User Tag List

Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Forumista senior
    Data Registrazione
    14 Apr 2010
    Messaggi
    1,792
     Likes dati
    7
     Like avuti
    54
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito LEGGENDE NERE - Contro la "leggenda nera" di Papa Liberio




    Uno dei «luoghi comuni» ammantati di presunta storicità e diffusi da taluni ambienti cosiddetti «tradizionalisti» (in qualche caso contigui ad una mentalità esoterica) è quella che vuole Papa Liberio (352-366) tra i massimi sostenitori dell’eretica “dottrina” dell’Arianesimo e nemico di S. Atanasio fino a giungere alla scomunica del Vescovo di Alessandria. Il sofisma sotteso a questa narrazione arbitraria ed errata dei fatti quale sarebbe per costoro? Dimostrare che l’infallibilità pontificia (dogma definito dal Concilio Vaticano I) o non esisterebbe affatto o esisterebbe solo a talune condizioni. In ogni caso, la conseguenza (pericolosa perché prossima all’eresia) sarebbe quella di avvalorare la convinzione soggettiva e personale che un Papa possa errare giungendo persino ad insegnare dottrine eretiche e contrarie alla Fede Cattolica.

    Ciò premesso, dunque, cerchiamo di sviscerare le vicende che coinvolgono il grande Papa Liberio dimostrando – al contrario – la sua ferma e tenace opposizione agli eretici insegnamenti di Ario alla luce dei fatti storici e non delle ipotetiche conclusioni a cui piegare le fonti a proprio uso e consumo.

    Anzitutto quando si diffuse l’arianesimo ed in cosa consiste. Esso prende il nome da Ario, presbitero di Alessandria ed è una dottrina che prese piede ufficialmente a partire dal 321 allorché Alessandro, Vescovo di Alessandria, convocò il sinodo dei Vescovi nel quale Ario venne scomunicato a causa del suo pensiero eretico. A seguito di ciò, Ario pensò bene di fuggire in Palestina trovando accoglienza presso il suo «maestro» Eusebio di Nicomedia che lo ospitò e contribuendo, insieme, all’espansione dell’arianesimo. Eusebio ebbe anche una certa influenza sull’Imperatore Costantino il quale, precedentemente, nel 313 aveva dato piena cittadinanza alla religione cristiana nell’impero anche se, in punto di morte, scelse di ricevere il battesimo proprio dall’ariano Eusebio.

    Tuttavia l’Imperatore Costantino, intenzionato a risolvere una volta per tutte le controversie sorte in seno alla comunità cristiana, decise nel 325 di convocare il primo Concilio della storia del Cristianesimo a Nicea. Al Concilio ecumenico di Nicea i Vescovi partecipanti dovettero subire l’arroganza e l’oltraggio di Ario e, soprattutto, di Eusebio i quali rimasero fermi sulle loro eretiche posizioni. La Tradizione vuole che Ario – durante il Concilio, fu sonoramente schiaffeggiato dal Vescovo di Mira Nicola, Santo Patrono della Città di Bari. All’epoca i dialoghi ecumenici con gli eretici si risolvevano in questo saggio modo…

    Nel Concilio di Nicea l’arianesimo fu ufficialmente condannato ed i due paladini dell’eresia, Ario ed Eusebio, esiliati.

    Ma perché l’arianesimo fu tanto osteggiato? Esso – in ultima analisi – negava la consustanzialità (= stessa sostanza) di Gesù Cristo con Dio Padre. Secondo gli ariani, infatti, Dio Padre era all’origine e ci fu un momento in cui il Figlio non esisteva. Il Figlio era stato creato dal Padre (invece è generato e non creato) e possedeva una natura diversa e, dunque, inferiore a quella del Dio Padre. Gli ariani, dunque, negavano la Divinità del Verbo.

    Spiegato succintamente il fulcro dell’arianesimo ed i suoi sviluppi primordiali, veniamo al nostro Papa Liberio ed alle sue presunte accomodanti disposizioni nei confronti dell’arianesimo che, malgrado la condanna inflittagli dal Concilio di Nicea, trovava ancora spazio per una sua larga propagazione.

    Appena qualche mese dopo la sua elezione, Papa Liberio ricevette due delegazioni: una inviata dai Vescovi d’Oriente (ariani) ostili a S. Atanasio - strenue difensore della Fede Nicena - e l’altra, mandatari dei Vescovi di Egitto fedeli al Santo. Come si comportò in quella circostanza il Papa? Ascoltò le ragioni degli uni e quelle degli altri, dopodiché chiuse la questione dichiarando l’accusa contro S. Atanasio destituita di ogni ragion d’essere. Papa Liberio, dunque, difese il Vescovo di Alessandria dagli attacchi dei suoi nemici ariani.

    Dopo un anno dalla sua intronizzazione al Soglio Pontificio, nel 353 gli ariani tennero un conciliabolo ad Arles e nel 355 un altro a Milano nel quale condannarono S. Atanasio. Ancora una volta Papa Liberio fece udire la sua voce contro questa illegittima decisione di una riunione priva di qualsiasi autorità. L’imperatore ariano Costanzo II, figlio di Costantino, infastidito dal coraggio e dall’intransigenza del Papa Liberio, nottetempo fece arrestare il Pontefice che fu condotto al suo cospetto. L’Imperatore gli intimò di condannare S. Atanasio e ratificare così le decisioni del conciliabolo di Milano. Al netto e categorico rifiuto del Papa, l’Imperatore costrinse il Papa all’esilio in Tracia insediando a Roma un antipapa ariano chiamato Felice II letteralmente detestato dai Romani fedeli – invece - al loro Papa Liberio.

    Il Papa poté fare ritorno a Roma nel 358. Secondo i nemici di Papa Liberio, questo ritorno – consentito dall’Imperatore Costanzo - sarebbe la prova più evidente del suo cedimento a favore degli ariani e delle loro eretiche dottrine. A supporto di questa tesi (erronea) esisterebbero anche alcune epistole (quattro) firmate dal Pontefice con cui quest’ultimo avrebbe acconsentito alla scomunica di S. Atanasio ed aderito pubblicamente alle formule di fede ariana di Sirmio. Lo stesso S. Atanasio dimostrerebbe la caduta di Papa Liberio in alcune sue opere come l’«Apologia contro gli Ariani».

    Ma è proprio tutto vero?

    Lo scritto di S. Atanasio è del 350. Dunque due anni prima dell’elezione di Papa Liberio. Ne consegue, quindi, che l’aggiunta contro il Papa nello scritto di S. Atanasio è postuma ed è opera degli ariani intenzionati ad infangare la figura ed il Pontificato di Liberio.

    C’è da meravigliarsi? Affatto. Ed anche sull’autenticità delle epistole sottoscritte dal Pontefice, pegno che sarebbe stato pagato dal Papa per ottenere il rientro a Roma, esistono numerosissimi dubbi. D’altronde basta il racconto di questo avvenimento per comprendere come la caduta dottrinale del Papa sia una menzogna artatamente costruita e sagacemente diffusa fino ai giorni nostri.

    Nel 359, appena un anno dopo il rientro del Papa dal suo esilio, lo stesso Imperatore Costanzo convocò a Rimini un ennesimo conciliabolo ariano. Se Papa Liberio si fosse davvero convertito all’arianesimo ed il suo ritorno in Roma fosse stato il frutto di questo suo cedimento, sarebbe stato annoverato tra i partecipanti al conciliabolo. Invece, l’imperatore non solo si guardò bene dall’invitarlo ma lo stesso Papa condannò il conciliabolo di Rimini.

    Ma pur ammettendo l’ipotesi (non veritiera) che il rientro di Papa Liberio a Roma dopo la prigionia in Tracia fu dovuta alla sottoscrizione delle epistole, non è possibile accusare il Pontefice di aver deviato coscientemente e deliberatamente dalla Fede. Infatti, questa eventuale sottoscrizione, fu ottenuta sotto la minaccia e la costrizione la quale toglie, oggettivamente, ogni valore all’atto Pontificio procurato, quindi, con l’intimidazione.

    In più, sempre dando per buona la veridicità della sottoscrizione delle formule di Sirmio da parte di Papa Liberio, giova ricordare che la seconda era manifestamente eretica e contraria all’ortodossia della Fede e venne perciò rifiutata dal Pontefice mentre la prima e la terza, più generiche, vennero accettate dal Papa in quanto potevano essere interpretate in senso corretto.

    Tuttavia, a corredo ed a completezza di questo scritto, non appare superfluo ricordare come nel 1684 Monsignor Bossuet fu incaricato – da parte di Luigi XIV – di procedere alla redazione di un manuale per la difesa dell’eresia gallicana e per tentare di dimostrare infondato il dogma dell’infallibilità pontificia. Arrivò così a redigere il capitolo proprio su Papa Liberio ed il suo segretario, l’abbé Benjamin Marcellin Constant, racconta in un suo scritto che egli fu costretto a ritornare sui suoi passi perché non riuscì nel suo intento.

    Papa Liberio, dunque, non deviò mai dalla Fede, non insegnò mai l’arianesimo ed esercitò infallibilmente il suo magistero per tutto il suo pontificato. Fu quindi vero e legittimo Pontefice, successore di Pietro, sia formalmente che materialmente .



    Gianvito Armenise
    Contro la ?leggenda nera? di Papa Liberio | Radio Spada
    Ultima modifica di emv; 02-06-20 alle 14:00 Motivo: Rititolazione a scopo classificazione argomenti

  2. #2
    Apologia cattolica
    Data Registrazione
    23 Aug 2010
    Località
    Latina
    Messaggi
    31,950
     Likes dati
    8,038
     Like avuti
    2,485
    Mentioned
    120 Post(s)
    Tagged
    43 Thread(s)

    Predefinito Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    l'infallibilità papale e della chiesa ad ogni modo è biblica e l'autorità di fede del Papa era riconosciuto persino dai Patriarchi di Costantinopoli prima dello scisma
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  3. #3
    de-elmettizzato.
    Data Registrazione
    29 Jul 2009
    Località
    Piave
    Messaggi
    50,256
     Likes dati
    13,971
     Like avuti
    22,719
    Mentioned
    233 Post(s)
    Tagged
    4 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    9

    Predefinito Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    Articolo notevole, soprattutto se proveniente da Radio Spada, di cui in questo caso non posso non riconoscere l'onestà intellettuale , nonostante un certo orientamento sedevacantista di parte della redazione.
    Preferisco di no.

  4. #4
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    2 maggio 2017: Sant’Atanasio, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa…


    Sant'Atanasio - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santatanasio/
    “2 maggio, Sant’Atanasio, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa.

    “Ad Alessandria il natale di sant’Atanasio, Vescovo della stessa città, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per santità e per dottrina. Quasi tutto il mondo pareva avesse congiurato contro di lui. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valente, difese valorosamente la fede cattolica contro gl’imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani, dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazienza, nell’anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniano e Valente”.
    Deh, Signore, esaudisce le nostre preghiere che ti indirizziamo nella solennità del tuo beato confessore e vescovo Atanasio: e, per intercessione e dei meriti di lui che seppe degnamente servirti, ci assolvi da tutti io peccati.”



    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Atanasio, Vescovo di Alessandria, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per santità e per dottrina. Quasi tutto il mondo pareva avesse congiurato contro di lui. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valènte, difese valorosamente la fede cattolica contro gl’imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani, dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazienza, nell’anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniàno e Valènte. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore e Dottore della Chiesa, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Atanasio Vescovo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr”



    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    Edizioni Radio Spada - Home
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “2 maggio 2017: sant'Atanasio, vescovo, confessore e dottore della Chiesa.

    Memoria di sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, di insigne santità e dottrina, che ad Alessandria d’Egitto dai tempi di Costantino fino a quelli dell’imperatore Valente combattè strenuamente per la retta fede e, subite molte congiure da parte degli ariani, fu più volte mandato in esilio; tornato infine alla Chiesa a lui affidata, dopo aver lottato e sofferto molto con eroica pazienza, nel quarantaseiesimo anno del suo sacerdozio riposò nella pace di Cristo.”


    Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale
    Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale
    “Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 5/13 dell’ 11 gennaio 2013, Sant’Igino
    Tu es Petrus: Papa Liberio
    Per contrastare uno degli errori del mondo tradizionalista, secondo cui il papa può errare nell’insegnamento della dottrina, pubblichiamo un lungo articolo sulla figura di Papa Liberio. Come scrive l’Autore, “il caso di Liberio venne citato, per negare la giurisdizione suprema e l’infallibilità del Sommo Pontefice, da protestanti, conciliaristi, gallicani e anti-infallibilisti”.
    Papa Liberio, S. Atanasio e gli ariani di don Giuseppe Murro."


    ALCUNE OBIEZIONI SU ERESIA E PAPI | Radio Spada
    ALCUNE OBIEZIONI SU ERESIA E PAPI | Radio Spada
    Quando l?infallibilità del gregge diventa la fallibilità della Chiesa? Le novità sul caso Liberio | Radio Spada


    Athanasius vindicatus
    “Onorio e Liberio, risposta apologetica ai negatori dell'Infallibilità del Papa.”
    https://forum.termometropolitico.it/...a-liberio.html
    https://forum.termometropolitico.it/...-del-papa.html


    Compromesse Papa Liberio con gli eretici Ariani?
    “Obiezione 9: Papa Liberio cedette agli eretici Ariani e scomunicò Sant'Atanasio, eppure egli rimase il Papa.

    (Cap. 21 del libro La verità su ciò che è realmente accaduto alla Chiesa Cattolica dopo il Vaticano II)
    Redatto da Fra. Michele Dimond, O.S.B. Fra. Pietro Dimond, O.S.B.
    Risposta: non è vero che Papa Liberio cedette agli Ariani, né firmò egli alcuna formula Ariana, né scomunicò egli Sant'Atanasio. Papa Liberio fu uno stoico difensore della verità durante la crisi Ariana, ciò malgrado, il suo ritorno dall'esilio diede ad alcuni l'idea che fosse giunto a compromessi, quando, in realtà, ciò non era accaduto. Citasi Papa Pio IX.
    Papa Pio IX, Quartus supra (16), Sulle false accuse, 06/01/1873: "Precedentemente gli Ariani avevano accusato falsamente Liberio, anch'egli Nostro predecessore, dinnanzi all'imperatore Costantino, perciocché Liberio si era rifiutato di condannare Sant'Atanasio, vescovo di Alessandria, rifiutandosi di sostenere la loro eresia." [54]
    Papa Benedetto XV, Principi Apostolorum Petro (3), 05/10/1920: "Invero, onde evitare che essi si dimostrassero infedeli nel loro dovere, taluni se ne andarono impavidamente in esilio, come fecero Liberio, Silverio e Martino." [55]
    Secondo Papa Pio IX e Papa Benedetto XV, Papa Liberio non compromise la Fede Cattolica in modo alcuno durante la crisi Ariana, venendo falsamente accusato dai nemici della Chiesa Cattolica per essere stato irrevocabile. Anche Papa Sant'Anastasio I recò testimonianza a favore di ciò.
    Papa Sant'Anastasio I, Epistola Dat mihi plurimum, 400 DC: "Poiché all'epoca in cui Costanzo di santa memoria teneva il mondo come vittore, l'eretica fazione Africana era in grado di introdurre mediante nessuna seduzione la sua bassezza, perocché, come noi crediamo, Iddio nostro provvide talché la santa ed immacolata Fede non fosse contaminata tramite alcuna viziosa bestemmia da parte di uomini diffamatori… Per questa Fede coloro al tempo stimati come santi vescovi sopportarono gioiosamente l'esilio, ovvero, Dionisio, un servitore dunque di Dio, preparato per mezzo di Divina istruzione, o coloro seguenti il suo esempio di santa memoria, Liberio vescovo della Chiesa Romana, Eusebio di Vercelli, Ilario delle Gallie, menzionando nulla di molti, sulla cui decisione la scelta giaceva di rimanere aggrappati alla Croce piuttosto che bestemmiare il Cristo Dio, cosa che l'eresia Ariana sosteneva, od appellare il Figliolo di Dio, il Cristo Dio, una creatura del Signore." [56]
    Non fu Papa Liberio, bensì lo pseduo-vescovo Ischira, colui il quale, prima di usurpare la sede di Alessandria, Egitto, discacciò Sant'Atanasio dalla sua sede.
    Papa Pio VI, Charitas (4), 13/04/1791: "Forse in apprezzamento di queste azioni, il vescovo di Lidda, Giovanni Giuseppe Gobel, fu eletto arcivescovo di Parigi mentre l'arcivescovo era ancora in vita. Egli segue l'esempio di Ischira, il quale venne proclamato vescovo di Alessandria durante il Concilio di Tiro come pagamento del suo peccaminoso servizio di accusa contro Sant'Atanasio e di rimozione di quest'ultimo dalla sua sede." [57]”


    Ci sono stati papi eretici nella storia della Chiesa?
    Libèrio papa nell'Enciclopedia Treccani

    “Libèrio papa. - Romano (m. 366), successe a Giulio I nel 352. Di fronte al favore accordato dall'imperatore Costanzo II all'arianesimo, difese la dottrina di Atanasio. Arrestato dall'imperatore, per il suo rifiuto a convalidare la condanna di Atanasio, fu relegato a Berea in Tracia. Piegatosi infine a sconfessare Atanasio, poté ritornare a Roma, dove nel frattempo (355) era stato eletto il diacono Felice. Con questo, secondo la volontà imperiale, avrebbe dovuto reggere in solidum la Chiesa di Roma, ma una rivolta popolare cacciò l'antipapa (365), riconoscendo L. come il vero vescovo di Roma, e l'imperatore non intervenne. Più tardi, divenuto imperatore Giuliano l'Apostata, L. si dichiarò nettamente a favore della fede di Nicea.”


