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    Predefinito IL PARTITO DEI RIOTTOSI

    Le sinistre , quei partiti che a chiacchiere dicono essere dalla parte dei lavoratori , da sempre proteggono le caste che oggi , in questo momento particolare , dovrebbero dar conto delle loro "mariulerie" .

    Abbiamo "supercaste ", iniziando dai magistrati da sempre coperti dai beceri sinistrati, dai responsabili degli enti locali , dove il più misero consigliere si porta a casa mensilmente dai 5000 - 6000 euro più benefit vari .

    Sarebbe il caso mettere mano a queste disparità una volta per tutte . La sinistra , qualora volesse dimostrare di essere dalla parte del popolo , facesse qualcosa di concreto invece di rompere il cazzo con i suoi no portasse in Parlamento una lista dei grandi beneficiati privilegiati come : magistrati , politici , parlamentari, enti locali, personale del Quirinale , Senato , Camera , Presidenza del Consiglio , settori privati ecc :sofico:

    C'e n'è di carne da mettere al fuoco ma se ne guardano bene dal portare in piazza giusto perchè tengono molto che non venga tolta dal loro culo la cara seggiola . Una sinistra , quella che dovrebbe essere accanto al popolo , una sinistra più becera non la si potrebbe immaginare , prende per il culo i suoi sostenitori che ancora più cojones continuano a dar loro il voto .... sinistra uguale a :" tutta chiacchiera e distintivo ":gluglu::gluglu::gluglu:


    Il partito dei riottosi

    A tutti gli italiani chiamati a stringere la cinghia, Pier Carmelo Russo fa ciao ciao: come dimostra il sito livesicilia.it, è andato in pensione da dirigente della Regione Sicilia con 6.462 euro netti al mese. A 47 anni. Grazie a una leggina isolana: doveva badare al papà infermo. Cosa che non gli ha impedito giorni dopo d’assumere il gravoso incarico di assessore all’Energia.
    Mille chilometri più a Nord, i sindaci trentini, fallito il tentativo di avere la pensione, si apprestano ad avere un aumento in busta paga del 7% e i loro colleghi altoatesini non hanno alle viste alcun taglio: quello di Appiano prende 9.400 euro, cioè più di Letizia Moratti a Milano, quello di Lana 7.000, più di Rosa Russo Iervolino a Napoli. Quanto alla giunta comunale di Gorizia, ha appena tentato di autoridursi le indennità ed è stata bloccata dalla Regione: non potete farlo. Cosa c’entra con la manovra da 24 miliardi? C’entra. Come ha spiegato lo stesso Giulio Tremonti raccontando della necessità di non dare denaro, di questi tempi, a enti come il Comitato per il centenario del fumetto italiano e ad altri 231 dai profili talora improbabili, «i grandi numeri si fanno anche con i piccoli numeri». E non c’è dubbio che parallelamente ai tagli dolorosi presentati ieri, tagli che hanno guadagnato l’apprezzamento al governo delle autorità europee ma anche l’immediata rivolta delle sinistre, di una parte del sindacato, dei magistrati e altri ancora, ci son pezzi di questo Paese riottosi all’ipotesi di condividere i sacrifici.
    politica e da quello che ruota intorno. Prova ne sia che la svolta più radicale, il dimezzamento dei rimborsi da un euro a 50 centesimi per ogni elettore, pare essere stato ridimensionato: forse si sforbicerà il 20%, forse il 10. Così come pare essere stato accantonato un altro segnale importante, e cioè il ripristino dei controlli della ragioneria dello Stato sui conti di Palazzo Chigi e della Protezione civile. E le misure sulle stock-options dei banchieri. Il punto è che provvedimenti coraggiosi, ustionanti e in buona parte condivisibili (vedi la lotta dichiarata all’evasione) come quelli varati, che chiedono agli italiani, dopo anni di rassicurazioni ottimistiche, di farsi carico d’una situazione pesante, richiedono la massima trasparenza. La storia ci dice che il nostro è un Paese che nei momenti più difficili sa dare il meglio. Ma deve crederci. E per crederci ha bisogno di essere rassicurato su un punto: che pagheranno davvero tutti. Nel modo più giusto.
    E questa limpidezza non deve essere neppure sfiorata dal sospetto che, dietro le migliori intenzioni, si nascondano tentazioni inconfessate. E che tutta la parte «etica», inserita per dimostrare ai cittadini più colpiti che questa volta non ci sono figli e figliastri, venga goccia a goccia svuotata. Perché forse esagera il Consiglio nazionale degli architetti nel diffidare delle smentite sulla sanatoria fino a denunciare «sconcerto per il nuovo condono che incentiva l’abusivismo edilizio». Ma sarebbe insopportabile se all’ultimo secondo, in piena estate, un attimo prima di un voto di fiducia finale in Parlamento, per iniziativa di qualche misteriosa «manina», spuntasse fuori di nuovo il solito condono.

    Gian Antonio Stella
    27 maggio 2010


    Il partito dei riottosi - Corriere della Sera
    la giustizia dei Robespierre ancora una volta ha collocato il nostro Paese tra il Ruanda ed il Burundi

  2. #2
    brescianofobo
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    Predefinito Rif: IL PARTITO DEI RIOTTOSI

    IL PARTITO DEL BUONGOVERNO E' QUELLO CON LO SFONDO AZZURRO

    Ultima modifica di brunik; 27-05-10 alle 09:30
    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  3. #3
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    Predefinito Rif: IL PARTITO DEI RIOTTOSI

    Citazione Originariamente Scritto da brunik Visualizza Messaggio
    IL PARTITO DEL BUONGOVERNO E' QUELLO CON LO SFONDO AZZURRO

    Qua bisogna comportarsi come nelle scuole dove ci sono maestre di sostegno per i bambini diversamente abili .

    Quoto quanto già postato in altro 3D , visto che la deficienza umana non ha limiti , il grafico dell'ingegnere Brunik riguarda quanto accaduto lo scorso anno e nulla c'entra con l'attuale crisi dovuta a speculazioni sull'euro :giagia:

    E' da perfetti deficienti fare un raffronto con lo scorso anno quando si doveva fronteggiare la crisi proveniente al di là dell'oceano , i fallimenti delle banche americane e le bolle immobiliari . In questo frangente l'Italia dimostrò di aver saputo reagire nel modo giusto e tutti i responsabili europei furono soddisfatti dell'operato del nostro governo.

    "Oggi " la crisi per chi si crede essere intelligente è di ben altra natura , è una "crisi " che tocca l'euro dove la sua provenienza è avvenuta all'interno dell'Europa ... appunto dalla Grecia con ripercussioni in Spagna , Irlanda e Portogallo .

    Come si fa a dialogare con chi non capisce un cazzo di cosa sta parlando ? Brunik meglio che ti vai a rintanare nel cesso , là dove gli elettori ti hanno collocato con il voto "democratico"
    la giustizia dei Robespierre ancora una volta ha collocato il nostro Paese tra il Ruanda ed il Burundi

  4. #4
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    Predefinito Rif: IL PARTITO DEI RIOTTOSI

    Come volevasi dimostrare Berzanov a capo del " Partito dei Riottosi" senza neanche leggere la Finanziaria ha dato il suo responso , come al solito un diniego netto . Poveraccio non sa che in altri paesi europei hanno usato più o meno lo stesso metro del nostro governo ... e che proprio ieri la Spagna è stata nuovamente bacchettata perchè con tutte le misure " salvaeuro" adottate dimostra di essere ancora insolvente .

    L’intervista -
    Il segretario dei Democratici: non c’è una politica economica, fanno come un sarto che per due anni sbaglia il vestito, le correzioni non bastano

    «A tagliare così capaci anche i bambini»

    Bersani: il Pd dirà no a questa manovra, governo contro ogni logica costituzionale

    ROMA—Il segretario del Pd non ha dubbi: il suo partito voterà «no» alla manovra. Di più, Pier Luigi Bersani accusa Tremonti di aver avuto un atteggiamento schizofrenico in politica economica e punta l’indice contro il premier e il ministro dell’Economia, che hanno agito «fuori da ogni logica costituzionale».

    Onorevole Bersani, il Partito democratico accusa il governo Berlusconi di non aver fatto una manovra strutturale.
    «Prima di parlare di questo dobbiamo chiederci perché si fa la manovra. Non può passare in cavalleria il fatto che essa sia il frutto amaro di due anni di politica economica sbagliata».

