Decolla l'ultraleggero pugliese
che ha conquistato gli emiri


Il velivolo in carbonio prodotto a Monopoli parte alla conquista della clientela vip. Costo dell'aereo: 200mila euro. Il piano di Belviso e Petrosillo - ingegnere e avvocato trentenni - prevede di decuplicare i ricavi in tre anni. E di diventare la prima azienda aerospaziale d'Europa dopo i colossi semi-pubblici

di FILIPPO SANTELLI
Belviso e Petrosillo davanti all'ultraleggero

MILANO - Lo ha comprato un membro della famiglia reale del Qatar. E il gestore del più ricco fondo di investimento bulgaro. Pochi giorni fa, ne ha acquistati tre la più importante accademia di volo sportivo del Sud Africa. Clienti facoltosi, alla ricerca del modello più avanzato di ultraleggero, lo hanno trovato in Italia. A Monopoli, cuore del distretto aerospaziale pugliese. Dove all'ombra dei capannoni della Boeing, due ragazzi hanno fondato Blackshape: "Con l'idea di realizzare un aereo diverso, più tecnologico e curato nei dettagli", dicono Luciano Belviso, ingegnere, e Angelo Petrosillo, avvocato. Entrambi trentenni. Il loro obiettivo: "Diventare, entro cinque anni, la prima azienda aerospaziale privata d'Europa, dopo i colossi a partecipazione pubblica".

Già oggi Blackshape è quarta in Italia per capitalizzazione, dietro ad Alenia ed Augusta, parte del gruppo Finmeccanica, e alla campana Tecnam. Nonostante, con due anni di vita, la società sia a tutti gli effetti una startup. Nel 2005, dopo master e dottorati di ricerca tra la Svizzera e Parigi, Belviso e Petrosillo decidono di ritornare in Puglia. "Abbiamo scoperto di essere meteopatici", sintetizzano così le ragioni del cuore, la voglia di "fare quello che ci piace a casa nostra". Cioè gli imprenditori. Ci provano con un progetto di mensole in carbonio. Poi, lavorando lo stesso materiale, come fornitori delle aziende aerospaziali. Alla fine decidono di fare da soli e progettare un nuovo ultraleggero biposto, il Prime. Vincono un bando di 350mila euro della Regione per le startup under35. Le banche non li supportano, la loro azienda è ancora tutta sulla carta. Ma a fare da garante, acquisendone il 55%, arriva il fondo Angelo Investments, dell'imprenditore pugliese Vito Pertosa.

Il primo aereo esce dalla fabbrica nel 2011, finora Blackshape ne ha venduti 36. La società ha appena chiuso un accordo di distribuzione per Austria e Germania e uno in Sud Africa, che coprirà anche gli stati vicini. Intanto arrivano altre autorizzazioni, necessarie per vendere all'estero: la scorsa settimana quella canadese, quella australiana è attesa entro due mesi. "Non guardiamo ad un Paese in particolare, ma ad una clientela internazionale di ricchi appassionati di motori, quelli che possiedono una Ferrari, una Ducati o uno yacht Pershing", spiega Petrosillo. Il prezzo di un Prime è di circa 200mila euro, del 40% superiore a quello dei concorrenti. "Perché il nostro aereo è il più avanzato sul mercato", dice Belviso. La fusoliera del 787 Dreamliner, ultimo modello di Boeing, è composta per il 50% di carbonio, quella del Prime arriva al 95%. Più veloce di un normale biposto: l'andatura di crociera è 300 chilometri orari. E più leggero: 800 chilometri di autonomia.

Non a caso, nello stabilimento di Monopoli, la metà dei 50 dipendenti è ingegnere. "Abbiamo anche sei studenti stranieri in stage, vengono da Belgio, Olanda, India e Filippine", racconta con orgoglio Belviso. Lavoratori qualificati che stanno mettendo a punto una nuova versione dell'ultraleggero: sempre biposto, ma certificato per l'aviazione generale, quindi per il trasporto passeggeri, non solo per quella da diporto. Dovrebbe essere in produzione dal 2015. "Anno entro il quale - concludono i ragazzi - il nostro piano industriale prevede di decuplicare i ricavi". (30 marzo 2013) © Riproduzione riservata

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