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  1. #21
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Cosa dicevo ieri? Non mi stupirei affatto se di qui a breve per il Cav. Fini tornasse ad essere l'"amico Gianfranco" e di Tremonti... improvvisamente si perdessero le tracce (nel Pdl)...
    Stanno dando un pezzettino a tutti nella speranza di ricevere qualcosa in cambio. Vedasi presidenza regioni ad Errani, toni concilianti con Casini e da ultimo l'offerta di un ministero alla Confindustria.
    E' il sintomo che stà emergendo la realtà tanto nascosta in questi due anni.


  2. #22
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Citazione Originariamente Scritto da Supermario Visualizza Messaggio
    E intanto ieri sera si sono affrettati a confermare che non verrà tagliata nessuna provinia, Bergamo meno che mai.
    Il taglio(-bluff) era fatto in modo da eliminarne pochissime. Bergamo in ogni caso non sarebbe mai rientrata.


  3. #23
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Cosa dicevo ieri? Non mi stupirei affatto se di qui a breve per il Cav. Fini tornasse ad essere l'"amico Gianfranco" e di Tremonti... improvvisamente si perdessero le tracce (nel Pdl)...
    Pare che il Cav. oggi abbia calorosamente stretto le mani a Gianfry...:sofico:

    Sorrisi e stretta di mano premier-Fini

    Silvio Berlusconi, all'arrivo all'assemblea di Confindustria, ha salutato Gianfranco Fini con un sorriso e una stretta di mano.

    Il premier si e' intrattenuto successivamente con Marco Tronchetti Provera e Luca Cordero di Montezemolo, scambiando con loro qualche battuta. In prima fila in platea tra il presidente del Senato, Renato Schifani, e Giorgio Fossa. Accanto a Schifani, Gianfranco Fini, con alla sua destra Montezemolo.

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubri...816202610.html
    Ultima modifica di FalcoConservatore; 27-05-10 alle 20:17

  4. #24
    Conservatorismo e Libertà
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Tornando a noi, spero che arrivino tempi migliori. Diciamoci la verità: il consenso dell'esecutivo sta crollando. Dopo il semi-miracolo delle Regionali (ancora non ci credo che il PDL abbia vinto in Lazio), si è aperto un periodo buio, fra scandali per la corruzione, beghe politiche interne, e ora la grave crisi che impone tagli e sacrifici. Aggiungiamoci pure le polemiche per il DDL intercettazioni, lo scontro (coperto in pubblico ma evidente in privato) fra Premier e Ministro Tremonti, le fibrillazioni intestine, la paura per nuovi arresti...Insomma, il quadro è parecchio fosco. Per il centrodestra, per il Governo, e, non ultimo, per il paese.

  5. #25
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Ma per cortesia, li avete visti i numeri o parlate tanto per, stile Veneziani?

    I giornali hanno commentato la manovra economica del governo per i prossimi due anni e mezzo definendola come “di lacrime e sangue”. Si è perfino parlato di una manovra così dura da richiedere un gioco delle parti nell'esecutivo, con il ministro del Tesoro che interpreta il poliziotto cattivo e il presidente del Consiglio quello buono. Ma fino a ieri non c’era un testo con la definizione precisa degli interventi. Insomma, sino a qualche giorno fa si è discusso sostanzialmente al buio. E al buio si lavora molto con la fantasia, come nel DNA di Berluconi.

    Adesso che i numeri sono usciti qualcosa si può dire, con certezza.

    Non è affatto una manovra incentrata sui tagli alla spesa; al contrario ben il 40 per cento della manovra a regime (nel 2012) è composto da maggiori entrate. L’incremento delle entrate è dovuto in gran parte ai nuovi provvedimenti anti-evasione, da cui il governo pensa (vedremo) di ottenere fino a 8 miliardi di euro. Il problema è che è impossibile stimare con precisione il valore delle misure di contrasto, tant’è che nella passata legislatura il governo aveva avuto la buona creanza di non inserire le stime nella manovra, considerandole semmai, a consuntivo, come sorprese positive. I numeri su cui conta questa manovra sono, invece, imponenti. Insomma, alla sperindio.

