Originariamente Scritto da
Amati75
Lodo la sua capacita' di cercare di arrampicarsi sugli specchi e di evitare di prendere atto che gia' anni fa le si stava dicendo delle dinamiche in corso, ma che lei ovviamente tutto preso dai soliti articoletti dei giornaletti.. stava negando (non si preoccupi, e' in buona compagnia).
Negando cosa, stai strumentalizzando una discussione di due anni fa sul nulla, e rimando al mittente sulla capacità di arrampicarti, tu sei uno specialista di primo ordine.
Inoltre, il fatto che tu utilizzi modi dispregiativi per ridurre ad una battuta chi non afferma le tue verità dogmatiche ed univoche la dice lunga su chi sei e cosa vuoi.
Come vede.. quando le dico qualcosa... e' perche' e' fodnato... non se la prenda con me che incvece di ragioanre sta a asentire articoletti di giornali che fannoa gara con topolino.
Appunto, IO so IO e voi non siete un cazzo, bel modo di confrontarsi.
Ora, avendo quindi chiarito la situazione, passiamo al suo post, che dimostra che non solo
non ha capito un acca cosa sia la Globalizzazione, ma non ha neanche capito cosa la muove.
TU non hai chiarito una beneamata cippa, non è che se lo scrivi tu, d'incanto tutto diventa verità, ma chi minchia credi di essere?
Le delocalizzazioni ecc ecc, sono semplicemente conseguenze, non sono la GLobalizzazione, e sono appunto fenomeni e dinamiche transitorie.
Ma va!!!
La Globalizzazione, molto semplicemente, e' l'apertura al libero commercio a livello globale.
Ignorante, libero commercio un cazzo, forse ti è sfuggito che molti ammericani, vogliono spendere di più purchè sia produzione LOCALE, NAZIONALE e non estera.
Quindi, stanno facendo marcia indietro sulla globalizzazione.
L' apertura al libero commercio a livello globale permette l'arricchimento anche di paesi che in caso contrario non avrebbero possibilita', questo aumento il potenziale mercato globale (non a caso il livello d'interscambio e' in aumento costante).
Che il commercio sia in aumento costante, non significa che sia il frutto solo della globalizzazione, inoltre se l?europa mettese dei dazi in entrata alle merci cinesi per esempio, non è che limiterebbe il libero commercio, tutelerebbe solo i lavoratori europei dagli standard schiavistici di quelli cinesi, e si perché la tua amata globalizzazione, tra l'altro causa la sperequazione dei diritti dei popoli più progrediti per meri interessi di mercato, una guerra tra poveri al ribasso.
Se vuole continuo e le spiego per filo e per segno, solo so gia' che a prescindere mi rispondera' contrariamente ed in base ad una sua fantasia, poi magari fra un paio danni postera' una rticolo che le psieghera' le stesse cose che le si stan dicendo, se lo sara' dimenticao e affermarera' che "AH AH, hai visto Amati bla bla bla"....
Tu, non sei in grado di spiegare proprio nulla, visto che ragioni alla stregua di una zucchina
Per prima cosa, fossi in lei, cercherei di capire cosa SIA la Globalizzazione, e no fermarsi su dinamiche transitorie che sono una semplice conseguenza ed appunto mutanti e transitorie.
Io vedo che si torna indietro e questo è solo un buon segno, purtroppo irrisorio e non destinato a fruttificare oltre se non si cambiano le regole del gioco.
Una nota, questa sua affermazione e' errata:
"
nella produzione interna anche se a costi maggiori di quella importata."
A si, bene prenditela con Petrolio di Rai due, loro hanno affermato che in alcuni casi è così, non sempre, ma alcune volte si.
Dipende dal settore, quelli che stanno tornando lo fanno perche' costano meno, quelli che costano di piu' o che ancora costano di piu' no, non stanno tornando, a nessuna interessa produrre prodotti che dovranno essere venduti sottocosto o a margini troppo bassi rispetto alla concorrenza, dato che si perde...
Molti consumatori USA non la pensano così, vediti la trasmissione, poi ne riparliamo e finiscila di fare il maestrino.
La struttura dei costi non e' formato solo dal costo della mano dopera, ma dalla distribuzione (logistica inboud & outbound), marketing, lead time ecc ecc.... dato che negli USA grazie agli Shale la sovraofferta di gas & petrolio ha fatto calare i costi energetici, produzioni nelle quali l' energia ha un impatto notevole sulla struttura dei costi, hanno diminuito il margine di vantaggio che aveva ad esempio la produzione in Cina, che quindi, sommandoci, da un aperte l'aumento dei costi in Cina, piu' i trasporti, i lead times maggiori (che quindi ridono la velocita' di risposta al mercato) e cosi via, fa si che in determinate produzioni, convegna produrre in USA.
Ma attenzione, lo stesso sta accadendo in Messico, esempio, fino ad un 5/6 anni fa, il Messico stava perdendo le maquilladoras in favore della Cina, oggi stanno rispostandosi in Messico, in quanto il costo finale ora non e' cosi diverso con l'aggiunto vantagio che il lead time e' tagliato di 1/3 abbondante.
Non le voglio fare la "lezioncina", solo per farle capire come funziona, come funzionera' sempre.