GILANIA: Organizzazione sociale anteriore al patriarcato, esistita in Europa tra il 7000 e il 3500 a.C. e caratterizzata dall’eguaglianza tra sessi e dalla sostanziale assenza di gerarchia e autorità centralizzata. Tra il 4300 e il 2800 a.C. la g. sarebbe stata soppiantata da un'altra cultura neolitica, quella dei kurgan, una società androcratica e patrilineare emersa dal bacino del Volga. Il termine è stato coniato dall'archeologa di origine lituana M. Gimbutas utilizzando le radici greche gy (donna) e an (uomo).
SOCIETA' GILANICHE: LE FLORIDE COMUNITA' SENZA STATO.
L'ANARCHIA DURATA MIGLIAIA DI ANNI:
La scoperta delle societa' gilaniche è dovuta alla famosa archeologa Marija Gimbutas, seguita dall'antropologa Riane Eisler, sua erede culturale.
Marija Gimbutas è stata colei che ha coniato il termine 'GILAN', che deriva dall'unione di 'GI' + 'AN', abbreviazione dei termini greci ginè (donna) e andros (uomo).
La lettera 'ELLE' in mezzo ha due importanti significati:
1) il segno fonetico greco leyn/lyo che vuol dire 'LIBERARE'.
2) segno di unione culturale tra i due sessi.
Anche il famoso archeologo irlandese -americano james Patrick Mallory si è occupato lungamente delle società non autoritarie (o acefale, o gilaniche) preindoeuropee, egli è professore alla Queen's University di Belfast. Nella pratica del quotidiano vivere, il tutto si traduce come civiltà autorganizzata e non violenta, in cui uomini e donne hanno gli stessi diritti. Stiamo parlando di quella fase temporale che si pone tra il Neolitico e la nascita degli stati, quindi stiamo abbracciando un grande arco di tempo che va all'incirca dal 7000 al 3500 a.c. (talora fino al 1500 a.c.), dove nel Sud-Est dell'europa, isole comprese, fiorivano società pacifiche, raffinate, senza gerarchie, senza governi, senza stati, senza eserciti. Società non patriarcali, anarchiche, ante-litteram, dove l'auto-organizzazione protratta per migliaia di anni non ha mai generato caos e violenze.
In nessun sito o tomba gilanica sono state trovate armi, neppure nell'età della lavorazione dei metalli. Nessuna raffigurazione vascolare o parietale riporta scene di guerra. E le numerose statuette della Dea Madre ('Venere' o 'Grande Dea' come viene chiamata da M. Gimbutas) attestano storicamente che all'inizio Dio era donna e che, per conseguenza, queste società non contemplavano l'uso della forza fisica (come strumento organizzativo, offensivo e difensivo, prerogativa maschile opportunisticamente usata dagli stati creatori di esercizi e di repressione istituzionalizzata e legalizzata). Presso questi popoli l'arte era fiorente e sofisticata, gli individui erano in costante armonia con la Natura e si professava il culto per la vita, quindi gli strumenti di morte non erano contemplati, nè ammessi. Per conseguenza non v'era nessuna intenzione di nuocere o di sottomettere, niente eserciti, niente repressioni, niente ingiustizie, niente gerarchie, niente mura di cinta: In un contesto cosi libero e pacifico, non potevano che nascere individui altrettanto liberi e pacifici, capaci di perpetuare questo modello di giustizia sociale. Tutto questo risponde anche a quelle persone che sono ancorate all'idea (sbagliata) secondo cui l'essere umano tenda per sua natura al dominio, alla malvagità, e che sia persino incapace di autoorganizzarsi. Il vero essere umano nasce anarchico, cooperativo, solidale, pacifico, vitale, libero ('nessun uomo ha ricevuto dalla natura il diritto di comandare gli altri- D. Diderot).
