In realtà lo trovo pertinente. La politica estera la si fa anche con quello che gli anglo chiamano soft power. Non è un caso che fantadementi come G. Clooney, Madonna o Lady Caga siano sguinzagliati quando serve a prendersela contro il Sudan o Tolstoj per gridare al mondo che dobbiamo essere tutti americani. Si pensi anche all'immagine familiare multietnica di Angelina Jolie, che anni fa ha collaborato non a caso col Counsil on Foreign Relations (come del resto Clooney).
La sostanza è che il mondo unipolare conduce una guerra contro il concetto stesso di comunità ad ogni livello: continentale (Eurasia); regionale (Europa e Mediterraneo); nazionale (i singoli stati); locale; familiare.
Ecco, il mondo anglo, e in generale l'Occidente, strumentalizzano le rivendicazioni gay, che di per sé sarebbero anche legittime, per una guerra culturale che va ben oltre lo stato dell'Indiana, si pensi alle campagne esagerate contro Russia e Iran (ma non contro l'Arabia Esaurita o il Qatarro, chissà perché...). L'obiettivo è distruggere le comunità per isolare il singolo così da renderlo a) debole politicamente b) propenso ai consumi secondo una logica di predazione individualista che va a compensare l'appagamento comunitario.
Se poi vogliamo aggiungere il discorso transumano, sul quale però si possono fare più che altro congetture, diciamo che i padroni del dollaro avrebbero secondo me una gran voglia di vedere i bambini nascere esclusivamente in provetta per metterci le mani sin da subito.