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Discussione: Accade in Europa.

  1. #1
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    Predefinito Accade in Europa.

    Le probabili dimissioni di Angela Merkel ed i tempi duri che aspettano l?Italia di Renzi - Rischio Calcolato

    Abbiamo rilevato dagli organi di stampa come esista la concreta possibilità che Angela Merkel si possa dimettere dalla Cancelleria a breve, secondo quanto riportato dallo Spiegel.


    Questa novità era attesa da tempo, almeno da quando è scoppiato lo scandalo Datagate: il primo ministro tedesco è stato spiato per anni dall’NSA e proprio per tale ragione ultimamente Angela Merkel è stata sorpresa mentre utilizzava un telefono criptato al posto di un normale apparecchio.
    I bene informati ritengono che la donna più potente del mondo possa essere stata effettivamente spiata dall’improbabile alleato americano e forse qualche informazione sensibile è stata davvero raccolta dal controspionaggio USA: la conseguenza è che a termine la premiership tedesca può essere a rischio scandalo, un po’ come è capitato in Italia con Silvio Berlusconi e in Turchia con Erdogan (o, senza essere premier, in Francia con Straauss Kahn). La Germania non può correre questo rischio, non si può rompere l’incantesimo della rinnovata ricchezza tedesca grazie al Santo Graal che è ed è stata la moneta unica, capace di drenare ricchezza dalla periferia al centro in misura pari ad una guerra continentale vinta.
    Dunque l’opzione per la politica tedesca di un cambio in corsa è assolutamente razionale oltre che legittimo, sostituendo chi sta a capo del neo-impero germanico là da venire.
    Se gli USA pensavano di trovarsi innanzi ad un paese di sprovveduti con la Germania hanno certamente sbagliato i conti, lo stesso Spiegel sempre ben informato proponeva addirittura l’asilo per E. Snowden: evidentemente qualcuno a Washington non studia abbastanza, la CIA è stata costruita sulla falsariga della Gestapo e con l’ausilio di pezzi importanti del controspionaggio ex nazista (Gehlen, Barbie, Skorzeny) o almeno questo è quanto ci dice la storia. In questi termini l’amministrazione Obama, permettendo alla Germania di diventare il vero riferimento europeo, ossia essendo ormai in grado anche in maniera autonoma di decidere le sorti dei governi di numerosi paesi UE (l’esempio del Cavaliere è davvero sintomatico) può aver causato/causare a termine danni enormi agli Stati Uniti, l’alleato tedesco in pectore rischia di trasformarsi presto – anzi prestissimo – in un avversario economico, speriamo non militare…
    Vedremo, per intanto la Germania si sta dimostrando ahead of the curve, ancora una volta capace di anticipare gli eventi.
    Per l’Italia e per Renzi si preannunciano tempi durissimi: infatti la mossa della sostituzione in corsa della Cancelliera comporterebbe che molte se non tutte le promesse fatte in passato al primo ministro italiano potrebbero non essere necessariamente mantenute. Ossia, se qualcuno si aspettava la flessibilità, beh quel qualcuno si potrebbe trovare con un pugno di mosche… Anche perchè, per chi non l’avesse ancora capito – poveraccio lui – l’austerità è uno strumento in mani tedesche per perpetrare lo status quo favorevole alla Germania, l’unico paese che ha tratto reale beneficio dalla moneta unica.
    Chi la fa l’aspetti: i ben informati sussurrano che E. Letta avesse un impegno (scritto?) dell’Europa – e della Germania in particolare – per posizionarlo al posto di Van Rompuy alla scadenza del mandato a capo del Consiglio d’Europa a fronte della non belligeranza economica con l’Europa e con la moneta unica a valle della restaurazione europea operata dal fido Mario Monti – per altro a danno degli stessi italiani, vedasi la forte salita del debito pubblico ed il parallelo crollo del GDP e dei consumi interni durante il suo governo – . La promessa stava per essere mantenuta, Letta fu – sebbene per breve tempo – candidato europeo senza essere candidato dell’Italia: forse questo è stato il capolavoro dell’ex sindaco fiorentino, negando la nomina di Letta per la prima volta dopo cinque anni ha permesso di mettere in secondo piano il volere della burocrazia continentale rispetto alle volontà nazionali! Ma, parallelamente, il rischio è che abbastanza presto il governo italiano si possa ritrovare di nuovo all’angolo, ad esempio se A. Merkel avesse promesso flessibilità nei conti non è detto che il successore mantenga l’impegno, anzi…. Appunto, chi la fa l’aspetti.
    Per intanto il giovane Renzi certamente non si annoierà dovendo dilettarsi con l’esercizio del tassatore riformista, di fatto eseguendo sebbene di malavoglia i desiderata tedeschi finalizzati ad indebolire più che a restaurare l’economia del primo competitore manifatturiero della Germania, successivamente dovrebbero venire le privatizzazione come dopo la crisi degli anni ’90 e le svendite orchestrate da coloro che furono poi predestinati a brillanti carriere europee (Prodi, Draghi…) per cui le aziende europee e tedesche in particolare (soprattutto in ambito energia, occhio all’interesse tedesco per ENEL) sembrano rivestire il ruolo degli avvoltoi in agguato…
    Con Obama saldamente al potere Renzi può stare ragionevolmente tranquillo fino al 2016, supportato dalla possente intelligence americana basata in via Veneto e molto probabilmente anche grazie ad un occhio di riguardo di una certa magistratura (i due fattori possono non essere necessariamente indipendenti l’uno dall’altro, Justice Antonin Scalia aveva già dimostrato durante Mani Pulite come ci fosse stato un uso non conforme ai principi della democrazia americana nell’uso della custodia cautelare in carcere, esternazione che assieme al supporto dell’ambasciatore appena nominato Reginald Bartholomew interruppe le inchieste – alla fine quello che sta accadendo oggi non è poi così diverso, …-).
    Ma che sarà del Matteo nazionale se nel 2016 dovesse cambiare il vento negli USA? Renzi non ci pensa ed è questa la sua forza. Attenzione che potrebbero esserci sorprese, il Caimano e chi lo ha rappresentato per 20 anni nelle istanze internazionali potrebbe tornare alla ribalta. E la sinistra ex comunista non aspetta altro per regolare i conti con il neo-doroteo del terzo millennio.
    Se non sarà caos, fatto assai probabile, possiamo dire che la partita è più aperta di quanto sembri.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #2
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    http://www.rischiocalcolato.it/2014/07/europa-la-ostpolitik-tedesca-al-bivio-tra-russia-e-usa-merkel-rischia-anche-la-leadership-europea-di-antonio-de-martini-2.html

