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    Predefinito Il salvafi-renzi condono tombale per gli sperperi da 50 mln comune di firenze

    IL SALVAFI-RENZI – NEL DECRETO SALVA-ROMA SPUNTA UN CONDONO TOMBALE PER SANARE GLI SPERPERI
    09 APR 2014 173 IL SALVAFI-RENZI – NEL DECRETO SALVA-ROMA SPUNTA UN CONDONO TOMBALE PER SANARE GLI SPERPERI DA 50 MLN DEL COMUNE DI FIRENZE – BEFFATA LA CORTE DEI CONTI CHE AVEVA MESSO SOTTO ACCUSA DIRIGENTI E SINDACALISTI COMUNALI

    La pietra nello stagno lanciata dal capogruppo alla Camera di Fi Brunetta su Twitter - Tra gli strumenti ‘giuridici viziati’ evidenziati dalla Corte dei Conti c’è anche il Salva Firenze con la sanatoria che non solo salva le indennità già assegnate ma che legittima la possibilità di utilizzare il denaro pubblico al di fuori delle regole. Magari in cambio di voti…

    Giacomo Amadori per "Libero Quotidiano"
    La pietra nello stagno l'ha gettata il capogruppo alla Camera di Forza Italia Renato Brunetta, il quale su Twitter ha scritto due giorni fa: «Salva Roma: passata norma che dispone condono tombale per somme illegittimamente versate a dipendenti pubblici. Scritta per comune Firenze?».
    RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA In effetti nel capoluogo toscano la questione delle indennità e dei premi pagati "a pioggia" e, sembra illegittimamente, ai propri dipendenti sta diventando una questione che desta allarme. E non solo a Firenze.Anche il comune di Vicenza pare avere lo stesso problema. E sarebbero in corso in tutta Italia 66 istruttorie della Corte dei conti (24 nella sola Toscana) sugli sprechi connessi alla cosiddetta "contrattazione decentrata". Tutto inizia nel 2008 quando un consigliere comunale di Firenze invia all'allora ministro per la Pubblica amministrazione Brunetta un'interrogazione sulle indennità accessorie dei dipendenti di Palazzo Vecchio.
    Immediatamente il Ministero dell'Economia e delle finanze (Mef) invia i propri ispettori. Alla fine questi annotano che il pagamento dei soldi avveniva «in modo e quantità difformi rispetto alle previsioni dell'articolo 17 del contratto nazionale di lavoro dell'1 aprile 1999». Il procuratore della magistratura contabile Angelo Canale decide di vederci chiaro e inizia a studiare la cosiddetta "contrattazione decentrata", ovvero quella affidata alle periferie, in aggiunta ai contratti nazionali.
    RIUNIONE DELLO STAFF DI RENZI A FIRENZE In particolare punta i riflettori sul "Fondo per il salario accessorio" per i dipendenti. Una parte è stabile e dovrebbe servire per pagare le indennità e un'altra è variabile e viene utilizzata per finanziare progetti e premi. In tutti i comuni questi riguardano il 10-20 per cento dei dipendenti, mentre a Firenze e nella maggioranza dei municipi della rossa Toscana le "peo", "progressioni economiche orizzontali", che in base alla legge dovrebbero essere legate al merito, vengono concesse alla quasi totalità dei dipendenti.
    Unici requisiti richiesti: essere assunti da almeno un anno e non avere subito sanzioni disciplinari. Alla faccia della meritocrazia. Con questa logica i premi entrano negli stipendi e diventano un costo fisso, per un importo di circa 9 milioni l'anno nella sola Firenze. Per questo i tecnici del comune, secondo l'accusa, scelgono il gioco delle tre carte e introducono nel fondo la voce "altre risorse".
    Una novità assoluta, che, secondo i magistrati, avviene all'insaputa dei politici, visto che la costituzione del fondo è un atto gestionale di competenza della dirigenza. Ma quando gli ispettori del Mef scoprono la terza voce non prevista dalle norme, anzi ancorata a una norma abrogata, lanciano l'allarme. Sos che non deve essere giunto all'orecchio dell'allora sindaco Matteo Renzi, visto che dopo il suo sbarco (nel 2009) a Palazzo Vecchio, i dirigenti pensano bene di spostare le indennità nella parte variabile del fondo, qualificandole come "progetti".
    Questa volta con l'avallo di personalità vicine al neo premier. Ma i progetti di produttività sono tutt'altra cosa. Per questo la Corte dei conti calcola che l'assalto alle casse comunali sia durato sino al 2012 e che il possibile danno erariale vada quantificato in circa 50milionidi euro: 10 l'anno a partire dal 2007. Una cifra che, sanno bene pure i magistrati, non rientrerà più nelle casse pubbliche.