    “Che Dio vi consoli! ... Quello che rattrista ... è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. E' un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente: Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta - quella che mantiene la sede o chi osserva la fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo ... Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto i più violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che sono a loro volta espulsi da essa e vanno fuori strada. Anche se i cattolici fedeli alla tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo. (Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum. Caillu e Guillou, vol. 32, pp 411-412).” - Sant'Atanasio.




    Luca, Sursum Corda!
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 16:56 Motivo: Contenuti sedevacantisti rimossi
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  5. #5
    Ghibellino
    Data Registrazione
    22 May 2009
    Messaggi
    48,885
     Likes dati
    2,423
     Like avuti
    14,806
    Mentioned
    95 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    In realtà su Riscossa cristiana la pensano diversamente su Liberio:

    https://www.riscossacristiana.it/iot...-de-magistris/
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  6. #6
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Thumbs up Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    2 MAGGIO 2018: secondo giorno di Maggio Mese Mariano; Sant'Atanasio, vescovo, confessore e dottore della Chiesa...


    “Sant'Atanasio, vescovo e dottore, 2 maggio.”

    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      



    Sant'Atanasio - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santatanasio/
    «2 maggio, Sant’Atanasio, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa.

    “Ad Alessandria il natale di sant’Atanasio, Vescovo della stessa città, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per san¬tità e per dottrina. Quasi tutto il mondo pareva avesse congiurato contro di lui. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valente, difese valorosamente la fede cattolica contro gl’imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani, dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazien¬ za, nell’anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniano e Valente”.
    Deh, Signore, esaudisce le nostre preghiere che ti indirizziamo nella solennità del tuo beato confessore e vescovo Atanasio: e, per intercessione e dei meriti di lui che seppe degnamente servirti, ci assolvi da tutti io peccati.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...io-227x300.jpg





    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Atanasio, Vescovo di Alessandria, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per santità e per dottrina. (...) Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore e Dottore della Chiesa, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Atanasio Vescovo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    "Orazione detta di S. Atanasio.
    Ascoltate, Santissima Vergine, le nostre preghiere, e ricordatevi di noi. Dispensateci i doni di vostre ricchezze e dell'abbondanza delle grazie onde siete ripiena. L'arcangelo vi saluta e vi chiama piena di grazia; tutte le nazioni vi chiamano beata; tutte le gerarchie del cielo vi benedicono; e noi che siamo della gerarchia terrestre ancora vi diciamo: ... O piena di grazia, il Signore è con voi; pregate per noi, o Madre di Dio, nostra Signora e nostra regina. (Sant'Alfonso Maria de Liguori)"

    "2 maggio 1951. Nel giorno stesso in cui la Chiesa ha celebrato la festa di S. Pietro martire, voi avete provato, diletti figli di S. Domenico, una ben legittima gioia nel veder aggiungersi alla schiera già così numerosa di Beati, vestiti della vostra bianca veste e portanti palme nelle loro mani (cfr. Apoc. 7, 9), nuovi eletti, figli anch'essi, a diversi titoli, del vostro glorioso Patriarca. Alla loro testa sono due Vescovi missionari, dalla Spagna, terra di santi, venuti alle lontane regioni del Tonchino, per portarvi, con la luce del Vangelo di Cristo, anche il dono della loro vita (cfr. I Thess. 2, 8), spesa nei travagli e nei cimenti dell'apostolato, consumata nel sacrificio supremo. Con quale impeto, con quale amore essi l'hanno offerta! Amore per il Pastore divino, amore per le pecorelle del suo gregge! E quanto è commovente la figura del Beato Giuseppe Diaz Sanjurjo: Come il cervo assetato desidera un corso d'acqua, parimenti egli, ferito d'amore di Dio, bramava il martirio! Così scriveva di lui, diciotto giorni prima della immolazione, il suo confratello, Melchiorre Garciía Sampedro, che doveva, un anno dopo, estinguere anch'egli nel suo sangue la sete del Dio vivo (Ps. 41, 3), di cui ardeva. Condotti da questi due corifei, altri ventitrè vittoriosi partecipavano al loro trionfo. Tutti veneravano in S. Domenico il loro Padre: due sacerdoti erano membri del suo Ordine, altri due, egualmente sacerdoti, erano terziari domenicani; e i rimanenti, di cui sette avevano ricevuto nel battesimo il nome di Domenico, non attestavano forse anch'essi la filiazione spirituale di tutto il Tonchino orientale? Con gli occhi levati al cielo, essi contemplavano, uniti fra loro ed a quelli che li avevano preceduti nella gloria degli altari, la innumerevole falange degli eroi, che, soprattutto negli anni fra il 1856 e il 1862, avevano dato a Cristo la testimonianza del loro sangue.
    Dal DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII, 2 maggio 1951."



    http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    «2 maggio 2018: sant'Atanasio, vescovo, confessore e dottore della Chiesa.[/B]
    Memoria di sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, di insigne santità e dottrina, che ad Alessandria d’Egitto dai tempi di Costantino fino a quelli dell’imperatore Valente combattè strenuamente per la retta fede e, subite molte congiure da parte degli ariani, fu più volte mandato in esilio; tornato infine alla Chiesa a lui affidata, dopo aver lottato e sofferto molto con eroica pazienza, nel quarantaseiesimo anno del suo sacerdozio riposò nella pace di Cristo.»


    “«È da ricordare che fu appunto Papa Giulio I, quegli che cassata l’ingiusta deposizione d'Atanasio, lo restituì al suo trono patriarcale. Tanto Socrate (Cfr. Historia Ecclesiastica, lib. II, cap. 15, in PG 67, col. 211A-212C), che Sozomeno, nel narrare il fatto, l’attribuiscono espressamente all'autorità primaziale del Papa su tutta la Chiesa: "Οἶα δὲ τῆς πάντων κηδεμονίας αὐτῷ προσηκούσης διὰ τὴν ἀξίας τοῦ θρόνου, ἑκάστῳ τὴν ἰδίαν Ἐκκλησίαν ἀπέδωκε", cioè "Poiché a lui, a cagione della dignità della sede, apparteneva la cura di tutti, restituì ad ambedue [Atanasio di Alessandria e Paolo di Costantinopoli] la propria Chiesa" (Historia Ecclesiastica, lib. III, cap. 8, 2-3, ivi, col. 1051C-1052C)».
    (Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, Liber Sacramentorum VII, Torino, Marietti, 1930, pp. 144-145).”



    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      
      



    P. S. Secondo Papa Pio IX e Papa Sant’Anastasio I - il cui Magistero è vincolante, mentre non lo sono le opinioni personali dei teologi nè tantomeno quelle dei fallibilisti vari - Papa Liberio NON arrivò a compromessi con gli eretici Ariani e NON scomunicò Sant'Atanasio; egli venne falsamente accusato dagli Ariani, mentre in realtà rimase fedele all'insegnamento Cattolico.
    Ma se anche fosse vero - per pura ipotesi - che Papa Liberio non rese giustizia alla verità tutta intera, accettando un compromesso per debolezza e timore delle minacce e dell’esilio subito (e già questo lo giustificherebbe, trattandosi di volontà non libera), resta il fatto che NON insegnò MAI una falsa dottrina nel suo ufficiale Magistero…
    Lo ammette pure Cristiana de Magistris - nell'articolo su "Riscossa cristiana" - la quale infatti (pur sbagliando) parla di "caduta di Papa Liberio" (nel peggiore dei casi) e non di eresia dottrinale pubblicamente insegnata eh...Ed è questo il discrimine essenziale.
    A ragione comunque Cristiana de Magistris ha così concluso il suo articolo:
    “Forse la vera tragedia del nostro tempo è quella di non avere un altro Atanasio”…



    https://www.riscossacristiana.it/iot...-de-magistris/
    http://www.agerecontra.it/wp-content...embre-2013.pdf
    “Lepanto - Anno XXXII n. 188 - Dicembre 2013, pp. 21-23
    La caduta di Papa Liberio e il trionfo di Sant'Atanasio"



    Roberto de Mattei è un altro che purtroppo cade spesso nel fallibilismo papale, riciclando certa vulgata contro Papa Liberio e facendo indebiti paragoni tra lui ed i "papi" del CV2 pretendendo di minimizzare l'infallibilità, però in questo recentissimo articolo fa una buona analisi storica sulla "crisi ariana" e Sant'Atanasio:


    http://www.robertodemattei.it/2018/0...-nostro-tempo/
    "(Roberto de Mattei, Corrispondenzaromana.it, 24 aprile 2018)

