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  1. #271
    Ragionatore Dubitante
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    Predefinito Re: Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio
    Caro amico, è evidente che tu hai deciso di barricarti dietro la forma, a scapito della sostanza!!!
    Ho capito cosa intendi dire, ho capito benissimo.Lo stato con le sue leggi e la sua Costituzione in apparenza garantisce tutti allo stesso modo, purtroppo la realtà, appunto la sostanza è cosa ben diversa.
    L'informazione pubblica e anche privata sono tarate su un antifascismo viscerale, dogmatico e precostituito.
    L'Istruzione pubblica soffre della stessa identica patologia cronica!
    In tutti i suoi gradi, in tutte le sue manifestazioni.
    Per carità, la forma è salva, ma la sostanza??????
    Tu individui la causa nei singoli, nei gruppi, io individuo la causa chiaramente all'interno delle strutture dello Stato, se non altro mi assolve la sicurezza che lo Stato è la somma dei suoi cittadini, lo so banale ma sinceramente non so in che altro modo potrei farti vedere ciò che hai deciso di non vedere!!!!!!
    L'equanimità storiografica dovrebbe essere un dato di garanzia, di partenza, non dovrebbe essere conquistata all'interno di un regime che si dice democratico e liberale!!!!!
    Lo Stato liberale non impone a chiacchiere, ma in realtà impone e come, solo che lo fa in modo subdolo.
    Non forma contro sostanza, ma causa contro effetto. Tu continui ostinatamente a mostrarmi l'effetto e ritieni che di per se ciò basti ad inquadrare perfettamente la causa che fai risiedere nelle istituzioni liberali. Quando ti chiedo in quali termini istituzionali si esprime questa casa mi rispondi che non è importante perchè la "sostanza" è quella che affermi tu. Quindi ricominciamo:
    1) "Lo stato con le sue leggi e la sua Costituzione in apparenza garantisce tutti allo stesso modo, purtroppo la realtà, appunto la sostanza è cosa ben diversa."
    La sostanza è ben diversa perchè nella tua concezione fascista dello stato pretenderesti che lo stato imponesse agli insegnanti cosa insegnare e cosa non insegnare tarando perfettamente col bilancino i diversi aspetti della realtà storica da rappresentare. Impossibile per uno stato liberale. Contraddice il principio di libertà di ricerca e di determinazione dell'offerta pedagogica. Se si impone per legge che cosa insegnare e cosa non insegnare si viola la libertà del cittadino di apprendere nei termini e secondo i percorsi a lui più congeniali.
    2) "L'informazione pubblica e anche privata sono tarate su un antifascismo viscerale, dogmatico e precostituito."
    Sarebbe del tutto inutile per una stato tentare di controllare e influenzare l'informazione pubblica in una società dove le informazioni sono liberamente reperibili da qualsiasi altra fonte. Quindi anche l'informazioni pubblica si muove lungo le diverse correnti delle opinione che agitano il mare magno della dialettica liberale. Le idee fasciste percorrono le stesse correnti di tutte quante le altre opinioni. Se non si affermano come vorresti è perchè non sono sufficientemente forti.
    Tantomeno sarebbe possibile controllare l'informazione privata perche si limitarebbe la libertà dei cittadini alla divulgazione delle informazioni nei termini e secondo gli orientamenti a loro più congeniali. Anche qui se l'informazione privata è antifascista significa che le idee fasciste non sono sufficientemente forti da conquistare un pubblico abbastanza vasto.
    3) "Tu individui la causa nei singoli, nei gruppi, io individuo la causa chiaramente all'interno delle strutture dello Stato, se non altro mi assolve la sicurezza che lo Stato è la somma dei suoi cittadini, lo so banale ma sinceramente non so in che altro modo potrei farti vedere ciò che hai deciso di non vedere!!!!!!"
    Attento alle certezze assolutrici. Non si sa mai chi si cela al di la della grata del confessore. Infatti asserire che lo Stato, in un regime liberale, costituisca la somma dei cittadini significa confonderlo con lo Stato fascista omni comprensivo, organico e totalitario. In un regime liberalo lo Stato non è un moloch invincibile ed esorbitante di fronte al quale i cittadini debbono obbedienza. Lo stato liberale è un mezzo al servizio dei cittadini. Quindi insegnanti e ricercatori non sono lo Stato. Sono rappresentanti dello stato al quale per legge è concessa una discreta libertà di impostazione delle scelte pedagogiche. Quindi se la maestra ti fa cantare "Oh Bella Ciao" al posto di "Faccetta nera" la responsabilità ricade esclusivamente su di lei. E la scelta di cambiare scuola o di elevare protesta ai genitori. Se poi mi parli di cultura antifascista dominante e di società fortemente ideologizzata in senso antifascista, come poteva esserlo negli anni 50 ma non oggi , allora il discorso cambia. Però per favore lasciamo perdere le istituzioni liberali che non c'entrano niente con la questione.
    4) "L'Istruzione pubblica soffre della stessa identica patologia cronica! In tutti i suoi gradi, in tutte le sue manifestazioni."
    Idem come sopra
    5) Per carità, la forma è salva, ma la sostanza??????
    L' effetto è quello che hai indicato, ma la causa ????? E' come se tu mi spiegassi che ti sei dato una martellata su un piede e dai la colpa al martello. Quando ti faccio notare che la mano che ha mosso il martello è la tua tu mi rispondi. "Si! Tu badi alla "forma". Ma la sostanza ???? La sostanza è che io ho il piede rotto!!"