    napolitano renzi firenze Ma, almeno simbolicamente, qualcuno dovrà rispondere di questo sperpero di denaro. Così la procura contabile ha citato in giudizio 25 tra dirigenti, revisori dei conti e sindacalisti, protagonisti di quelli scellerati accordi. Dovranno essere loro a risarcire il danno erariale. Per quanto possibile. L'udienza è fissata per il 2 luglio 2014. Ma per evitare questo processo alla "concertazione" tra le parti sociali, in cui per la prima volta sono chiamati a rispondere i sindacalisti, è iniziata una guerra di trincea. I dirigenti citati in giudizio hanno pensato bene di chiedere la messa in mora dei dipendenti che hanno ricevuto gli "ingiusti"premi.
    Per questo sono partite 3.233 lettere per altrettanti lavoratori che dovrebbero risarcire dai 100 ai 18 mila euro a testa. Eppure la Corte dei conti ha richiesto indietro i soldi solo a dirigenti e sindacalisti. E allora perché quelle epistole? «Una delle condizioni dell'azione risarcitoria è che il danno sia stabilizzato, effettivo» spiega un tecnico a Libero. «L'aver posto un problema di restituzione di denaro rende il danno indefinito e di conseguenza blocca quell'azione».
    MATTEO RENZI FA LO STARTER ALLA FIRENZE MARATHONOltre ai dirigenti hanno provato a disinnescare l'azione dei magistrati contabili pure due senatori del Pd che avevano inserito un emendamento al decreto Milleproroghe del 30 dicembre 2013 del governo di Enrico Letta. I due parlamentari Giorgio Santini (sindacalista di Vicenza) e Franco Mirabelli (ex Ds milanese, oggi esponente della corrente Pd Area democratica) avevano inserito questo articolo: «Per le regioni e gli enti locali che hanno rispettato il patto di stabilità interno, la vigente disciplina in materia di spese ed assunzione di personale (...) e che non abbiano comportato il superamento dei vincoli finanziari previsti per la costituzione dei medesimi fondi, non si applicano le disposizioni» sulla contrattazione decentrata previste nel decreto legislativo numero 40del 2001.
    Ma dopo un'attenta lettura si era capito che questo comma non salvava comunque Firenze, anche per l'opposizione del Mef e per lo sforamento del tetto di spesa del personale. In ogni caso il Milleproroghe è caduto e nel capoluogo toscano è riscoppiato il panico.
    Anche perché il primo citato in giudizio a luglio è Carlo Paolini, ex segretario comunale di Firenze e consulente dell'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani di cui Graziano Delrio, oggi sottosegretario alla presidenza del consiglio, è stato presidente (quando era sindaco di Reggio Emilia); per non parlare del segretario generale di Palazzo Chigi Mauro Bonaretti, ex direttore generale di Reggio Emilia e membro di commissione dell'Anci.
    MATTEO RENZI CONFERISCE LA CITTADINANZA ONORARIA DI FIRENZE A ROBERTO BENIGNI Una lobby, quella dei sindaci e dei dirigenti comunali, che sembra funzionare a pieno regime. E così l'emendamento è stato inserito all'interno del cosiddetto decreto Salva Roma partorito dal governo Renzi. Una mossa che alla Corte dei conti non si attendevano, tanto meno dal Rottamatore.
    Il quale non solo è stato preservato da ogni accusa, ma inizialmente non si era nemmeno schierato a favore di quel sistema di "erogazioni a pioggia", attirandosi gli strali di sindacati e dipendenti. «È un decreto su licenza. In questo modo potrebbe cadere la responsabilità amministrativa dei citati in giudizio» riflettono in viale Mazzini, sede della Corte dei conti fiorentina.E quindi l'udienza del 2 luglio potrebbe diventare una farsa.
    Il procuratore Canale nel discorso d'inaugurazione dell'anno giudiziario aveva pronunciato parole forti: «Il tema generale è la legalità: o la si vuole veramente, pure se a volte la medicina è amara, o si fa finta di volerla,mentre nei fatti si perseguono, talvolta con strumenti giuridici viziati, interessi che non sono di tutta la collettività,ma di parte».
    Matteo Renzi Sindaco Firenze Tra gli strumenti «giuridici viziati» c'è sicuramente anche il Salva Firenze. O per lo meno la versione messa a punto tre notti fa in commissione e contestata da Brunetta. Una sanatoria tombale che non solo salva le indennità già assegnate,ma che legittima un concetto pericoloso: la possibilità di utilizzare il denaro pubblico al di fuori delle regole. Magari in cambio di voti. Con buona pace della magistratura contabile.