    Beh, veramente è l’Europa che chiede a tutti i Paesi di mettere i conti a posto, non è una sortita di Berlusconi e Tremonti.
    «L’Europa fa bene a chiedere di mettere i conti a posto. Ma se non li abbiamo a posto è totale responsabilità del governo. Al contrario degli altri governi europei quello italiano non ha speso nulla né per stimolare l’economia, né per salvare le banche. Per quale motivo ora dobbiamo fare un’altra manovra? Ha detto che andava tutto bene, ci ha raccontato un sacco di frottole e ha aumentato la spesa corrente, diminuito gli investimenti, abbassato la crescita, consentito minori entrate fiscali e non ha fatto nessuna riforma. Questo è il punto da cui partire: quello che hanno raccontato loro presentandoci questa manovra è un insulto alla verità».

    Tornando al merito della manovra economica varata dal governo, qual è il suo giudizio, onorevole Bersani?
    «Tornando al merito, questa manovra bombarda i redditi medi e bassi, ma non risolve il problema dei conti pubblici, per cui tra un anno, o anche meno, saremo da capo a dodici».

    Quali riforme strutturali avreste introdotto voi?
    «La riforma del fisco, le liberalizzazioni, riforme che incidano sulla pubblica amministrazione ».

    Può fare degli esempi concreti, tanto perché si capisca, altrimenti, come sempre nella politica, si rischia di perdersi nelle parole?
    «Prima di tutto spostare il carico su rendite, ricchezze ed evasione e alleggerirlo su imprese, lavoro e famiglie. Quanto alla pubblica amministrazione ci vogliono piani industriali, se ad esempio si abolisce il pubblico registro automobilistico ottieni dei risultati. Se fai dei proclami sui fannulloni i risultati non ci sono».

    Il presidente del Consiglio sostiene che però il suo governo, nonostante la manovra, ha mantenuto la parola data e non ha aumentato le tasse.
    «Che senso ha dire queste cose quando in termini di minori sevizi ho dei tagli alle retribuzioni e tutto finirà addosso alle tasche dei redditi medi e bassi? Oppure quando non dai più un’occhiata a quel che fanno le assicurazioni, al prezzo della benzina o alle farmacie? La verità è che questo governo non ha mai avuto una politica economica, ma solo una politica di bilancio che è cosa assai diversa. Anche un bambino è capace di fare i tagli lineari».

    La manovra economica del governo Berlusconi «toglie» anche alle Regioni e agli enti locali. Il giudizio del suo partito su questa operazione?
    «È un’operazione che si rivelerà o una catastrofe o un’illusione. Vuol dire togliere soldi all’istruzione, alla formazione professionale, ai servizi sociali, alle piccole imprese e ai trasporti. Uno che ha i redditi di Berlusconi non avrà niente di cui preoccuparsi ».

    Altro capitolo cruciale, le pensioni. Non sarebbe ora di allungare l’età pensionabile, o non si può dire perché si teme il giudizio degli elettori?
    «Il vero problema è un altro: c’è un’intera generazione che rischia di non avere una pensione dignitosa. Bisogna rivedere il sistema e, a parità di costi, impostare le cose per ottenere che anche questa gente abbia una pensione dignitosa in futuro».

    A questo punto, onorevole Bersani, visto i giudizi che ha dato finora, sembra inutile chiederle se vi asterrete sulla manovra.
    «Quando un sarto per due anni sbaglia il vestito noi non ci aspettiamo che con delle correzioni, anche positive, il vestito possa andar bene. Certo, in Parlamento presenteremo le nostre correzioni, partendo dall’idea di ottenere delle risorse dai redditi da capitale finanziario e utilizzarle per detassazioni finalizzate all’assunzione di giovani a tempo indeterminato e di potenziare gli strumenti della lotta contro l’evasione ».

    Si è capito: no, no e ancora no. Però anche Tremonti dice di voler potenziare la lotta all’evasione.
    «Figuriamoci: questo è un governo che ha fatto un condono fiscale vergognoso, tassando solo il cinque per cento chi doveva pagarne il 40. Non avremmo avuto la manovra se avessero fatto le cose per bene. E, a proposito di condoni, vogliamo parlare di quello edilizio che hanno intenzione di fare?».