    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio
    Il punto 3 me lo devi spiegare, altrimenti si tratta di propaganda e mentre lo spieghi, vedi anche di circostanziare e contestualizzare, sai le cose erano un tantinello diverse 80 anni fa!
    Sul resto, io non fuggo, anzi, sono oggi il Presidente del Consiglio d'Istituto dell'Istituto Comprensivo frequentato dai miei figli, come vedi cerco di conquistarmi onestamente il rispetto e la possibilità di interagire con le istituzioni, fermo restando le mie origini e le mie idee.
    Un giorno magari aprirò un thread sulle condizioni di vita durante le "villeggiature" fasciste nelle isole del sud. Ma non oggi. Sul resto che ti posso dire. Il tuo è un atteggiamento encomiabile. Sicuramente più encomiabile di quando reclami un intervento dello stato su di una questione verso la quale lo stato non deve avere alcuna influenza ovvero l'informazione.


    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio
    Tu brami di vedere e preghi di non farlo, non esistono articoli di legge, ma il modus operandi fa si che si ottenga lo stesso identico risultato, tre su tre, non sono un dato scientifico, ma per quello che pè la mia esperienza in merito siamo al 100%.
    Tre su Tre "effetti" di cui ancora non hai saputo precisare la causa se non balbettando qualche fantomatico subdolo intervento dello stato del quale però non sai indicare ne i termini, ne precisamente gli agenti coinvolti, ne gli strumenti. Parli di "modus operandi". Come si esplica ? Con quali azioni precise ? Con quali interventi? Chi li compie ? La Presidenza Del Consiglio, il Parlamento, la Magistratura ? Quale organo dello stato e COME.


    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio
    Nessuna legge, ma la stragrande maggioranza di loro è stata plagiata o invoiata a adeguarsi all'andazzo, senza calcolare quella parte che è intimamente convinta e militante
    Plagiati! Ecco l'antico vecchi letit-motive del lavaggio del cervello nei confronti del povero cittadino-automa che ubbidisce ai comandi tramite stimoli subliminali. Mi viene in mente quel vecchio film di Woody Allen "La maledizione dello scorpione di Jada".
    Plagiata come ? Da chi ? Dallo stato ? Come ? Ipnosi? Riprogrammazione neuronale? Stai forse affermando che siccome l'offerta pubblica e privata è antifascista allora il pubblico ne è plagiato. C'è una soluzione molto semplice. Smettere di guardare la televisione e comprarsi un buon libro o leggersi un articolo su internte. Di www.il duce.it ce ne sono a bizzeffe e sono del tutto liberi di riproporre un punto di vista alternativo a quello antifascista. Se poi pretendi che i discorsi di fine anno del Presidente Della Repubblica siano infarciti di "eia eia alalà" allora le tue pretese sono del tutto assurde.
    - Solo gli imbecilli non hanno dubbi!
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  2. #272
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    Predefinito Re: Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    1) Sbagli di accusarmi di mistificazione. Potrei essere accusato di essere un mistificatore se avessi artatamente occultato dei fatti. Il porre più o meno l'accento su alcuni aspetti della vicenda piuttosto che su altri fa invece parte delle normali dinamiche della dialettica. Dinamiche alle quali non vorrai negare che tu sia sottoposto anche tu
    2) Non credo che tu abbia ragione. Perchè la differenza fra i diversi tipi di regimi e data dagli strumenti che le masse posseggono per reagire alle strumentalizzazioni. Ricordi l'assunto del liberalismo ? Ogni Principe tenderà sempre ad esondare dalle proprie prerogative. Quindi la sfida per il Sovrano è tarare correttamente la lunghezza del guinzaglio
    Nel caso Zambroni si potrebbe concludere, perfezionando il focus argomentativo, che abbiamo assistito ad un perfetto connubio fra volontà delle masse e volontà dell'elite. Insomma. Quel governo ad un certo punto non lo voleva proprio più nessuno.
    1) Ma tu neghi i fatti, ossia che un governo espressione di una maggioranza parlamentare è stato costretto a dimettersi sotto la pressione della violenza di piazza.

