Il governo taglia 50 milioni al Veneto.

[Maxadhego]

http://mattinopadova.gelocal.it/2014/04/25/news/il-governo-taglia-50-milioni-al-veneto-1.9108633

ROMA. Il disegno è chiarissimo. Un neo centralismo nemmeno più tanto strisciante che sta sgretolando il sistema delle autonomie locali costruito in più di mezzo secolo di storia d’Italia. Il governatore Luca Zaia, ieri mattina, ha partecipato a Roma alla conferenza dei presidenti delle regioni per fare il punto del decreto Irpef del governo di Matteo Renzi, che taglia altri 700 milioni al sistema delle Regioni.

«I tagli si facciano dove lo spreco è evidente, dove c’è stata una mala gestio che ha portato a debiti spaventosi. Il vero elemento di lettura è che si devono applicare i costi standard: si devono comprare beni e servizi ad un costo minore. Noi siamo per affrontare il tema dei tagli ma si deve iniziare da quelle regioni che sprecano, dove applicando i costi standard si possono risparmiare 30 miliardi di euro l’anno».

Insieme al governatore erano presenti gli assessori al bilancio Roberto Ciambetti e quello alla sanità Luca Coletto. Sul tavolo la bozza di decreto Irpef del governo che impone alle Regioni un taglio dei costi di beni e servizi pari a 700 milioni: per il Veneto si tratta di una cifra stimata vicino ai 50 milinoi di euro. «É un prelievo forzoso, un furto con destrezza - protesta Roberto Ciambetti – perché per la prima volta viene imposto alle Regioni un contributo allo Stato centrale. Lo Stato cioè ci chiede di versare a Roma questa cifra, il che è assolutamente inaccettabile».

Nel tavolo delle Regioni, al solito, è prevalso la difesa dello status quo: chi si accontenta della riduzione del taglio (inizialmente era annunciato da 2,5 miliardi), chi guarda altrove, chi invoca invece la rigida applicazione dei costi standard.
«Non abbiamo ancora visto il testo definitivo del decreto - aggiunge Ciambetti –, ma è evidente che il disegno di scaricare sui territori i tagli che lo Stato non riesce a fare è molto avanzato. Ma così non si può andare avanti. Ci ritroveremo nel volgere di pochi giorni per definire una strategia».

L’appuntamento è per martedì prossimo, quando i presidenti delle giunte regionali decideranno come negoziare i nuovi tagli imposti dal governo. Chiaro che, comunque, il problema è rinviato solo di qualche mese: dal bilancio appena approvato in Regione bisognerà fare ulteriori tagli. Lo spettro è sempre quello dell’addizionale Irpef, abolita l’ultimo anno della giunta Galan e mai pià reintrodotta. «Non abbiamo alcuna intenzione di introdurre l’addizionale – conclude Roberto Ciambetti – : in momento come questi è bene non mettere le mani nelle tasche dei veneti.

É Roma che deve tagliare e le Regioni non virtuose, noi abbiamo i conti a posto».

Anche gli enti locali non se la stanno passando bene. Ai Comuni viene chiesto un sacrificio di altri 700 milioni: «Diciamo la verità - sbotta Giorgio Dal Negro, presidente dei comuni del Veneto e sindaco di Negrar –: c’è una fortissima demotivazione da parte di tutti gli amministratori locali per questo stillicidio di tagli che dura da dieci anni.

Tremonti non ha capito niente, Monti ha continuato su quella strada, Letta l’ha peggiorata ed ora regna la più totale confusione. Basti pensare che il termine per l’approvazione dei bilanci di previsione nei Comuni, che l’anno scorso addirittura era slittato a fine novembre, quest’anno sarà a fine luglio».

[Maxadhego]

lotta agli sprechi,
prendendo da chi ha i conti in ordine,
ma dei costi standard, neanche a parlarne.

[Quayag]

non devi essere stupito da questo comportamento, l'italia è in mano ai mafiosi, ti pare che taglino i trasferimenti al sud?

[John Orr]

Roma deve bruciare.

[Scipione]

L e regioni si lamentano, anche giustamente. Tuttavia hanno sempre avuto facoltà di aumentare l'irpef regionale quando diminuivano i trasferimenti dallo stato. Alla fine il fregato è sempre il cittadino.