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    Predefinito In Europarlamento è caccia alle streghe

    In Europarlamento è caccia alle streghe

    © Collage: La Voce della Russia


    A distanza di una settimana dalle elezioni europee gli oppositori dell’euroscetticismo hanno scatenato una vera caccia ai politici che secondo Bruxelles rappresentano una minaccia al consenso europeo.


    Nelle condizioni del deterioramento della crisi in Ucraina e dei tentativi di Washington di fomentare l’isterismo antirusso, c’è chi cerca di accusare gli euroscettici di collaborazione con i servizi segreti della Russia.
    Questa nuova “caccia alle streghe”, che fa venire in mente i tempi del maccartismo, ha già fatto delle vittime tra i deputati del Parlamento europeo. La polizia della Lettonia ha aperto un’ìnchiesta a carico dell’eurodeputata Tatiana Zhdanok, accusata di attività mirante a influenzare la politica del paese nell’interesse della Russia e a “minare le basi” dello Stato baltico. Tuttavia le azioni antirusse dei paesi baltici non fanno più notizia, mentre lo scandalo in Ungheria, che soltanto di tanto in tanto si permette delle dichiarazioni antirusse, ha avuto una risonanza particolare.
    Secondo la stampa ungherese, la procura del paese ha chiesto di sospendere l’immunità parlamentare dell’eurodeputato Béla Kovács del partito Jobbik, accusato di “spionaggio ai danni delle istituzioni europee a favore della Russia”. Il quotidiano Magyar Nemzet, che è stato il primo a riferire la notizia, non ha indicato nessuna prova della colpa del deputato ungherese scrivendo soltanto che egli va spesso a Mosca ed è conosciuto per le sue idee filorusse. Secondo gli oppositori politici di Kovács, la prova incriminante sarebbe la cittadinanza russa della moglie del deputato. Se i magistrati non riescono a dimostrare delle prove più credibili dei legami di Kovács con i servizi segreti della Russia, si potrà constatare che lo spirito del senatore McCarthy ha permeato Budapest.
    In difesa di Kovács è intervenuto il leader del partito Jobbik, Gabor Vona. “Siccome non abbiamo nulla da nascondere, noi, su richiesta di Kovács, abbiamo convocato una riunione aperta del Comitato di sicurezza alla quale Bela Kovács potrà intervenire. In precedenza è stato proprio Jobbik a proporre che tutti i membri del parlamento ungherese abbiano l’obbligo di informare della doppia cittadinanza e dei finanziamenti che i loro partiti ricevono dall’estero. In Ungheria, infatti, ci sono delle spie, ma di solito sono spie degli USA o di Israele”, - egli ha dichiarato.
    Intanto lo stesso Kovács dice che lo Stato dovrà provare in tribunale le accuse che gli vengono presentate: “Non ho mai collaborato con servizi segreti e non ho mai ricevuto proposte in tal senso. Impugnerò in via legale le accuse a me e a mia moglie. Non intendo cessare la mia attività per lo sviluppo della cooperazione politica ed energetica tra l’Unione Europea e la Russia che ritengo strategicamente opportuna indipendentemente da quanto avviene oggi in Ucraina. Tutto ciò lo faccio in qualità di deputato del Parlamento europeo, dove rappresento gli interessi del popolo ungherese”.
    È significativo che in Europa il linciaggio mediatico dei politici e delle personalità pubbliche che simpatizzano con la Russia, o semplicemente dicono di capire i motivi delle autorità russe, è ormai prassi comune. In sostanza, i politici filoamericani e i media europei cercano di punire le persone per “pensieri sbagliati”. È già successo in Gran Bretagna, Polonia e persino in Germania dove la lotta contro quelli che “capiscono Putin” è già finita nel mirino della satira. Nel suo romanzo “1984” George Orwell ha descritto le rappresaglie con cui si punivano le persone colpevoli di “psicoreati”. Orwell ha dimostrato che soltanto una società profondamente totalitaria può punire per i pensieri. Oggi, purtroppo, l’Europa comincia ad assomigliare sempre di più al mondo orwelliano.
    Possiamo solo sperare che dopo le elezioni del Parlamento europeo e la fine della crisi ucraina l’ondata russofoba dei mass media e dei discorsi politici comincerà a placarsi. Rimane però il problema di fondo: l’Europa da sola deve sopprimere le ambizioni di taluni politici che pensano a nuove “cacce alle streghe”.

    Elezioni, Parlamento europeo, Politica
    Per saperne di più:
    In Europarlamento è caccia alle streghe - Notizie - Politica - La Voce della Russia

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    Predefinito Re: In Europarlamento è caccia alle streghe

    ...e se lo dice la voce della russia c'è da crederci.

 

 

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