    La Germania importa dalla Russia il 38% del gas e il 35% del petrolio. L’interscambio UE con la Russia è di 400 miliardi di euro all’anno. Gli interessi degli europei e della Germania sembrano convergere nel mantenere basso il livello di conflittualità con la Russia, ma le pressioni e l’enfasi che gli Stati Uniti stanno ponendo sul problema ucraino, rischiano di far fare alla cancelliera Angela Merkel la stessa fine di Hitler: impegnarsi su due fronti e perdere in entrambi la posizione di leadership finora tenuta.
    Intanto i rapporti della Germania coi paesi baltici e la Polonia stanno conoscendo inediti momenti di incomprensione a causa della riluttanza tedesca ad imboccare una più rigida politica sanzionatoria nei confronti di Putinmportanti gruppi industriali tedeschi specie nel settore chimico-farmaceutico e petrolifero stanno facendo forti pressioni lobbistiche – anche pubbliche – per evitare di promulgare altre sanzioni ( il cosiddetto terzo livello) che potrebbero rappresentare un pericolo economico per il benessere tedesco. Ieri Rampini su La Repubblica ha scritto un articolo illuminante in materia citando il New York Times.
    La stessa coalizione di governo tedesca, complice il momento elettorale europeo, potrebbe essere in pericolo data l’influenza sul partito socialista dell’ex cancelliere Gerhard Schroder che di Gazprom è il principale lobbista in Germania. Il ministro degli esteri Steinmaier ha ier l’altro dichiarato che avrebbe visto volentieri una forte attenzione sul come evitare di applicare le sanzioni, almeno pari a quella che si verifica quando si tratta di applicarle.
    La ostpolitik tedesca si trova a un bivio: se privilegiare il rapporto con la Russia o quello con i partner UE ( polonia e i tre paesi Baltici) necessari a mantenere la leadership in seno alla Unione Europea. Una alterazione di questo equilibrio costringerebbe la Germania ad una linea politica più accomodante verso i paesi mediterranei che oggi soffrono per la politica sanzionatoria tedesca che mira a cambiare lo stile di vita di interi paesi quali la Spagna, il Portogallo, la Grecia, la Francia e l’Italia.
    Perdere, sia pure per brevi periodi alcuni rapporti economici con la Russia per la Germania – che sta soffrendo la concorrenza cinese verso la Russia in numerosi settori – rappresenterebbe un pericolo strategico-economico. Perdere l’appoggio di Polonia e paesi baltici rappresenta un pericolo strategico-politico, senza contare la tensione politica che va instaurandosi con gli Stati Uniti che, con la scusa di appoggiare le aspirazioni unitarie e indipendentiste ucraine stanno premendo su tutti i fronti mettendo in difficoltà Frau Merkel nella sua politica estera sia a ovest che ad est e in estremo oriente. Non potrà mantenere le posizioni e gli USA sperano che ceda sul fronte dell’Euro. Per noi sarebbe la ripresa economica .
    Questo è il momento per i partners europei mediterranei per costringere la Germania a scegliere quale politiche privilegiare.: se accettare il Quantitative Easing a ovest ( la BCE è pronta) accontentando le richieste latine o accontentare le richieste dei paesi Baltici di fare la faccia feroce con la Russia e autodanneggiarsi. Nel caso nostro, qualsiasi scelta faccia la Germania, l’Italia ha da guadagnare. A patto che sia costretta a scegliere. La campagna elettorale europea giunge a proposito e l’intervento alla Vierkevood di Berlusconi può definirsi provvidenziale.
    Dunque è nostro interesse nazionale che la crisi ucraina duri fino a che le pressioni sulla Germania diventino insopportabili. Fare gli atlantisti ad oltranza al nostro governo non dovrebbe risultare difficile.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #3
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Quello che conviene all'italia, non conviene a noi.
    sklöpp & kanù