    La Chiesa avanza nella storia sempre vincitrice, secondo i disegni imprevisti di Dio. I primi tre secoli di persecuzioni toccarono il loro culmine sotto l’Imperatore Diocleziano (284-305).
    Tutto sembrava perduto. Lo scoraggiamento era una tentazione per molti cristiani e tra essi non mancò chi perse la fede. Ma chi perseverò ebbe l’immensa gioia, pochi anni dopo, di vedere sfolgorare la Croce di Cristo sui labari di Costantino nella battaglia di Saxa Rubra (312). Questa vittoria mutò il corso della storia. L’Editto di Milano-Nicomedia del 313, accordando libertà ai cristiani, capovolse il senatoconsulto di Nerone, che proclamava il Cristianesimo “super stitioillicita”.
    La cristianizzazione pubblica della società ebbe inizio in un clima di entusiasmo e di fervore. Nel 325, il Concilio di Nicea sembrò segnare la rinascita dottrinale della Chiesa, con la condanna di Ario, che negava la divinità del Verbo. A Nicea, grazie all’apporto decisivo del diacono Atanasio (295-373), poi vescovo di Alessandria, fu definita la dottrina della “consustanzialità” di natura tra le tre persone della Santissima Trinità.
    Negli anni successivi, tra la posizione ortodossa e quella degli eretici ariani si fece strada un “terzo partito”, quello dei “semi-ariani”, divisi a loro volta in varie correnti, che riconoscevano una certa analogia tra il Padre e il Figlio, ma negavano che egli fosse «generato, non creato, della stessa sostanza del Padre», come affermava il Credo di Nicea. Essi sostituirono alla parola omousios, che vuol dire “della stessa sostanza”, il termine omoiusios, che significa “di sostanza simile”.
    Gli eretici, ariani e semiariani, avevano compreso che il loro successo sarebbe dipeso da due fattori: il primo era di rimanere all’interno della Chiesa; il secondo di ottenere l’appoggio del potere politico e dunque di Costantino, e poi dei suoi successori. Così, di fatto, avvenne.
    Una crisi interna alla Chiesa, mai fino allora conosciuta, si prolungò per oltre 60 anni.
    Nessuno meglio del cardinale Newman la ha descritta, nel suo libro Gli ariani del IV secolo (1833), cogliendo tutte le sfumature dottrinali della questione. (...)
    Ma, fin dal 1973, mons. Rudolf Graber (1903-1992), vescovo di Ratisbona, rievocando la figura di sant’Atanasio, nel XVI centenario della sua morte, paragonava la crisi del IV secolo a quella seguita al Concilio Vaticano II (Athanasius und die Kircheunserer Zeit: zuseinem 1600 Todestag, Kral 1973).
    Atanasio, per la sua fedeltà all’ortodossia, fu duramente perseguitato dai suoi stessi confratelli e per ben cinque volte, tra il 336 e il 366, fu costretto ad abbandonare la città di cui era vescovo, passando lunghi anni di esilio e di strenue lotte in difesa della fede. Due assemblee di vescovi, a Cesarea e a Tiro (334-335), lo condannarono per ribellione e fanatismo.
    E nel 341, mentre un Concilio di cinquanta vescovi, a Roma, proclamava Atanasio innocente, il Concilio di Antiochia, cui parteciparono più di novanta vescovi, ratificò gli atti dei sinodi di Cesarea e di Tiro, e pose un ariano sulla cattedra episcopale di Atanasio.
    (...) Mons. Graber ricorda le parole dell’Athanasius (1838) di Joseph von Görres (1776-1848), scritte al momento dell’arresto dell’arcivescovo di Colonia, ma anche oggi di straordinaria attualità: «La terra trema sotto i nostri piedi. Si può presagire con certezza che la Chiesa uscirà incolume da una tale rovina, ma nessuno può dire e congetturare chi e che cosa sopravvivrà. Noi, dunque, avvisando, raccomandando, alzando le mani, vorremmo impedire il male mostrandone i segni. Persino i giumenti che portano i falsi profeti, si impennano, arretrano e rinfacciano con linguaggio umano la loro ingiustizia a chi li batte e non vede la spada sguainata (da Dio), che chiude loro la strada (Numeri, XXII, 22-35). Operate dunque finché è giorno, perché di notte nessuno può operare. Non serve nulla l’aspettare: l’attesa non ha fatto altro che aggravare tutte le cose».
    Vi sono momenti in cui un cattolico è obbligato a scegliere tra la codardia e l’eroismo, tra l’apostasia e la santità. Fu quanto accadde nel IV secolo, è quanto accade anche oggi."


    A proposito di Sant'Atanasio e dei suoi tempi, Padre William Jurgens (1928 - 1982), teologo e storico cattolico statunitense, scrisse che:


    "Ad un punto nella storia della Chiesa, solamente qualche anno prima della presente predicazione di Gregorio [Nazianzeno] (380 DC), il numero di vescovi Cattolici in possesso di sedi, in confronto ai vescovi Ariani in possesso di sedi, non sarà forse stato maggiore di qualche cosa tra l'1% ed il 3% del totale. Fosse stata la dottrina determinata dalla popolarità oggi noi dovremmo essere tutti negatori di Cristo ed avversari dello Spirito. (…)
    Al tempo dell'imperatore Valente [secolo IV DC] Basilio fu virtualmente l'unico vescovo ortodosso in tutto l'Oriente ad avere successo nel mantenere la carica della sua sede…Ove essa non avesse alcuna altra importanza per l'uomo moderno una conoscenza della storia dell'Arianesimo dovrebbe dimostrare almeno che la Chiesa Cattolica non si interessa della popolarità e dei numeri formanti e mantenenti la dottrina, altrimenti, noi avremmo dovuto abbandonare Basilio, Ilario, Atanasio, Liberio ed Osio per appellarci secondo Ario." – (W. A. Jurgens, The Faith of the Early Fathers, 1970).


    A conferma del fatto che la Chiesa Cattolica e la sua visibilità è là dove si professa ed insegna la vera dottrina di sempre, anche se coloro che la professano e mantengono integra fossero ridotti ad una esigua minoranza di vescovi, sacerdoti e laici come sono i c.d. sedevacantisti nell'epoca attuale...Gli impressionanti paralleli tra l'epoca di Sant'Atanasio e la nostra - pur senza trarne le dovute conclusioni fino in fondo sulla questione della pseudoautorità di "Paolo VI", primo fautore della «autodistruzione della Chiesa» come la definiva lui e che in realtà era un tentativo di distruzione operato dai massoni e modernisti infiltrati - sono stati analizzati appunto da Mons. Rudolf Graber (13 settembre 1903 - 31 gennaio 1992):



    R. Graber, Sant'Atanasio e la Chiesa del nostro tempo, Brescia 1974.


    Pascendi Dominici Gregis: SANT'ATANASIO E LA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO

    SANT
    “SANT'ATANASIO E LA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO
    S. E. RUDOLF GRABER Arcivescovo di Ratisbona (Germania)
    In Appendice: « PASCENDI DOMINICI GREGIS » di S. S. Pio X
    Con approvazione ecclesiastica
    EDITRICE CIVILTA' BRESCIA – 1974
    NEL XVI CENTENARIO DELLA MORTE DI S. ATANASIO (373-1973)”

    Disputationes Theologicae: Omaggio a Sant'Atanasio

    "MONS. RUDOLF GRABER E LA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO (profezie)
    https://www.youtube.com/watch?v=ODxnavcEYF8 "

    Il Settimanale di Padre Pio: rivista di formazione ed informazione cattolica dei Francescani dell'Immacolata
    http://www.settimanaleppio.it/dinami...idsez=6&id=282

    https://cristianesimocattolico.wordp...rudolf-graber/
    “SPIRITUALITÀ Il posto di Atanasio. Rudolf Graber dal Numero 38 del 29 settembre 2013 di Paolo Risso

