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Discussione: Accade in Europa.

  1. #2041
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Lo stesso 'giornalista' che ha fatto il video a Nizza, era anche a Monaco. A filmare davanti al McDo - Blondet & Friends



    Maurizio Blondet 24 luglio 2016 1

    La sera del 14 luglio, Richard Gutjahr è a Nizza, sulla promenade, e riprende in video la scena del camion che fa’ strage. Il 22 luglio, Richard Gutjahr si trova a Monaco di Baviera: incredibile fortuna/sfortuna, giusto davanti allo shopping center dove il diciottenne “assassino solitario” sta per fare una strage – o l’ha appena fatta.
    https://youtu.be/0gNAnqlLTK0



    E’ lui quello che riprende la prima scena, mandata in onda da tutti i media, probabilmente con lauto guadagno per l’autore. Un video le cui circostanze lasciano subito perplesso il giornalista Marcello Foa: “Chi filma è dall’altra parte di una strada molto trafficata e l’entrata di un Mc Donald è quanto di più banale ci sia. Ne converrete: è inverosimile che qualcuno decida di fare un filmino proprio lì e proprio mentre il killer esce, alza il braccio e inizia a sparare. Tanto più che quando l’assassino appare, l’inquadratura stringe subito sul folle tiratore.La circostanza è troppo straordinaria per essere casuale. E allora? E’ evidente che chi ha filmato sapeva quel che stava per accadere. Era lì apposta. Un complice. E dai nervi d’acciaio. Nelle immagini seguenti si vede la telecamera puntata a terra mente l’uomo si allontana velocemente. Poi si sente la sua voce, parla in Hoch Deutsch, il miglior tedesco. Dice ai passanti: “Sta venendo qui. Correte gente”, ma senza urlare, senza panico. Il tono è appena concitato, non è quello di un uomo sconvolto che ha appena assistito a un omicido. Appare controllato, straordinariamente padrone di sé. Chissà se la polizia lo ha già individuato. Chissà se lo identificherà mai. Speriamo”.
    Lui a Nizza (sinistra) e Monaco (destra)Eccolo identificato: Richard Gutjahr, che si definisce un po’ “attore” e un po’ “giornalista indipendente”, riempie you tube di proprie immagini, è sposato con Einat Wilf, ex deputata israeliana nel partito di Netanyahu, che viene dai ranghi della intelligence militare di Sion. C’è qualche polizia che abbia voglia non dico di interrogarlo (sarebbe antisemitismo e negazionismo dell’Oloké) ma intervistarlo su queste sua capacità paranormale?
    Se non altro – come mi suggerisce una lettrice – per sapere dove il caro Richard intende fare il prossimo viaggio con strage annessa.
    Il giovinotto dovrebbe gradire: dalle immagini che sparge di sé sui social media, gradisce la notorietà. Anche la mogliettina non esita a postare sé stessa su Wikipedia:
    Israelizzazione degli europei

    Sappiamo così che Einat Wilf, nata a Gerusalemme ma laureata ad Harvard, è tornata in patria per essere arruolata, da tenente, nella Unit 8200 : il corpo (Yehida Shmoneh-Matayim) che si dedica alla
    La moglie, tenente Einat Wilfintelligence “dei segnali” (SIGINT). La graziosa signora è stata anche consigliera di politica estera del primo ministro Shimon Peres, membro di un ente chiamato Jewish People Policy Planning Institute , ed editorialista del quotidiano israelian Israel HaYom, uno dei media più vicini a Netanyahu e all’ala estremista del Likud. Nel 2007, la Wilf – veramente ambiziosa! – ha concorso per la presidenza del World Jewish Congress, Congresso Ebraico Mondiale (la centrale delle centrali, si può dire), ritirandosi però prima del voto (sic). Nel parlamento israeliano è entrata nel 2009 – ma solo come sostituzione di un deputato che s’era ritirato. Ha perso il seggio nel 2013. Ha scritto un paio di saggi: My Israel, Our Generation, e Global actors and global politics : the case of the World Jewish Congress campaign against the Swiss Banks(2008).
    Dunque nelle due stragi in Europa, sembra trattarsi di una stessa strategia della tensione volta a provocare paura nelle folle. Le stesse paure di uscire, andare al ristorante, sul lungomare; la stessa paura del “musulmano” accoltellatore e assassino …che provano coloro che hanno rubato ai palestinesi terra, case, aranceti.
    E ci stanno riuscendo. In un prossimo articolo, converrà ricordare come è stata messa a punto la tecnica della diffusione di ‘états d’esprit‘ collettivi.

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #2042
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Ricordo che erano israeliane, guarda caso!, anche le riprese di Charlie a Parigi.
    Per combinazione erano lì con una telecamera.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #2043
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Depresso ma va a segno con 44 colpi sui 57 sparati. E si inizia a parlare di uso dell'esercito - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato



    Quella che vedete nella foto è una Glock 19, l’arma utilizzata da Ali Sonboly per compiere la strage di Monaco. Fino ad ora la versione ufficiale era diversa: il killer avrebbe usato una Glock 17 calibro 9, la stessa arma utilizzata da Anders Breivik nell’azione a Oslo e sull’isola di Utoya . Per gli inquirenti, se la sarebbe procurata in nero sul web, senza dover fornire alcuna informazione sulla sua identità. La pistola, hanno spiegato gli investigatori ad un quotidiano bavarese, era un’arma “ricondizionata” nel 2014 ed arrivava dalla Slovacchia. Sulla scena del delitto, la polizia scientifica ha trovato 58 bossoli esplosi: tutti, tranne uno, provengono dall’arma dell’assassino.

    Bene, la Glock 19 è una versione accorciata della Glock 17, è più corta di 12 millimetri ed è prodotta appositamente per polizia e militari. Dunque, credete davvero che un’arma da guerra sia acquistabile così facilmente da un ragazzo di 18 anni su Internet? Se lo ha fatto davvero, sicuramente ci saranno tracce informatiche del pagamento, ancorché la polizia ci dica che non ha nemmeno dovuto dare le generalità al sito. Più facile, se proprio vogliamo credere che Ali Sonboly abbia fatto tutto da solo, che il ragazzo l’abbia comprata sul mercato nero ma una pistola da guerra difficilmente la vendono criminali comuni, intercettabili in quartieri malfamati della città. E’ già difficile trovarla dalla criminalità organizzata, più facile da un gruppo terroristico. O da forze di sicurezza.

    Quindi, un 18enne senza precedenti penali, vittima di bullismo e in cura per depressione, un bel giorno prende il coraggio a due mani e va a contattare terroristi o grossi malavitosi per comprare un’arma? E dove ha trovato i 2500-3000 euro per pagare la Glock 19, perché sul mercato nero è quello il suo valore? Sempre oggi, abbiamo scoperto che l’attentatore di Monaco non ha scelto “specificamente” le sue vittime e nessuna delle persone alle quali ha sparato era nella sua stessa classe, un liceo tecnico. Lo ha confermato il procuratore capo di Monaco, Thomas Steinkraus-Koch. Stando agli inquirenti è “solo un caso” il fatto che diverse persone con background da immigrati siano tra le vittime. Tuttavia, ha aggiunto il capo della polizia bavarese, Robert Heimberger, Ali Sonboly programmava la strage dalla scorsa estate. Un anno fa.

    Dunque, l’ultimo bollettino medico ufficiale parla di 35 feriti, di cui una decina in gravi condizioni. Quindi, visto che sono sati trovati 57 bossoli riconducibili alla Glock di Ali Sonboly, il ragazzo o si è allenato parecchio oppure aveva già sparato, oltretutto con una pistola non facilissima da maneggiare per un profano. E lo sarebbe stato anche con una Glock 17, visto che anche per quell’arma l’unica sicura esterna è una levetta accoppiata al grilletto, tirando entrambi con una breve corsa, viene tolta la prima sicura e continuando nella trazione si arma il percussore e vengono tolte due sicure interne. Questo primo movimento è simile a una doppia azione, dopodiché, continuando a tirare il grilletto, scatta solo il percussore già armato, mentre rilasciando completamente il doppio grilletto si riazionano automaticamente le sicure. Se non sai il fatto tuo, non fai centro praticamente ad ogni colpo. Invece, basta fare due conti per vedere come il nostro killer, sia un cecchino o quasi: trentacinque feriti più nove morti fa un totale di 44 pallottole andate a segno su 57 proiettili sparati: da uno che non aveva mai preso in mano un’arma da fuoco e con molti dei bersagli in movimento, perché intenti a fuggire?

    Magari, qualcuno, quel ragazzo taciturno e vessato, con problemi psichici e tanta rabbia in corpo, lo ha “agganciato” e ne ha coltivato per bene l’odio, incanalandolo. E, magari, portandolo nel bosco e sparare più di una volta. Perché in un poligono pubblico il nostro Ali Sonboly non sarebbe potuto di certo entrare, soprattutto con un’arma illegalmente detenuta e comprata su Internet. Un’arma da guerra. Chi può averlo contattato e addestrato/plagiato? Non certo un delinquente comune, il quale da un’azione del genere non avrebbe avuto nulla da guadagnare e, nel caso, tutto da perdere, se fosse poi stato scoperto il suo coinvolgimento.

    Quindi, o terroristi e qualcuno appartenente a qualche apparato di sicurezza. O, magari, c’è una terza ipotesi: ovvero che Ali Sonboly non abbia sparato, se non qualche colpo. Perché una donna russa sposata con un cittadino tedesco, presente sul luogo al momento dell’attacco, ha fatto notare alla polizia che ci sarebbero state altre persone collegate alla sparatoria in atto, non solo una. Ma non solo la sua denuncia non è stata presa in considerazione, addirittura la polizia le avrebbe detto a brutto muso di non impicciarsi. Fosse vero, la questione cambierebbe parecchio. Sicuramente, poi, c’era anche qualcuno d’altro che ha sparato con un’arma diversa dalla Glock, visto che è stato ritrovato un bossolo non compatibile. Come vedete, cominciano a essere un po’ tantine le incongruenze, esattamente come per la dinamica della sparatoria al Bataclan o l’allucinante disorganizzazione della sicurezza sulla Promenade des Anglais.

    Basta fare un giro sui siti di intelligence seri, russi, americani e israeliani, per vedere come vengano sottolineate le posture dei poliziotti tedeschi nell’imbracciare il loro MP5: non certo di chi sta fronteggiando un allarme e una situazione in cui si potrebbe dover far fuoco da un secondo con l’altro. Poi, sicuramente, la verità è quella che ci hanno raccontato gli inquirenti e che continueranno a raccontarci nei prossimi giorni. Le mie sono solo congetture, domande che ritengo legittimo porsi. Una cosa è certa e su questo nessuno può convincermi del contrario: Ali Sonboly non può avere fatto tutto da solo. Impossibile.
    E visto che soltanto ieri, ricevendo alcune critiche, avanzavo l’ipotesi che la Germania potrebbe essere tentata di seguire l’esempio francese, ovvero sfruttare la paura per imporre lo stato di emergenza che tanto è servito finora al traballante Hollande e al suo sodale Valls (vedi la Legge sul lavoro passata senza intoppi), ecco che oggi, intervistato dalla Welt am Sonntag, il ministro dell’Interno bavarese, Joachim Herrmann, ha aperto a questa ipotesi.

    Quando la giornalista gli ha fatto notare che la Costituzione post-bellica permette l’utilizzo dell’esercito a uso interno solo per un’emergenza nazionale, Herrmann ha risposto quanto segue: “Quella norma è obsoleta per una democrazia stabile come la nostra. In situazioni estreme, come gli attentati a Parigi e Bruxelles, anche noi dovremmo essere in grado di affidarci al Bundeswehr. Non ha senso dire che rifiutiamo categoricamente questa ipotesi”. Stato di polizia alle porte anche per Angela Merkel? A settembre ci sono due turni amministrativi, tra cui Berlino. Potrebbe far comodo un po’ di silenziatore del dissenso.

    P.S. Nel frattempo, a Reutlingen, vicino Stoccarda, un profugo siriano di 21 anni – una risorsa, stando alla definizione della Boldrini – ha ammazzato una donna incinta e ferito altre due persone a colpi di machete nei pressi di un negozio che vende kebab. La polizia si è immediatamente premurata di sottolineare che non ci sono elementi per legare l’accaduto a un atto di terrorismo. Ma il problema, in Germania, è togliere “L’ispettore Derrick” dalla programmazione della ZDF, perché il protagonista a 19 anni era nelle Waffen SS. Ci sono tanti modi di suicidarsi per un popolo: i tedeschi li stanno sperimentando tutti, uno dopo l’altro. Contenti loro.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #2044
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Germania, esplosione vicino a un concerto ad Ansbach «È stata bomba, morto attentatore» - Corriere.it
    La Germania non ha pace: domenica sera, poco dopo le 22, si è verificata un’esplosione vicino a un ristorante di Ansbach, in Franconia (Baviera) a 40 chilometri da Norimberga. Ci sono stati un morto e 12 feriti. Vicino al locale era in corso un festival musicale a cui partecipavano 2.500 persone, tutte evacuate. Il morto è l’attentatore, un 27enne siriano la cui domanda di asilo era stata respinta. A renderlo noto è stata la polizia. «Non sappiamo se abbia progettato il suicidio o se avesse intenzione di uccidere altri» ha detto il ministro degli Interni bavarese, Joachim Hermann. Il quale ha aggiunto che la domanda di asilo del profugo siriano, risalente al 2014, era stata respinta un anno fa, ma che gli era stato consentito di rimanere sul suolo tedesco a causa della guerra in corso in Siria.
    L’uomo, noto alle forze dell’ordine, aveva tentato il suicidio due volte ed era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico. Aveva tentato di entrare all’evento, ma è stato respinto perché senza biglietto. Si è fatto saltare davanti a un ristorante vicino, con un ordigno forse caricato con chiodi e bulloni («ci sono dettagli» in tal senso, ha spiegato il vice commissario di polizia di Ansbach, Roman Fertinger), ma a pochi metri di distanza era in corso un festival musicale, i cui 2.500 spettatori, possibile obiettivo dell’attentatore, sono stati fatti evacuare dopo lo scoppio. Un portavoce della procura di Ansbach ha aggiunto che «se ci sia o no un legame con l’islamismo è, al momento, pura speculazione».
    L’accaduto è comunque destinato non solo ad aumentare il clima di paura in Germania, colpita negli ultimi giorni da una serie impressionante di attentati e agguati, ma anche a rinfocolare la polemica politica, soprattutto da parte di Alternative für Deutschland (Afd), che sull’opposizione alla politica di apertura ai migranti ha costruito i suoi recenti successi elettorali. «È terribile che qualcuno abbia abusato dell’opportunità di aver trovato rifugio qui - ha affermato Hermann, quasi a prevenire le critiche - dobbiamo fare il possibile affinché una simile violenza nel nostro Paese, perpetrata da chi chiede asilo politico, non si diffonda ulteriormente», riconoscendo che c’è il rischio che «il diritto d’asilo venga minato» dagli eventi della scorsa settimana.

  5. #2045
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Bergoglio, la sacerdotessa Merkel e la Chiesa tedesca: la loro misericordia intasa di terroristi la Baviera | L'Indipendenza Nuova

    La cattolica baviera che fine sta facendo? E’ sotto scacco, il terrorismo islamico ne sta facendo terra di conquista. Brutta fine, per la Germania. La Baviera non è più certo quella di papa Ratzinger, del discorso di Ratisbona che metteva in guardia dai pericoli del relativismo occidentale e del dovere di difendere l’identità cristiana. Dimentichiamoci il passato, il presente è fatto di un casino, si passi il termine, che non finisce più.Passiamo in rassegna i fatti di ieri e dell’altroieri.
    Nel 2015 la Germania si era ritrovata ad accogliere 200mila arrivi.
    “Al Bundestag, le critiche, anche dure, alla linea di apertura verso i profughi dettata a inizio settembre dalla cancelliera Angela Merkel provengono ormai anche dall’interno della coalizione di Governo – dalla stessa CDU come dall’SPD – e hanno già avuto il risultato di correggere in modo tempestivo, e più severo, il diritto all’asilo. A partire da novembre, il nuovo pacchetto normativo contemplerà una serie di leggi ad hoc che si tradurrà in maggiori espulsioni, in un’accelerazione delle procedure delle richieste d’asilo (oggi il periodo d’esame delle pratiche, sulla carta, dura in media cinque mesi) e nella definizione dell’area balcanica come «sicura». La Baviera, su questo fronte, è già avanti e per dare risposte concrete senza più tentennamenti al problema dell’immigrazione dovuta essenzialmente a fattori economici, proprio a inizio settembre ha allestito il primo Centro d’espulsione nazionale a Manching, a pochi chilometri da Ingolstadt”, si legge sul quotidiano svizzero”. Lo scriveva un reportage del Corriere del Ticino.


    “È una questione di numeri – scriveva ancora bene il Corriere del Ticino -: se entro i prossimi mesi la Germania si farà carico di ospitare fino a 800 mila rifugiati (ma c’è chi, in seno all’opinione pubblica, dà per scontato che saranno più di un milione), l’obiettivo nel medio termine è di far sì che la metà dei richiedenti l’asilo possa essere rispedita a casa il più in fretta possibile. Anche incoraggiando le partenze volontarie, per non gravare sull’amministrazione e quindi sulle finanze pubbliche e pure per evitare il degenerare di situazioni umane e familiari spesso molto delicate, per usare un eufemismo”.

    Ma cosa è accaduto in realtà? Maurizio Blondet, qualche mese dopo, analizzava il problema da un altro punto di vista, quello del Dio denaro cattolico.
    “La lobby cattolica guadagna miliardi coi rifugiati. La maschera di amore per il prossimo, questa pubblica immagine di prendersi cura dei rifugiati, sta anche finanziando una gigantesca ‘industria della carità’ sotto l’ombrello organizzativo delle chiese”: Petr Bystron, che spara questo siluro, è il capo della sezione bavarese di AfD (Alternative fuer Deutschland). Se il commento sembra aspro, si deve aggiungere che è stato provocato. Articoli di giornale hanno rivelato che le “due Chiese ufficiali” (sic), cattolica e luterana, stanno ricoverando nelle loro dependances una quantità di immigrati cui è stato rifiutato il diritto d’asilo, e che dovrebbero essere espulsi. Ossia stanno violando le leggi, mentre le “due Chiese” ricevono centinaia di milioni in denaro pubblico per la loro opera di ‘carità verso i rifugiati’.
    Compreso? Un’industria già nota in Italia, non c’è dubbio. La profugopoli è finita in mafia capitale. Che altro c’è da dire sulle cooperative della misericordia?
    Annota ancora Blondet che “In Germania però l’idea che dei percettori di denaro pubblico commettano illegalità, come appunto le Chiese che ospitano persone che non hanno diritto all’asilo, non suscita la simpatia che riscuotono da noi i furbetti. Anzi, fa’ incavolare. Tanto più che la Chiesa di Kasper, cardinale notoriamente avida dollars, ha giustificato la violazione rivendicando il diritto d’asilo nei santuari: una consuetudine del Medio Evo, quando anche un assassino poteva salvarsi dalla forza pubblica rifugiandosi in una chiesa. Progressista e modernista quanto si vuole, la Chiesa di Kasper ritrova di colpo la fedeltà alle tradizioni più antiche e sorpassate e retrograde quando fa’ comodo; il ministro dell’interno Thomas De Maizière (che non è Alfano) tempo fa ha paragonato questa pretesa clericale di far valere proprie leggi dell’anno Mille all’applicazione della Sharia islamica. Asserzione che però ha dovuto rimangiarsi e chiedere scusa (aveva il politicamente corretto denigrando la Sharia..) , e da allora lo Stato federale fa finta di non vedere gli asilanti che si affollano nelle chiese, paga e tace”.
    Refugees in Germany turn to church for sanctuary
    Inutile ricordare il successo crescente di chi ha fatto della bandiera anti-immigrazione motivo di crescente consenso come AfD, Alternativa per la Germania, contro l’alluvione di immigrati islamici, interpretando una parte dell’opinione pubblica che, minoritaria all’inizio, adesso sta crescendo come mostrano i voti al partito ‘xenofobo’: tanti, inarrestabili.
    Poi c’è un altro piccolo dettaglio che non scuote le coscienze del mondo ecclesiastico tedesco e cioè il fatto che i profughi siano in schiacciante maggioranza islamici, in minoranza invece quelli cristiani, almeno 40mila. Una minoranza silenziosa non tutelata. Anzi.
    Una loro separazione dai profughi islamici è negata dalla chiesa di Kasper perché “manderebbe un segnale disastroso, eccitando il pregiudizio che cristiani e islamici non possono vivere insieme”: così Thomas Sternberg, dirigente del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (Zentralkomitee der deutschen Katholiken, ZdK).
    40,000 Christians Persecuted By Muslims In Germany
    L’effetto del politicamente corretto si fa vedere…”Questo principio laicissimo in Germania è sospeso nei centri cattolici d’accoglienza, pagati dallo Stato, che hanno rimesso in vigore l’inviolabilità i santuari medievali. La “carità” secondo il politicamente corretto, alla Papa Francesco, si traduce in oppressione là dove i profughi accorsi nella certezza che ne sarebbero affrancati, l’Europa.
    Si può immaginare una più completa diserzione dell’Europa dalla sua civiltà e dalla ragione? La Germania ha persino rinunciato ad imporre loro l’ordine pubblico. L’effetto si vede dall’ultimo rapporto del ministero dell’Interno germanico: una salita verticale di ogni tipo di crimini commessi da “non tedeschi e migranti illegali o richiedenti asilo”. Se essi sono il 10-15% – riporta ancora l’inchiesta – della popolazione (nessuno lo sa più esattamente), però sono responsabili del 30% degli omicidi, 20% delle violenze carnali, 40% delle rapine, 40,2 dei furti d’appartamento, 75,7% dei borseggi e scippi – tipo di reato prima quasi sconosciuto. I “migranti illegali e richiedenti asilo”, che sono il 2,5% della popolazione generale, commettono l’8,2 per cento degli omicidi, il 4,8 per cento degli stupri, il 5,7% dei delitti totali.
    Però su cosa il suddetto rapporto della polizia lancia l’allarme, ovviamente coadiuvato dalla grancassa dei media? “L’aumento-record di delitti commessi da estremisti di destra”.
    BMI - Nachrichten - Polizeiliche Kriminalstatistik und Fallzahlen Politisch Motivierte Kriminalität 2015 vorgestellt

    “Così di giorno in giorno l’Europa occidentale diventa il perverso totalitarismo di cui Solgenitsin accusò il socialismo realizzato: l’impero della Menzogna, dove i diritti e doveri sono rovesciati, e dire la verità è reato. Non stupisce che l’AfD cresca nei sondaggi, come lo FpO in Austria, e sempre meno si possono bollare di “movimenti di protesta” di “paura dell’immigrato”, mentre diventano sempre più chiaramente portatori dell’opposizione politica al Sistema”.

    Ho il presentimento che finirà male, e proprio per la Chiesa. La Gerarchia, illusa dagli appalusi mediatici, dopo esserne stata antagonista, si pone oggi come una tradiva ausiliaria del sistema, proprio mentre esso rivela la sua grinta di Anti-civiltà; quando si accenderà la rivolta (se ne vedono già i focolai), sarà abbandonata (è sacrificabile) alla furia popolare da lorsignori, che saranno già volati nel loro rifugi di lusso.
    “..Ho visto il Santo Padre in una casa molto grande, in ginocchio davanti a un tavolo, piangente con le mani sul viso; fuori vi era molta gente e alcuni gli tiravano pietre, altri gli lanciavano imprecazioni e gli dicevano molte brutte parole. Povero santo Padre, dobbiamo pregare molto per lui!”: così la piccola Giacinta disse a Lucia. Era un giorno del 1917, presso Fatima.
    Quanto alla Francia, ricordo qui ciò che previde il bavarese Alois Irlamier nel 1957:
    La città con la torre di ferro (Parigi?) diviene vittima della propria gente. Bruciano tutto. E’ La rivoluzione, e tutto va in modo selvaggio. “La grande città con l’alta torre di ferro è in fiamme, ma questo è stato fatto dalla propria gente, non da quelli che sono venuti dall’est.
    “Posso vedere esattamente che la città è rasa al suolo e anche in Italia sta andando selvaggiamente. Uccidono molta gente là e il Papa fugge, ma molti ecclesiastici saranno uccisi, molte chiese crolleranno”).
    Magistralmente Giuseppe Reguzzoni sul blog di Blondet, di recente affermava che il “mobbing della misericordia” è già da tempo un dato di fatto, in un contesto in cui la Chiesa cattolica è a tutti gli effetti un datore di lavoro (in Germania è il secondo, dopo la Federazione), con potentissime capacità di ricatto sui suoi dipendenti. Nei consultori, negli ospedali, nelle parrocchie non tutti condividono la linea Kasper – Bergoglio e questa minoranza sta rischiando sulla propria pelle.




    In breve: Medici, insegnanti, parroci che non condividono la linea Kasper – Bergoglio perdono lavoro e commissioni (in Germania la Chiesa è datore di lavoro)”.
    “Una voce profonda della Curia romana, legata a una delle più importanti riviste cattoliche contemporanee, non ha nascosto l’ira del card. Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede: gli sarebbe stato sottoposto un testo ben più innocuo della «Amoris Laetitia», ben diverso da quello pubblicato.
    Alla faccia dell’apertura, la Sala Stampa Vaticana è ormai accessibile solo a “Vaticanisti” addomesticati e tendenzialmente adulatori. Ne sa qualcosa il povero Sandro Magister, liquidato senza “misericordia” dal gesuita Lombardi (che qui non ha applicato alcuna casistica). C’è paura tra chi non appartiene al nuovo giro: inutile nascondersi; e come in tutti i sistemi totalitari le vittime rischiano ancora di più proprio perché tacciono e si fanno piccole piccole”.

    Si deve qui rammentare quel che scrive san Paolo nella lettera ai Corinti: “Se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà alla battaglia?” (1 Cor 14, 8)». Nessuno. E infatti nessuno era lì pronto a difendere la cattolica Baviera. Come la relativista Francia.

  6. #2046
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Gb, scandalo ristoranti Byron,fanno arrestare dipendenti immigrati | Tendenze online

    Londra, 28 lug. (askanews) - La catena di ristoranti di hamburger britannica Byron è nella bufera. Diverse associazioni hanno invitato la popolazione a boicottare la Byron dopo la rivelazione che la direzione della catena ha collaborato con la polizia per far arrestare una trentina di dipendenti immigrati con i documenti non in regola.
    Secondo la ricostruzione dei media britannici una trentina di salariati della Byron - brasiliani, nepalesi, egiziani, albanesi e altri - sono stati arrestati dalla polizia in diverse filiali della catena il 4 luglio scorso. L'operazione di polizia sarebbe stata favorita dai dirigenti della Byron in modo scorretto. In particolare, spiega il Guardian, i dipendenti sarebbero stati convocati dalla direzione con il pretesto di un'esercitazione interna ma al loro arrivo in sede avrebbero trovato ad accoglierli la polizia.
    Il caso era stato sollevato giorni fa da "El Iberico", un giornale in lingua spagnola pubblicato a Londra e, in un comunicato, lo stesso ministero degli interni sottolinea che "tutta l'operazione è stata condotta con la piena cooperazione del gruppo".
    Byron, che propone al pubblico degli hamburger "di qualità", è stata fondata nel 2007 e dispone al momento di una sessantina di ristoranti, la cui metà si trova nella sola Londra.

  7. #2047
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Ecco alla fine chi era il killer:

    "ALI SONBOLY ERA RAZZISTA, ODIAVA GLI ARABI
    E SI VANTAVA DI ESSERE NATO IL GIORNO DI HITLER"


    "Ali Sonboly era razzista, odiava turchi ed arabi e venerava Hitler"


    Un nazi di seconda generazione che odiava gli "stranieri" - per lui essendo nato in germania è bastato a sentirsi superiore agli stranieri che odiava.

    Saputo che era un nazi, improvvisamente i giornali e tutto il baccano mediatico si sono improvvisamente areati. La parola d'ordine è che il razzismo deve solo essere figlio dei bianchi. Questo dogma ancora non deve crollare.

  8. #2048
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Depresso ma va a segno con 44 colpi sui 57 sparati. E si inizia a parlare di uso dell'esercito - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato



    Quella che vedete nella foto è una Glock 19, l’arma utilizzata da Ali Sonboly per compiere la strage di Monaco. Fino ad ora la versione ufficiale era diversa: il killer avrebbe usato una Glock 17 calibro 9, la stessa arma utilizzata da Anders Breivik nell’azione a Oslo e sull’isola di Utoya . Per gli inquirenti, se la sarebbe procurata in nero sul web, senza dover fornire alcuna informazione sulla sua identità. La pistola, hanno spiegato gli investigatori ad un quotidiano bavarese, era un’arma “ricondizionata” nel 2014 ed arrivava dalla Slovacchia. Sulla scena del delitto, la polizia scientifica ha trovato 58 bossoli esplosi: tutti, tranne uno, provengono dall’arma dell’assassino.

    Bene, la Glock 19 è una versione accorciata della Glock 17, è più corta di 12 millimetri ed è prodotta appositamente per polizia e militari. Dunque, credete davvero che un’arma da guerra sia acquistabile così facilmente da un ragazzo di 18 anni su Internet? Se lo ha fatto davvero, sicuramente ci saranno tracce informatiche del pagamento, ancorché la polizia ci dica che non ha nemmeno dovuto dare le generalità al sito. Più facile, se proprio vogliamo credere che Ali Sonboly abbia fatto tutto da solo, che il ragazzo l’abbia comprata sul mercato nero ma una pistola da guerra difficilmente la vendono criminali comuni, intercettabili in quartieri malfamati della città. E’ già difficile trovarla dalla criminalità organizzata, più facile da un gruppo terroristico. O da forze di sicurezza.

    Quindi, un 18enne senza precedenti penali, vittima di bullismo e in cura per depressione, un bel giorno prende il coraggio a due mani e va a contattare terroristi o grossi malavitosi per comprare un’arma? E dove ha trovato i 2500-3000 euro per pagare la Glock 19, perché sul mercato nero è quello il suo valore? Sempre oggi, abbiamo scoperto che l’attentatore di Monaco non ha scelto “specificamente” le sue vittime e nessuna delle persone alle quali ha sparato era nella sua stessa classe, un liceo tecnico. Lo ha confermato il procuratore capo di Monaco, Thomas Steinkraus-Koch. Stando agli inquirenti è “solo un caso” il fatto che diverse persone con background da immigrati siano tra le vittime. Tuttavia, ha aggiunto il capo della polizia bavarese, Robert Heimberger, Ali Sonboly programmava la strage dalla scorsa estate. Un anno fa.

    Dunque, l’ultimo bollettino medico ufficiale parla di 35 feriti, di cui una decina in gravi condizioni. Quindi, visto che sono sati trovati 57 bossoli riconducibili alla Glock di Ali Sonboly, il ragazzo o si è allenato parecchio oppure aveva già sparato, oltretutto con una pistola non facilissima da maneggiare per un profano. E lo sarebbe stato anche con una Glock 17, visto che anche per quell’arma l’unica sicura esterna è una levetta accoppiata al grilletto, tirando entrambi con una breve corsa, viene tolta la prima sicura e continuando nella trazione si arma il percussore e vengono tolte due sicure interne. Questo primo movimento è simile a una doppia azione, dopodiché, continuando a tirare il grilletto, scatta solo il percussore già armato, mentre rilasciando completamente il doppio grilletto si riazionano automaticamente le sicure. Se non sai il fatto tuo, non fai centro praticamente ad ogni colpo. Invece, basta fare due conti per vedere come il nostro killer, sia un cecchino o quasi: trentacinque feriti più nove morti fa un totale di 44 pallottole andate a segno su 57 proiettili sparati: da uno che non aveva mai preso in mano un’arma da fuoco e con molti dei bersagli in movimento, perché intenti a fuggire?

    Magari, qualcuno, quel ragazzo taciturno e vessato, con problemi psichici e tanta rabbia in corpo, lo ha “agganciato” e ne ha coltivato per bene l’odio, incanalandolo. E, magari, portandolo nel bosco e sparare più di una volta. Perché in un poligono pubblico il nostro Ali Sonboly non sarebbe potuto di certo entrare, soprattutto con un’arma illegalmente detenuta e comprata su Internet. Un’arma da guerra. Chi può averlo contattato e addestrato/plagiato? Non certo un delinquente comune, il quale da un’azione del genere non avrebbe avuto nulla da guadagnare e, nel caso, tutto da perdere, se fosse poi stato scoperto il suo coinvolgimento.

    Quindi, o terroristi e qualcuno appartenente a qualche apparato di sicurezza. O, magari, c’è una terza ipotesi: ovvero che Ali Sonboly non abbia sparato, se non qualche colpo. Perché una donna russa sposata con un cittadino tedesco, presente sul luogo al momento dell’attacco, ha fatto notare alla polizia che ci sarebbero state altre persone collegate alla sparatoria in atto, non solo una. Ma non solo la sua denuncia non è stata presa in considerazione, addirittura la polizia le avrebbe detto a brutto muso di non impicciarsi. Fosse vero, la questione cambierebbe parecchio. Sicuramente, poi, c’era anche qualcuno d’altro che ha sparato con un’arma diversa dalla Glock, visto che è stato ritrovato un bossolo non compatibile. Come vedete, cominciano a essere un po’ tantine le incongruenze, esattamente come per la dinamica della sparatoria al Bataclan o l’allucinante disorganizzazione della sicurezza sulla Promenade des Anglais.

