E' inutile che porti in campo Eliade quando ti fa comodo adesso che ormai i suoi scritti sono ritenuti basi di partenza, leggiti con impegno <<Sciamanesimo e tecniche dell'estasi>> medita con impegno e pensa all'estasi di Santa Teresa D'Avila.......
Quando parliamo di Heroi fondatori,di divinità pagane e di tutto quello che appartiene alla religiosità dei primordi, ne esce la precisazione ossessiva che sono miti (e qui bisognerebbe aprire una grossa discussione sul mito e sulle mitologie). Quando si parla di religioni moderne si tende ad evitare di parlare di miti anche se sono credenze religiose nate da una stessa esigenza: il bisogno di SACRO che è nell'uomo. Cosa vuoi dire di preciso? la tua affermazione la percepisco nebulosa, vorrei tu potessi spiegarti meglio, dato che potrei averti dato una risposta non corretta.
Non so quale sia il tuo credo, ma è abitudine, che le credenze religiose alle quali uno e legato siano ben separate dal mito e diventino "storia" vedi quando dialoghi con i cristiani che mettono in dubbio ogni cosa e pretendono prove storiche, però quando si parla del loro dio tutto è verità........mi da molto fastidio dato che nella natura e nei fatti usuali riesco spessissimo ad intravvedere un miracolo, come i ciliegi in fiore. Tutte assieme le piante, mosse chissà da quale sincronicità aprono i loro fiori e i loro profumi, è un miracolo e un mistero.......
Sostanzialmente il mito di Enea, comunque di assai elevata antichità per certi versi, si venne a coagulare quando Roma vide diluire (con soddisfazione) al proprio interno l'elevata componente greca che affollava gli empori sul Tevere.
Esso dovette -da un punto di vista più pratico- segnare la volontà di marcare le distanze dalla superiorità marittimo-fluviale dei coloni greci e dai loro miti eraclitei d'importazione.
Romolo, la possente mitologia connessa a questo Fondatore, rimaneva ovviamente assolutamente intangibile ma il nocciolo duro e crudo della sua saga riportava le origini della Città Eterna a dei luoghi assai affollati di etruschi e greci.
Ultima modifica di amerigodumini; 21-03-14 alle 21:01
Enea rappresenta, anche, l'eterno presente, dato che è raffigurato assieme al padre decrepito con il figlio al fianco giovinetto. E' insomma il MAGO -per eccellenza- che agisce SEMPRE nel presente, ha la piena consapevolezza del PRESENTE........
Ho sentito sabato una lezione sulle dimore di Augusto sul Palatino e ha parlato di quanto l'impero costruito da Ottaviano avesse le sue radici sulla "religiosità" delle origini, e quanta importanza avesse Enea nella rifondazione della ROMA Imperiale! Una religiosità delle origini che si perderà e che il cristianesimo nascente nel IV tentasse di distruggere la memoria sostituendola con i nuovi miti cristiani.