    Vescovo per trent’anni, mons. Graber vive anni difficili per la Chiesa. Si trova a dover denunciare una “teologia” sempre più lontana da Cristo, snaturata a partire dalla Liturgia, che ha distrutto ormai il senso del “Sacro”. Crisi tutt’altro che risolta, dati i nostri stessi tempi bui.
    Lo sguardo luminoso dietro le lenti. Il volto sereno atteggiato a sorriso. Uno stile serio e lieto con la sicurezza della Verità. Così si presentava già al primo incontro mons. Rudolf Graber, vescovo di Ratisbona, il quale nella sua lunga vita si distinse per le virtù e per le opere. Una vita incentrata in Gesù Cristo e tutta “giocata” per Lui e per la sua Chiesa.
    Profilo di un uomo
    Era nato il 13 settembre 1903. Intelligentissimo e lucido, presto appassionato di Gesù, il giovane si avvia rapidamente al Sacerdozio con l’intento di prolungare Gesù in primo luogo nel servizio alla Verità. A soli 23 anni, il 1° agosto 1926, è ordinato sacerdote.
    Vorrebbe dedicarsi subito all’apostolato diretto, ma i superiori lo mandano a Roma a laurearsi in Sacra Teologia all’Angelicum, l’ateneo dei Domenicani che sulla scia del Fondatore, il beato padre Giacinto Cormier (†1916) e dei suoi illustri docenti, tra i quali il padre Reginaldo Garrigou-Lagrange (†1964), allora era assai prestigiosa scuola di Filosofia e di Teologia, alla sequela di san Tommaso d’Aquino.
    Addottoratosi in modo brillante, don Rudolf, dal 1929 al 1962, lavorerà nella sua diocesi di Eichstâtt in Baviera. Dal 1941 è professore di Storia della Chiesa, di Teologia fondamentale, di Ascetica e Mistica all’Università. Intraprende la sua attività scientifica di studi e ricerche e le sue pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, lo rendono noto in Germania e nel mondo.
    Nello studio della Teologia intorno a Gesù Cristo, don Rudolf scopre in modo singolare il posto della Madonna e di Lei si innamora a fondo, intravedendo presto una forza di irradiazione sulle anime che solo Maria Santissima può donare. Così dal 1957 al 1962 diventa capo della redazione del Bote von Fatima (Messaggero di Fatima). Sale su molti pulpiti e cattedre a parlare della Madonna: la sua identità, i suoi privilegi, il suo ruolo nell’opera della Salvezza, nella conversione delle anime e del mondo a Gesù, il Figlio suo e nostro unico Salvatore. Nel 1973 vengono pubblicati due volumi delle sue splendide omelie mariane e di altri suoi scritti sui grandi problemi della Chiesa, da lui sempre studiati e illuminati.
    (...)
    Centenario di sant’Atanasio
    Sarà un nobile Presule, ma a renderlo ancora celebre a più di 20 anni dalla sua morte avvenuta il 31 gennaio 1992 (un trentennio di Episcopato!), è il suo libro Sant’Atanasio e la Chiesa del nostro tempo (edizioni Civiltà, Brescia 1973), pubblicato nel XVI centenario della morte di sant’Atanasio (†373), vescovo di Alessandria d’Egitto, il grande difensore della Divinità di Gesù Cristo contro l’eresia di Ario, al Concilio di Nicea (325) e sino alla sua fine, subendo attacchi, condanne, esilio e sofferenze di ogni genere.
    Mons. Rudolf Graber, partendo dalla crisi ariana del IV secolo d.C. e presentando la figura e l’opera gigantesca di sant’Atanasio, passa poi a illustrare come una gravissima crisi sta dilagando ora nel secolo XX, nella Chiesa, crisi tutt’altro che risolta. Egli osserva lucidamente che il pericolo che ci sovrasta e ci minaccia nel nostro tempo è assai peggiore dell’assalto di Ario nell’epoca dell’intrepido Atanasio.
    È entrato ora nel popolo già cristiano-cattolico un veleno mortale. Noi sappiamo qual è il canale di infiltrazione: sul popolo hanno presa non tanto le idee astratte, ma ciò che tocca con mano, ciò che in pratica gli è proposto, ciò che vive. In una parola, la Liturgia. Gli incessanti cambiamenti, le inattese e, per la maggioranza, non motivate sorprendenti novità liturgiche, hanno gettato l’allarme hanno confuso gli spiriti semplici e retti, pronti a ricevere tutto, in modo indiscriminato. Attraverso una riforma liturgica, condotta spesso in modo scanzonato, è stata scossa e sofisticata la fede retta e semplice nei Sacramenti: il Battesimo e la Confessione, soprattutto l’Eucaristia.
    Si è diffusa – denuncia mons. Graber – una deplorevole confusione nelle coscienze, che è la causa principale dello smarrimento del “Sacro”. Una desacralizzazione, voluta e imposta da certo clero progressista, che fa parte del “complotto” delle forze sovversive (leggi: Massoneria) che vogliono rovinare la fede e la preghiera. Cambiata la regola della preghiera (lex orandi), si cambia in modo facilissimo la regola della fede (lex credendi), e viceversa, per cui a un certo punto, nulla più regge.
    Oggi, a 45-50 anni dall’inizio di queste cose, ne vediamo la gravità, ma chi pone mano ad esse? L’attenzione, purtroppo, continua a essere rivolta più all’uomo che a Dio.
    Mons. Graber, in questo suo capolavoro, accusa e documenta tale complotto, ripetendo il monito dello statista barone Von Hertling, uomo pio e saggio, che già nel 1905 aveva scritto: «Gli indecisi, i titubanti, gli uomini di poca fede sogliono subire l’assalto senza possibilità di opporre resistenza; così si spezzano gli ultimi legami che li tenevano uniti alla Chiesa. Credono di avere il diritto di condannare tutta la pietà cattolica».
    Queste parole dette del modernismo d’inizio secolo XX, mons. Graber le applica in modo ancora più denso al modernismo del nostro tempo che giunge alla negazione piena di Gesù Cristo stesso e del Cattolicesimo che viene da Lui: «Del Cattolicesimo così non resta più nulla» (ven. Pio XII), solo un umanitarismo come vogliono la Massoneria e gli “utili idioti” che di essa fanno il gioco, sorridendo alle “aperture”, all’“aria aperta” fatta entrare nella Chiesa!
    Il servirsi della “tavola” come faceva Cranmer (1489-1556) all’inizio dell’anglicanesimo, al posto del vero altare ormai trascurato e disprezzato, nuoce assai in questo senso. “Assemblea” e celebrante si “autocelebrano” a vicenda, incentrandosi sull’uomo e non su Dio. è sminuita la realtà del Sacrificio di Gesù e si fa risaltare invece la convivialità.
    Con lo pseudo-altare non più sacro, perde poco alla volta il carattere sacro anche Quello che si mette sopra: il Figlio di Dio, Gesù Cristo eucaristico è dimenticato e persino negato. Le molte, irriverenti e diverse maniere di dare la Comunione (“sulla mano”, ma si poteva trovare una cosa peggiore?) fanno il resto. E il continuo chiasso di vario genere, musiche e canti stolti e brutti, persino da osteria, uccidono lo spirito di preghiera, che non può esserci senza raccoglimento.
    Dal lucido libro di mons. Graber, questi sono soltanto appunti. Ciò che qui viene chiamata «crisi della Chiesa» (...): occorre ascendere alle sue cause, per correggere e riemergere, ma chi lo fa? Ci si illude ancora in un falso ottimismo che aggrava il male, senza rimedio.
    Una teologia senza Cristo
    Mons. Graber addita il “documento” della Società segreta (si trova nell’Archivio Vaticano), che suona così: «Noi cerchiamo di distogliere il prete dall’altare e procuriamo di occuparlo in altre cose; rendiamolo politicante e gaudente; in breve diverrà ambizioso, intrallazzatore e perverso. La nostra impresa mira alla corruzione del popolo per mezzo del clero. E con questa corruzione siamo certi di vedere la Chiesa precipitare nella tomba». Nel suo libro, mons. Graber fa vedere (scrive ai primi anni ’70 del secolo scorso) che il programma della Massoneria si sta realizzando. In tutti i Paesi marciano «i pornoteologi», come li definì padre Cornelio Fabro (1911-1995), uno dei maggiori filosofi italiani del nostro tempo. Tutto va a rotoli, si difendono, si giustificano le relazioni pre-matrimoniali, gli adulteri, l’amore di gruppo, gli atti contro natura e quant’altro di perverso possa esistere.
    Si pensi ora quanto più tutto ciò si è realizzato oggi, ma la Chiesa come ai tempi di sant’Atanasio, non scenderà nella tomba, perché Essa appartiene a Gesù, l’Uomo-Dio che l’ha acquistata con il suo Sangue e con il medesimo Sangue la nutre.
    Infine, mons. Graber rammenta Karl Rahner, prima del Concilio Vaticano II: già allora non era senza macchia. Infatuato di Heidegger e di tutta la filosofia esistenzialistica, portò fin dal principio una nascosta (neppur troppo) contraddizione di se stesso, che si è aggravata negli anni del Concilio e del post-Concilio, quando tutto è stato posto in discussione. Oggi, anche rileggendo il Rahner pre-conciliare, lo si vede come un vero camaleonte che prende sempre il colore dell’ambiente, a dir poco un opportunista.
    Quindi è passato alla testa della schiera attivissima non solo in Germania, ma nel mondo intero, lanciatasi all’assalto del Cristo stesso e della sua Chiesa. Sotto un linguaggio fine e persino a volte edificante, egli elabora una “teologia” incentrata sull’uomo e sul mondo, una teologia senza Cristo. Altri “teologi”, altre “cattedre” lo hanno seguito, così che oggi una triste, tristissima gloria resta a Rahner. Egli ha minato e quasi distrutto la fede nel Battesimo – imposto e voluto da Cristo – con il suo slogan: «Ogni uomo è cristiano».
    Ci troviamo così di fronte a una nuova “strage degli innocenti”: i bimbi morti senza Battesimo, perché le nuove pratiche e la svalutazione del Battesimo hanno preso forza dalle tesi di Rahner. Ma tutta una pastorale (che è la negazione della pastorale vera), proprio a causa di Rahner professato da legioni, non si occupa più della Salvezza delle anime, della lotta al peccato, della vita in grazia di Dio, della Confessione frequente e della necessaria, indispensabile, continua conversione a Gesù Cristo. Una realtà terribile: sembra non esistere il problema più urgente, l’unico vero problema, la Salvezza delle anime. Al punto che malati e morenti sono spesso lasciati morire senza Sacramenti: certi preti e parroci non se ne interessano più!
    Conclude così il libro mons. Graber: «La terra tremi sotto i nostri piedi. Si può presagire con certezza che la Chiesa uscirà incolume da una tale rovina, ma nessuno può dire e congetturare chi e che cosa sopravvivrà. Noi, dunque, avvisando, raccomandando, alzando le mani, vorremmo impedire il male mostrandone i segni. Persino i giumenti che portano i falsi profeti, si impennano, arretrano e rinfacciano con linguaggio umano la loro ingiustizia a chi li batte e non vede la spada sguainata (da Dio), che chiude loro la strada. Operate dunque finché è giorno, perché di notte nessuno può operare. Non serve nulla l’aspettare: l’attesa non ha fatto altro che aggravare tutte le cose».
    Ecco, ciò che serve oggi: un nuovo sant’Atanasio. O meglio: molti sant’Atanasio. Ma Gesù, per mezzo di Maria Santissima Immacolata, non mancherà di mandarceli quando Lui vorrà. A noi pregare, agire, soffrire e offrire per Lui e affrettare l’ora.”
    https://cristianesimocattolico.files...8261777352.jpg







