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  1. #51
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  2. #52
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    DI STEFANO ALI
    ilcappellopensatore.it
    Il video che mostrerebbe l’esecuzione del giornalista americano scomparso in Siria oltre un anno fa, James Foley
    Link a sito che pubblica il video integrale e quindi non adatto a minori e persone sensibili
    Ricapitolando:
    James Foley è stato rapito nel Novembre 2012 (anno nero per i giornalisti. Il 13 agosto era stato rapito Austin Tice e – nel corso dell’anno – molti altri, fra cui alcuni italiani)
    Per il silenzio stampa imposto, la notizia divenne pubblica nel gennaio 2013


    Nonostante le smentite del governo siriano, gli investigatori USA “credevano fortemente” che James Foley fosse detenuto proprio dalle forze governative (rapito da un commando filo-governativo e poi consegnato alle forze propriamente governative).
    Alle stesse forze governative viene attribuita anche la detenzione di Austin Tice e, forse, altri giornalisti
    Ancora fino a Novembre 2013 lo scriveva Huffinton
    Ma anche prima
    Maggio 2013
    Huffinton
    New York Daily News
    WCVB
    CNN
    E ancora nel giugno 2014 International Business Times
    However, several reports indicate that Foley, and possibly Tice, are being held in state prisons in Damascus.
    Tuttavia, svariati rapporti indicano che Foley, e possibilmente Tice, sono detenuti in prigioni di Stato a Damasco
    Che fosse in mano governativa poteva anche risultare logico, ma sopratutto utile alla propaganda anti Assad e alla santificazione dell’ISIS (non contesto se è vero o meno. Dico che era funzionale).
    D’altro canto, considerato che gli USA finanziavano “le forze moderate di opposizione” 1, se fosse stato in mano a queste “forze moderate” gli USA non avrebbero avuto problemi a farlo rilasciare.
    Inoltre, ribadisco, ai fini propagandistici, l’anti-democratico è il regime di Assad, non le “forze moderate” che cercano di liberare la Siria.
    Quindi, tutto logico: James Foley, Austin Tice e gli altri giornalisti sono in mano al governo Siriano
    Ora, accade che – proprio mentre il Papa lancia appelli al dialogo – quelli dell’ISIS, nel frattempo diventati “efferati terroristi”, lanciano un messaggio agli USA e, a distanza di ormai quasi due anni dal suo rapimento, decapitano James Foley e ne diffondono il video.
    Strano tempismo.
    A meno di ritenere i capi ISIS degli idioti (e fin qui hanno dimostrato di non esserlo), quale vantaggio ne trarrebbero, se non far disperdere nel vuoto le parole del Papa che aveva appena condannato l’idea di fermarli mediante bombardamenti?
    Mi permettete di non credere?
    Per il genere di giornalismo di frontiera svolto da Foley e Tice, basta dare una occhiata ai loro profili twitter
    Austin Tice: https://twitter.com/Austin_Tice
    James Foley: https://twitter.com/jfoleyjourno
    Un paio di tweet di Tice richiamano la mia attenzione:
    https://twitter.com/Austin_Tice/stat...41229315891200

    https://twitter.com/Austin_Tice/stat...95500972548096

    La prima si commenta da sola. La “paranoia” fra sunniti e alaviti è palpabile. Diffusa paura di spie. Come in nessun altro posto che ho visitato. Raccapricciante (da pelle d’oca)
    La seconda mi fa porre una domanda. Dice: “A parte Rastan, dove c’era una condizione di guerra aperta, penso che Jadaydat Artouz sia stato il posto più pericoloso dove io sia stato, qui. Sono contento di esserne fuori”.
    Era, quindi, il 10 Agosto e Tice era contento di essere fuori da un sobborgo di Damasco. Fu rapito il 13 Agosto a Darayya, un altro sobborgo di Damasco.
    Ora, non conosco la geografia di Damasco, ma che senso avrebbe avuto “festeggiare” di essere fuori da Jadaydat Artouz se tre giorni dopo era ancora a Damasco?
    Nell’ottobre 2012 viene diffuso un video con Austin Tice in mano agli insorti, ma gli esperti USA hanno il serio sospetto che sia un falso del governo siriano, per mettere in cattiva luce gli insorti (Galantuomini. In Siria sono Galantuomini e il nemico è Assad. È varcato il confine con l’Iraq che diventano efferati assassini)
    In buona sostanza, queste persone che vanno li per fare il proprio lavoro di informarci, vengono rapite da non si sa bene chi e non c’è verso di liberarle perché restano sempre in mano al nemico irraggiungibile?
    Se li passano di mano in mano ogni qual volta un ex alleato diventa nemico degli USA?
    Mi è consentito avere qualche dubbio su tutta la vicenda?
    Anche perché con sta storia della decapitazione, la CIA ci ha già provato qualche anno fa
    Ricordate Nicholas Berg? Il giorno prima si era giusto scoperto che le armi di distruzione di massa possedute da Saddam Hussein era una bufala.

