Ma dove avrei mai parlato di DNA? Io ho parlato di tendenze psichiche, latenze, tracce di un antico destino. Si tratta di ambiti che nulla hanno a che fare con la biologia, bensì con piani sottili che la scienza non si annette.
Il violinista precoce che suona incredibilmente a pochi anni avrebbe questo nel DNA? E come? Sovente i genitori non hanno alcuna facoltà del genere, nè la famiglia in senso più esteso ne presenta tracce. E allora?
Oppure il piccolissimo (a) che precocissimamente recita davanti allo specchio proclamando di voler diventare assolutamente un attore e persegue poi questo scopo finchè non vi riesce mentre in famiglia non esiste nulla del genere come vocazione pregressa, come lo chiamiamo? Segnato dal DNA? Lasciamo perdere questo termine.
Ognuno di noi è servo di tendenze, eredità, latenze che ci spingono continuamente ad atti e decisioni condizionati. Non per questo siamo meno responsabili di quanto facciamo: ogni comportamento causante genera un effetto che dovremo fronteggiare e pagare con varia moneta. E' questa la condanna della condizione umana. Siamo schiavi di ciò che non conosciamo minimamente, condizionati all'origine da precise eredità fisiche, psichiche, mentali, intellettuali, sociali, familiari, caratteriali, di destini remoti ed ignoti e CIONONOSTANTE costretti a pagare pesantemente per ogni nostro atto condizionato. O anche a ricevere crediti per atti altrettanto condizionati, pregressi o attuali. Inesorabilmente.