    Mons. Rudolf Graber





    Sant'Atanasio prega per noi!!!
    Luca, Sursum Corda!
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 17:17 Motivo: Contenuti fuori tema, rimossi quelli sedevacantisti, preservati quelli cattolici senza dubbio
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  7. #7
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    24 SETTEMBRE 2018: Anniversario della morte di Papa Liberio (24 settembre 366, A. D.) a Roma che fu sepolto nelle Catacombe di Priscilla; NOSTRA SIGNORA DELLA MERCEDE…

    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      




    “Il 24 settembre 366 muore a Roma Papa Liberio di venerata memoria, Sommo Pontefice.

    «Disgraziatamente la leggenda s’è impadronita ben presto della figura di Liberio, il quale venne trasformato in una specie di rinnegato, aderente al partito ariano ed in conseguenza un persecutore di Felice II. Ne seguì che il primitivo culto tributato dopo morte al travagliato Pontefice e che sino ad oggi è comune a tutte le Chiese orientali, in Roma a poco a poco venne meno. Anche oggi Liberio passa poco meno per un lapso, vittima della perfidia dell’imperatore Costanzo. [...] Nel medio evo pare che in qualche calendario romano se ne festeggiasse la memoria il 17 maggio e il 23 settembre. Il calendario bizantino, il 27 agosto, celebra la memoria “τοῦ ὁσίου πατρόσ ἡμῶν καί ὁμολογητοῦ Λιβερίου Πάπα Ῥωμης” – Padre nostro, confessore della Fede e Papa di Roma. I Copti lo festeggiano il 9 ottobre: “Il riposo di san Liberio, vescovo di Roma e difensore della Fede”. Di nuovo ne ricorre la memoria il quarto giorno del loro piccolo mese supplementare: “Commemorazione di Liberio vescovo di Roma”. [...] Dopo morto, Liberio venne salutato sol titolo di confessore e di martire [...]. Insomma, quando a riguardo di Papa Liberio sant’Ambrogio scriveva alla propria sorella Marcellina: “Tempus est, soror sancta, ea quae mecum conferre soles, beatae memoriae Liberii, preaecepta revolvere, ut quo vir sanctior, eo sermo accedat gratior” (De virg. , c. IV), egli rifletteva la primigenia tradizione della Chiesa Romana, tradizione che venuta più tardi meno nell’Eterna Città, ci è stata nondimeno conservata intatta dalle più antiche Chiese di Oriente».
    (Cardinale A. I. Schuster, Liber Sacramentorum, Marietti, Torino, 1930, Vol. VIII, pp. 274-278).”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...16&oe=5C60B5FA




    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      
      



    AVE MARIA!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 17:21 Motivo: Contenuti fuori tema, rimossi sedevacatisti preservati quelli cattolici senza dubbio
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  8. #8
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    2 MAGGIO 2019: SANT'ATANASIO, EROICO DIFENSORE DELLA FEDE CATTOLICA, VESCOVO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA…
    In Ricordo del pioniere cattolico "sedevacantista" Patrick Henry Omlor (Amarillo, 13 giugno 1931 – Perth, 2 maggio 2013), R.I.P. …
    Auguri a Piergiorgio Seveso – “Guelfo Nero” che festeggia oggi 2 MAGGIO il suo compleanno, nella festa di SANT'ATANASIO!!!




    Sant'Atanasio - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santatanasio/
    «2 maggio, Sant’Atanasio, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa.

    “Ad Alessandria il natale di sant’Atanasio, Vescovo della stessa città, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per santità e per dottrina. Quasi tutto il mondo pareva avesse congiurato contro di lui. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valente, difese valorosamente la fede cattolica contro gl’imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani, dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazienza, nell’anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniano e Valente”.
    Deh, Signore, esaudisce le nostre preghiere che ti indirizziamo nella solennità del tuo beato confessore e vescovo Atanasio: e, per intercessione e dei meriti di lui che seppe degnamente servirti, assolvici da tutti i peccati.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-227x300.jpg





    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      
      




    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Atanasio, Vescovo di Alessandria, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per santità e per dottrina. Quasi tutto il mondo pareva avesse congiurato contro di lui. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valènte, difese valorosamente la fede cattolica contro gl’imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani, dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazienza, nell’anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniàno e Valènte. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore e Dottore della Chiesa, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Atanasio Vescovo possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      




    "Rassegna stampa nella festa di Sant'Atanasio (2 maggio 2011)"
    "Rassegna stampa nella festa di Sant'Atanasio (2 maggio 2012)"
    "Rassegna stampa nella festa di Sant'Atanasio (2 maggio 2013)"
    https://forum.termometropolitico.it/...io-2012-a.html
    "Athanasius vindicatus"
    Athanasius vindicatus





    https://chiesaepostconcilio.blogspot...no-dei-36.html
    “2 maggio: Sant’Atanasio, è uno dei 36 dottori della Chiesa.
    Oggi si ricorda Sant'Atanasio (vedi: Tre Leoni nel secolo degli ariani; Tra Alessandria e Roma; Sant'Atanasio sulla incarnazione del Verbo ; Sant'Atanasio agli eretici)”
    https://chiesaepostconcilio.blogspot...tatanasio.html
    https://chiesaepostconcilio.blogspot...li-ariani.html
    https://chiesaepostconcilio.blogspot...i-eretici.html







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»


    “SANT'ATANASIO, VESCOVO DI ALESSANDRIA, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.

    Doppio.
    Paramenti bianchi.
    La Chiesa, tutta intrisa ancora del sangue dei suoi martiri, s'avviava, all'inizio del secolo IV, a subire assalti ancora più pericolosi da parte dell'eresia. Ario osa spogliare il Cristo della sua gloria di Figlio di Dio per farne una semplice creatura più elevata in grazia che non le altre. Dio allora suscitò Sant'Atanasio, «lo riempì dello Spirito di sapienza» (Introito). Infatti, atleta del Cristo, ebbe a predicare la verità del Maestro, a prezzo di sacrifici senza numero (Epistola, Vangelo). Nel 325, Sant'Atanasio, allora ancor diacono della Chiesa di Alessandria, fu l'araldo dell'illustre assemblea di trecento diciotto vescovi, che condannarono Ario al Concilio di Nicea, proclamando che Gesù era il Figlio consostanziale al Padre. Perciò è sovente rappresentato con un simbolo della Santissima Trinità come attributo. Sant'Atanasio fu Vescovo della città di Alessandria dal 328. Per le immani fatiche che patì fu il più famoso campione della fede cattolica contro la montante eresia ariana dal tempo di Costantino Magno al tempo di Valente. Tornato alla sua sede dopo vari esilii e combattimenti nel 362, passò al Signore il 2 maggio 373. San Pio V nel 1568 lo proclamò Dottore della Chiesa Universale. Le sue spoglie riposano a Venezia presso la chiesa di San Zaccaria.”
    “Sant’Atanasio Vescovo di Alessandria Confessore e Dottore della Chiesa.
    Sant’Atanasio, nato nel 295, fu Vescovo della città di Alessandria dal 328. Per le immani fatiche che patì fu il più famoso campione della fede cattolica contro la montante eresia ariana dal tempo di Costantino Magno al tempo di Valente. Tornato alla sua sede dopo vari esilii e combattimenti nel 362, passò al signore il 2 maggio 373. San Pio V nel 1568 lo proclamò Dottore della Chiesa Universale. Le sue spoglie riposano a Venezia presso la chiesa di san Zaccaria.


