Originariamente Scritto da
Ringhio
Buenos Aires condannata dalla Suprema Corte Usa a pagare il 1600% (1,5 miliardi di dollari) all`”Avvoltoio” Singer.
Un solo individuo – lo definiscono un “filantropo”, toh: proprio come il suo collega di “affari” George Soros (tra l’altro anche lui dedito a finanziare battaglie “civili” tipo quelle dei gay, transessuali e lesbiche – Paul Elliott Singer, può condurre al fallimento, alla miseria uno Stato come la Repubblica Argentina, ricco di materie prime, con un popolo di oltre 41 milioni fiero della sua civiltà?
No, direte Voi. E’ impossibile. Quell’uomo, dalla dubbia nazionalità: si dice sia statunitense, ma non è detto, è in realtà un pescecane della finanza e dei tribunali. Anzi: a New York, dove dirige i suoi fondi di (cosiddetto) investimento, per esempio la sua Nml Capital, viene chiamato l’Avvoltoio, per antonomasia. Con dubbie vittorie giudiziarie, già nel passato aveva messo in ginocchio nazioni, come il Congo o il Perù, compagnie (Chrysler, Delphi) e persino altri speculatori del suo calibro, come Seth Klarman e John Paulson.
E fra non molto, quando i governanti-sudditi dell'Unione europea, Renzi in primis, firmeranno il Trattato commerciale transatlantico, ogni legge nazionale europea a tutela della sovranità finanziaria di uno Stato nazionale, diventerà anche nel nostro continente carta straccia. Un individuo come Soros o come Singer potrà "fare profitto" e far fallire un popolo.
Ebbene, questo caritatevole filantropo ha ottenuto dalla Suprema Corte Usa non soltanto il riconoscimento di un suo “credito” dall’Argentina dei bond al valore nominale, interessi inclusi, per 182 milioni di dollari, ma un risarcimento da parte di Buenos Aires per complessivi 1 miliardo e mezzo di dollari: un profitto che il governo argentino ha valutato in più del 1600 per cento.
Con lo stesso metodo creativo di “alta finanza” utilizzato con il Congo che, per archiviare un investimento di 10 milioni di dollari, lievitati con gli interessi a 400, aveva ottenuto una “condanna con risarcimento a stralcio” per 127 milioni di dollari.
Naturalmente la stessa “presidenta” argentina, Cristina Kirchner ha escluso che ottempererà alla sentenza della Suprema Corte Usa. La presidente argentina, rassicurando i creditori che nel 2005 e 2010 avevano aderito al concambio delle obbligazioni allora insolute con altre di basso impatto (concambio accettato dal 93% dei creditori e non accettato, per il 7% soltanto dai fondi speculativi tra cui quello di Mr. Singer) e regolarmente pagate alle scadenze (la prossima sarà, per 900 milioni di dollari, il prossimo 30 giugno), ha dichiarato che Buenos Aires non cederà a “tale ignobile ricatto”.
Un ricatto che, aggiungiamo noi, non solo viene tentato ovunque, anche in Europa, con le scandalose speculazioni sui debiti sovrani (e non solo in Grecia, ma ovunque, Italia compresa) opprimendo l’economia produttiva reale e i redditi dei cittadini, ma che potrebbe portare a tragedie su scala globale, complici le tristi “pagelle” che le cosiddette “agenzie di rating” stilano su nazioni intere (dopo la sentenza Usa la Standard & Poor’s ha classificato l’Argentina CCC+: praticamente un’economia spazzatura prefallimentare).
C’è inoltre da considerare che tale sentenza crea un ulteriore rischio: l’innesto di una possibile reazione a catena con rivalse similari da parte – anche – delle banche e degli investitori che avevano accettato il concambio mediato già dall’Argentina. Non si dimentichi che a detenere con contratti speculativi offerti da banche e finanziarie, i famosi “tango bond” argentini, figurano circa 450 mila “clienti” italiani che, ricordiamo, in maggioranza, avevano accettato appunto nel 2005 e nel 2010 la restituzione della semplice quota capitale in versamenti contingentati e a nuovo (ripartito da zero) tasso di interesse.
E c’è infine da sottolineare che questa sentenza “amerikana” è un tragica apripista per rivalse fuori controllo ed esorbitanti contro tutti gli Stati nazionali del mondo. Con conseguenze devastanti per il debito pubblico di Paesi come l’Italia già oltre i massimi consentiti dai “parametri” (assurdi) pil-indebitamento firmati dagli artefici dei trattati di Maastricht.
Lo speculatore filantropo che vorrebbe affossare l`Argentina | Economia | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale