salve, un non comunista si sta accorgendo.... (che avevate quasi ragione)

[dDuck]

salve, la guerra fredda è finita, va be è storia

ma vediamo al dunque ...

oggi mi sto accorgendo che il fattore lavoro è sempre meno remunerato, il lavoro di chi fabbrica le scarpe (ad esempio) vale molto di meno del marchio, o dello sportivo che ci mette la faccia per l'immagine, quindi si arriva all'assurdo che quello sportivo guadagna di più di migliaia di operai che le fabbricano.

la mia idea non è di distruggere il sistema capitalistico ma di venirne a patti, remunerare di più il fattore lavoro per permettere alla gente di stare meglio e di distribuire meglio la ricchezza, diciamo che il mio pensiero è più vicino a ford che a marx.

premesso che l'ideologie le ho buttate tutte nel cesso volevo discutere con voi di questa situazione economica.

[MaRcO88]

pure noi puntiamo a far valere di più il lavoro.e sopratutto a tutelarlo.
non parliamo poi del fatto che globalizzazione e delocalizzazioni hanno indebolito ancora di più il lavoro qua in italia...
da qui, alcune cose buone fatte al governo, come le norme per i precari, il testo unico sulla sicurezza del lavoro ecc
si è anche capito che però andare al governo e poi non riuscire a influenzare decisamente la politica è controproducente(vedi ultime politiche), quindi bisogna cambiare i rapporti di forza
d'altro canto , solo pazzi come ferrando si aspettano di cambiare il sistema economico in quattro e quattr'otto.

[Alessandro.83]

Il sistema capitalistico non si può distruggere, è un dato di fatto. Si può indebolire con quello che esso stesso ha contribuito a creare, come la crisi economica che stiamo vivendo, ma non si riuscirà mai a distruggere. Negli anni si è consolidato, è entrato a far parte anche delle economie di quei Paesi che avevano proposto un'alternativa (vedi la Cina) ed è impossibile, ora, fare marcia indietro e cambiare le carte in tavola: si rischierebbero gravi sconvolgimenti.
Secondo me, in questo particolare momento storico, è bene, come ha detto dDuck, scendere a patti con esso e proporre serie politiche sociali che diminuiscano gli effetti nefasti del capitalismo selvaggio. Assegni sociali per i precari, diminuzione del potere delle banche anche attraverso la loro nazionalizzazione, lotta al carovita, riforma dei contratti di lavoro, riforma delle pensioni: queste, secondo me, sono alcune misure che si dovrebbero prendere per cercare di alleviare il dolore di cui soffre, in questo momento, il popolo.
E, guarda caso, nessuna di queste misure è stata presa dal governo in carica, nè dai governi precedenti...
Per la prima volta in vita mia voterò Rifondazione, spero solo di non dovermene pentire.

[MaRcO88]

tutte politiche che rifondazione propone da anni....
beh non credo tu te ne possa pentire poi cosi tanto(visto che comunque le attività del parlamento europeo sono limitate), però in ogni modo grazie per il voto e per mantenere una sinistra in europa!in italia, ci lavoreremo poi, se il risultato sarà buono..

[Alessandro.83]

tutte politiche che rifondazione propone da anni....
beh non credo tu te ne possa pentire poi cosi tanto(visto che comunque le attività del parlamento europeo sono limitate), però in ogni modo grazie per il voto e per mantenere una sinistra in europa!in italia, ci lavoreremo poi, se il risultato sarà buono..

In Italia, tanto per iniziare, bisognerebbe fare un congresso in cui venga sancita l'effettiva unione di tutti i cartelli che compongono la lista anticapitalista sotto la falce e il martello con, magari, il nome storico (Partito Comunista).
Poi, sempre in ambito nazionale, sarebbe bene tentare una riunione con Sinistra e Libertà, ma questo credo sia opportuno farlo solo se non si supera lo sbarramento alle europee...

[MaRcO88]

per me si può arrivare a una buona semplificazione se entrambe le liste passano lo sbarramento:un partito socialista/di sinistra "diffusa"(come ama chiamarlo vendola) e un partito comunista.ovviamente poi il partito democratico, che appunto c'è già, e l'idv.
può essere un ottima semplificazione

chiaramente se non va bene alle europee, solgono i problemi

[Alessandro.83]

chiaramente se non va bene alle europee, solgono i problemi

Appunto: quanto sei disposto a scommettere che nè RC nè SL passeranno lo sbarramento?
Secondo me era meglio rimanere uniti, si sforava il 6% e si poteva ridiscutere di un vero progetto unitario, magari con nome e simbolo storico...
Ma tant'è, ognuno ha la sua testa e il suo modo di ragionare.