    Stefano Ali
    Fonte: http://ilcappellopensatore.it
    Link: James Foley: il video dell'orrore. Commesso da chi?
    20.08.2014

    (1) si, ISIS in Siria era una "forza moderata di opposizione", al contrario della stessa identica ISIS costituita dalle stesse identiche persone in Iraq

  3. #53
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    La cosa vomitevole, un abitudine spesso occidentale imposta dei bacchettoni moralisti a gettoni, alias le puttane politiche della finanza, è la fragorosa grancassa mediatica sulla vicenda, ignobile visto che per anni hanno fatto spallucce sui crimini dei loro amici in Siria.

    Ma dei politici occidentali non ci va nessuno da Assad per rassicurarlo sulla lotta contro l'ISIS o il loro guinzaglio non ci arriva?
    Ultima modifica di Lawrence d'Arabia; 21-08-14 alle 21:02

  4. #54
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    Citazione Originariamente Scritto da Turriciano Visualizza Messaggio
    Ottima idea quella di fornire armi ai curdi, le future conseguenze le immagino, un idea così idiota non poteva che essere della patria che fa dell'idiozia la propria bandiera.
    Occorre ricordare che stiamo parlando di tonnellate di materiale bellico di produzione sovietica che PER LEGGE doveva essere smantellato.

    L'Italia ha il piu' grande arsenale militare obsoleto di tutta Europa, se qualcuno non lo sapesse, con oltre 1000 carri armati. Abbiamo mezzi obsoleti che potrebbero armare tutta la Mesoamerica.

    E l'ISIL e' la piu' bella invenzione che potessero inventare sauditi ed americani... Sembrano le fazioni cattive da videogioco tipo Call of Duty con quei nomi tutti strani di stampo catastrofico-fantascientifico... Sono tipo Mordor nel Signore degli Anelli, la gente ci crede e pagine e pagine di giornali, e' qualcosa di straordinario!

    E poi ci lamentiamo che il cinema internazionale ultimamente e' in crisi: per forza, accendete Rai News 24 e guardate che concorrenza!
    TIOCFAIDH ÁR LÁ
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  5. #55
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    Obiettivo raggiunto

    Iraq,Hagelresenza Usa a lungo termine - Rai News

    21 agosto 201423.04 Quella in Iraq è una strategia a lungo termine e il coinvolgimento degli Usa non è finito. Così il ministro della Difesa americano, Hagel,alla stampa assieme al capo di Stato maggiore,Dempsey Dopo i raid Usa che "hanno aiutato le forze irachene a fermare l'avanzata dell'Isis verso Erbil e riconquistare la diga di Mosul", gli Usa si aspettano che gli jihadisti "tentino nuovi attacchi",dice Hagel. Come l'11/9? "Dobbiamo essere preparati a tutto.Lo Stato islamico è al di là di quel che vediamo. E' ben organizzato e finanziato".

  6. #56
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    Citazione Originariamente Scritto da Turriciano Visualizza Messaggio
    Lo Stato islamico è al di là di quel che vediamo. E' ben organizzato e finanziato".
    TIOCFAIDH ÁR LÁ
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  7. #57
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  8. #58
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    In tutta questa storia dell' ISIS c'è una cosa davvero interessante: i tanti ragazzi nei paesi occidentali come Francia, Belgio, Gran Bretagna, Australia, Germania, Canada, USA etc. che si stanno convertendo giusto per andare a fare la guerra, per combattere, per cercare maschie esperienze, perché sperano di fottere un domani la loro società.
    E' forse il fallito il sogno della società tecno-borghese di addomesticare l' uomo, compreso l' uomo indo-europeo, al fine di farne un "cazzone" laborioso, pacifico, paziente, effeminato, democratico, che cerca la realizzazione solo nelle compere o negli obiettivi professionali? Davvero si creano sacche di insoddisfatti e emarginati pure nei vantati paradisi? Ciò che si è si ritorna nonostante i tentativi di cambiarci?
    Inoltre abbiamo la conferma che il mondo indoeuropeo non poteva più creare modelli mobilitanti in direzione nichilista e combattentistica come il nazionalsocialismo dei tempi che furono. Tali modelli non c'è nessuno fuori eccetto uno appunto, questo Islam combattentistico e totalitario tenuto a galla da chi sappiamo giusto per danneggiare le potenze emergenti e forse implementare l' Agenda 21 del depopolamento. Un fenomeno però che tende talvolta a fare il mostro impazzito.
    Ultima modifica di Avanguardia; 23-08-14 alle 00:25
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  9. #59
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    E come per magia....(che lavoro di merda il propagandista filo Usa)

    «Il territorio di Kobane – ha detto l’altro ieri il portavoce dei guerriglieri curdi – è da alcuni giorni sottoposto ad attacchi cruenti dei terroristi dell’Isis. In questi attacchi, le bande dell’Isis stanno usando tutti i tipi di armi, tra cui i missili termici degli Stati Uniti». Inoltre, ha proseguito il portavoce curdo, «dopo le prime ricerche e i primi controlli effettuati su combattenti feriti e uccisi nel territorio di Kobane, un team di medici esperti ha dimostrato che le bande dell’Isis hanno usato armi chimiche».

    http://www.tempi.it/siria-guerriglieri-curdi-isis-ha-usato-armi-chimiche-in-iraq-il-califfato-avrebbe-fatto-arrestare-i-nostalgici-di-saddam

  10. #60
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    Predefinito Re: Se Baghdad ritorna in gioco.