    2) Scusa ma dov'era la volontà delle masse? Se mai c'erano dei facinorosi comunisti che si sono messi a mettere a ferro e fuoco una città per impedire ai missini il loro congresso e per fare pressioni sul governo affinché si dimettesse.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  3. #273
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    Predefinito Re: Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    Non ho la risposta. Tu ce l'hai ?
    Certo.

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    Se la verità esiste ed è oggettiva come fai ad asserire che essa sia per forza conoscibile ?
    Perché se no non sarebbe oggettiva.

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    Si, ma chi prescrive che "l'amore per la stirpe", principio etico ontologicamente fondato, debba necessariamente esprimersi soltanto tramite pratiche di discriminazione razziale ? Potrei semplicemente ad esempio onorare i miei antenati e prodigarmi nel tramandare le loro gesta".
    Infatti non lo prescrive nessuno e nessuno ha mai detto che si limiti ad esso, fermo restando che, sulla base della legge naturale, si possono vedere come ci siano pratiche discriminatorie ingiuste ed altre che non lo sono.
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  4. #274
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    Predefinito Re: Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Certo.



    Perché se no non sarebbe oggettiva.



    Infatti non lo prescrive nessuno e nessuno ha mai detto che si limiti ad esso, fermo restando che, sulla base della legge naturale, si possono vedere come ci siano pratiche discriminatorie ingiuste ed altre che non lo sono.
    1) Mi stai dicendo che conosci la verità oggettiva e valevole per tutti gli uomini?
    2) ciò che è oggettivamente vero può essere impossibile da percepire soggettivamente
    3) Quindi se "nessuno lo prescrive" con quali criteri scegliamo le pratiche da rendere eventualmente vincolanti per legge?

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  5. #275
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    Predefinito Re: Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    Come li utilizza? Con che mezzi? Con quali messaggi subliminali? Chi sono gli autori dei messaggi? Sono privati cittadini? Sono le istituzioni? Se sono le istituzioni come si muovono le istituzioni? Con quali meccanismi istituzionali? Continui ad essere estremamente vago.
    Quali sarebbero questi modelli comportamentali ? Con quali strumenti si realizza l'imprinting? Chi ne sono gli agenti ? A chi rispondono? A quali ordini obbediscono? Insomma attraverso quali strumenti agisce lo stato liberale per condizionare le menti dei cittadini? Anche qui sei molto vago

    In genere basta un minimo di sensibilità o una qualche piccola esperienza personale per entrare in contatto con queste realtà, evidentemente il tuo percorso individuale non si è mai discostato da quanto richiesto.
    Cio' non significa che non si possa tentare di affrontare la cosa con un approccio teoretico, tuttavia agli occhi di chi non esperisce direttamente determinate dinamiche la questione sembrerà sempre fumosa o di sapore debordiano (quando invece è decisamente concreta).

    Inoltre riproponi il vecchio schema concettuale della deresponsabilizzazione personale tramite l'alibi del fantomatico lavaggio del cervello che tuttavia cerchi di nobilitare riproponendolo sotto la veste di "modello comportamentale proposto cogentemente".
    Affermi che la democrazia "finge" di donare gli strumenti per essere ciò che si vuole, ma questa donazione è a tuo dire neutralizzata dall'imprinting comportamentale. Insomma. Per quanto tenti di elevare il discorso stai riproponendo il vecchio cliché del cittadino-automa che per quanto dotato di strumenti è incapace di difendersi.
    Assolutamente no, ho già detto che il soggetto puo' non essere sprovvisto di armi, infatti il mio dubbio non era tanto in merito alla forma del conflitto quanto al suo esito.
    Insomma: mero rapporto di forze.

    Può anche darsi che tu abbia ragione però devi essere un po' più preciso entrando nel merito dei meccanismi di causa-effetto come ti ho chiesto sopra.



    In che modo una parte dei cittadini neutralizza ed isola in maniera addirittura coattiva l'altra parte? Mi stai dicendo che se da domattina decido di vivere al di fuori dei criteri di produttività il mio vicino di casa "coattivamente" mi "neutralizza ed isola" ?

    Nel giudizio si trova la scaturigine di altre forme coercitive piu' complesse.
    Credi forse che tra le repressioni poliziesche e il conformismo ci sia uno iato profondo?


    C'è comunque una considerazione di ordine sociale da fare. In qualsiasi società sia che sia fascista sia che sia comunista o liberale le scelte controverse che esondano dagli schemi precostituiti e spesso sclerotizzati nel corso di anni suscitano sempre disapprovazione e l'hanno sempre suscitata. Proprio perché la "società della vergogna" non è una invenzione dei subdoli liberali, ma un portato antropologico che ci trasciniamo dietro da diversi millenni.
    Nessuno nega una natura comune a tutte le forme di ordinamento sociale, mi sembrava, pero', che il punto nodale fosse l'assenza o meno di sincerità, piu' o meno brutale, nell'applicazione delle formule.
    Quindi che ognuno di noi possa essere vittima di senso di colpa di fronte ad una scelta di vita radicale che genera disapprovazione francamente non riesco a metterlo in relazione con chissà quale operazione di condizionamento messa in atto dai regimi democratici

    Gli altri regimi non sprecano profluvi di inchiostro per raccontarti quanto tu possa essere "te stesso".

    Se si considera la società italiana del 1930 scopriamo che i condizionamenti del genere di cui parli, all'interno di un substrato sociale imbevuto di perbenismo cagionato da una diffusa ignoranza è costretto all'interno di schemi rigidi e vincolanti, erano certamente ancora più cogenti di oggi. E questo non perché stiamo parlando del periodo fascista, ma perché stiamo parlando di un contesto sociale estremamente involuto rispetto al nostro. La differenza con il fascismo sta tuttavia nel fatto che la società fascista cercava di condizionarti tanto quanto la società liberale, ma mentre il fascismo negava i mezzi per difendersi dalla società, il liberalismo quei mezzi te li garantisce. Credo in conclusione che il tuo equivoco nasca proprio in questo mio ultimo ragionamento. Tu confondi la società italiana con il sistema istituzionale italiano. Sono due aspetti di un paese del tutto diversi.


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    La società retriva e involuta continua a sembrarmi piu' sincera.
    Ultima modifica di Egomet; 14-07-14 alle 01:51
    "Una salus victis, nullam sperare salutem"

  6. #276
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    Predefinito Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    1) Ma tu neghi i fatti, ossia che un governo espressione di una maggioranza parlamentare è stato costretto a dimettersi sotto la pressione della violenza di piazza.

    2) Scusa ma dov'era la volontà delle masse? Se mai c'erano dei facinorosi comunisti che si sono messi a mettere a ferro e fuoco una città per impedire ai missini il loro congresso e per fare pressioni sul governo affinché si dimettesse.
    1) No. Quello che esponi non è un fatto. E' una teoria. Infatti la relazione causa effetto fra tumulti di piazza e dimissioni non è così "oggettiva" (per usare una categoria concettuale a te così tanto cara). Che i governi possano cadere per via dei disordini è un ingenuità e tradisce la tua attitudine a non vedere oltre il dito che indica la luna. I tumulti di piazza hanno influenza sulla vita di un esecutivo soltanto se sottendono ad un dissenso più generalizzato che sospinge una classe dirigente politica ad una correzione di rotta improvvisa. A meno che la folla non minacci il parlamento con i carri armati stranieri a supporto. Ma abbiamo detto che non è questo il caso. Tambroni cadde perché ordino di sparare sulla folla causando la morte di tre presone. L'evento convinse la dirigenza democristiana a cessare l'appoggio al governo costringendolo alle dimissioni. Questi sono gli effetti del dissenso .

    2) già risposto al punto 1

    Inoltre va chiarito che chi ha taciuto la circostanza delle prime dimissioni del governo tambroni sei proprio tu. Quindi rimando al mittente l'accusa di mistificazione


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    Ultima modifica di TheMeroving; 14-07-14 alle 21:32
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  7. #277
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    Predefinito Re: Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da egomet
    In genere basta un minimo di sensibilità o una qualche piccola esperienza personale per entrare in contatto con queste realtà, evidentemente il tuo percorso individuale non si è mai discostato da quanto richiesto.

