(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
E' chiaro che a quel punto l'unità d'Italia (qualsiasi forma avesse preso) si poteva fare solo contro l'Austria.
Per ipotizzare una via diversa, bisogna immaginare un diverso atteggiamento austriaco dopo il 1848. La butto lì, immaginiamo che dopo la vittoria contro i Piemontesi (e quindi da una posizione di forza) l'Austria avesse concesso l'indipendenza al lombardo-veneto sotto un principe cadetto, tipo la toscana o modena... (ovviamente cosa che si può immaginare solo presupponendo un riassetto di tipo federalistico di tutto l'impero) In tal modo avrebbe potuto togliere la terra sotto i piedi agli indipendentisti di matrice giacobina o liberale e guidarla in una prospettiva conservatrice... appunto come la Prussia fece in Germania nel post-48. In questo quadro, i Savoia non avrebbero avuto alcun tipo di priorità...
Certo, ammetto che come ucronia è alquanto ardita!
temo che non ci sarebbe stata alcuna alternativa alla piemontesizzazione, anche perchè le alternative o non erano pensate o comunque non erano avvalorate( come il federalismo) e quindi i principi italiani sarebbero stati prima o poi cacciati dai loro ruoli
gli unici che tecnicamente potevano fare qualcosa erano di Borboni di Napoli, ma non avevano la capacità politica e militare per farlo
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
bè considerato che la culla della lingua italiana era Firenze, anche il granduca Leopoldo II aveva qualche velleità ma i suoi grandi limiti erano due:
1) la mancanza quasi totale di un esercito (era totalmente dipendente dall'Austria)
2) il suo sangue: a un certo punto l'imperatore Francesco Giuseppe gli scrisse "ricordati che hai sangue Asburgo nelle vene e che sei un arciduca austriaco" e lui si rimise in carreggiata abolendo la costituzione che aveva concesso per primo nel 1848
credo che un'Italia nata da un impulso dei Lorena sarebbe stata piu' equilibrata, i Savoia e la burocrazia piemontesi erano piu' rozzi e molto francesizzati, molto lontani dal resto d'Italia, Firenze nel XVIII secolo era un punto di riferimento culturale e letterario
Leopoldo II è una figura pochissimo conosciuta, come sempre i perdenti non fanno la storia
Ultima modifica di FrancoAntonio; 30-07-14 alle 11:08
Con un'Austria intransigente guardiana dell'assetto del 1815, ferma nella posizione: "Italia è un'espressione geografica" è chiaro che Leopoldo II non poteva avere chanches, così come non ne potevano avere i Borboni di Napoli. Non c'era alternativa ai Savoia. Poteva esserci se l'Austria avesse cambiato politica, ma non lo fece.
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
Si, ricordo la tua posizione in merito.
Si aprirebbe un'altra questione che, sinceramente, non produrrebbe alcuna risposta concreta - ove mai la si cercasse - relativamente alla discussione.
Dico solo che la maggioranza della famiglia Borbone-Due Sicilie si è schierata con Carlo, oltre alla stragrande maggioranza delle famiglie reali europee.
Inoltre Carlo ha l'approvazione e il sostegno delle diverse compagini meridionaliste, in primis del Movimento Neoborbonico.
Frequenta assiduamente le "sue" terre ed "universalmente" è considerato lui l'erede.
Questo, naturalmente, non lo dico io: basta che scrivi su qualsiasi motore di ricerca "Carlo di Borbone" o su youtube, vedrai che è l'unico citato, pubblicizzato e quant'altro.
che il Carlo italiano (o italo francese) sia piu' popolare rispetto agli spagnoli non lo metto in dubbio e comunque la situazione è risolta se si considerano questo Carlos e Pedro capi della casa e si accetta alla prossima generazione la successione del figlio di Pedro, stante il fatto che Carlos non ha figli maschi ma due femmine: visto che non ci sono troni in attesa io auguro lunga e felice vita ai due pretendenti pari grado e alla loro morte non ci saranno piu' vecchi e polverosi accordi di Cannes firmati oltre 100 anni fa che tengono
Un'altra cosa: tu hai citato un principe Antonio come eventuale successore a Carlo a esclusione di Pedro in virtu' del patto di Cannes.
Non so se hai notato nelle foto della riconciliazione dei due rami Due Sicilie, ma in quelle cerimonie è presente Casimiro di Borbone due Sicilie e la moglie principessa Maria Cristina di Savoia Aosta.
Casimiro è il fratello di questo Antonio, credo che anche lui abbia firmato il documento in questione, quindi di eventuali successioni di suo fratello Antonio nessuno parla
C'è di piu': tra Carlo (quello italiano), Pedro e Antonio e famiglia non ci sono buoni rapporti: nessun principe degli altri due rami delle due Sicilie ha presenziato al matrimonio del figlio di Antonio, Francesco, che ha sposato una nobile divorziata ma perfettamente accettabile dal punto di vista dinastico: Alexandra di Schönborn-Wiesentheid che appartiene a un'antica casata nobilare mediatizzata e quindi pari a una famiglia sovrana
Non so se non sono andati al matrimonio per via del fatto che la sposa era divorziata o per altri motivi
Ultima modifica di FrancoAntonio; 31-07-14 alle 18:53
Non conosco, a dir la verità, queste faccende interne.
So solo che dei dissapori vi sono principalmente e inevitabilmente tra i due rami originatesi dall'Atto di Cannes, poi più o meno tutto il resto della famiglia è stretta attorno a Carlo, come dimostrato anche dal fatto che sul sito della Real Casa è presente, in ordine di successione - dopo S.A.R. Camilla e figlie - gli eredi alla successione.
Naturalmente non compare il ramo spagnolo.
Ultima modifica di GLADIUS; 31-07-14 alle 19:11