    Indovina chi ti taglia la gola oggi


    di Gabriele Adinolfi
    Cosa sta accadendo con tanta precipitazione spaventando e sconvolgendo molti? Costringendo altri ad arroccarsi su schemi di politica internazionale ormai spazzati via dal vento e costringendoli a mistificare il reale pur di conservare una bussola smagnetizzata?
    A UN PRIMO LIVELLO: La strategia americana per il dominio globale detenuto con scarso impegno di uomini che si basa sul potere satellitare, militare e finanziario superiore agli altri players, si è dotata del controllo energetico, facendo addirittura passare gli States da dipendenti a esportatori e li ha spinti a progredire anche sulla rotta del narcotraffico (forse la seconda voce di ricchezza al mondo) dove avanzano inesorabilmente tanto in Kurdistan quanto in Myanmar.
    L'impressione del fallimento americano dipende solo da una lettura indotta, proprio da Washington, su logiche arcaiche di dominio. Questo di oggi è inteso sulla destabilizzazione cronica delle aree da dominare e sulla permanenza di guerre religiose e civili provocate, in cui è consentito alla Casa Bianca di cambiare cavallo ogni qual volta lo desideri, come ha dimostrato a più riprese in Iraq e in Iran.
    Di fatto agli americani sta bene qualsiasi cosa molto tesa accada ovunque, a patto di contenere la crescita cinese, di non perdere il controllo sui paesi detti eurasiatici (in particolare puntano sull'Azerbaijan) e di non avere a che fare con partners che si potenzino, ragion per cui sono sostanzialmente impegnati, sul fronte politico, a contenere Pechino, a frenare le ambizioni di Berlino e a colpire sui fianchi Ankara che si è rivelata restia a giocare le parti che le si volevano assegnare, sia con la Ue che con il Vicino Oriente.
    Poi c'è la rivalità con Mosca, erede di una vecchia abitudine a rivaleggiare sostenendosi e viceversa.
    In tutti i casi si tratta di players con cui confrontarsi, di players che non vogliono scontrarsi con Washington e semmai si scontreranno tra loro.
    Tutti i costi dell'Ucraìna e delle sanzioni, ad esempio, li paghiamo noi, non altri.
    E sì che, con la costituzione della Comunità Economica Eurasiatica si possono aggirare; i tedeschi hanno iniziato triangolando con il Kazakhstan, noi che eravamo in posizione privilegiata abbiamo fatto la figura che abbiam fatto con Alfano e con le scelte pilotate della Bonino.
    A UN SECONDO LIVELLO: L'avanzata americana ha ridistribuito le carte e il suo collaterale "disimpegno" ha rovesciato ogni alleanza, formando coalizioni impensabili fino alla vigilia.
    Paradigmatico è quanto avviene in Iraq e Siria dove quelli mandati avanti dagli americani per destabilizzare sono combattuti adesso dagli americani, sostenuti sotto banco da chi li combatteva prima. E' un tutto contro tutti, con telegiornali dalla memoria cortissima che neanche il peggior scenografo di 1984...
    Quindi le guerre intrecciate che diventano a loro volta guerre nelle guerre (Siria, Iraq, Palestina, Ucraìna) perdono il loro valore strategico universale – a meno di determinare che si tratti del Caos – per assumere una serie di valenze particolari, tutte a loro volta matrioske di ulteriori conflitti intestini.
    A UN TERZO LIVELLO: La crescita demografica incontenibile rende esplosivo il pianeta. Lo "scontro di civiltà" previsto, teorizzato ma soprattutto promosso dagli americani sta rivelandosi portatore di stragi infinite di cui sono colpevoli tanto gli induttori di primo e secondo livello (gli ideatori mondialisti e gli organizzatori fondamentalisti) e che servono comunque a sfogare la pressione e la follia sulle sponde del Mediterraneo.
    E Mare Nostrum rischia di essere il traghetto per la djihad salafita da noi e anche altrove. Di qui la denuncia del ministro bavarese.
    Resta poi una QUARTA DIMENSIONE metafisica,
    Siamo quindi senza punti di riferimento se non vaghi e luccicanti a intermittenza come lucciole.
    La prima cosa è fare perno su se stessi e organizzare gli spazi circostanti nella logica dell'autonomia ma con un'idea forza e una volontà di potenza e di destino autocentrata indissolubilmente legata ad una rivoluzione interiore. Poi si pensi al resto; altrimenti non avremo più da pensare a nulla.

 

 
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