[dDuck]

ok, parlate di politica locale, di un piccolo paese* che non ricordo dove si trova sulla carta geografica, ahhhhhhh ecco ha forma di stivale ed è governato da un signore che era pelato, ooooo no!!! ha di nuovo i capelli, come ha fatto, lo hanno clonato, va be .....

* ma con una grande storia (storia History, non story)

dicevo il problema è mondiale come fare a far crescere una cultura sindacale nei nuovi giganti ??? - come fare a riequilibrare il sistema ??? come fare a distribuire ricchezza nel mondo ?

[Dodo88]

per me si può arrivare a una buona semplificazione se entrambe le liste passano lo sbarramento:un partito socialista/di sinistra "diffusa"(come ama chiamarlo vendola) e un partito comunista.ovviamente poi il partito democratico, che appunto c'è già, e l'idv.
può essere un ottima semplificazione

chiaramente se non va bene alle europee, solgono i problemi

in effetti, se ben ci pensate, aveva meno senso lo scenario precedente, rispetto all'attuale...
prima avevamo due partiti comunisti (Rifo e PdCI) di cui ognuno conteneva all'interno minoranze (o maggioranze) post-comuniste...
ora invece, a livello di liste, è molto più chiara la demarcazione dopo la scissione dei vendoliani e la mini-scissione di quegli altri dal PdCI...
c'è la lista comunista e la lista di "sinistra", che se escludiamo una parte del PS e i Verdi (che sono dei bastian contrari e meritano di sparire) è abbastanza omogenea, fra MpS, SD e i rimanenti socialisti...

e questo è uno scenario riscontrabile anche in Grecia e Portogallo, dove a fianco del Partito Comunista ce n'è uno di "sinistra" abbastanza postideologico...

[Rebel]

E' dagli albori della sua storia che il capitalismo ha fatto leva sullo sfruttamento della classe operaia, pagando bassi salari, spendendo poco per l'igiene dei lavoratori, per la loro sicurezza nei cantieri... è sulla famosa teoria del plusvalore marxiana che si fonda il profitto di imprenditori, banchieri, uomini d'affari ed è grazie ad essa che una nazione capitalista aumenta la propria ricchezza.

Si può dire che oggi le cose sono in parte cambiate. I prezzi delle merci non si misurano solo dal tempo di lavoro impiegato nel produrle, ma anche da altri fattori quali la presa che il logo del bene ha sul consumatore, la quantità di promozione fatta dalle aziende, la speculazione... tuttavia il profitto trae origine sempre dal fattore lavoro e questo aspetto è rimasto invariato nel corso degli anni. Lo stesso Ford diceva che se la gente venisse messa al corrente di come funziona il sistema bancario (ma quello capitalistico in generale) sarebbe scoppiata la rivoluzione domattina.

Distribuire la ricchezza, combattere il lavoro interinale e il precariato sono palliativi. Ma non risolvono il problema di fondo. E cioè quello che c'è un'intera classe di persone che viene sistematicamente derubata del suo lavoro. Un sistema anticapitalistico è un sistema che mira a superare il capitalismo come dice la parola stessa. Ovvio che non mi aspetto che dall'oggi al domani vengano socializzate tutte le imprese, abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione. Il comunismo è il progetto verso cui tendere, ma le strutture capitalistiche della nostra società devono essere trasformate lentamente, senza enormi espropri perchè questo provoca grandi malcontenti nonchè grandi ritorsioni degli espropriati (si veda il caso dei kulaki in unione sovietica). Dovremmo secondo me puntare ad affiancare un sistema collettivistico a quello capitalistico dando vita a nuove aziende pubbliche, incoraggiando lavoratori ad unirsi in cooperative e migliorare salari, pensioni, condizioni di lavoro, finanziare ammortizzatori sociali ecc. Nel lungo periodo tuttavia il sistema collettivistico deve prendere il sopravvento su quello capitalistico pur senza annullare completamente quest'ultimo (la libera iniziativa non può essere completamente soppressa). Come modello di riferimento ho il socialismo dell'ex jugoslavia e quello cinese-vietnamita (anche se ultimamente stanno riemergendo rapporti di produzione e classi di imprenditori propri del capitalismo in quest'ultimo).