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  1. #1
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    Predefinito Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    «Non ci piace la parola respingimenti ma si tratta di impedire l’entrata in Italia di persone che non hanno i requisiti previsti dalla legge».
    Così nella serata di ieri da Sharm el Sheikh, dove è in programma oggi il vertice italo-egiziano, il premier Silvio Berlusconi ha ribattuto alle critiche giunte in giornata dal Consiglio d’Europa, che per bocca di Thomas Hammarberg, commissario per i Diritti umani, aveva definito la linea d’azione italiana come «unilaterale e molto triste, da fermare, che mina la possibilità per ogni essere umano di fuggire da repressione e violenza, ricorrendo al diritto d’asilo».

    Ma sul diritto alla richiesta di asilo il premier ha spiegato che «per chi chiede asilo ci sono le leggi che ci impongono di farlo, e diamo asilo per chi viene da Paesi dove manca la libertà o ci sono stati di polizia».
    Silvio Berlusconi ha quindi di nuovo accusato la sinistra, che «vuole che le porte del nostro Paese siano spalancate a tutti, quindi anche ai clandestini».
    «Noi - ha sottolineato - riteniamo invece che le porte debbano essere chiuse, oppure debbano essere socchiuse soltanto a chi viene in Italia per lavorare e integrarsi».
    Il premier ha del resto escluso che sui barconi che partono dall’Africa vi siano persone che potrebbero godere di un diritto d’asilo:
    «Su questi barconi di gente che ha diritto d’asilo non ce ne è nessuno. Lo dicono le statistiche».

    Le dichiarazioni del premier hanno così suggellato le posizioni sostenute nel corso della giornata dagli esponenti del Pdl.
    «Siamo perfettamente in linea» con le decisioni Ue, aveva dichiarato il ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi. Le parole del commissario Hammarberg erano poi state commentate come «prevedibili» dal ministro degli Esteri Franco Frattini.
    «Ma noi - ha chiarito il capo della Farnesina - siamo vincolati da una decisione dell’Ue», ovvero dal patto «che impone agli Stati membri il respingimento in mare aperto degli immigrati che cercano di entrare e l’accoglienza all’interno delle acque territoriali».

    L’unico distinguo all’interno della maggioranza era arrivato dal presidente della Camera Gianfranco Fini: «Respingendo il clandestino non si vìola il diritto internazionale ma anche noi abbiamo il dovere di verificare se, tra i respinti, vi sono alcuni che hanno diritto di chiedere asilo».
    Alla richiesta di un commento alle parole di Fini Berlusconi ha risposto con freddezza: «Non mi va di entrare in questo discorso».

    dal www.ilgiornale.it 12 5 09

    saluti

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    BERLUSCONI: NON ENTRA CHI NON HA DIRITTO
    http://www.ansa.it/opencms/export/si...960837745.html

    CONSIGLIO EUROPA, STOP RESPINGIMENTI
    http://www.ansa.it/site/notizie/awnp...111372356.html
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    La Costituzione della Repubblica Italiana

    Art. 10.

    L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
    La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

    Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

    Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    Campagna elettorale
    "Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue" Phineas Taylor Barnum

    UE, mondo, futuro Michio Kaku:
    https://www.youtube.com/watch?v=7NPC47qMJVg

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    in base a cosa si ha diritto di asilo?

  6. #6
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    Predefinito Riferimento: Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    Citazione Originariamente Scritto da SemparQuel Visualizza Messaggio
    La Costituzione della Repubblica Italiana

    Art. 10.

    L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
    La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

    Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

    Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
    L'art.10 è stato più volte calpestato, vedi i casi di estradizione Usa in Italia.
    "Nessuno può essere schiavizzato nel modo più desolante di colui che crede falsamente di essere libero."
    Wolfgang von Goethe


    -Dissidente Politico in Regime Totalitario-

  7. #7
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    Predefinito L’ITALIA RAZZISTA CHE IL RESTO DEL MONDO CONDANNA

    Il governo irride le denunce di ONU, Consiglio d’Europa, UE e vari organismi internazionali sulla piega razzista che ha assunto la legislazione italiana sull’immigrazione (vedi i rimpatri). Gravi le violazioni delle normative sui diritti umani che isolano l’Italia dal resto del mondo.

    di Mauro Palma

    http://www.sinistraeliberta.it/razzi...i-onu-tortura/

    Quando, alla fine del 2004, il Comitato per la Prevenzione della Tortura del Consiglio d’Europa, oggi da me presieduto, venne in visita in Italia, pose alle autorità governative la questione dei rimpatri effettuati da Lampedusa verso la Libia nelle settimane precedenti. Il Governo, anche allora, era quello di Silvio Berlusconi. Il Comitato si raccomandò che ciascun caso venisse esaminato individualmente, al fine di non rischiare di rimpatriare persone che corressero un pericolo effettivo di venir sottoposte a tortura o a maltrattamenti in Libia o in qualsiasi altro paese verso cui la Libia avrebbe potuto a sua volta espellerle. Non è la prima volta, dunque, che Berlusconi e i suoi alleati si liberano grossolanamente con metodi irrispettosi del diritto sovranazionale di quelli che considerano degli ingombri umani.