    Per più del 70 per cento, i tagli sono rappresentati da riduzioni lineari nelle spese dei ministeri o da semplici riduzioni dei trasferimenti agli enti locali, senza che siano state varate misure strutturali di contenimento delle spese; l’esperienza passata ci insegna che questi sono spesso tagli di carta.

    La parte del leone dei tagli la subiscono ancora una volta Regioni e altri enti territoriali, chiamati a contribuire a regime per 8,5 miliardi di euro, oltre il 60 per cento della riduzione prevista nella spesa. Per le Regioni si tratta del sostanziale annullamento dei trasferimenti per il finanziamento delle funzioni devolute con le leggi Bassanini nel 1997; per comuni e province, di un taglio ai trasferimenti dell’ordine del 20 per cento del totale. Come questi enti territoriali potranno gestire riduzioni così imponenti non è chiaro. Che federalismo fiscale hanno in mente? Un bello zero tondo da spartire in modo federale? Se questa non è l'apoteosi di Roma ladrona, "mi tengo tutto e arrangiatevi", non so cosa sia.

    Intanto, i tagli agli enti inutili e ai costi della politica, di cui tanto si è parlato, contano praticamente nulla in termini di riduzione della spesa. Si parla di qualche milione, alla faccia dei fantamiliardi ventilati.

    Il congelamento dei contratti nel pubblico impiego conta un decimo di quanto anticipato dai giornali (attorno ai 500 milioni anziché più di 5 miliardi). Non è la prima volta che si congelano i contratti, spostando spese più in là, senza risparmi strutturali. In passato, questi blocchi hanno comportato a regime addirittura incrementi di spesa perché il recupero dei rinvii è sempre molto oneroso. Poi diciamolo: tagliare la spesa (politica fiscale restrittiva) durante una recessione per poi espanderla quando (si spera) la crescita riprenderà non è proprio un colpo di genio.

    La chiusura di alcune finestre per pensioni di vecchiaia e anzianità comporta risparmi di circa un miliardo di euro, sperando che l’effetto annuncio non spinga molti ad anticipare l’andata in pensione. Alla faccia del provvedimento strutturale.

    Anzi direi proprio che l’aggiustamento strutturale langue. Coerente con questa impostazione la scelta di operare sulla cassa (rinvii di spese e tagli ad erogazioni) anziché sulla competenza. Insomma puro e semplice dilettantismo, improvvisazione contabile.

    Si tratta di una manovra visibilmente improvvisata, che bada a esibire grandi numeri per offrire un quadro macro rassicurante. Fuffa. Le “lacrime e sangue” sono per pochi, i soliti. Chi paga davvero sono i giovani, colpiti dal taglio dei contratti a tempo determinato e dal blocco delle assunzioni e delle carriere nel pubblico impiego (che penalizza soprattutto chi è entrato con salari molti bassi contando sugli scatti di anzianità) oltre che dall’ennesimo rinvio della riforma degli ammortizzatori sociali. Non una, ma due mani, vengono messe nella tasche dei giovani.

    Hai voglia vaneggiare di quoziente familiare, di asili e di mutuo sociale, dopo. Dilettanti!

    Questo è quanto (trovate nella Relazione Tecnica sulla manovra). Ovviamente siete padroni di ignorarlo e di farvi le vostre seghe su Tremonti uomo del rigore e sulla Lega burattinaia (sic!), ma la cosa non vi fa onore..

    Cari saluti.
    Al ballottaggio vota: MANFR-BRUNIK 5:

  6. #26
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    10-06-10
    FEDERALISMO: FORMIGONI, LA MANOVRA LO SPAZZA VIA DAL TAVOLO


    (ASCA) - Roma, 10 giu - Il federalismo fiscale rischia di essere ''spazzato via dal tavolo'' dai tagli che la manovra correttiva impone alle Regioni. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in una conferenza stampa al termine dell'incontro che le Regioni hanno avuto col governo.

    ''Questa manovra non lo mette a rischio il federalismo fiscale, lo spazza proprio via dal tavolo'', ha aggiunto Formigoni. Ora, ha proseguito il governatore della Lombardia, ''dobbiamo lavorare tutti per cercare di recuperare questo progetto in cui crediamo''.