    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      









    http://www.radiospada.org
    http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/

    «2 maggio 2019: sant'Atanasio, vescovo, confessore e dottore della Chiesa.
    Memoria di sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, di insigne santità e dottrina, che ad Alessandria d’Egitto dai tempi di Costantino fino a quelli dell’imperatore Valente combattè strenuamente per la retta fede e, subite molte congiure da parte degli ariani, fu più volte mandato in esilio; tornato infine alla Chiesa a lui affidata, dopo aver lottato e sofferto molto con eroica pazienza, nel quarantaseiesimo anno del suo sacerdozio riposò nella pace di Cristo.»



    «6 maggio 1973 : Paolo VI consegna alcune reliquie di sant'Atanasio a Shenuda III di Alessandria "papa della Chiesa ortodossa copta", negatore della duplice natura di Cristo. Il Difensore della fede contro gli eretici, consegnato agli eretici. Farà seguito la donazione di alcune reliquie di san Marco. Fondato su tali esempi Giovanni Paolo II farà dono al "patriarca" di Bartolomeo delle reliquie dei santi Gregorio Nazianzeno e Giovanni Crisostomo.»


    https://www.radiospada.org/2019/05/s...rimato-romano/
    «Sant’Atanasio d’Alessandria e il Primato Romano di Redazione RS il 2 Maggio 2019
    Per degnamente celebrare la memoria di sant’Atanasio d’Alessandria, il vescovo che incarna tutta la resistenza (invero minoritaria) cattolica all’eresia Ariana, abbiamo scelto di offrire al lettore un passo tratto dal Liber Sacramentorum (vol. VII, pp. 144-145) del Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster sul legame di questo grande Campione della Fede con la Sede di Pietro e come questa già nei tempi antichi esercitasse la sua giurisdizione piena su tutta la Chiesa.


    La festa di quest’inespugnabile campione della consustanzialità del Logos, non entrò nei Breviari Romani che nel tardo medio evo, e enne arricchita di lezioni proprie e del grado di rito doppio solo al tempo di san Pio V. La cosa si spiega perfettamente; il primitivo calendario romano aveva un carattere spiccatamente locale; gli antichi Padri Orientali non ebbero mai grande popolarità in terra latina; cosi che ancor oggi di molti di quegli antichi luminari di sapienza non si celebra alcun uficio liturgico. San Gregorio di Nissa, san Dionigi d’Alessandria, sant’Epifanio, ecc., non hanno nel Breviario.Romano alcuna commemorazione. Atanasio tuttavia ha dei meriti speciali per avere, direi cosi, quasi diritto di cittadinanza nell’Eterna Città; giacché, condannato dagli Ariani, deposto dalla sua sede e profugo per l’orbe intero che s’era quasi accordato nella congiura contro di lui, egli cercò un sicuro asilo a Roma, ove in papa Giulio trovò un autorevole vindice della santità della sua causa. Fu là, sull’Aventino, nel palazzo della nobile Marcella di cui era ospite, che l’esule Vescovo descrisse per la prima volta ai Romani la vita maravigliosa d’Antonio e di Pacomio in Egitto. Alla prima semenza di virtù monastiche gittata da Atanasio sul colle Aventino, in breve tenne dietro un’estesa fioritura di monaci e di monasteri che, al dir di san Girolamo, mutò la spensierata capitale del mondo romano in una nuova Gerusalemme.
    In onore di sant’Atanasio venne eretta sotto Gregorio XIII una chiesa che è annessa al pontificio collegio Greco, e che perciò è ufficiata, secondo il rito bizantino.
    È da ricordare che fu appunto papa Giulio I, quegli che cassata l’ingiusta deposizione d’Atanasio, lo restituì al suo trono patriarcale. Tanto Socrate[1], che Sozomeno, nel narrare il fatto, l’attribuiscono espressamente all’autorità primaziale del Papa su tutta la Chiesa: “Οἶα δὲ τῆς πάντων κηδεμονίας αὐτῷ προσηκούσης διὰ τὴν ἀξίας τοῦ θρόνου, ἑκάστῳ τὴν ἰδίαν Ἐκκλησίαν ἀπέδωκε”, cioè “Poiché a lui, a cagione della dignità della sede, apparteneva la cura di tutti, restituì ad ambedue [Atanasio di Alessandria e Paolo di Costantinopoli] la propria Chiesa”[2].
    […] Non sappiamo rinunziare a riferire oggi in onore di tanto Dottore una sua forte proposizione sopra l’indipendenza della Chiesa dal potere laico: “Se è una decisione dei vescovi, che c’entra l’imperatore? … Quando mai s’è intesa siffatta cosa ? Quando mai un decreto ecclesiastico ha conseguito autorità dall’imperatore, o da lui ha ottenuto il riconoscimento? Molti concili sono stati prima d’ora celebrati: molti decreti ecclesiastici sono stati emanati; ma mai i Padri hanno sollecitato tali approvazioni dall’imperatore, mai questo s’è immischiato in ecclesiastici”[3].
    [1] Historia Ecclesiastica, lib. II, cap. 15, PG 67, col. 211-212
    [2] Historia Ecclesiastica, lib. III, cap. 8, 2-3, PG, col. 1051-1052
    [3] S. Ath., Hist. Arian. ad Monachos, n. 64. PG. XXV, col. 765-6.
    Testo raccolto da Giuliano Zoroddu.»
    [B]https://i0.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=690&ssl=1







    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 17:38 Motivo: Contenuti fuori tema, sedevacatisti rimossi preservati quelli cattolici senza dubbio

  9. #9
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: Contro la "leggenda nera" di papa liberio

    24 SETTEMBRE 2019: Anniversario della morte di Papa Liberio (24 settembre 366, A. D.) a Roma che fu sepolto nelle Catacombe di Priscilla; NOSTRA SIGNORA DELLA MERCEDE…


    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      



    “Il 24 settembre 366 muore a Roma Papa Liberio di venerata memoria, Sommo Pontefice.

    «Disgraziatamente la leggenda s’è impadronita ben presto della figura di Liberio, il quale venne trasformato in una specie di rinnegato, aderente al partito ariano ed in conseguenza un persecutore di Felice II. Ne seguì che il primitivo culto tributato dopo morte al travagliato Pontefice e che sino ad oggi è comune a tutte le Chiese orientali, in Roma a poco a poco venne meno. Anche oggi Liberio passa poco meno per un lapso, vittima della perfidia dell’imperatore Costanzo. [...] Nel medio evo pare che in qualche calendario romano se ne festeggiasse la memoria il 17 maggio e il 23 settembre. Il calendario bizantino, il 27 agosto, celebra la memoria “τοῦ ὁσίου πατρόσ ἡμῶν καί ὁμολογητοῦ Λιβερίου Πάπα Ῥωμης” – Padre nostro, confessore della Fede e Papa di Roma. I Copti lo festeggiano il 9 ottobre: “Il riposo di san Liberio, vescovo di Roma e difensore della Fede”. Di nuovo ne ricorre la memoria il quarto giorno del loro piccolo mese supplementare: “Commemorazione di Liberio vescovo di Roma”. [...] Dopo morto, Liberio venne salutato sol titolo di confessore e di martire [...]. Insomma, quando a riguardo di Papa Liberio sant’Ambrogio scriveva alla propria sorella Marcellina: “Tempus est, soror sancta, ea quae mecum conferre soles, beatae memoriae Liberii, preaecepta revolvere, ut quo vir sanctior, eo sermo accedat gratior” (De virg. , c. IV), egli rifletteva la primigenia tradizione della Chiesa Romana, tradizione che venuta più tardi meno nell’Eterna Città, ci è stata nondimeno conservata intatta dalle più antiche Chiese di Oriente».
    (Cardinale A. I. Schuster, Liber Sacramentorum, Marietti, Torino, 1930, Vol. VIII, pp. 274-278).”


    https://www.radiospada.org/2019/09/i...-liberio-papa/
    "Il culto di San Liberio Papa di Redazione RS il 24 Settembre 2019 a cura di Giuliano Zoroddu.
    da : Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster OSB, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano. Vol. VIII. I Santi nel Mistero della Redenzione (Le Feste dei Santi dall’Ottava dei Principi degli Apostoli alla Dedicazione di S. Michele), Torino-Roma, 1932, pp. 274-278.