    Arridatece letta o monti.. questo è peggio!!!

  2. #2
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    Predefinito Re: Il salvafi-renzi condono tombale per gli sperperi da 50 mln comune di firenze

    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio

    Arridatece letta o monti.. questo è peggio!!!
    Ma perché, bator, non sono meglio direttamente le persone di cui ti fidi?

    Tipo Brunetta primo ministro e Belpietro alla commissione di vigilanza RAI.
    Ultima modifica di Agiulfo; 09-04-14 alle 19:19

  3. #3
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    Predefinito Re: Il salvafi-renzi condono tombale per gli sperperi da 50 mln comune di firenze

    Citazione Originariamente Scritto da Agiulfo Visualizza Messaggio
    Ma perché, bator, non sono meglio direttamente le persone di cui ti fidi?

    Tipo Brunetta primo ministro e Belpietro alla commissione di vigilanza RAI.
    Brunetta, poveretto, viene utilizzato da b. per motivi suoi psicologici...
    Purtroppo con R. siamo riprecipitati ai livelli del b.... lo ha messo lui.

  4. #4
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    Predefinito Re: Il salvafi-renzi condono tombale per gli sperperi da 50 mln comune di firenze

    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    Brunetta, poveretto, viene utilizzato da b. per motivi suoi psicologici...
    Purtroppo con R. siamo riprecipitati ai livelli del b.... lo ha messo lui.
    Anche questo lo diceva Libero?

    Non ho approfondito il contenuto dell'articolo che hai linkato, le altre volte che l'ho fatto riguardo a un articolo su Libero di solito non ne è valsa la pena. Ma in generale l'informazione in Italia è messa così male che ci si può fidare scarsamente anche di cose che sarebbe importante conoscere.

    Cmq... abito vicino Firenze e non ho avuto modo di leggere di questi temi sull'informazione locale, né di vederli oggetto di campagna elettorale da parte dell'opposizione.

    Magari potrebbe venire Brunetta a raccontare ai fiorentini quanto Renzi ha governato male, forse li convince.
    Ultima modifica di Agiulfo; 09-04-14 alle 19:34

  5. #5
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    Predefinito Re: Il salvafi-renzi condono tombale per gli sperperi da 50 mln comune di firenze

    Citazione Originariamente Scritto da Agiulfo Visualizza Messaggio
    Anche questo lo diceva Libero?

    Non ho approfondito il contenuto dell'articolo che hai linkato, le altre volte che l'ho fatto riguardo a un articolo su Libero di solito non ne è valsa la pena. Ma in generale l'informazione in Italia è messa così male che ci si può fidare scarsamente anche di cose che sarebbe importante conoscere.

    Cmq... abito vicino Firenze e non ho avuto modo di leggere di questi temi sull'informazione locale, né di vederli oggetto di campagna elettorale da parte dell'opposizione.

    Magari potrebbe venire Brunetta a raccontare ai fiorentini quanto Renzi ha governato male, forse li convince.
    vedo che ti piace chiacchierare piuttosto che restare in argomento...
    Se leggi si capisce bene come la corte dei conti abbia quantificato 50 mln di euro di possibile danno erariale per il comune di firenze, da restituire da parte di chi li ha presi... ma un decreto ha condonato tutto e quindi per il futuro si aprono praterie ..

  6. #6
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    Predefinito Re: Il salvafi-renzi condono tombale per gli sperperi da 50 mln comune di firenze

    LA PORTI UN BACIONE AL “SALVA FIRENZE” - SALTA IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO CHE VOLEVA FAR CALARE IL SIPARIO SUI SOLDI NON DOVUTI DATI DAL COMUNE DI FIRENZE E DA ALTRE AMMINISTRAZIONI AI PROPRI DIPENDENTI


    Si tratta di indennità e premi pagati a pioggia che hanno spinto la Corte dei Conti ad aprire 66 istruttorie in tutta Italia - L’emendamento, approvato dalle commissioni VeVI (Bilancio e Finanze) di Montecitorio, è stato ritirato anche per le proteste di Brunetta e la denuncia di “Libero”…

    Salta il ?salva firenze?, un condono sui soldi non dovuti dati dal comune di firenze ai dipendenti - Politica
    Ultima modifica di bator; 10-04-14 alle 11:05

  7. #7
    Orgogliosamente Bannato .
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    Predefinito Re: Il salvafi-renzi condono tombale per gli sperperi da 50 mln comune di firenze

    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    IL SALVAFI-RENZI – NEL DECRETO SALVA-ROMA SPUNTA UN CONDONO TOMBALE PER SANARE GLI SPERPERI
    09 APR 2014 173 IL SALVAFI-RENZI – NEL DECRETO SALVA-ROMA SPUNTA UN CONDONO TOMBALE PER SANARE GLI SPERPERI DA 50 MLN DEL COMUNE DI FIRENZE – BEFFATA LA CORTE DEI CONTI CHE AVEVA MESSO SOTTO ACCUSA DIRIGENTI E SINDACALISTI COMUNALI

    La pietra nello stagno lanciata dal capogruppo alla Camera di Fi Brunetta su Twitter - Tra gli strumenti ‘giuridici viziati’ evidenziati dalla Corte dei Conti c’è anche il Salva Firenze con la sanatoria che non solo salva le indennità già assegnate ma che legittima la possibilità di utilizzare il denaro pubblico al di fuori delle regole. Magari in cambio di voti…



    Giacomo Amadori per "Libero Quotidiano"
    La pietra nello stagno l'ha gettata il capogruppo alla Camera di Forza Italia Renato Brunetta, il quale su Twitter ha scritto due giorni fa: «Salva Roma: passata norma che dispone condono tombale per somme illegittimamente versate a dipendenti pubblici. Scritta per comune Firenze?».
    RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA In effetti nel capoluogo toscano la questione delle indennità e dei premi pagati "a pioggia" e, sembra illegittimamente, ai propri dipendenti sta diventando una questione che desta allarme. E non solo a Firenze.Anche il comune di Vicenza pare avere lo stesso problema. E sarebbero in corso in tutta Italia 66 istruttorie della Corte dei conti (24 nella sola Toscana) sugli sprechi connessi alla cosiddetta "contrattazione decentrata". Tutto inizia nel 2008 quando un consigliere comunale di Firenze invia all'allora ministro per la Pubblica amministrazione Brunetta un'interrogazione sulle indennità accessorie dei dipendenti di Palazzo Vecchio.
    Immediatamente il Ministero dell'Economia e delle finanze (Mef) invia i propri ispettori. Alla fine questi annotano che il pagamento dei soldi avveniva «in modo e quantità difformi rispetto alle previsioni dell'articolo 17 del contratto nazionale di lavoro dell'1 aprile 1999». Il procuratore della magistratura contabile Angelo Canale decide di vederci chiaro e inizia a studiare la cosiddetta "contrattazione decentrata", ovvero quella affidata alle periferie, in aggiunta ai contratti nazionali.
    RIUNIONE DELLO STAFF DI RENZI A FIRENZE In particolare punta i riflettori sul "Fondo per il salario accessorio" per i dipendenti. Una parte è stabile e dovrebbe servire per pagare le indennità e un'altra è variabile e viene utilizzata per finanziare progetti e premi. In tutti i comuni questi riguardano il 10-20 per cento dei dipendenti, mentre a Firenze e nella maggioranza dei municipi della rossa Toscana le "peo", "progressioni economiche orizzontali", che in base alla legge dovrebbero essere legate al merito, vengono concesse alla quasi totalità dei dipendenti.
    Unici requisiti richiesti: essere assunti da almeno un anno e non avere subito sanzioni disciplinari. Alla faccia della meritocrazia. Con questa logica i premi entrano negli stipendi e diventano un costo fisso, per un importo di circa 9 milioni l'anno nella sola Firenze. Per questo i tecnici del comune, secondo l'accusa, scelgono il gioco delle tre carte e introducono nel fondo la voce "altre risorse".
    Una novità assoluta, che, secondo i magistrati, avviene all'insaputa dei politici, visto che la costituzione del fondo è un atto gestionale di competenza della dirigenza. Ma quando gli ispettori del Mef scoprono la terza voce non prevista dalle norme, anzi ancorata a una norma abrogata, lanciano l'allarme. Sos che non deve essere giunto all'orecchio dell'allora sindaco Matteo Renzi, visto che dopo il suo sbarco (nel 2009) a Palazzo Vecchio, i dirigenti pensano bene di spostare le indennità nella parte variabile del fondo, qualificandole come "progetti".
    Questa volta con l'avallo di personalità vicine al neo premier. Ma i progetti di produttività sono tutt'altra cosa. Per questo la Corte dei conti calcola che l'assalto alle casse comunali sia durato sino al 2012 e che il possibile danno erariale vada quantificato in circa 50milionidi euro: 10 l'anno a partire dal 2007. Una cifra che, sanno bene pure i magistrati, non rientrerà più nelle casse pubbliche.
    napolitano renzi firenze Ma, almeno simbolicamente, qualcuno dovrà rispondere di questo sperpero di denaro. Così la procura contabile ha citato in giudizio 25 tra dirigenti, revisori dei conti e sindacalisti, protagonisti di quelli scellerati accordi. Dovranno essere loro a risarcire il danno erariale. Per quanto possibile. L'udienza è fissata per il 2 luglio 2014. Ma per evitare questo processo alla "concertazione" tra le parti sociali, in cui per la prima volta sono chiamati a rispondere i sindacalisti, è iniziata una guerra di trincea. I dirigenti citati in giudizio hanno pensato bene di chiedere la messa in mora dei dipendenti che hanno ricevuto gli "ingiusti"premi.