    *Coff, coff*
    Al ballottaggio vota: MANFR-BRUNIK 5:

  7. #27
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Citazione Originariamente Scritto da jack Visualizza Messaggio
    Ma per cortesia, li avete visti i numeri o parlate tanto per, stile Veneziani?

    I giornali hanno commentato la manovra economica del governo per i prossimi due anni e mezzo definendola come “di lacrime e sangue”. Si è perfino parlato di una manovra così dura da richiedere un gioco delle parti nell'esecutivo, con il ministro del Tesoro che interpreta il poliziotto cattivo e il presidente del Consiglio quello buono. Ma fino a ieri non c’era un testo con la definizione precisa degli interventi. Insomma, sino a qualche giorno fa si è discusso sostanzialmente al buio. E al buio si lavora molto con la fantasia, come nel DNA di Berluconi.

    Adesso che i numeri sono usciti qualcosa si può dire, con certezza.

    Non è affatto una manovra incentrata sui tagli alla spesa; al contrario ben il 40 per cento della manovra a regime (nel 2012) è composto da maggiori entrate. L’incremento delle entrate è dovuto in gran parte ai nuovi provvedimenti anti-evasione, da cui il governo pensa (vedremo) di ottenere fino a 8 miliardi di euro. Il problema è che è impossibile stimare con precisione il valore delle misure di contrasto, tant’è che nella passata legislatura il governo aveva avuto la buona creanza di non inserire le stime nella manovra, considerandole semmai, a consuntivo, come sorprese positive. I numeri su cui conta questa manovra sono, invece, imponenti. Insomma, alla sperindio.

    Per più del 70 per cento, i tagli sono rappresentati da riduzioni lineari nelle spese dei ministeri o da semplici riduzioni dei trasferimenti agli enti locali, senza che siano state varate misure strutturali di contenimento delle spese; l’esperienza passata ci insegna che questi sono spesso tagli di carta.

    La parte del leone dei tagli la subiscono ancora una volta Regioni e altri enti territoriali, chiamati a contribuire a regime per 8,5 miliardi di euro, oltre il 60 per cento della riduzione prevista nella spesa. Per le Regioni si tratta del sostanziale annullamento dei trasferimenti per il finanziamento delle funzioni devolute con le leggi Bassanini nel 1997; per comuni e province, di un taglio ai trasferimenti dell’ordine del 20 per cento del totale. Come questi enti territoriali potranno gestire riduzioni così imponenti non è chiaro. Che federalismo fiscale hanno in mente? Un bello zero tondo da spartire in modo federale? Se questa non è l'apoteosi di Roma ladrona, "mi tengo tutto e arrangiatevi", non so cosa sia.

    Intanto, i tagli agli enti inutili e ai costi della politica, di cui tanto si è parlato, contano praticamente nulla in termini di riduzione della spesa. Si parla di qualche milione, alla faccia dei fantamiliardi ventilati.

    Il congelamento dei contratti nel pubblico impiego conta un decimo di quanto anticipato dai giornali (attorno ai 500 milioni anziché più di 5 miliardi). Non è la prima volta che si congelano i contratti, spostando spese più in là, senza risparmi strutturali. In passato, questi blocchi hanno comportato a regime addirittura incrementi di spesa perché il recupero dei rinvii è sempre molto oneroso. Poi diciamolo: tagliare la spesa (politica fiscale restrittiva) durante una recessione per poi espanderla quando (si spera) la crescita riprenderà non è proprio un colpo di genio.

    La chiusura di alcune finestre per pensioni di vecchiaia e anzianità comporta risparmi di circa un miliardo di euro, sperando che l’effetto annuncio non spinga molti ad anticipare l’andata in pensione. Alla faccia del provvedimento strutturale.

    Anzi direi proprio che l’aggiustamento strutturale langue. Coerente con questa impostazione la scelta di operare sulla cassa (rinvii di spese e tagli ad erogazioni) anziché sulla competenza. Insomma puro e semplice dilettantismo, improvvisazione contabile.