    La differenza con allora, tuttavia, c’è ed è grande, su un piano culturale capace purtroppo di influenzare fortemente gli eventi. A quel tempo le autorità italiane risposero al Comitato di Strasburgo cercando di giustificare il proprio operato. Scrissero che ciascun immigrato irregolare sbarcato a Lampedusa era stato identificato, che gli era stata data l’opportunità di richiedere asilo politico, che ogni singolo caso era stato esaminato dovutamente. Assicurarono che chiunque era stato rimpatriato in Libia o in Egitto non era stato sottoposto a maltrattamenti. Noi restammo delle nostre convinzioni, e scrivemmo nuovamente che a nostro parere alcune irregolarità nelle espulsioni verso la Libia erano state commesse. Tuttavia, loro cercarono di giustificarsi. Avere addosso il parere negativo di un organismo sovranazionale e agire contro le Convenzioni di cui l’Italia è parte erano cose che il Governo di allora riteneva di dover evitare o nascondere.

    Oggi non è più così. Oggi le critiche delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa – l’ultima proprio due giorni fa, per bocca del Commissario per i diritti umani Thomas Hammarberg – sono qualcosa da irridere, e trattare le persone secondo criteri razzisti è qualcosa da fare il più sfacciatamente possibile. Oggi lo stesso primo ministro di allora risponde ai giornalisti di poter ricacciare indietro chiunque, qualunque sia la sua esigenza umanitaria, basta riuscire a intercettarlo quando naviga per mare ancora lontano dalle nostre coste su cui vorrebbe approdare. Sappiamo come si vive in quella sorta di prigioni nel nord della Libia di cui l’Italia ha collaborato a finanziare la costruzione. Sappiamo di malattie, stupri, violenze della polizia, morti terribili di uomini, donne e bambini. Ma questo non aiuta a far riacquistare il buon senso. Alla follia di chi professa come un vanto la propria cattiveria verso gli stranieri irregolari, tutto ciò può solo apparire come il giusto corollario.

    L’Italia sta palesemente e sfrontatamente violando la normativa sovranazionale sui diritti umani. L’articolo 3 della Convenzione Onu contro la tortura proibisce l’espulsione verso paesi dove ci sia rischio di tortura o di maltrattamenti. L’articolo 33 della Convenzione Onu di Ginevra sullo statuto dei rifugiati proibisce l’espulsione verso territori dove ci sia il rischio di perdere la vita o la libertà a motivo della propria cittadinanza. L’articolo 4 del quarto protocollo alla Convenzione dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa vieta le espulsioni collettive di stranieri. L’articolo 3 della Convenzione stessa vieta la tortura e i trattamenti inumani o degradanti. L’articolo 19 della Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea prevede quanto segue: “1. Le espulsioni collettive sono vietate. 2. Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti.”

    In nessun paese a democrazia avanzata la giurisdizione prodotta, le prassi politiche messe in campo e le opinioni istituzionalmente veicolate hanno mai raggiunto livelli così bassi come quelli toccati in Italia nell’ultimo anno. Nessun paese europeo è mai stato raggiunto da rimproveri internazionali tanto gravi quali quelli rivolti all’Italia in tema di immigrazione e razzismo. Stiamo andando verso l’emarginazione culturale dal resto dell’Europa. Anzi, ora che si è aperta l’era di Obama, dal resto del mondo.

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: L’ITALIA RAZZISTA CHE IL RESTO DEL MONDO CONDANNA

    Citazione Originariamente Scritto da SemparQuel Visualizza Messaggio
    Il governo irride le denunce di ONU, Consiglio d’Europa, UE e vari organismi internazionali sulla piega razzista che ha assunto la legislazione italiana sull’immigrazione (vedi i rimpatri). Gravi le violazioni delle normative sui diritti umani che isolano l’Italia dal resto del mondo.

    di Mauro Palma

    http://www.sinistraeliberta.it/razzi...i-onu-tortura/

    Quando, alla fine del 2004, il Comitato per la Prevenzione della Tortura del Consiglio d’Europa, oggi da me presieduto, venne in visita in Italia, pose alle autorità governative la questione dei rimpatri effettuati da Lampedusa verso la Libia nelle settimane precedenti. Il Governo, anche allora, era quello di Silvio Berlusconi. Il Comitato si raccomandò che ciascun caso venisse esaminato individualmente, al fine di non rischiare di rimpatriare persone che corressero un pericolo effettivo di venir sottoposte a tortura o a maltrattamenti in Libia o in qualsiasi altro paese verso cui la Libia avrebbe potuto a sua volta espellerle. Non è la prima volta, dunque, che Berlusconi e i suoi alleati si liberano grossolanamente con metodi irrispettosi del diritto sovranazionale di quelli che considerano degli ingombri umani.

