http://www.laparola.net/testo.php?ri...nni21&versioni[]=Commentario"Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle" questo lo disse a Pietro e tramite lui ai suoi successori ....
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Ultima modifica di Amalie; 30-04-14 alle 14:50
Per mia scelta di vita non rispondo a persone idiote, in mala fede, ottuse o volgari, omminicchi e provocatori, presuntuosi e gente senza palle, bugiardi, millantatori, incapaci e psicolabili.
Ma anche i poteri devono essere lasciati se aspiriamo a qualcosa di più alto di un vago e confuso misticismo..dove le leggi naturali vengono superate o capovolte senza necessità..in quanto il Saggio deve mostrare rispetto per l'assoluta normalità..
Ma ovviamente non parlo di un santo cristiano..dove il possesso dei poteri è segno di grande superiorità presso gli uomini..e per questo non sempre visto senza sospetto..
Credo che il corretto esercizio delle virtù cristiane..tra cui il coraggio verso il potente.. per affermare la verità cristiana..assieme all'accettazione del corpo del Cristo martoriato che diventa la nostra carne umiliata dalla tracotanza del volgo..privo di carità..possa essere in un Papa un segno di santità reale e non speciale da non disprezzare..
Appunto per questo..il silenzio assordante del papa sulla faccenda di Priebke..che poteva essere un modo di rivendicare la superiorità dello spirituale oltre il mondo e le sue vendette..la vedo come un'occasione persa per ribadire che le leggi di Dio non sono quelle degli uomini..e accordare le prime alle seconde..per un religioso..è sintomo di codardia..e non di coraggio..
Capisco che non c'entra niente con i Papi Santi..parlo di Priebke..ma mi piace rivendicare il valore del coraggio..che ..quando è al servizio del vero e non del falso... è sempre difficile..eroico esercitarlo..roba da santi..cioè...
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)
Chi ha oltrepassato le leggi della natura (in sè e fuori di sè) può fare quello che crede: e infatti i santi autentici si regolavano come meglio credevano in merito.
Per il santo cristiano è come per tutti gli altri uomini: è la Chiesa che ha smarrito, se mai lo ha avuto, il giusto criterio di giudizio.
Cazzate. O uno è santo o non lo è. I vari esercizi per diventare non santi ma uomini dabbene non fanno alcun testo. Il santo è un uomo che ha oltrepassato la sua umanità...l'uomo dabbene è ancora semplicemente un uomo (ancorchè dabbene) con tutti i suoi limiti e i suoi impedimenti. E di impedimenti specie Wojtyla ne aveva parecchi. Un karma piuttosto pesante se si vanno a notare tutti i problemi cui è andato incontro durante il suo pontificato.
Priebke non c'entra assolutamente nulla. Il compito della Chiesa SAREBBE quello di mostrare un volto diverso da quello umano nella gestione delle cose, ma ormai anch'essa è dominata da paure, rispetti umani, opportunismi, timore degli scandali. E quindi nulla c'è da aspettarsi.
Ultima modifica di primahyadum; 30-04-14 alle 17:26
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
La santità è una vittoria contro le forze asuriche..la mente..per i meditatori..e non si diventa santi già imparati o a caso..
C'è una lotta..e una vittoria..comunque la si intenda..che veicola l'odore di santità..cioè..la sensazione che il santo viva in un altro mondo..superiore..sensazione ben percepibile da noi peccatori..
Ovviamente il severo moralista non è un santo..tanto meno chi compiace il popolo..che la santità manco la riconosce..
Gesù crocifisso è l'esempio di come la santità si muove incomprensibile dalle folle..
Ultima modifica di testadiprazzo; 30-04-14 alle 20:43
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)
Beh per diventare santi devi avere certi requisiti, tra i quali devi aver fatto dei miracoli.
Ho letto da qualche parte che Woityla ha fatto due miracoli. Le altre cose che ha fatto per diventare santo non le so.
Probabilemente ha influito in maniera notevole l'acclamazione della gente per lui.