    Si tratta di una manovra visibilmente improvvisata, che bada a esibire grandi numeri per offrire un quadro macro rassicurante. Fuffa. Le “lacrime e sangue” sono per pochi, i soliti. Chi paga davvero sono i giovani, colpiti dal taglio dei contratti a tempo determinato e dal blocco delle assunzioni e delle carriere nel pubblico impiego (che penalizza soprattutto chi è entrato con salari molti bassi contando sugli scatti di anzianità) oltre che dall’ennesimo rinvio della riforma degli ammortizzatori sociali. Non una, ma due mani, vengono messe nella tasche dei giovani.

    Hai voglia vaneggiare di quoziente familiare, di asili e di mutuo sociale, dopo. Dilettanti!

    Questo è quanto (trovate nella Relazione Tecnica sulla manovra). Ovviamente siete padroni di ignorarlo e di farvi le vostre seghe su Tremonti uomo del rigore e sulla Lega burattinaia (sic!), ma la cosa non vi fa onore..

    Cari saluti.
    Non so di che parte politica tu sia, ma hai assolutamente ragione; il 40% della manovra è costituito da nuove entrate, nuove entrate, non tagli di spesa; nuove entrate ottenute con provvedimenti che passano sopra le garanzie del cittadino e lo stato di diritto come un panzer: e gli unici tagli di spesa pesanti sono quelli agli enti locali, che a Tremonti hanno sempre dato tanto fastidio ....è davvero una manovra preoccupante nelle sue linee
    Gladstone: " Se il popolo d'Inghilterra avesse dovuto attendere le libertà dal ricorso ai mezzi legali, esso le aspetterebbe ancora"

  8. #28
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Tremonti ha dichiarato che la manovra finanziaria funzionerà per davvero solo se contemporaneamente comincerà a funzionare il federalismo fiscale.
    Alcuni presidenti di Regione sono invece piuttosto preoccupati.
    Tra di essi c'è sicuramente il governatore della Lombardia, Formigoni (PdL).

    Sul lato opposto, invece, ci sono Zaia e Cota (Lega Nord).

    Se partiamo dal presupposto che tutti debbano in qualche modo fare sacrifici (siano essi lombardi, siculi o bavaresi poco importa), mi chiedo chi abbia ragione...
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  9. #29
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    La risposta te la danno i numeri: i trasferimenti alle regioni diminuiranno complessivamente di 8,5 miliardi e quelli ai comuni di 4. Non so se mi spiego. Questa è pura improvvisazione contabile: costi sospesi (da pagare più salati in futuro) e tagli senza provvedimenti strutturali sottostanti (quindi temporanei, per quanto riguarda i ministeri, o con addizionali sulle imposte più alte, per quanto riguarda gli enti territoriali).
    Ultima modifica di jack; 11-06-10 alle 16:03
    Al ballottaggio vota: MANFR-BRUNIK 5:

  10. #30
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    Predefinito Rif: Berlusconi contro Tremonti

    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    Tremonti ha dichiarato che la manovra finanziaria funzionerà per davvero solo se contemporaneamente comincerà a funzionare il federalismo fiscale.
    Alcuni presidenti di Regione sono invece piuttosto preoccupati.
    Tra di essi c'è sicuramente il governatore della Lombardia, Formigoni (PdL).

    Sul lato opposto, invece, ci sono Zaia e Cota (Lega Nord).

    Se partiamo dal presupposto che tutti debbano in qualche modo fare sacrifici (siano essi lombardi, siculi o bavaresi poco importa), mi chiedo chi abbia ragione...
    Eh no, non è vero che "poco importa": faccio un esempio senza tirare in ballo le regioni meridionali e quindi i ben noti nervi scoperti di questo forum: la regione Lombardia ha 10 impiegati ASL ogni 10.000 abitanti, la regione Friuli Venezia Giulia ha 20 impiegati ASL ogni 10.000 abitanti (prendo questi dati da un articolo di giornale letto qualche giorno fa); con questa manovra si dice che sia la Lombardia che il Friuli devono tagliare, poniamo, 3 impiegati ASL a testa: è ovvio che uno stesso taglio per la prima mette a repentaglio un servizio, per la seconda è solo una cura dimagrante.

    Così i sindaci leghisti:

    Tagli, anche i sindaci leghisti contro Tremonti e il governo - Corriere del Veneto
    Gladstone: " Se il popolo d'Inghilterra avesse dovuto attendere le libertà dal ricorso ai mezzi legali, esso le aspetterebbe ancora"

 

 
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