Sondaggio Ipsos per Ballarò: ancora entusiasmo nei confronti di Renzi, in crescita anche la fiducia nella Chiesa di Francesco
Presentato in chiusura dell’ultima puntata stagionale della trasmissione Ballarò il consueto sondaggio Ipsos, il quale questa settimana si concentra principalmente su un confronto fra la fiducia nei governi precedenti e il gradimento dell’attuale esecutivo nelle diverse fasi di vita degli stessi.
Una prima domanda del sondaggio dell’Istituto diretto da Nando Pagnoncelli ha paragonato il giudizio sulla situazione economica nei primi mesi del Governo Letta e ora con il Governo Renzi, evidenziando come i giudizi positivi siano gradualmente passati da circa il 9% (prima e dopo la spaccatura del PDL) sotto il Governo Letta al 12,9% alla nascita dell’esecutivo presieduto dal segretario PD fino all’attuale 14,2% dopo le elezioni europee. Si modifica alla stessa maniera il rapporto fra pessimisti e ottimisti riguardo la futura situazione economica personale degli intervistati, con una sostanziale parità a inizio mandato di Letta, una crescita dei pessimisti dopo l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza, per poi tornare in lieve vantaggio gli ottimismi dopo la nascita del Governo Renzi, per aumentare ulteriormente dopo le Europee.


Quanto al gradimento degli ultimi tre governi nelle diverse fasi di “vita”, si evidenzia come il Governo Monti nel 2012 in pochi mesi passi dal consenso del 66,4% dopo la manovra “Salva Italia” e il calo dello Spread, fino 44,6% dopo il rialzo dello Spread; alla stessa maniera il Governo Letta passa dal 60,5% post Decreto del fare (giugno 2013) al 39,4% degli ultimi giorni prima dell’insediamento del Governo Renzi, che al suo insediamento registrava un gradimento del 55,9%, salito oggi al 66,8%. Anche verso i Presidenti del Consiglio l’andamento è stato simile: crollato al 66% al 43% il dato di Monti, dal 68% al 40% quello di Letta, mentre risulta cresciuta dal 65% al 72% la fiducia personale in Renzi.






L’esecutivo dell’ex Sindaco di Firenze è però ancora nel periodo iniziale abitualmente caratterizzato da una crescita della fiducia, il cui gradimento in seguito risulta diminuire per poi riprendersi, secondo la media dei governi europei, nell’ultima fase della Legislatura: anche nel caso italiano nella prima fase è stato negli ultimi anni così, con l’eccezione del Governo Berlusconi rimasto sopra il valore all’insediamento per circa due anni.

Infine, la fiducia nei leader vede una crescita dagli ultimi mesi del 2013 a oggi per il dato riguardante Matteo Renzi (dal 59% al 72%), così come aumenta fortemente la fiducia in Matteo Salvini (dal 18% al 30%); poche variazioni per gli altri, con un lieve rialzo per il dato di Berlusconi e Grillo, e una leggera flessione per Alfano. Quanto alla fiducia nelle istituzioni, le forze dell’ordine guidano la graduatoria con oltre l’80%, seguite dalla Chiesa, che sotto il pontificato di Bergoglio è passata dal 54% al 71%. Stabili sopra fra il 50 e il 60 per cento la Magistratura, l’Unione Europea e Imprenditori. I sindacati arrancano fra il 39% del 2013 al 37% odierno, mentre chiudono la classifica banche e partiti, entrambi attualmente al 22% (con una leggera crescita per i partiti nell’ultimo anno).





Scritto da: Francesco Anania
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