    Cio' non significa che non si possa tentare di affrontare la cosa con un approccio teoretico, tuttavia agli occhi di chi non esperisce direttamente determinate dinamiche la questione sembrerà sempre fumosa o di sapore debordiano (quando invece è decisamente concreta).
    Nella mia esperienza sociale sono certamente venuto in contatto con tentativi di condizionamento da parte della società, come ogni suo componente del resto.
    Non ho mai avuto esperienza di forme di condizionamento derivanti dalle istituzioni democratiche. Ti pregherei quindi di raccontarci la tua esperienza o di qualcuno che conosci che ha esperito un simile processo.

    Citazione Originariamente Scritto da egomet
    Assolutamente no, ho già detto che il soggetto puo' non essere sprovvisto di armi, infatti il mio dubbio non era tanto in merito alla forma del conflitto quanto al suo esito.

    Insomma: mero rapporto di forze.
    Il mio dubbio invece a questo punto è invece relativo agli attori del conflitto. Cittadino-società o cittadino-istituzioni.

    Citazione Originariamente Scritto da egomet
    Nel giudizio si trova la scaturigine di altre forme coercitive piu' complesse.

    Credi forse che tra le repressioni poliziesche e il conformismo ci sia uno iato profondo?
    Il giudizio che fa leva sul meccanismo della "civiltà della vergogna" scaturisce dalla società, dal suo cuore più antico. Invece le istituzioni si limitano a far rispettare le leggi. Da esse trova in realtà scaturigine il manganello per difendere il diritto alla libertà dei cittadini che non le violano di vivere serenamente, perché lo desiderano, sotto lo loro egida. Quindi direi che lo iato è profondissimo. In definitiva una cosa è la società, un'altra sono le istituzioni.

    Citazione Originariamente Scritto da egomet
    Nessuno nega una natura comune a tutte le forme di ordinamento sociale, mi sembrava, pero', che il punto nodale fosse l'assenza o meno di sincerità, piu' o meno brutale, nell'applicazione delle formule.
    Le istituzioni si limitano o ad una applicazione anche brutale del diritto di ogni regime al monopolio della violenza. Monopolio riconosciuto come legittimo da tutti coloro che accettano i privilegi del contratto sociale, ma anche le sue implicazioni, ovvero l'alienazione di parte della libertà personale. Interpreti come insincerità i diritti che il liberalismo garantisce perché identifichi l'origine del conformismo della "società della vergogna" con le istituzioni liberali invece che con la società, come sarebbe corretto fare.


    Citazione Originariamente Scritto da egomet
    Gli altri regimi non sprecano profluvi di inchiostro per raccontarti quanto tu possa essere "te stesso".
    Le istituzioni liberali non hanno nessuna narrazione da proporti. Si limitano a garantirti la libertà e la possibilità di trovare e leggerti da solo le tue storie. L'unica narrazione del liberalismo consiste in una sola frase. Scegliti la tua narrazione. Invece è la società che in certe sue manifestazioni culturali può irretirti subdolamente cercando di convincerti che sei libero di interpretare l'esistenza come meglio credi, ma al contempo innescando tutta una serie di processi antropologici e psicologici che hanno la scopo di costringerti all'interno degli schemi precostituì per mezzo dei quali cerca di perpetuarsi immutata. In definitiva la società tende a cercare di contenere i mutamenti che invece lentamente, ma inesorabilmente col tempo ne stravolgono i contorni.

    Citazione Originariamente Scritto da egomet
    La società retriva e involuta continua a sembrarmi piu' sincera.
    Quindi confermi il tuo equivoco fra società ed istituzioni.


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  8. #278
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    Predefinito Re: Circa una lettera di un balilla in Internet

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Infatti non lo prescrive nessuno e nessuno ha mai detto che si limiti ad esso, fermo restando che, sulla base della legge naturale, si possono vedere come ci siano pratiche discriminatorie ingiuste ed altre che non lo sono.
    Sarebbe interessante conoscere quali pratiche discriminatorie nei confronti di cittadini italiani di colore riterresti giuste dal punto di vista del diritto naturale. Sarebbe davvero interessante discuterne razionalmente e senza pregiudizi.


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