    Il Partito democratico discuterà questa manovra con le forze sociali? Sono già previsti degli incontri, delle iniziative?
    «Prima dobbiamo veder bene la manovra. Le carte sono state cambiate tante volte e solo alla fine le hanno portate alla firma del presidente della Repubblica. Nessuno finora ha mai saputo bene chi ha fatto la manovra, che cosa veramente è stato varato in Consiglio dei ministri. È una vergogna, è una roba fuori da ogni logica costituzionale. È solo spiegabile con le loro risse interne e con le loro lotte di potere».

    Lei è molto duro con Tremonti, eppure il ministro dell’Economia sembra non dispiacere a una parte della sinistra.
    «C’è stato un po’ di conformismo attorno alle manovre tremontiane. Un errore. Il ministro dell’Economia fa mostra di avere una filosofia cosmica catastrofista e poi segue le indicazioni ottimistiche, azzurrine come il cielo che fa da sfondo alle sue conferenze stampa, di Berlusconi. È una sorta di dissociazione schizofrenica».

    Tra un po’ comincerà il solito tormentone, lei è pronto, segretario? Tutti le chiederanno se il Partito democratico aderirà o meno allo sciopero generale della Cgil e alla manifestazione del 12 giugno».
    «Noi faremo come sempre. Andiamo alle nostre manifestazioni. Quanto a quelle organizzate da altri, se hanno delle piattaforme coerenti con i nostri programmi, allora i dirigenti e i militanti del Partito democratico saranno presenti».

    Maria Teresa Meli
    30 maggio 2010


    «A tagliare così capaci anche i bambini» - Corriere della Sera
    la giustizia dei Robespierre ancora una volta ha collocato il nostro Paese tra il Ruanda ed il Burundi

  5. #5
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    Riproviamoci.
    La Repubblica l'ho rispettata, ma non sono stato rispettato.
    Restauriamo la Monarchia.
    Voglio tornare a casa e se non ci fosse più una casa, beh la ricostruiremo.

  6. #6
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    Predefinito Rif: IL PARTITO DEI RIOTTOSI

    Esiste la "Repubblica Italiana " e quella ex "Sovietica" . basta far capire cosa si intende per Repubblica ... ops ... esiste anche quella dei cojones :gluglu::gluglu:
    la giustizia dei Robespierre ancora una volta ha collocato il nostro Paese tra il Ruanda ed il Burundi

  7. #7
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    Predefinito Rif: IL PARTITO DEI RIOTTOSI

    ”Questa crisi – ha detto Berlusconi parlando all’Aquila – è una crisi psicologica” ha sottolineato il premier spiegando che molti dipendenti pubblici che sarebbero stati i meno colpiti dalla crisi, hanno rinunciato ad acquistare un’auto nuova pur avendone l’intenzione “senza una motivazione economica vera ma soltanto con una motivazione psicologica di preoccupazione per la crisi economica”.
    CRISI ECONOMICA. BERLUSCONI. ” QUESTA E’ UNA CRISI PSICOLOGICA”. FRANCESCHINI : ” LO SPIEGHI ALLE FAMIGLIE” « www.irpinianelmondo.it


    E meno male che L'Europa ha COSTRETTO il governo dei cialtroni a fare una qualche manovra ed a mettere una pezza alla crisi....se no a quest'ora questo starebbe ancora parlando di "crisi psicologica"....col solito clap clap dei destronzi in sottofondo....

    Pagliacci !!!
    Fermate l'Italia, voglio scendere.

  8. #8
    Can che abbaia morde
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    Predefinito Rif: IL PARTITO DEI RIOTTOSI

    Comunque io l'auto nuova l'ho acquistata anche se non ero convinto che fosse il caso. Sono un dipendente pubblico e non apprezzo la valanga di insulti che ricevo. Prima dipendevo da me stesso, ma una certa condotta assai diffusa ha stabilito che non dovessi continuare su questa strada.
    Non ho accettato la regola del gioco pesantemente suggerita dai giocatori.
    Fottitene delle norme è l'unico modo di cavarsela
    Quindi piantiamola: questa non è civiltà e neppure furbizia a giudicare dalla devastazione prodotta.
    Impariamo a rispettare le norma che noi stessi poniamo.
    La norma non scritta, che nega quella scritta, è un costume incivile e devastante.
    Riproviamoci.
    La Repubblica l'ho rispettata, ma non sono stato rispettato.
    Restauriamo la Monarchia.
    Voglio tornare a casa e se non ci fosse più una casa, beh la ricostruiremo.

 

 

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