In hoc signo memento mori
La Chiesa che è madre dei simboli e parla il linguaggio dei simboli, non può ignorare ora il funesto presagio del suo simbolo supremo, la Croce
Marcello Veneziani - Sab, 26/04/2014 - 15:06
Sarà solo un fatto di cronaca, un caso, una disgrazia accidentale. Del crocifisso dedicato a Wojtyla, caduto su un ragazzo disabile che abitava in via Giovanni XXIII, tutti hanno detto così. Ma non tutti l'hanno pensato. E la rete si è riempita di blog profetici. Per chi non crede alla fede e ai miracoli, è solo superstizione. Ma la Chiesa, la Chiesa che vive nel segno della fede e della presenza del divino nella storia umana, la Chiesa che figura un Dio partecipe alla vita degli uomini e che combatte ogni giorno col Demonio, anch'esso attivo sulla terra, come ripete Papa Francesco, la Chiesa che si accinge a proclamare proprio quei due papi prima citati come santi in virtù dei miracoli, può davvero far finta di nulla e dire che si è trattato di caso e disgrazia? Se credi ai miracoli devi credere anche al loro rovescio.
La Chiesa che per millenni ha vissuto nel solco di quei segni, e nella Croce apparsa in cielo ha edificato il suo cammino e convertito gli imperi (in hoc signo vinces), potrà non dar peso a quel segno? Così fu con la colomba: se usi la colomba come simbolo di pace, non puoi negare poi valore simbolico alla colomba papale uccisa in san Pietro da un corvo. La Chiesa che è madre dei simboli e parla il linguaggio dei simboli, non può ignorare ora il funesto presagio del suo simbolo supremo, la Croce. Se lo fa, finge, per rassicurare i fedeli come bambini; o peggio dichiara finzione tutto quello in cui fa credere i suoi devoti. La Croce è un simbolo schiacciante, non può eluderlo...
In hoc signo memento mori - IlGiornale.it
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Interessanti osservazioni.
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)
L'ultima frase è da master troll.
Io non mi sento italiano,
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Comunque non si capisce bene il significato del simbolo..che.. come molti simboli può avere un aspetto malefico o benefico..
La colomba uccisa dal corvo può significare il potere del male che può uccidere le pecorelle del Signore..ma il sacrificio può essere benefico per il risultato finale..l'essere cioè accolti in Cielo..
Ma può avere anche un significato malefico..e cioè..che il Papa non è più un Pastore previdente e manda le sue pecorelle verso morte certa..
Così la Croce caduta sul ragazzo disabile..può significare che il simbolo del Cristo è diventato talmente pesante da uccidere anche quegli umili e poveri a cui si dovrebbe rivolgere..
Ma può essere anche una prova utile a lasciare il mondo delle cose inanimate come una statua..che può uccidere..e dirigersi senza impedimenti visivi verso il Cristo vivente che agisce dimenticato dentro di noi..e che non ha bisogno di statue glorificanti..
Insomma..non si capisce bene cosa dovrebbero significare questi avvenimenti..tranne che ognuno ci può mettere il significato che più gradisce..
Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
(la via diretta non è la più breve)
L'uccello che uccide la colomba , così come il fulmine su San Pietro, sono per me simboli forti della decadenza inesorabile dell'istituzione Chiesa, in quanto avvenuti proprio presso i luoghi deputati al messaggio ecclesiastico, quindi in prossimità dell'elemento agente in senso positivo.
la croce caduta sul disabile testimonia prima di tutto del pessimo karma del disabile stesso( disabile e in più ucciso dal crollo della croce)....e poi reca un messaggio più generale sulla capacità salvifica della croce stessa (il crollo). Ma sarebbe interessante contestualizzare quel crollo all'interno delle situazioni locali contingenti, sicuramente non manchevoli di significato specifico.
Il fatto poi che quella croce fosse un monumento orrido e mal costruito, pieno di difetti che ne abbiano favorito il crollo è secondario e non certamente casuale.
Ultima modifica di primahyadum; 01-05-14 alle 13:44
"Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
(Sutra di diamante)