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  1. #1
    a***ide
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    Predefinito Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    cvd

    Rifiuti, il termovalorizzatore di Torino tra guasti e anomalie. La Procura indaga

    Dieci stop in pochi mesi, con relative emissioni nocive, per l'impianto di Gerbido. Normale routine dei collaudi per la società che gestisce l'impianto, ma la popolazione convive con lo spettro dei tumori. Il coordinamento RifiutiZero denuncia il conflitto di interessi del Comitato di controllo che annovera solo figure istituzionali: la Provincia e i comuni interessati

    di Elena Ciccarello | 19 gennaio 2014Commenti (42)

    Più informazioni su: Arpa, Rifiuti, Termovalorizzatori, Torino, Tumore.







    Fumi sospetti, puzze nauseabonde, area irrespirabile, tosse. Sono i sintomi denunciati dalla popolazione che vive accanto al termovalorizzatore del Gerbido di Torino. L’impianto, finanziato dalle banche con mezzo miliardo di euro e venduto dalla città a Trm (Trattamento rifiuti metropolitani) per poco più di cento milioni di euro, da quando ha acceso i suoi motori continua a lavorare a singhiozzo. Dieci stop in pochi mesi, con relative emissioni nocive oltre i valori di soglia. Normale routine dei collaudi, dice la società Trm, che gestisce l’impianto. Ma intanto la popolazione vive con lo spettro dei tumori, e la magistratura indaga per alcune segnalazioni dell’Arpa.
    “In pochi mesi si sono registrati dieci guasti, con emissioni totalmente fuori norma” denuncia Piero Cavallari, del coordinamento RifiutiZero “e questa situazione esaspera gli animi”. L’ultimo fermo dell’impianto, il decimo dall’inizio delle sue attività, risale a domenica 12 gennaio, quando, come ha fatto sapere Trm “si sono verificate alcune anomalie alle Linee 2 e 3, che hanno determinato il superamento di alcuni limiti emissivi”. In parole più semplici, le emissioni di monossido di carbonio e ammoniaca hanno superato la soglia massima imposta dalla legge. Dopo l’ennesimo blocco, il Coordinamento RifiutiZero, che guida la protesta contro il termovalorizzatore, ha chiesto una convocazione d’urgenza del Comitato Locale di Controllo.
    Le paure dei cittadini sono legittime e sono in capo a ciascuno di noi che viviamo lì” dice al fattoquotidiano.it Erika Faienza, presidente del Comitato e consigliere provinciale del Pd, che spiega “Quando Arpa mi chiama e mi dice che l’impianto è fermo, io mi incazzo tre volte di più del cittadino, come amministratrice e come mamma di una bimba di pochi mesi”. Poi aggiunge: “Se mi chiede se posso dire ai cittadini di stare tranquilli, rispondo che ‘tranquilli’ non è la parola giusta. Mi sento di dire che quello del Gerbido è un impianto controllato. Quando ci sono stati dei problemi Arpa ha segnalato tutto alla Procura, che infatti sta indagando”. Dal canto suo il Comitato ha predisposto, tra le altre attività, uno studio epidemiologico che monitori la situazione sin dalle sue fasi iniziali.
    Ma il coordinamento RifiutiZero non si fida e denuncia il conflitto di interessi che mette insieme chi ha voluto l’impianto e chi adesso lo dovrebbe controllare. Il Comitato locale di controllo annovera infatti solo figure istituzionali: la Provincia e i comuni interessati, quasi tutti a marca Pd. Proprio il partito che ha sostenuto la creazione del termovalorizzatore. La stessa presidente del Comitato, Faienza, è consigliera provinciale per il partito guidado da Renzi (è balzata agli onori delle cronache lo scorso marzo per una condanna in primo grado per la convalida irregolare di alcune firme elettorali), mentre a dirigere l’Arpa di Torino è Antonella Pannocchia, moglie del consigliere regionale Pd Gianni Oliva. “Per noi è indispensabile la partecipazione dei cittadini, dal basso, nel controllo di questo ente”, è la posizione di Cavallari del Comitato RifiutiZero.
    Al momento gli abitanti dei comuni interessati non hanno facoltà di parola neppure alle riunioni del Comitato con Trm perché, come spiega lo stesso ufficio stampa della Trm, quelle sono “aperte al pubblico ma il pubblico non può intervenire”.
    Altri punti restano in sospeso. Tra tre mesi, a maggio, termina la fase di collaudo dell’impianto, e il Gerbido dovrà entrare in pieno esercizio. Che cosa succederebbe se il termovalorizzatore continuasse con i fermi e non fosse in grado di ricevere tutti i rifiuti previsti? Il sistema provinciale è in grado di smaltire in discarica solo per un altro anno e mezzo. Poi basta. Su questo Paolo Foietta, dirigente provinciale per l’area territorio e ambiente, si sente di tranquillizzare tutti: “Il Gerbido è uno degli impianti più performati d’Europa. Gli stop dell’impianto sono legati al fatto che abbiamo un sistema di sicurezza sensibilissimo, che spegne l’impianto quando riscontra anomalie”. E aggiunge: “Sono convinto che ad aprile saremo in pieno regime e con i parametri ambientali che sono tra i migliori d’Europa”.
    È del dirigente Foietta il calcolo secondo il quale le ultime emissioni anomale del termovalorizzatore coincidono a quelle di circa 50 autovetture. L’impianto, ci ha detto, ad oggi non ha sostanzialmente mutato le condizioni di inquinamento del territorio. Ma stiamo parlando di Torino, che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità è la città più inquinata d’Italia. Giovedì la commissione Ambiente del Comune di Torino sentirà in una audizione Trm e Arpa. Si discuterà del funzionamento dell’impianto, ma ormai una cosa è certa: il termovalorizzatore esiste, deve lavorare per pagare il mutuo delle banche e non resta che monitorarne le attività. “È questa la nostra più grande preoccupazione, oltre quella per la salute” spiega il capogruppo del M5s in Comune, Vittorio Bertola “perché la scelta di fare un inceneritore, con impegno di 20 anni, blocca ogni evoluzione tecnologica nella raccolta dei rifiuti in città. E questo vuol anche dire, dati i costi dell’impianto, anche un inevitabile aumento della tariffa dei rifiuti a carico dei cittadini”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014...indaga/847174/

    PS. i moderatori possono spostarla (se credono) in regione piemonte
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  2. #2
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    Predefinito Re: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    Nessuno protesta perché è stato loro ordinato di non protestare.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #3
    a***ide
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    Predefinito Re: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    io li chiamo assassini/ladri di futuro
    Slitta "l'entrata in funzione" del Gerbido, rinvio di un paio di mesi


    La fase di collaudo sarebbe dovuta terminare ad aprile e invece proseguirà. Duro il Movimento 5 Stelle: "Funziona male, gli inceneritori sono un disastro: subito un piano Rifiuti Zero"
    Redazione28 marzo 2014
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    "Quello che diciamo da tempo sull'inceneritore di Torino ormai è ufficiale: funziona male e per questo motivo l'inizio della fase di 'esercizio commerciale', inizialmente prevista per il mese di aprile, slitterà di almeno un paio di mesi". Queste sono le parole dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle, Davide Bono e Vittorio Bertola, nel giorno in cui si apprende che l'entrata in funzione ufficiale dell'impianto del Gerbido non avverrà a fine del prossimo mese, come inizialmente previsto, ma subirà un sensibile ritardo.
    Le diverse settimane di ritardo serviranno per la sostituzione di alcune parti dell'impianto. "A questo si arriva dopo un anno costellato di guasti e sforamenti dei limiti emissivi - dicono ancora i due grillini -, l'ultimo il 12 marzo, quando i cittadini delle zone limitrofe all'impianto hanno subito un aerosol di monossido di carbonio e ammoniaca. L'impianto si è dimostrato decisamente inefficiente, bruciando 195 mila tonnellate contro le 240 mila previste". L'ultima volta che il termovalorizzatore ha subito uno stop risale appunto a poco più di due settimane fa. In quel caso ci fu un problema ad una valvola e i limiti dell'emissione di monossido di carbonio e ammoniaca venne sforato.
    Annuncio promozionale

    Il Movimento 5 Stelle propone di fissare un periodo di almeno 90 giorni senza stop forzati come condizione per passare all'utilizzo a pieno regime dell'impianto. Ma non solo. Se Davide Bono dovesse vincere le elezioni regionali e quindi diventare Governatore del Piemonte, entro i primi 100 giorni presenterà un nuovo piano rifiuti, che vada a sostituire quello vigente. "Gli assi portanti del nuovo piano saranno la prevenzione dei rifiuti, attraverso serie politiche di riduzione, il potenziamento della raccolta differenziata, il recupero di materia, il riuso e la tariffazione puntuale - concludono Bono e Bertola -. Per il residuo si punterà sul trattamento a freddo. Sugli inceneritori netta inversione di tendenza, con lo stop alla costruzione di nuovi impianti ed all'ampliamento di quelli esistenti. Verrà elaborata una soluzione che permetta la dismissione dell'impianto del Gerbido nel minor tempo e col minor danno possibile".

    Rinviata l'entrata in funzione del termovalorizzatore del Gerbido
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  4. #4
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    Predefinito Re: Rif: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    Citazione Originariamente Scritto da maeda Visualizza Messaggio
    Siamo all'assurdo. Si costruiscono impianti per lo smaltimento dei rifiuti e questi si lamentano invece di esserne lieti.

    Forse preferivano le discariche, o forse preferivano il modello napoli: le discariche condominiali...
    riciclaggio e eliminare alcuni materiali eliminabili no eh?
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  5. #5
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    Predefinito Re: Rif: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Difficile protestare per una cosa che non sai che sta per essere costruita. Non ti pare?