    SAN LIBERIO PAPA

    Oggi [23 settembre, ndr] il Geronimiano recensisce il natale di papa Liberio (352-366) Romae, depositio sancii Liberi episcopi. – Veramente, il giorno emortuale sarebbe il 24 settembre 366. – Disgraziatamente però, la leggenda s’è impadronita ben presto della figura di Liberio, il quale venne perciò trasformato in una specie di rinnegato, aderente al partito ariano, ed in conseguenza persecutore di Felice II. Ne segui che, il primitivo culto tributato subito dopo morte al travagliato Pontefice, e che sino al dì d’oggi è comune a tutte le Chiese orientali, in Roma a poco a poco venne meno. Anche oggi Liberio passa poco meno che per un lapso, vittima della perfidia dell’imperatore Costanzo.
    Non è nostro compito d’entrare qui nella tanto agitata questione di papa Liberio, circa le ragioni che indussero cioè Costanzo a far grazia all’esule Pontefice. Ci basta qui di accennare ai monumenti che dimostrano il culto liturgico ed universale in tutta la Chiesa già attribuito a Liberio; siccome pure, in modo particolare, alla fama di santità che egli godé in Roma nei tempi più vicini alla sua morte. Anche nel medio evo, pare che in qualche calendario romano se ne festeggiasse la memoria il 17 maggio ed il 23 settembre.
    Il calendario bizantino, il 27 agosto celebra la memoria τοῦ ὀσίου πατρὸς ἠμῶν καὶ Λιβερίου Πάπα Ρώμης – Dunque, “Padre nostro, confessore della Fede e Papa di Roma”.
    I Copti lo festeggiano il 9 ottobre : Il riposo di san Liberio, vescovo di Roma e difensore della Fede. Di nuovo ne ricorre la memoria il quarto giorno del loro piccolo mese supplementare: Commemorazione di Liberio vescovo di Roma.
    Quando Liberio venne cacciato in esilio per la fede Nicena, ed in sua vece fu sostituito in Roma Felice II, si suscitò nella Città uno scisma tra il popolo. Vi furono dei tumulti, degli eccidi, e l’eco delle proteste d’ attaccamento al legittimo Papa da parte della maggior parte del popolo, ci è conservato ancora in alcune epigrafi, dove si nomina appositamente Liberio, quasi ad esprimere l’adesione al suo partito.



    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      



    Quanto dovettero essere devoti a Dio quei genitori
    Che diedero alla luce un sì strenuo confessore della Fede;
    Un vescovo cosi santo, vera colomba senza fiele;
    Un maestro della Divina legge, dal cuore senza doppiezza.
    Te appena nato, accolse quale Madre questa Chiesa,
    E devotamente allattò te, o beato, alle mammelle della Fede,
    Giacché in seguito tu avresti dovuto patire per la Chiesa con tanta generosità!
    Appena pargoletto cominciasti a balbettare, attesa la tua indole pia, venisti eletto a lettore,
    Perché la tua lingua proferisse le parole della Legge e non le ciance.
    Nella tua infanzia, grato al Signore, fosti semplice,
    Ed il sacro Testo giammai venne contaminato da maligne depravazioni,
    Giacché tu leggevi correttamente e con ogni fedeltà.
    Anche da giovinetto, ti distinguesti per candore, ed avanzandoti nell’adolescenza, mostrasti virilità di senno, modesto, amante della ritiratezza, prudente, mite, serio, integro, giusto.
    Questa fu l’aurea età del tuo lettorato.
    Eri ancor giovane, quando pel merito della tua Fede venisti creato diacono; allora tu esercitasti pudicamente il tuo ufficio, con sincerità, purezza, integrità e con coscienza illibata servisti al Signore.
    Trascorsi alcuni anni nell’austera dignità diaconale, attesa la tua intemerata vita, venisti reputato degno di assiderti definitivamente su questa luminosa cattedra di Cristo, divenuto Pontefice supremo della Fede, Papa immacolato, dalla coscienza monda al par della neve, onde insegnassi con santo zelo la dottrina Apostolica e fossi maestro nella divina legge al popolo santo di Dio.
    Quando tu predicavi, chi non piangeva le proprie colpe?
    Nel sinodo, riportasti vittoria sugli empi e per te trionfò la bella fede di Nicea
    Solo contro molti, ingaggiasti la lotta, e forte della tua dottrina cattolica, tutti li abbattesti. Durante il combattimento, questo fu il tuo salutare grido di battaglia: non temo le minacce, né mi arrendo alle intimidazioni.
    Questo fu costantemente il tuo sentire.
    Tu, o Pontefice, fosti allora strappato alla tua sede, trascinato via e cacciato in esilio.
    Di più, per deturpare la tua faccia con qualche neo, ti viene presentato con arte subdola un simbolo che voleva simulare quello divino, affinché il volto radiante del Salvatore ne andasse in qualche modo offuscato.
    Questo gravissimo pericolo durò oltre un anno.
    Finalmente te ne volasti al cielo ornato della palma dei Martiri a cagione del sofferto esilio ; andasti a prender posto tra i Patriarchi, i Profeti cui è svelato il futuro, gli Apostoli e la turba potente dei Martiri. Degnamente ti trovi in mezzo a questa schiera, ed adori, o Pontefice giusto, il mite volto di Dio.
    Ben a ragione dal cielo ti è stato concesso il potere d’imporre le tue mani agli infermi, di cacciare i demoni, di liberare gli ossessi e di restituire i mortali a sanità ed a valida salute. Pel nome del Padre e del Figlio nel quale tutti giuriam fede, poiché fummo testimoni di tua morte tanto gloriosa, noi tutti nutriamo altresì fiducia di giungere alla vera beatitudine, dal momento che siamo altresì solidari della fede e dei meriti tuoi.

    Anche nell’epigrafe funeraria di papa Siricio, gli si ascrive a merito che seguì nel suo esilio papa Liberio, dapprima come semplice lettore, quindi in ufficio di diacono :

    LIBERIVM . LECTOR MOX . ET . LEVITA . SECVTVS

    Insomma, nonostante che la diceria sulla momentanea debolezza dell’esule Liberio abbia ritrovato largo credito anche fra alcuni Padri:

    Insuper, ut faciem quodam nigrore foedaret,

    Roma cattolica rigettò tuttavia questa calunnia sugli stessi persecutori della fede Nicena e dell’intrepido Pontefice. Il Papa punto non si lasciò ingannare dai falsa aemula caeli, ma sostenne a lungo un discrimen vehemens, sempre costante nella professione del simbolo ortodosso, che a Milano gli era già valsa da Costanzo la sentenza dell’esilio. Dopo morto, Liberio venne salutato col titolo di confessore e di martire; la sua tomba nel cimitero di Priscilla divenne celebre per i miracoli che vi si operavano; anzi, tra le rare immagini dei Pontefici della prima età, noi troviamo in una pittura della seconda metà del IV secolo nel cimitero di Pretestato, quella precisamente di papa Liberio insieme coi due stessi Principi degli Apostoli e col celebre martire dell’Appia, Sisto II. Insomma, quando a riguardo di papa Liberio sant’Ambrogio scriveva alla propria sorella Marcellina: «Tempus est, soror santa, ea quae mecum conferre soles, beatae memoriae Lìberii praecepta revolvere, ut quo vir sanctior, eo sermo accedat gratior»*, egli rifletteva la primigenia tradizione della Chiesa Romana, tradizione che, venuta più tardi meno nell’Eterna Città, ci è stata nondimeno conservata intatta dalle più antiche Chiese di Oriente. In onore di Liberio, il cui pontificato in Roma ritrova ancor oggi il suo classico monumento onorario sull’Esquilino, nella basilica Liberiana, riferiremo il seguente verso che adorna i menei greci in
    onore del grande Difensore della fede nicena:

    Τὸν πλοῦτον ἀντελέιβ Λιβέριος νῦν ἔχει
    Ὂν ὀυρανοῖς ἣν ἐφρώνως θησαυρίσας

    Liberio (che partendo per l’esilio di Berea aveva rimandato indietro all’imperatore i cinquanta soldi che questi gli aveva offerti pel viaggio) ora può attingere largamente al tesoro che egli saggiamente ha ammassato per il cielo.

    * «È tempo, santa sorella, di riandare a quei precetti di Liberio di beata memoria. su quali di quando in quando sei solita parlare come me: più caro di riesca questo mio dire quanto è più santo l’uomo [i.e. papa Liberio] da cui esso viene» (De virgin. III, 1)"
    https://i2.wp.com/www.radiospada.org...70%2C630&ssl=1






    Contenuti fuori tema.

    La Moderazione


      
      
    Ultima modifica di emv; 31-10-22 alle 17:44 Motivo: Contenuti fuori tema, sedevacantisti rimossi, preservati quelli cattolici senza dubbio

  10. #10
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,282
     Likes dati
    3,252
     Like avuti
    2,669
    Mentioned
    568 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: LEGGENDE NERE - Contro la "leggenda nera" di Papa Liberio

    Tutte le Leggende nere sulla Chiesa:

    TUTTE LE LEGGENDE NERE SULLA CHIESA - Raccolta Completa
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
    ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!
    BASTA ECOFOLLIE GREEN!
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


 

 

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito