“Il sindacato non si rende conto. Con alcuni riusciamo a discutere di bilancio, da altri arrivano solo proteste”. Lo afferma al Quotidiano nazionale il sindaco di Parma, Pizzarotti, che alla domanda se la pensi come il premier Matteo Renzi, replica: “Qualunque sindaco la penserebbe come lui. E sono d’accordo con il premier anche sulla riforma della pubblica amministrazione, a partire dai dirigenti pubblici che devono essere pagati in base a merito e competenze”.

Sul fatto che i sindacati confederali abbiano puntato il dito sul direttore generale di Parma, pagato 150 mila euro, il sindaco osserva: “Ci abbiamo messo due anni a trovarlo. È una figura che ci serve. E credo che non sia nemmeno pagato tanto, visto che in comuni dell’Appennino di 10 mila abitanti i direttori guadagnano la stessa cifra”. “Il Comune ha 10 milioni di euro in meno. È ovvio che bisogna ridurre le spese sul personale. Non m’interessa quello che dicono i sindacati, usano i loro slogan – conclude – Poi li voglio vedere se taglio le partecipate: arrivano a bussare subito alla mia porta perchè si riducono i dipendenti”

Sciopero dipendenti contro sindaco M5S: “Pizzarotti toglie a noi per dare ai dirigenti”

I lavoratori comunali hanno manifestato durante l'inaugurazione della fiera internazionale Cibus contro la riduzione del personale e i mancati rinnovi. A margine il primo cittadino ha anche lasciato intendere la possibilità di incontrare Beppe Grillo in occasione del comizio di venerdì a Reggio Emilia

Nel mirino dello sciopero, proclamato nei giorni scorsi all’unanimità dai sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e Diccap Sulpm i tagli che il primo cittadino Cinque stelle ha effettuato sul Comune a scapito dei dipendenti comunali. “L’adesione allo sciopero è stata molto alta, circa l’80 per cento – spiegaSauro Salati di Fp Cgil – sono stati garantiti solo i servizi essenziali”. Per sopperire la mancanza della polizia municipale, sono state chiamate in aiuto le altre forze dell’ordine e i vigili dei corpi provinciali. Asili nido e scuole materne in città invece sono state tenute quasi tutte chiuse, perché a protestare insieme ai vigili e agli impiegati sono state anche maestre ed educatrici che, a detta dei sindacati, sono state formate a spese dell’ente comunale, ma non vengono assunte, nonostante ci siano le graduatorie ancora in vigore.

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