l’Antica Europa, in cui allora "dominava" la cultura gilanica, sopprimendo e\o ibridando la civiltà europea, determinando di conseguenza degli sconvolgimenti di natura sociale: fughe dalle violenze, confusione, movimenti disordinati di popoli e, soprattutto, introduzione di quegli elementi che saranno alla base del pensiero eurocentrico: patriarcato, classismo, autorità, gerarchia, sistemi castali, oligarchie, schiavitù, ecc.

Nazioni e popoli storici del territorio delle steppe:

Indoiranici/Ariani XX–XV secolo a.C.
Cimmeri VIII–VII secolo a.C.
Sciti VIII–IV secolo a.C.
Sarmati V secolo a.C. – 5th secolo d.C.
Goti III–VI secolo
Bulgari III–VI secolo
Unni IV–VIII secolo
Alani V–XI secolo
Avari eurasiatici VI–VIII secolo
Göktürk VI–VIII secolo
Onoguri VIII secolo
Sabiri VI–VIII secolo
Cazari VI-XI secolo
Peceneghi VIII–XI secolo
Kipcaki e Cumani XI–XIII secolo
Orda d'oro XIII–XV secolo
Cosacchi XIV–XVIII secolo
Khanato di Crimea, Tatari del Volga, Nogai ed altri stati Turchi e tribù del XV-XVII secolo
Impero Russo XVII–XX secolo
Unione Sovietica XX secolo
Moldavia, Kazakistan, Federazione Russa, Ucraina XX–XXI secolo

Nei secoli precedenti l’era volgare, le vaste terre della Russia meridionale erano abitate da popoli indoeuropei (dei quali era probabilmente la terra d’origine) come gli Sciti, a cui si avvicendarono i Sarmati e, nell’alto Medioevo, gli slavi; nell’area che poi divenne il centro del futuro Stato russo, vale a dire il bacino di Mosca, per lungo tempo prima del X secolo dimorarono genti di ceppo finnico o lituano.
Tra il III e il VI secolo dell’era volgare le steppe subirono, a ondate successive, le invasioni di popoli nomadi guidate da tribù bellicose che si dirigevano verso l’Europa occidentale. Fu il caso, ad esempio, degli unni e degli avari. Un popolo turco, i cazari, governò la Russia meridionale durante l’VIII secolo; furono preziosi alleati dell’impero bizantino e condussero diverse guerre contro i califfati arabi.

Dal VII secolo, gli Slavi costituirono la maggioranza della popolazione nella Russia occidentale e pian piano assimilarono le preesistenti tribù ugro-finniche, come i Merja, i Muromi e i Mesceri. A metà del IX secolo un gruppo originario dalla Scandinavia, i Variaghi, assunse il ruolo di élite dominante nella capitale slava di Novgorod. Anche se l’elemento etnico dei Variaghi si confuse abbastanza presto nella maggioritaria popolazione slava, la dinastia da loro espressa rimase al potere diversi secoli, durante i quali si affiliò alla Chiesa ortodossa di Bisanzio. La capitale venne trasferita a Kiev nell’882.
In questo periodo, il termine “Rhos” o “Rus’” iniziò ad essere riferito ai variaghi e, in seguito, anche agli slavi che popolavano la regione. Tra il X e l'XI secolo la Rus' di Kiev divenne lo stato più grande d’Europa e uno dei più prosperi, grazie alla sua posizione commerciale tra Europa e Asia. L’apertura di nuove vie commerciali con l’Oriente al tempo delle Crociate contribuì al declino e alla frammentazione dello stato di Kiev nel corso del XII secolo, aggravatasi dopo la morte, nel 1132, del figlio di Vladimiro II Monomaco.

Nei secoli XI e XII, le sempre più frequenti incursioni di popolazioni turche, come i Kipciak e i Peceneghi, portarono le popolazioni slave del sud a spostarsi verso le regioni del nord, note come Zales'e. Gli stati di Novgorod e Vladimir-Suzdal emersero come eredi della Rus' di Kiev nei territori settentrionali, mentre il medio corso del Volga finì sotto il controllo dello stato islamico della Bulgaria del Volga.
Come molte altre regioni dell’Eurasia, questi territori vennero invasi dai Mongoli, che nel 1240 distrussero Kiev. Conosciuti più tardi con il nome di Tartari, i Mongoli avrebbero governato le zone meridionali e centrali dell’odierna Russia per circa tre secoli, tempo durante il quale i vari potentati locali sarebbero stati dipendenti del loro Khanato dell'Orda d'Oro. I territori delle odierne Ucraina e Bielorussia furono inclusi nel Granducato di Lituania e nella Polonia, fattore che differenziò ucraini e bielorussi dalle altre popolazioni russe.
Come nei Balcani e in Asia Minore, il lungo governo dei nomadi avrebbe ritardato lo sviluppo economico e sociale del paese. Peraltro, Novgorod e Pskov riuscirono a ritagliarsi un certo grado di autonomia, che li preservò da molti problemi e molte atrocità del periodo. Nel XIII secolo, il signore di Novgorod Aleksandr Nevskij respinse gli svedesi e i cavalieri teutonici che cercavano di colonizzare la regione.

Secondo la maggior parte degli etnologi, i russi etnici sono i discendenti del popolo dei Rus' (slavi orientali del Rus' di Kiev); gradualmente si sono evoluti in una etnia separata separandosi dai gruppi che sono poi diventati bielorussi e ucraini. Altri etnologi affermano invece che i russi erano un gruppo di origine slava distinto prima dell'avvento del Rus' di Kiev. Altri credono che il momento storico della distinzione di un gruppo etnico russo non si colloca nel periodo della separazione di questi dai Rus' occidentali e che l'etnia russa sia un misto di tribù slave orientali e tribù non slave (come per esempio i popoli finno-ugrici, i popoli germanici, baltici e turchi).
Gli Ucraini son i discendenti di parecchi popoli che hanno vissuto in passato in vaste aree dell'Europa orientale, dal Mar Nero fino ai confini di Russia, Polonia, Moldavia, Bielorussia e Slovacchia. Questi popoli includono numerose tribù nomadi, come quelle iraniche degli Sciti e dei Sarmati, o anche greche delle colonie sulle coste del Mar Nero; i daci, i germanici Goti e Variaghi, così come i popoli turchi dei Cazari, dei Peceneghi e dei Cumani. Comunque, si considerano gli Ucraini in maggior parte discendenti dai popoli slavi orientali.
La lingua ucraina è una lingua slava dell'est e gli ucraini appartengono alla stessa suddivisione slava dei Russi e dei Bielorussi. Le tribù slave che oggi vivono in Ucraina sin dai tempi antichi divennero predominanti verso il V secolo d.C. quando fondarono quella che è oggi la città di Kiev, in seguito capitale del potente stato conosciuto come Rus' di Kiev. Il Kniaz Vladimir I introdusse poi il Cristianesimo nel 988.

Nutro un odio viscerale nei confronti del male, che porta anche il nome di indoeuropeo!