Nello specifico degli studi anarchici e antropologici, l'innato istinto cooperativo degli autoctoni esseri umani (Gilani) è attestato anche dallo scrittore Colin Ward che lo dimostra in piu occasioni, e anche, come citato prima, da Erick Fromm. Le Dee madri sono l'espressione sacra e votiva delle società gilaniche e sono presenti massicciamente in tutta l'Europa sudorientale, isole comprese, cioè in un area vastissima in cui uomini e donne vivevano nella ricerca costante del miglioramento sociale, nel segno della libertà senza autorità.
Il loro sistema culturale, fondato e maturato sull'ordinamento orizzontale (non piramidale e gerarchico), aveva prodotto le migliori espressioni sociali, un sano sviluppo tecnologico, scientifico, architettonico e artistico, volto al vero benessere personale e collettivo. Nel vivere sociale gilanico il 'personale' e il 'collettivo' non erano considerati elementi dissociati, ma interdipendenti.
Perciò Bakunin afferma spesso: 'non posso dirmi completamente libero, fintanto che gli altri non lo sono completamente'. In una società anarchica, come in quelle gilaniche, non esiste il suddito, poiché la coscienza collettiva e la stessa organizzazione sociale egualitaria lo impedirebbero a priori, non vi sono le condizioni necessarie per la creazione di qualsiasi forma di oppressione o di rivalsa. Tutto questo in estrema sintesi (perdonateci per questo), non è riportato in nessun libro scolastico 'ufficiale'.
L'arte è quell'espressione dell'essere umano che rivela, racconta, sintetizza il contesto sociale, la cultura di un popolo. Ed è grazie ai reperti artistici che noi possiamo toccare con mano la grandissima differenza tra i Gilanici e i Kurgan, possiamo constatare la netta cesura culturale, il disastroso regresso sociale e morale avvenuto per colpa dal dominio dei popoli barbarici indokurganici sui popoli LIBERI d'Europa.
Le popolazioni Indokurganiche, patriarcali e guerriere, si introdussero in Europa estinguendo o asoggettando (con armi), le popolazioni libere e pacifiche gilaniche, imponendo un modello sociale gerarchico e bellicoso.
L'ordine anarchico e pacifico-egualitario venne represso. Si istitui la proprietà privata. I popoli asoggiettati vennero mantenuti e "normalizzati" entro rigide leggi (sedicenti divine, in realtà marziali) e in condizione di servitù permanente.
Questa servitù e questo stato, venne con il tempo metabolizzato dalla coscienza umana ed è diventata "normalità", consuetudine, ovvietà. alla quale ci si è abituati.
E' d'unque qui, e per questi motivi, che nasce la "cultura" del dominio e la struttura piramidale dello stato. Ed è da questa logica oppressiva che nascerà quella che oggi viene definita paradossalmente ""CIVILTA'".
Il nostro intendere la politica, l'attuale organizzazione sociale, l'autorità costituita, i confini e gli eserciti, derivano quindi dai Kurgan ed è ovvio che, dopo 3000 anni di questa cultura allogena all'Europa, sembra impossibile oggi concepire un altro sistema di organizzazione sociale diverso da quello attuale.
IN FINE:
La portata di questa scoperta è talmente grande e 'pericolosa' che ha giustificato la sua costante censura da parte delle istituzioni.
Questa scoperta, che ha spaccato anche il fronte degli archeologi, mira profondamente il nostro imprinting, secondo cui non esiste altra forma di potere ( e di "civiltà") se non quello gerarchicizzato attuale.
L'anarchia sostiene da sempre che gli stati sono creazioni artificiali e menzognere, concepite espressamente per opprimere e controllare intere popolazioni, i loro diritti, le loro libertà, le loro esigenze, per il tornaconto di un manipolo oligarchico, che vuole comandare gli individui e avere tutti i privilegi.
Le società gilaniche ci danno la prova che si può fare a meno dei sovrani, delle leggi statali, delle tasse, delle gerarchie e degli eserciti, per alimentare la pace e la fratellanza, forgiando coscienze raffinate e colte
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