    Ma a cosa serve protestare? L'unica cosa utile è mandarli a casa.
    Si può essere anche d'accordo per "mandarli tutti a casa" ma poi quale è una proposta alternativa e fattibile.
    Faccio un piccolo esempio; ad un convegno sull'ambiente fui invitato a spiegare le funzioni di alcuni strumenti per il rilevamento e l'analisi delle emissioni radianti. Bene, la prima reazione fu strana, alla mia spiegazione pratica che dimostrava la differenza della potenza delle emissioni di alcuni telefonini dei presenti, dovuta dalla distanza delle rispettive celle dei diversi gestori, dimostrando così che se ci fossero più celle ci sarebbe meno radiazioni ionizzanti del telefonino personale, senza entrare nel merito degli effetti di queste, ebbene cominciarono ad accusarmi di difendere la lobby delle società di gestione e di voler difendere gli inquinatori. Alla domanda diretta alla signora, che faceva da portavoce dei contestatori, per inciso laureata in lettere antiche, quale era la conoscenza della materia e le proposte alternative, le risposte furono vaghe e solo quelle del sentito dire. Conclusione il dialogo fra me e la signora fu interrotto dallo squillo del suo telefonino e delle sue proteste perché il collegamento era disturbato dovuto dallo scarso campo di ricezione.
    Ergo, quali potrebbe essere le proposte fattibili all'inceneritore, facendo presente che nel mio comune c'è il porta a porta e la differenziata al 70% e nonostante tutto è necessaria una discarica.

  6. #6
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    Predefinito Re: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    Se gli inceneritori li fanno i comunisti non inquinano. Se i medesimi inceneritori li fanno i non comunisti allora sono cancerogeni.
    I torinesi hanno i comunisti che meritano.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #7
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    Predefinito Re: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    E' un comune piddino,quindi è cosa buona e giusta...Se era di CDX c'erano manifestazioni giornaliere....
    Primo Ministro di TPol...[MENTION]
    Proudly member of the Bilderberg Group-Chtulhu Section..

  8. #8
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    Predefinito Re: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    Ho sempre detto che i NO TUTT sono la disgrazia dell'Italia.
    E fra i più dementi NO TUTT ci sono senza dubbio quelli contro gli inceneritori.
    Fatta la raccolta differenziata, ovvero tolto la carta, la plastica, il vetro, i metalli e l'organico resta il residuo secco, circa il 30% del totale.
    Il residuo secco può essere smaltito in due modi:
    1. In discarica, utilizzando vaste zone di territorio, producendo un liquido residuo che va nelle falde acquifere il percolato e immettendo in atmosfera una notevole quantità di metano che va ad incrementare notevolmente l'effetto serra.
    2. Nell'inceneritore producendo energia elettrica.
    Se è pur vero che utilizzando l'inceneritore un po' si inquina gli scienziati NO INCENERITORE dimenticano che per produrre la stessa quantità di energia elettrica si inquinerebbe ugualmente utilizzando un altro combustibile fossile.
    Solo che il combustibile fossile lo devi comprare mentre i rifiuti li hai gratis.
    Grandi questi NO TUTT !!!

  9. #9
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    Predefinito Re: Rif: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    Citazione Originariamente Scritto da maeda Visualizza Messaggio
    Siamo all'assurdo. Si costruiscono impianti per lo smaltimento dei rifiuti e questi si lamentano invece di esserne lieti.

    Forse preferivano le discariche, o forse preferivano il modello napoli: le discariche condominiali...
    Di effetti negativi sulla salute gli inceneritori ne hanno, ci sono diversi studi a dimostrazione. Il problema è che essendo in italia, chi se lo becca l' inceneritore? A sorte non si può tirare e nessuno lo vuole.

    Di conseguenza arriviamo al paradosso classico italiano dove bisogna pagare profumatamente gli altri paesi perchè smaltiscano i nostri rifiuti, e città come napoli che la monnezza a volte la bruciano in strada, quando ne sono sommersi ( causando danni ben più elevati di un inceneritore ).

  10. #10
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    Predefinito Re: Rif: Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

    Citazione Originariamente Scritto da zen_dynamic Visualizza Messaggio
    Di effetti negativi sulla salute gli inceneritori ne hanno, ci sono diversi studi a dimostrazione. Il problema è che essendo in italia, chi se lo becca l' inceneritore? A sorte non si può tirare e nessuno lo vuole.

    Di conseguenza arriviamo al paradosso classico italiano dove bisogna pagare profumatamente gli altri paesi perchè smaltiscano i nostri rifiuti, e città come napoli che la monnezza a volte la bruciano in strada, quando ne sono sommersi ( causando danni ben più elevati di un inceneritore ).
    A Torino non c'è stato tanto clamore perché la gente ha una mentalità più nord europei del resto dell'Italia.
    E poi li hanno già i NO TAV che rompono abbondantemente i c...

 

 
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