apro questo thread per chiedere ai fratelli protestanti cosa intendono loro seguire la Parola di Dio e quindi seguire Cristo
apro questo thread per chiedere ai fratelli protestanti cosa intendono loro seguire la Parola di Dio e quindi seguire Cristo
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
propongo, in prima istanza, di ragionare e considerare queste cose in via terziaria ed impersonale
una prima distinzione da fare riguarda la differenza che c'è tra il seguire le Scritture ed il seguire la Parola
un'altra distinzione da fare riguarda la differenza che c'è tra il seguire una serie di codici etici o regole di condotta, una serie di leggi, ordinamenti o comandamenti stabiliti nel tempo attraverso delibere di concili religiosi, pubblicazioni di capi religiosi rappresentabili nella giurisdizione stataria o statutaria di enti ecclesiastici ed il seguire la Parola vivente, muovere nella guida dello Spirito Santo, nell'Unzione divina
Ultima modifica di nomeutente; 25-03-14 alle 13:03
........ma il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore.
(Romani 6:23)
chiese e comunità cristiane evangeliche
inizia
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
sentiti libero di partecipare o meno alla discussione ed altresì lascia che i tempi della discussione scorrano liberamente
lasciati intanto dire che la tua apertura ai "fratelli protestanti" getta una cattiva luce sulle tue reali intenzioni di dialogo
qui, e parlo in mio conto, nessuno ti considera fratello, né alcuno, e parlo sempre in mio conto, si considera protestante
meglio chiamarsi per nome
Ultima modifica di nomeutente; 25-03-14 alle 13:52
........ma il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore.
(Romani 6:23)
chiese e comunità cristiane evangeliche
come vuoi inizia a spiegare che cosa intendi quindi per seguire la Parola, poi io farò lo stesso
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
Partirei da qualche considerazione circa il ruolo delle Scritture o meglio circa il binomio fondamentale Spirito/Scrittura, e ciò con riferimento a quanto affermato in via di tradizione e teologia protestante e riformante.
Riporto alcuni tratti da un articolo di cui ho copia nella mia disponibilità.
"Lutero affermava che non solo la Scrittura dovesse essere considerata regina, ma predicava che la stessa dovesse essere capita attraverso se stessa ed attraverso lo Spirito che l'ha ispirata.
Calvino riteneva che nessuno può riposare con fermezza nella Scrittura se non chi è ammaestrato dallo Spirito santo e che, anzi, essa comincia a toccarci solo quando nei nostri cuori è suggellata dallo Spirito.
Sulla base di una serie di testimonianze bibliche Zwingli, il riformatore di Zurigo, dimostra che non l'intelligenza dell'uomo né l'autorità ecclesiastica possono accedere alla Parola di Dio, ma solo la luce dello Spirito santo: essa è condizione necessaria e sufficiente. Per lui Parola di Dio è da un lato la Scrittura biblica, ma in senso stretto è ciò che proviene dallo Spirito e la possibilità dell'uomo di accedere a questa rivelazione diretta è garantita dal suo essere imago Dei. Il pensiero del riformatore è attraversato da una forte vena pneumatologica che si innesta senza problemi sul fondamento del sola scriptura. Il dono di comprendere ed annunciare la Parola di Dio è elargito a tutti i credenti; a chi gli obiettava che senza un'istanza magisteriale chiunque può distorcere la Bibbia a suo piacimento egli rispondeva che lo Spirito di Dio non fa mancare la propria assistenza a quelli che sono meno provvisti di mezzi e perciò più attenti alla Sua guida.
Karl Barth affermava che le Scritture e lo Spirito non possono essere separati per evitare da un lato il fondamentalismo, dall'altro il soggettivismo.
Emile Bruner riteneva che come la Scrittura senza lo Spirito produce falso legalismo, così lo Spirito senza la Scrittura produce falso antilegalismo e fanatismo."
Ultima modifica di nomeutente; 25-03-14 alle 14:19
........ma il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore.
(Romani 6:23)
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e qui posso essere d'accordo, ma visto che nel mondo protestante ci sono non poche differenze di dottrina e sappiamo che lo Spirito di Dio non può contraddirsi,come spiegare questo?
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
@ Haxel
Non c'è da essere d'accordo o meno, stanne pur certo.
La realtà protestante così come quella cattolica e più in generale di tutte quelle professioni di fede che si richiamano agli insegnamenti del Cristo muovono pressoché lungo lo stesso solco: la "Scrittura" di per se non ha vita; affinché essa possa parlare è infatti necessaria l'azione dello Spirito di Dio.
Così in chi ha scritto, così in chi legge, così in chi predica.
V'è però qualche differenza tra coloro che ritengono che la Scrittura per essere interpretata e capita necessita di un'autorità ecclesiastica preposta, dell'intermezzo di una casta di dotti religiosi che la spieghi agli ignoranti e tra coloro che invece ritengono che per intendere le Scritture è sufficiente leggerle, accostarsi alle stesse ricercando guida, ispirazione, assistenza, rivelazione nello Spirito santo, nell'Unzione di Dio, in Cristo, in Dio stesso.
Ultima modifica di nomeutente; 25-03-14 alle 15:44
........ma il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore.
(Romani 6:23)
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(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
Siccome la Parola ci avverte che “ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”, così parlo di me stesso e non in generale.
Per me che sono un cristiano e nient'altro, anzi un peccatore perdonato e salvato dalla Grazia del Padre, la Parola di Dio è il mio cibo per l'anima. E penso che per voi (cattolici) sia l'ostia, che rappresenta Gesù che prendete in voi, o no?
Secondo la Bibbia, Gesù è la Parola (Apc.. 19:13; Gv. 1:1,14) e egli è “Spirito e vita”(Gv .6:63) ed è la sua Parola che mi tiene in sintonia con Dio e mi aiuta ad andare avanti sulla via di Dio. Difatti fu solo quando Adamo ed Eva smisero di ascoltare la Parola di Dio che si misero nei guai e il Nemico della loro anima (come pure della mia) ebbe il controllo su di loro. Ma grazie a Dio che Lui mi fortifica con la sua Parola, anzi, mi indottrina di Essa, mi riempie di Essa e con Essa mi “battezza” fino a traboccare. Come disse il grande profeta Geremia: “appena ho trovato le tue parole, le ho divorate; la tua Parola è stata per me la gioia e l'allegrezza del mio cuore”. Perfino Giobbe disse la stessa cosa: “ho fatto tesoro delle parole della sua bocca, più del cibo che mi è necessario”; e anche Gesù nel Vangelo disse che il suo cibo era quella di far la volontà di Dio.
Ecco questo per me e la cosa più importante della mia vita spirituale e quindi quella che mi fa seguire il Cristo.