Ma i 5 miliardi dati a Ghedaffi non vengono conteggiati.?
Geldof accusa l’Italia: «Da voi solo strette di mano ma niente aiuti all’Africa» - Corriere della Sera
Berlusconi nel mirino: «Ha disatteso le promesse, sia escluso dal G8»Geldof accusa l’Italia: «Da voi solo
strette di mano ma niente aiuti all’Africa»
Secondo il gruppo «One», nonostante le promesse fatte all’Aquila, nel 2009 il governo ha tagliato i contributi
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strette di mano ma niente aiuti all’Africa»
Secondo il gruppo «One», nonostante le promesse fatte all’Aquila, nel 2009 il governo ha tagliato i contributi
Bono Vox, leader degli U2, e Bob Geldof al summit di Gleneagles del 2005: insieme sono impegnati nella lotta alla povertà (Reuters)
ROMA— Oggi giornata mondiale per l’Africa, il Data Report 2010, il rapporto annuale sugli impegni del G8, indica che l’Italia nel 2009 anziché aumentare gli stanziamenti a favore del continente li ha tagliati di 238 milioni di euro, nonostante le promesse fatte l’anno scorso all’Aquila. Anzi, secondo le stime di «One» (gruppo di pressione il cui animatore è Bob Geldof) alla fine del 2010 gli aiuti italiani saranno ridotti del 6 per cento rispetto ai livelli del 2004. Mentre tutti gli altri Paesi avranno raggiunto il 61 per cento di aumento degli aiuti, così come si erano impegnati a Gleneagles nel 2005: un aumento annuo di 9,8 miliardi di euro rispetto al livello che era stato previsto per la fine del 2010. Ma tutto questo avverrà senza di noi.
L’estate scorsa, in concomitanza con il G8, Berlusconi (l’unico premier ancora in carica ad aver sottoscritto gli accordi di Gleneagles) si era personalmente e solennemente impegnato a rimediare alla pessima figura fatta dall’Italia relativamente agli aiuti al continente africano, e aveva ribadito l’impegno di destinare agli aiuti lo 0,51% del Pil entro il 2013. «A un anno di distanza non c’è traccia del piano di stanziamenti che aveva promesso e invece di cancellare i tagli agli aiuti dello scorso anno, ne ha fatti altri», sostiene «One» fornendo proiezioni in base alle cifre ufficiali fornite all’Ocse.
Per questo il rapporto che sarà pubblicato oggi— in collaborazione con l’Africa Progress Panel (App)— conclude in modo drastico che «Berlusconi deve essere escluso dal G8 per aver del tutto disatteso le promesse fatte a favore dei più poveri del pianeta». Sostiene infatti Oliver Buston, direttore per l’Europa di «One»: «Molti altri capi di Stato o di governo hanno ottime ragioni per sedere a quel tavolo. È del tutto inutile che a questi vertici partecipi qualcuno che si fa vedere, che stringe mani, che mangia ai banchetti, che firma il comunicato ma che poi non fa assolutamente nulla per rispettare gli impegni presi». E ancora: «Se si esclude l’Italia, il G7 (perché la Russia non ha firmato) avrebbe raggiunto entro quest’anno circa il 75 per cento degli aumenti agli aiuti promessi».
Bob Geldof, che nel 2008 è stato consulente sulla povertà del Partito conservatore britannico, commenta con il Corriere: «Il 61 per cento? Abbiamo parzialmente avuto successo, o parzialmente fallito, dipende dai punti di vista. Il 2010 segna un momento di cambiamento della politica dello sviluppo. Il cambiamento climatico, la generalizzata debolezza dell’economia, la crescita dei cosiddetti "Brics", il declino dell’Europa e la marea montante degli investimenti africani, e il potenziale innovativo delle nuove tecnologie sovvertono le teorie economiche dell’ortodossia dello sviluppo e richiedono un differente e rinnovato percorso verso uno sviluppo sostenibile. Gli obbiettivi del 2005 sono gli stessi ma le circostanze sono differenti». E conclude: «Quello che abbiamo fatto è abbastanza? No. Era quello che avevano promesso? No. Erano dei ciarlatani? Alcuni. Erano dei bugiardi? Alcuni. Sono dispiaciuto? Sì. Ma piano piano in alcune parti dell’Africa, della Cina e altrove la povertà estrema sta scomparendo e qualcuno più coraggioso di me potrebbe anche dire che abbiamo fatto la storia».
M. Antonietta Calabrò
25 maggio 2010