Gabinetti unisex? No
“neutral-gender”!
Un tempo avere un bagno sia per uomini che per donne, negli uffici e nelle scuole,
era considerato un elemento di arretratezza. Ma oggi queste distinzioni di sesso
puzzano di discriminazione e di sessismo.
Ecco cosa è avvenuto nell’Università di Haven , nel Connecticut. I gravi
problemi degli studenti sono sempre presi in carico dalla direzione, che in
questo caso, per supplire alla mancanza di un gabinetto apposito per uno (uno
solo) studente che aveva problemi di identità sessuale, ha disposta lo
realizzazione di gabinetti suppletivi “neutral gender”.
In una mail inviata a tutti gli studenti, la promotrice dell’iniziativa, tale
Rebecca Johnson, ha commentato questa conquista sociale affermando: “Per venire
incontro alle esigenze dell’intera comunità universitaria, vi allego una lista
di gabinetti “neutrali”. Questo significa che essi potranno essere utilizzati da
qualsiasi componente dell’Università, senza distinzione di genere”.
Ciò vuol dire anche che, se vi scappa, potete usare i gabinetti “neutri”
senza che ciò comporti essere catalogati nella lista degli “asessuati”.
E per chi pensasse che l’iniziativa sia cosa da poco, il sito web
dell’Università precisa: “Alla fine della seconda guerra mondiale i lager
vennero aperti, ma mentre ebrei e avversari politici vennero liberati, gli
omosessuali continuarono ad essere prigionieri in altri lager sociali”. Oggi
finalmente, la sospirata libertà: tirate la catena, pardon, spezzate le
catene: uno sciacquone vi farà liberi! (A. C.)
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