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  1. #21
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da Artaud Visualizza Messaggio
    e allora?
    e allora per comodità opportunistica faceva la sceneggiata ma il suo gusto bramava il dominio della frusta

  2. #22
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    e allora per comodità opportunistica faceva la sceneggiata ma il suo gusto bramava il dominio della frusta
    L'avrebbe potuto realizzare a Fiume, perchè, invece, scelse di entrare in città come un principe rinascimentale e governarla a metà strada tra la nostalgia monarchica e l'anarchia vitalista?
    Ultima modifica di Lèon Kochnitzky; 18-05-14 alle 19:39
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
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  3. #23
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    e allora per comodità opportunistica faceva la sceneggiata ma il suo gusto bramava il dominio della frusta
    Ricordiamo poi che era un artista un'alleanza contingente coi socialisti per sbarazzarsi dei borghesi poi via di filato con fucilazioni di massa degli oppositori una volta ottenuto il Comando dell'Italia, anzi più medievalmente per i socialisti essendo dei pezzenti avrebbe utilizzato la forca.

    "You should be aware, Fräulein, that there are some people in this world, some irredeemable louts, for whom the means do not require an end. I speak, of course, of myself."

  4. #24
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da El Gran Capitan Visualizza Messaggio
    Questo lo so, infatti provo un certo disprezzo nei confronti della nobiltà cortigiana, D'Annunzio era il Duca di Guisa del 900, non avrebbe esitato a farsi re d'italia (re dei latini penso avrebbe preferito) se fosse stato possibile. Per me la vera Reazione o meglio Rivoluzione dei Reazionari, intesi come Destra gerarchica ed Aristocratica (e non destra socialista come furono i vari nazismi e fascismi) rigenerata dal putridume delle corti assolutiste che furono il male della Tradizione rendendo imbelle l'alta nobiltà (pur restando attiva nell'esercito la piccola nobiltà). il Re decidendo d'appoggiarsi alla borghesia e strizzando (populisticamente, diremmo oggi) l'occhio al volgo contadino, limita i poteri della feudalità, prima pilastro della monarchia inizialmente intesa, in modo molto indoeuropeo, come governo d'un primo tra i pari (a volte anche eletto) e non come unto da dio (cosa a dire il vero più affine all'idea monarchica egizio-mesopotamica). Del resto un tempo l'Imperatore era eletto, solo dopo si decise d'assegnare la carica agli Asburgo. Una forma di mutata feudalità, io la vedo nel patto tra il re di prussia e la nobiltà prussiana che potè conservare un certo potere sul contado in cambio di servizi militari ed amministrativi e di potere politico nel ruolo della schiera di cancellieri e vari ministri del secondo reich, tutti d'origine junker, e nella Herrenhaus (dai seggi ereditari) colma di potere a scapito della camera bassa.
    Teniamo, però, anche conto che il feudalesimo è una situazione di impero in potenza perennemente impotente. C'è l'afflato e la volontà di innumerevoli baroni ma manca (o, almeno è mancato) qualcosa.
    Ex post non c'è molto da stupirsi se la volontà di potenza del Sovrano e la volontà di ricchezza del mercante si incontrano e generano il mondo nuovo. Tenendo conto che il Sovrano che, con l'alleanza del mercante, fa fuori la nobiltà; a sua volta, viene fatto fuori dal mercante.

    La graduale evoluzione del mercante da avventuriero genovese, veneziano, pisano, ecc. a trafficone finanziario moderno è un pò paragonabile alle varie evoluzioni delle armi e tattiche che assicurano (o, almeno, possono assicurare) la vittoria sul campo di battaglia.

  5. #25
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da Artaud Visualizza Messaggio
    L'avrebbe potuto realizzare a Fiume, perchè, invece, scelse di entrare in città come un principe rinascimentale e governarla a metà strada tra la nostalgia monarchica e l'anarchia vitalista?
    Perchè il Barone a suo modo è anarchico, un'anarchia basata sul rango, se il re è un borghese inetto come i Savoia ci pensa il Principe di Montenevoso a far tabula rasa della melma nazionale.
    Ultima modifica di Degtyaryov; 18-05-14 alle 19:55

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  6. #26
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da dokos Visualizza Messaggio
    La storia della destra monarchica e legittimista è una di quelle cose contingenti da registrare archiviare e mettere in un cassetto. Immagino tu sappia benissimo che la gerarchia feudale non era quel sistema piramidale armonico spacciato come tale essenzialmente nel corso nel XIX secolo; ma, piuttosto, un sistema di perenne conflitto tra baroni e Sovrano. La storia della Francia, con il progressivo accentramento del potere in capo al Sovrano a scapito dei baroni (situazione che si perfeziona con la rivoluzione) è paradigmatica in tal senso.
    ma penso che il Capitan nella fattispecie sia ben contento della non-piramide e del conflitto endemico alla Game of Thrones (nel capitolo medievale di "Rivolta contro il mondo moderno" Evola parla di "dinamismo delle libere forze, schierate le une a lato delle altre o le une contro le altre, senza attenuazioni e senza alterazioni - suddito di fronte a signore, signore di fronte a signore")

  7. #27
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da Artaud Visualizza Messaggio
    L'avrebbe potuto realizzare a Fiume, perchè, invece, scelse di entrare in città come un principe rinascimentale e governarla a metà strada tra la nostalgia monarchica e l'anarchia vitalista?
    per comodità opportunistica si è trattenuto (non che la cosa sia durata molto da poterlo mettere alla prova), ma faccio presente che il "principe rinascimentale" è il meno rassicurante degli esempi

  8. #28
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da dokos Visualizza Messaggio
    Teniamo, però, anche conto che il feudalesimo è una situazione di impero in potenza perennemente impotente. C'è l'afflato e la volontà di innumerevoli baroni ma manca (o, almeno è mancato) qualcosa.
    Ex post non c'è molto da stupirsi se la volontà di potenza del Sovrano e la volontà di ricchezza del mercante si incontrano e generano il mondo nuovo. Tenendo conto che il Sovrano che, con l'alleanza del mercante, fa fuori la nobiltà; a sua volta, viene fatto fuori dal mercante.

    La graduale evoluzione del mercante da avventuriero genovese, veneziano, pisano, ecc. a trafficone finanziario moderno è un pò paragonabile alle varie evoluzioni delle armi e tattiche che assicurano (o, almeno, possono assicurare) la vittoria sul campo di battaglia.
    Appunto, io invece rigetto il borghese, il mio modello non è l'inghilterra vittoriana ma la Germania guglielmina, coi borghesi a fare il loro mestiere ma SOTTOMESSI all'aristocrazia attraverso anche qui di un patto, lo stato (e l'esercito) dominato dagli junkers avrebbe represso nel sangue gli operai con smanie socialiste, citando il libro di Arno J. Mayer che ho preso ora per la discussione, "Il potere dell'Ancien Regime": La linea di comportamento scelta da Maurice Barres, Paul Bourget e Gabriele D'Annunzio non fu per nulla altrettanto discreta. Essi non solo furono militanti attivi e bene in vista dell'elitismo antidemocratico, ma mediante la loro opera letteraria si proposero di convertire il lettore alle loro accese convinzioni. Le loro enunciazioni polemiche ed i loro romanzi promossero il culto dell'uomo e della nazione superiori: un culto le cui sacre funzioni erano officiate dalla Chiesa. Barres, Bourget e D'Annunzio furono consapevoli e attivi adepti di quell'aggressiva politica della nostalgia che invocava la restaurazione-nel fuoco vivificante della guerra-dell'assolutismo illuminato, di una società civile gerarchizzata, e della cultura d'elite.

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  9. #29
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da El Gran Capitan Visualizza Messaggio
    Appunto, io invece rigetto il borghese, il mio modello non è l'inghilterra vittoriana ma la Germania guglielmina, coi borghesi a fare il loro mestiere ma SOTTOMESSI all'aristocrazia attraverso anche qui di un patto, lo stato (e l'esercito) dominato dagli junkers avrebbe represso nel sangue gli operai con smanie socialiste, citando il libro di Arno J. Mayer che ho preso ora per la discussione, "Il potere dell'Ancien Regime": La linea di comportamento scelta da Maurice Barres, Paul Bourget e Gabriele D'Annunzio non fu per nulla altrettanto discreta. Essi non solo furono militanti attivi e bene in vista dell'elitismo antidemocratico, ma mediante la loro opera letteraria si proposero di convertire il lettore alle loro accese convinzioni. Le loro enunciazioni polemiche ed i loro romanzi promossero il culto dell'uomo e della nazione superiori: un culto le cui sacre funzioni erano officiate dalla Chiesa. Barres, Bourget e D'Annunzio furono consapevoli e attivi adepti di quell'aggressiva politica della nostalgia che invocava la restaurazione-nel fuoco vivificante della guerra-dell'assolutismo illuminato, di una società civile gerarchizzata, e della cultura d'elite.
    La concezione di Stato come attualmente la intendiamo è il frutto dell'accentramento del potere realizzatosi per mezzo dell'originaria alleanza tra monarchia e borghesia. Se si lasciano da parte gli elementi meramente estetici e contingenti - da questo punto di vista - non esiste una reale differenza fra Germania guglielmina e Inghilterra vittoriana.

  10. #30
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    Predefinito Re: Superomismo ed Aristocraticismo D'Annunziani, "Le vergini delle rocce"

    Citazione Originariamente Scritto da dokos Visualizza Messaggio
    La concezione di Stato come attualmente la intendiamo è il frutto dell'accentramento del potere realizzatosi per mezzo dell'originaria alleanza tra monarchia e borghesia. Se si lasciano da parte gli elementi meramente estetici e contingenti - da questo punto di vista - non esiste una reale differenza fra Germania guglielmina e Inghilterra vittoriana.
    Non esattamente, lo stesso libro che ho prima citato, parla chiaramente di come la camera alta tedesca similmente a quella inglese fosse occupata per 3/4 dai Nobili, con la differenza però che il potere era ampiamente affidato alla camera alta piuttosto che la bassa, e del resto cancellieri e ministri dell'Impero Tedesco furono tutti nobili. Vi è si un'elemento accentratore (sebbene all'interno dello stesso parlamento, per come era organizzato, vi erano praticamente ambasciatori dei diversi principati tedeschi che componevano l'impero, sbilanciando però il numero di rappresentanti verso la prussia, il più reazionario dei principati) l'esercito tedesco stesso era praticamente la summa dei diversi eserciti dei vari principati (addestrati secondo la superiore dottrina prussiana), questo tipo di parlamento permetteva in un'era di monarchie costituzionali e pur essendo una monarchia federale (federazione di regni e principati più tre città stato) e costituzionale, di avere un parlamento rappresentante non il terzo (o il quarto se vogliamo considerarli come separati) stato ma il secondo la nobiltà, un parlamento di nobili ed i cui seggi sono ereditari ed a discrezione dell'Imperatore, non è un parlamento repubblicano e democratico. La differenza sta nel fatto che se a detenere il potere nel resto d'europa (escludendo russia ed impero austro-ungarico) erano la monarchia e la borghesia, nell'Impero Tedesco era la Monarchia alleata della Nobiltà che aveva del resto il controllo della Forza dello stato (esercito e polizia) relegando la borghesia ed il popolo alla produzione e privandoli di potere politico.
    Ultima modifica di Degtyaryov; 18-05-14 alle 20:36

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