L'iseo Campese le sue colonne reimpiegate nell'edificazione di Santa Maria in Trastevere e San Crisogomo
Il grande Iseo Campese di Roma rimase in piedi fino al 1084. Verso il 1130 le possenti colonne di granito furono asportate per la riedificazione di Santa Maria in Trastevere.e anche per la basilica di San Crisogono
Nel 1870 Pio IX Mastai Ferretti ordina di togliere, scalpellare i simboli legati al culto Iside e Serafide dalle colonne di Santa Maria in Trastevere, i simboli pagani ancora presenti sul durissimo granito.
L'eseo Campese fu attivo, come gli altri isei serapei romani, ben oltre l'editto di Teodosio intorno al 482 (che interdiva i culti pagana), e in ogni caso le strutture sebbene saccheggiate negli arredi e nei marmi che ne abbellivano gli interni e gli esterni, furono in grado di resistere e rimane perlomeno in piedi per secoli sfidando la cattiveria umana.
PUBBLICATO DA LUIGI PELLINI A 08:29
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Tre santuari acropoli con una divinità comune
Iside si può confondere, in questo caso, con Feronia
Questa è la ricostruzione della città di Verona come appariva dopo la sua costruzione all'inizio del II secolo. Si noti il complesso dell'acropoli santuario posto aldilà del fiume Adige sfruttando l'orografia di una collina.Questo e il complesso del santuario acropoli posto sull'attuale Colle di San Pietro poggio che ancora domina la città. I tre santuari acropoli che andremo a prendere in esame oltre ad essere simili (costruiti sul prototipo della Zigurat, del tempio di Gerusalemme, dell'Acropoli di Atene) mantenevano nella prossimità del tempio maggiore anche il culto della dea Feronia invocata per l'affrancamento degli schiavi, ed inoltre a lei era dedicato uno speciale rito chiamato la Manomissio dove lo schiavo diveniva liberto e omaggiava la Dea dell'agognato dono. A Verona il culto di Feronia era posto nelle adiacenze del Tempio principale e in particolare dove attulamente si trova la Fontana del Fero, nelle immediate adiacenze del complesso del santuario acropoli, come a Palestrina e Terracina deve la divinità minore conviveva con il culto più importantePrenderemo in esame Terracina dove la fortuna primigenia era l'elaborazione di Iside che come Feronia era di carnagione scura se non nera come molte madonne, segno di negritudine e di fertilità dato che l'umus e nero e esalta la vegetazione innescando la vita vegetale e di conseguenza l'animale.Inoltre la dea Feronia era venerata anche a Terracna nell'acropoli dedicata a Giove Axurus (Giove imberbe o banbino). Uno degli innumerevoli travestimenti di Giove per unirsi alla Ninfa Feronia. Sotto è riportata la ricostruzione del complesso templare che possiede moltissime analogie con gli altri santuariIl complesso di Giove Anxurus a Terracina. Luogo incantato.