    La differenza con allora, tuttavia, c’è ed è grande, su un piano culturale capace purtroppo di influenzare fortemente gli eventi. A quel tempo le autorità italiane risposero al Comitato di Strasburgo cercando di giustificare il proprio operato. Scrissero che ciascun immigrato irregolare sbarcato a Lampedusa era stato identificato, che gli era stata data l’opportunità di richiedere asilo politico, che ogni singolo caso era stato esaminato dovutamente. Assicurarono che chiunque era stato rimpatriato in Libia o in Egitto non era stato sottoposto a maltrattamenti. Noi restammo delle nostre convinzioni, e scrivemmo nuovamente che a nostro parere alcune irregolarità nelle espulsioni verso la Libia erano state commesse. Tuttavia, loro cercarono di giustificarsi. Avere addosso il parere negativo di un organismo sovranazionale e agire contro le Convenzioni di cui l’Italia è parte erano cose che il Governo di allora riteneva di dover evitare o nascondere.

    Oggi non è più così. Oggi le critiche delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa – l’ultima proprio due giorni fa, per bocca del Commissario per i diritti umani Thomas Hammarberg – sono qualcosa da irridere, e trattare le persone secondo criteri razzisti è qualcosa da fare il più sfacciatamente possibile. Oggi lo stesso primo ministro di allora risponde ai giornalisti di poter ricacciare indietro chiunque, qualunque sia la sua esigenza umanitaria, basta riuscire a intercettarlo quando naviga per mare ancora lontano dalle nostre coste su cui vorrebbe approdare. Sappiamo come si vive in quella sorta di prigioni nel nord della Libia di cui l’Italia ha collaborato a finanziare la costruzione. Sappiamo di malattie, stupri, violenze della polizia, morti terribili di uomini, donne e bambini. Ma questo non aiuta a far riacquistare il buon senso. Alla follia di chi professa come un vanto la propria cattiveria verso gli stranieri irregolari, tutto ciò può solo apparire come il giusto corollario.

    L’Italia sta palesemente e sfrontatamente violando la normativa sovranazionale sui diritti umani. L’articolo 3 della Convenzione Onu contro la tortura proibisce l’espulsione verso paesi dove ci sia rischio di tortura o di maltrattamenti. L’articolo 33 della Convenzione Onu di Ginevra sullo statuto dei rifugiati proibisce l’espulsione verso territori dove ci sia il rischio di perdere la vita o la libertà a motivo della propria cittadinanza. L’articolo 4 del quarto protocollo alla Convenzione dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa vieta le espulsioni collettive di stranieri. L’articolo 3 della Convenzione stessa vieta la tortura e i trattamenti inumani o degradanti. L’articolo 19 della Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea prevede quanto segue: “1. Le espulsioni collettive sono vietate. 2. Nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti.”

    In nessun paese a democrazia avanzata la giurisdizione prodotta, le prassi politiche messe in campo e le opinioni istituzionalmente veicolate hanno mai raggiunto livelli così bassi come quelli toccati in Italia nell’ultimo anno. Nessun paese europeo è mai stato raggiunto da rimproveri internazionali tanto gravi quali quelli rivolti all’Italia in tema di immigrazione e razzismo. Stiamo andando verso l’emarginazione culturale dal resto dell’Europa. Anzi, ora che si è aperta l’era di Obama, dal resto del mondo.
    Ma basta con queste pretese assurde e deliranti!
    Questi vorrebbero addirittura creare un meccanismo automatico assurdo e insensato in cui sulla carta della legge si dichiara di non consentire l'ingresso ai clandestini (norma tranquilamente prevista da sempre dal 100 per cento delle nazioni del mondo) ma poi invece i clandestini acquistano un diritto di fatto ad entrare in Italia non appena toccano una nave italiana

  9. #9
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    Predefinito Riferimento: Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    Per essere espulsi bisogna prima entrare in Italia. In acque internazionali l'Italia non espelle nessuno ma ne impedisce l'ingresso; questo anche considerando l'interpretazione più larga.
    Se invece vogliamo interpretare in modo più stretto, anche chi entra in Italia clandestinamente non è accolto (in quanto la sua clandestinità impedisce di prendere atto della sua presenza) e quindi può essere epulso.
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: Barconi? Il "diritto d'asilo"?

    Mi domando perchè questo genere di discussione produca filosofia invece che buon senso e razionalità.
    Qui non si tratta di negare niente a nessuno ma di regolamentare. In questo momento pare invece che tutta la sinistra si opponga a qualsiasi regolamentazione del fenomeno e promuova l'idea che tutti possona entrare senza limitazioni. O sbaglio?

 

 
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