    Basta fare un giro sui siti di intelligence seri, russi, americani e israeliani, per vedere come vengano sottolineate le posture dei poliziotti tedeschi nell’imbracciare il loro MP5: non certo di chi sta fronteggiando un allarme e una situazione in cui si potrebbe dover far fuoco da un secondo con l’altro. Poi, sicuramente, la verità è quella che ci hanno raccontato gli inquirenti e che continueranno a raccontarci nei prossimi giorni. Le mie sono solo congetture, domande che ritengo legittimo porsi. Una cosa è certa e su questo nessuno può convincermi del contrario: Ali Sonboly non può avere fatto tutto da solo. Impossibile.
    E visto che soltanto ieri, ricevendo alcune critiche, avanzavo l’ipotesi che la Germania potrebbe essere tentata di seguire l’esempio francese, ovvero sfruttare la paura per imporre lo stato di emergenza che tanto è servito finora al traballante Hollande e al suo sodale Valls (vedi la Legge sul lavoro passata senza intoppi), ecco che oggi, intervistato dalla Welt am Sonntag, il ministro dell’Interno bavarese, Joachim Herrmann, ha aperto a questa ipotesi.

    Quando la giornalista gli ha fatto notare che la Costituzione post-bellica permette l’utilizzo dell’esercito a uso interno solo per un’emergenza nazionale, Herrmann ha risposto quanto segue: “Quella norma è obsoleta per una democrazia stabile come la nostra. In situazioni estreme, come gli attentati a Parigi e Bruxelles, anche noi dovremmo essere in grado di affidarci al Bundeswehr. Non ha senso dire che rifiutiamo categoricamente questa ipotesi”. Stato di polizia alle porte anche per Angela Merkel? A settembre ci sono due turni amministrativi, tra cui Berlino. Potrebbe far comodo un po’ di silenziatore del dissenso.

    P.S. Nel frattempo, a Reutlingen, vicino Stoccarda, un profugo siriano di 21 anni – una risorsa, stando alla definizione della Boldrini – ha ammazzato una donna incinta e ferito altre due persone a colpi di machete nei pressi di un negozio che vende kebab. La polizia si è immediatamente premurata di sottolineare che non ci sono elementi per legare l’accaduto a un atto di terrorismo. Ma il problema, in Germania, è togliere “L’ispettore Derrick” dalla programmazione della ZDF, perché il protagonista a 19 anni era nelle Waffen SS. Ci sono tanti modi di suicidarsi per un popolo: i tedeschi li stanno sperimentando tutti, uno dopo l’altro. Contenti loro.


    Blondet deve essere meno precipitoso negli articoli immediati, il killer era un estimatore di HITLER, quindi ha ucciso per odio razziale. Chissà, ma ne dubito, se i suoi crimini verranno conteggiati nei crimini dell'odio razziale.

  9. #2049
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    Predefinito Re: Accade in Europa.


    RouenMusulmani nelle chiese, 'preghiera per la pace'

    Mondo.Da Milano a Torino, le città hanno raccolto l'appello lanciato dal Centro per il culto musulmano francese in seguito all'assassinio di padre Jacques Hamel: "I musulmani vadano a messa domenica mattina per dare ai cattolici un segno di solidarietà".

    Rouen: Comai, 15mila musulmani in chiesa - Ultima Ora - ANSA.it

    E così incomincia a delinearsi il motivo vero delle "spinte" maledette papali e delle false flag dei servizi spacciate per attentati islamici.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  10. #2050
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Citazione Originariamente Scritto da psico Visualizza Messaggio
    Ecco alla fine chi era il killer:

    "ALI SONBOLY ERA RAZZISTA, ODIAVA GLI ARABI
    E SI VANTAVA DI ESSERE NATO IL GIORNO DI HITLER"



    "Ali Sonboly era razzista, odiava turchi ed arabi e venerava Hitler"


    Un nazi di seconda generazione che odiava gli "stranieri" - per lui essendo nato in germania è bastato a sentirsi superiore agli stranieri che odiava.

    Saputo che era un nazi, improvvisamente i giornali e tutto il baccano mediatico si sono improvvisamente areati. La parola d'ordine è che il razzismo deve solo essere figlio dei bianchi. Questo dogma ancora non deve crollare.
    Io andrei invece molto cauto a credere a quanto viene "svelato" nei giorni a seguire.
    Potrebbe essere tutto costruito per annebbiare certi pensieri.
    Come le foto di quello di Nizza a Ventimiglia.
    Oggi col pc puoi fare ciò che ti pare.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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