    Per questo sono partite 3.233 lettere per altrettanti lavoratori che dovrebbero risarcire dai 100 ai 18 mila euro a testa. Eppure la Corte dei conti ha richiesto indietro i soldi solo a dirigenti e sindacalisti. E allora perché quelle epistole? «Una delle condizioni dell'azione risarcitoria è che il danno sia stabilizzato, effettivo» spiega un tecnico a Libero. «L'aver posto un problema di restituzione di denaro rende il danno indefinito e di conseguenza blocca quell'azione».
    MATTEO RENZI FA LO STARTER ALLA FIRENZE MARATHONOltre ai dirigenti hanno provato a disinnescare l'azione dei magistrati contabili pure due senatori del Pd che avevano inserito un emendamento al decreto Milleproroghe del 30 dicembre 2013 del governo di Enrico Letta. I due parlamentari Giorgio Santini (sindacalista di Vicenza) e Franco Mirabelli (ex Ds milanese, oggi esponente della corrente Pd Area democratica) avevano inserito questo articolo: «Per le regioni e gli enti locali che hanno rispettato il patto di stabilità interno, la vigente disciplina in materia di spese ed assunzione di personale (...) e che non abbiano comportato il superamento dei vincoli finanziari previsti per la costituzione dei medesimi fondi, non si applicano le disposizioni» sulla contrattazione decentrata previste nel decreto legislativo numero 40del 2001.
    Ma dopo un'attenta lettura si era capito che questo comma non salvava comunque Firenze, anche per l'opposizione del Mef e per lo sforamento del tetto di spesa del personale. In ogni caso il Milleproroghe è caduto e nel capoluogo toscano è riscoppiato il panico.
    Anche perché il primo citato in giudizio a luglio è Carlo Paolini, ex segretario comunale di Firenze e consulente dell'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani di cui Graziano Delrio, oggi sottosegretario alla presidenza del consiglio, è stato presidente (quando era sindaco di Reggio Emilia); per non parlare del segretario generale di Palazzo Chigi Mauro Bonaretti, ex direttore generale di Reggio Emilia e membro di commissione dell'Anci.
    MATTEO RENZI CONFERISCE LA CITTADINANZA ONORARIA DI FIRENZE A ROBERTO BENIGNI Una lobby, quella dei sindaci e dei dirigenti comunali, che sembra funzionare a pieno regime. E così l'emendamento è stato inserito all'interno del cosiddetto decreto Salva Roma partorito dal governo Renzi. Una mossa che alla Corte dei conti non si attendevano, tanto meno dal Rottamatore.
    Il quale non solo è stato preservato da ogni accusa, ma inizialmente non si era nemmeno schierato a favore di quel sistema di "erogazioni a pioggia", attirandosi gli strali di sindacati e dipendenti. «È un decreto su licenza. In questo modo potrebbe cadere la responsabilità amministrativa dei citati in giudizio» riflettono in viale Mazzini, sede della Corte dei conti fiorentina.E quindi l'udienza del 2 luglio potrebbe diventare una farsa.
    Il procuratore Canale nel discorso d'inaugurazione dell'anno giudiziario aveva pronunciato parole forti: «Il tema generale è la legalità: o la si vuole veramente, pure se a volte la medicina è amara, o si fa finta di volerla,mentre nei fatti si perseguono, talvolta con strumenti giuridici viziati, interessi che non sono di tutta la collettività,ma di parte».
    Matteo Renzi Sindaco Firenze Tra gli strumenti «giuridici viziati» c'è sicuramente anche il Salva Firenze. O per lo meno la versione messa a punto tre notti fa in commissione e contestata da Brunetta. Una sanatoria tombale che non solo salva le indennità già assegnate,ma che legittima un concetto pericoloso: la possibilità di utilizzare il denaro pubblico al di fuori delle regole. Magari in cambio di voti. Con buona pace della magistratura contabile.


    Arridatece letta o monti.. questo è peggio!!!
    ........ah beh .....se adesso ti affidi a Brunetta siamo apposto ..........
    Che bello vedere rosicare i Berzy boys ........

 

 

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