Ah questi "giovani"....colpa del grembiulino che ne ha soffocato la creatività da piccoli
Caccia continua ai controllori
di tram e metropolitana
La prima aggressione mercoledì mattina sul tram 4
claudio laugeri
Pugni, un calcio, graffi in faccia al controllore Gtt. E tutto per non pagare il biglietto del bus o della metropolitana. Mercoledì ci sono stati due episodi, uno sulla linea 4 e l’altro nei sotterranei della metro, dove sono anche intervenuti gli addetti alla vigilanza e le forze dell’ordine per arrestare l’aggressore.
Il primo episodio è avvenuto poco dopo le 11, nella zona di corso Giulio Cesare. Linea 4, nemmeno troppo affollata. Gli «assistenti alla clientela» salgono sul tram. Controllano i biglietti. Quella è una zona «calda», anche se le aggressioni avvengono ormai in tutti i quartieri della città. Un passeggero ha rifiutato di mostrare il biglietto, il controllore lo ha preso con le buone, ha cercato di convincerlo a farne uno nell’eventualità che lo avesse dimenticato. Ma quello non ne voleva sapere. E gli ha mollato un ceffone. Un attimo di disorientamento e il viaggiatore senza biglietto era già saltato giù dal tram.
La seconda aggressione alle 17,45, stazione XVIII Dicembre. Tre controllori erano in servizio vicino ai tornelli. Un giovane di una ventina d’anni si è avvicinato alle barriere, è andato avanti e indietro per un po’, ha cercato di superare i tornelli approfittando di un ragazzone davanti a lui che aveva inserito il biglietto nella colonnina.
«Vai a fare il biglietto anche tu» lo ha rimproverato quel giovane, più alto e ben piazzato. Ma poco dopo, un gruppo di persone appena scese da un treno è arrivato alla barriera e lui è riuscito a sfruttare l’apertura dei tornelli.
A pochi passi, però, c’erano i controllori. Uno lo ha fermato, gli ha chiesto il biglietto. «Non ce l’ho» ha risposto il ragazzo, che ha tentato di convincere il controllore a lascialo passare. «Non posso, ci sono le telecamere, mi licenziano» è stata la risposta. Allora, il nordafricano ha alzato i toni: «Tu adesso ti sposti e io corro verso il treno».
Davanti all’ennesimo diniego, è partito con gli insulti: «Sei il classico italiano bast… e figlio di p…». Parole seguite dal tentativo di dare una testata a un controllore che poteva essere suo padre, condite con sputi, manate in faccia e calci. L’uomo in divisa Gtt si è difeso, lo ha preso per le spalle e lo ha accompagnato oltre ai tornelli. Lui ha continuato a sputare e minacciare di aspettarli fuori, di ammazzarli, poi è schizzato di nuovo dentro, diretto ai treni. E per riuscire a passare, ha colpito al collo il controllore.
A quel punto, i tre uomini di Gtt sono partiti all’inseguimento. Hanno raggiunto il giovane sulla banchina, direzione Lingotto. Non è stato facile bloccare l’immigrato, tenuto a terra con la forza dai tre controllori. Cercavano di non farlo rialzare, lui si dimenava, sputava, insultava. In quel momento, è arrivato un treno. Oltre al danno, anche la beffa: la gente che passava se la prendeva con gli uomini di Gtt, chiedendo di liberare il giovane. Così, per partito preso, senza sapere che era stato lui ad aggredire. Per evitare discussioni, i controllori hanno allentato la presa e lui è schizzato dentro il primo treno arrivato alla banchina.
A quel punto, gli uomini Gtt hanno bloccato la metropolitana e chiesto l’intervento della guardia giurata. Anche così, i quattro hanno faticato a tener fermo il giovane. Soltanto l’arrivo delle forze dell’ordine ha placato le ire del nordafricano. Ma la prima pattuglia è arrivata con un’auto senza il plexiglass che separa i sedili posteriori da quelli anteriori. Troppo rischioso trasportare un personaggio esagitato. È stato necessario l’intervento di un’altra pattuglia.
La Stampa - Caccia continua ai controllori di tram e metropolitana