  4. #4
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Laffer e la Campionessa del Mondo (di Dimensioni Deretanali e Cattivo Gusto nel Vestire) - Rischio Calcolato

    Gli studi di Laffer sulla tassazione e gli introiti dello Stato hanno le caratteristiche che preferisco quando si tratta di macroeconomia:
    - sono coerenti con quello che accade a livello microeconomico;
    - sono poggiati su basi logiche;
    - non sono numerici, non contengono cioé formule magiche;
    e sono molto semplici e facilmente comprensibili. I miei stuidi indipendenti e antiaccaddemici di economia politica mi hanno insegnato che quando qualcosa è troppo complicato significa che fa parte delle teorie da dimostrare a tutti i costi per fini propagandistici. E’ una legge empirica, ma finora ha sempre funzionato.
    Che cosa dice Arthur Laffer? Molto banalmente dice che quando la tassazione è allo 0%, allora le entrate per lo Stato sono 0. Ma anche quando la tassazione fosse al 100% del reddito, le entrate per lo Stato sarebbero 0, perché nessuno avrebbe convenienza a produrre ricchezza, quindi nessuno lavorerebbe (se non fosse costretto con la pistola alla testa).
    Credo che queste premesse siano razionalmente inappuntabili.
    Quindi Laffer sostiene che le tasse provvedono positivamente alle entrate dello Stato fino ad un certo punto. Oltre quel punto, più aumenti le tasse, meno soldi entrano nelle casse statali. Non dice qual è la forma della curva, non dice numericamente qual è esattamente quel punto, perché questo ovviamente varia rispetto ad una enorme serie di fattori, essendo la somma delle decisioni individuali di una moltitudine di persone. Come tutta la macroeconomia, quindi, non esistono formule valide e non esistono numeri certi.
    Ma il concetto resta valido, nella sua semplicità.
    Ora, io sono un anarchico che crede nella proprietà privata (dichiararsi libertario oggi può essere frutto di fraintendimenti) e quindi credo che lo Stato distrugga sempre e solo la ricchezza. Ma anche se siete statalisti potete essere convinti che nella parte sinistra (o inferiore) della curva lo Stato, tramite la redistribuzione, crei ricchezza, ma non potete non essere convinti che nella parte destra (o superiore) della curva lo Stato distrugga ricchezza.
    Come avviene, nella pratica microeconomica, questa distruzione?
    E’ molto semplice, soprattutto oggi che possiamo vederlo, purtroppo, dal vivo: gli imprenditori sono incentivati a fare impresa (quindi creare ricchezza) da quella cosa schifosa e perennemente additata come il male assoluto che prende il nome di profitto.
    Le tasse diminuiscono il profitto.
    Quando il profitto è troppo basso, l’imprenditore non ha più incentivo e chiude (o entra nell’illegalità).
    Quando è da considerarsi “troppo basso” il profitto? Dipende dalle decisioni individuali dell’imprenditore, ma non c’è dubbio che un limite esista. E se esiste a livello individuale, esiste anche per la sommatoria per tutti gli individui.
    (Piccola nota: si consideri che le tasse che non vengono calcolate sul profitto possono rendere il livello di tassazione superiore al 100%. Pensateci quando vi parlano positivamente di patrimoniali e tasse sui consumi).
    Adesso, secondo voi un’entità che non produce ricchezza, ma la distrugge, può ripagare un debito?
    Mi sembra ovvio che non possa.
    Quindi se la pensate come me dovreste essere convinti che lo Stato non può pagare mai nessun debito (e quindi ogni suo debito è una truffa). Se siete degli statalisti, sarete convinti che può farlo solo nella parte sinistra (inferiore) della curva di Laffer, ma non sapete quando la parte destra arriverà.
    E’ tutto molto semplice. Banale, direi.
    Infatti nella storia dell’umanità i debiti statali (erroneamente chiamati “pubblici”, perché NON SONO DEBITI DELLA SOMMA DEGLI INDIVIDUI, infatti basta che gli individui se ne vadano perché non siano più un problema degli individui stessi) possono fare solo due cose:
    - o vengono rinnovati continuamente in un perfetto schema Ponzi;
    - oppure vengono cancellati, con un banalissimo default
    Lo schema Ponzi può continuare finché qualcuno entra nello schema. Per quanto riguarda il debito degli Stati (e del sistema bancario, posto che esista una differenza tra le due entità), esiste un “agente speciale”, che si chiama banca centrale, con un bottoncino magico, premendo il quale può creare tutto il denaro che vuole e alimentare tutti gli schemi di Ponzi che vuole.
    Questo bottoncino, però, oltre ad avere qualche implicazione etica, ha il piccolo problema che aumenta la massa monetaria in circolazione.
    E quando la massa monetaria diventa troppa, il valore della moneta diminuisce.
    Quando diminuisce troppo, non viene più accettata.
    Quindi salta in aria tutto.
    E si torna al default.
    IL DESTINO ULTIMO DEL DEBITO DELLO STATO E’ QUINDI IL DEFAULT.
    Semplicemente non si sa quando avverrà.
    Infatti i debiti statali sono gli unici debiti che non hanno contrattualmente NESSUNA garanzia reale (non ci avevate mai pensato, eh?).
    Tutto questo discorso è molto logico, davvero terra-terra. Però
    - nel mondo esistono più di 7 miliardi di individui
    - di questi, più della metà sono donne
    - di queste, alcune sono delle perfette cretine
    - di queste, alcune sono anche razziste
    - di queste, alcune sono anche moraliste nei confronti degli altri, ma perdonano sempre loro stesse e chi le sostiene
    - di queste, pochissime sono irrimediabilmente convinte di avere un mandato divino per salvare il mondo
    - di queste, pochissime hanno chiappe davvero enormi
    - di queste, pochissime si vestono come la famiglia dei barbapapà
    - di queste, solo una è disgraziatamente la cancelliera della Repubblica (ahahahahahahahaahah) Federale di Germania
    Tutti odiano Obama e amano la Merkel.

    La sfiga ci ha colto in questo momento storico.
    Angela Merkel non riesce a capire il discorso di cui sopra. Quando qualcuno prova a farglielo capire, lei pensa che quel qualcuno la stia fregando. E con lei tutto il popolo tedesco.
    Angela Merkel è convinta che lo Stato possa ripagare i propri debiti. Sempre e comunque. Lo pensa nonostante la Germania sia stata la protagonista dei più grandi default della Storia.
    Ha tante stronzate in testa, per esempio pensa che il XX secolo sia finito e sotterrato e che quello che successo sia da dimenticare, che abbia (quindi?) senso espellere il capo della CIA dalla Germania per spionaggio – che come direbbe il Kurtz di Apocalypse Now è “come dare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 miglia di Indianapolis” – oppure pensa che senza l’export l’economia non possa funzionare, da buona mercantilista (che però poi si lamenta se GLI ALTRI sono troppo indebitati. Va che bisogna proprio essere imbecilli, come pensi che l’abbiano pagato il tuo export, o asina? Prima gli presti i soldi per comprare i tuoi prodotti e poi dici che son troppo indebitati. Che cazzo di genio.).
    Ma soprattutto è completamente ossessionata dai debiti statali, tanto che alla sua ultima visita in Cina, ha detto al Capo del Governo cinese: “è meglio crescere meno, ma pagare i debiti”. Al che il premier cinese ha alzato il sopracciglio destro e fatto una smorfia verso sinistra con le labbra, che nel codice segreto del Partito Comunista Cinese significa “ma che cazzo dice questa troia?”.
    Purtroppo questa sua ossessione sta creando qualche piccolissimo problema, dato che questa gentilissima signora è diventata l’Imperatrice Assoluta dell’Unione Europea, trattata da lei ormai come una proprietà privata, come dimostrano le elezioni per la Presidenza della Commissione Europea, che vedeva come candidati il suo prescelto (curiosamente vincitore) e… un tedesco. Che lotta, ragazzi!
    In questa sua proprietà privata, l’Imperatrice ha messo una serie di suoi messi a governare i Paesi che riteneva razzialmente inferiori. I messi avevano (e hanno) il mandato di alzare le tasse per “ripagare i debiti”.
    Ovviamente non sta funzionando.
    Ovviamente i debiti statali di questi paesi aumentano.
    Ovviamente ci avviciniamo sempre più alla parte destra (superiore) della curva di Laffer. Anzi, probabilmente l’abbiamo già superata, infatti restano solo le patrimoniali per spremere lo spremibile e distruggere il distruggibile.
    Ma niente da fare, lei resta fissa nelle sue idee. Ora, che possiamo fare, noi che abbiamo avuto la sfiga di vivere in uno dei territori considerati razzialmente inferiori, a parte sperare che un signore di colore molto ben dotato le faccia capire i nobilissimi insegnamenti di Kara Crabb, mio personalissimo mito?
    Se la pensate come me, non ci sono dubbi: uscire dall’UE, dall’Euro, che deve dissolversi. Così come lo Stato Italiano, che va superato per passare a qualcosa di meglio.
    Ma se anche siete statalisti, non penso che possiate dubitare che si debba hic et nunc, abbassare drammaticamente la tassazione. Non stavate meglio nel 2011? E pensate fosse merito di Berlusconi? Suvvia. Non fatevi illusioni: le tasse non si possono abbassare finché l’UE è governata da questa Signora. E toglierle lo scettro è quanto meno difficile, se non impossibile.
    Quindi, davvero, non sarebbe il caso di levarsi dai coglioni dal suo impero, finché si può? O almeno minacciarlo. Almeno mettersi al fianco di quelli che già una volta ci hanno salvato da un cancelliere tedesco, a tutt’oggi considerato dagli studenti di quelle terre “un benefattore” (dimostrazione che il modello tedesco funziona anche nell’istruzione), quelli che stanno ricominciando a formare una forte alleanza contro di lei, che invece di alleati non ne ha, perché è il governo più odiato del mondo, al contrario di quello che dice qualcuno?
    Angela Merkel è il primo ostacolo tra l’Italia e la riduzione delle tasse. Se l’ostacolo non si può rimuovere va superato.
    Sarebbero finiti a quel punto i problemi dell’Italia? Oh no. Proprio no. L’Italia ha un sistema giudiziario autoreferenziale e totalitarista, un apparato legislativo che nei secoli è diventato un mostro, una pletora di dipendenti pubblici inutili, un “capitalismo” (il capitalismo, finora, non è mai esistito. Ricordatevelo prima di criticarlo) relazionale e salottiero, una spesa pubblica mastodontica, un sindacato raccapricciante, confederazioni di imprenditori anche peggio, tre delle più grandi organizzazioni criminali del mondo, Laura Boldrini e sicuramente mi sono anche dimenticato qualche altra disgrazia.
    In pratica si salvano solo la sua storia, le sue meraviglie naturali, la genialità imprenditoriale e il meraviglioso individualismo della stragrande maggioranza delle persone che la abitano.
    Per questo non considero l’Italia riformabile e penso vada anche lei dissolta e superata.
    Ma prima di tutto c’è un nemico ed è un’unica persona. Non “i tedeschi”, che non c’entrano nulla, ma che sono anzi sue vittime più di noi, anche se dovrebbero finalmente imparare la santa arte della disubbidienza.
    Un nemico che proprio mentre la sua squadra nazionale di calcio (anche quella considerata proprietà privata) vince la Coppa del Mondo, meritatamente, dea bendata inclusa (fai tirare 100 volte da quelle posizioni Higuain, Messi e Palacio e fanno 99 goal), minaccia di dare le dimissioni per salire al trono europeo.
    Un trono che non esiste e che quindi le verrebbe creato ad hoc.
    Non aspettiamo di vederla pronunciare queste parole, non fatemi ripetere quello che dice Padme:

    Guerre stellari - Così muore la Liberta' - YouTube

    Fermiamola prima.
    Il mitologico e disfunzionante “modello tedesco” è già iniziato con la riforma del Senato.
    Fermiamolo qui. Fermiamolo subito.
    La “Rivolta di Atlante”, la fuga degli imprenditori verso altri lidi o verso l’illegalità, è già iniziata. E non torna indietro.


    “La spoliazione è il fondamento dell’azione statale e la fiscalità è l’arma essenziale di questa spoliazione. Come indica il suo nome, l’imposta è… imposta; è confiscata con la forza, e non guadagnata attraverso lo scambio volontario”.
    (Pascal Salin)
    “La proprietà e la libertà sono inseparabili: quando il governo, sotto forma di imposte, porta via la prima, esso invade anche l’altra”.
    (Barry Morris Goldwater)
    Citazioni tratte da “Il microspensiero libertario” di Leonardo Facco, che non dovrebbe mancare in nessuna casa. E in nessuna scuola.

    P.S.
    Per tutti quelli che “Monti avrebbe potuto tagliare le spese invece che alzare le tasse”: a parte che se poteva e non l’ha fatto significa che o ubbidisce ad ordini superiori o è stupido. E per me Monti non è stupido.
    Ma anche tagliando le spese, dato che il debito statale viene misurato in rapporto al PIL, questo sarebbe aumentato comunque, perché le spese statali sono una componente primaria del PIL. E’ una stronzata colossale, ma è così.
    Le spese statali vanno ridotte perché lo Stato fa sempre e solo danni e perché solo gli individui possono scegliere di spendere i loro soldi come preferiscono, non per inseguire un cazzo di parametro di merda inventato da un coglione che, per giunta, dello Stato faceva parte.
    La riduzione della spesa pubblica è una questione di libertà, non di numeri.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #5
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    La Germania ha vinto i Mondiali ma la sua economia si sta congelando

    ECONOMIA | Politiche energetiche sbagliate. Grafici su produzione e Zew si commentano da soli. Come posizionarsi sui mercati? Certi Bond risultano molto attraenti.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #6
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Citazione Originariamente Scritto da Scarpon Visualizza Messaggio
    Quello che conviene all'italia, non conviene a noi.

    Io riporto solamente, come sai e fin quando potrò farlo, articoli che trovo e che ritengo siano utili per aprire discussioni e dare a chi lo vuole fare, come appunto hai fatto tu, la possibilità di esprimere i propri pensieri.
    La Padania è parte del mondo e quello che ci accade attorno è sempre da tenere sotto osservazione per essere pronti eventualmente.
    Mi pare interessante, anche per certi suoi "rimandi" l'articolo susseguente al tuo intervento.
    Oggi in Europa ci sono grosse novità.
    Difficile trovare chi ne parli.
    Io nel mio piccolo, avendo il tempo che molti fratelli non hanno, cerco di tenere aggiornato il nostro piccolo mondo.
    Ovviamente senza pensare che sia il verbo quello che scrivono gli altri.
    Ma spero che la mia fatica sia utile ed apprezzata.
    Anche perchè diversamente vado a gnocca, finchè c'è speranza.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #7
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    benvengano le dimissioni della Merkel ... così possiamo offrirle subito il posto di primo ministro della PADANIA


  8. #8
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    Non penso che le interessi minimamente.
    Lei vuole un trono europeo.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #9
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    Predefinito Re: Accade in Europa.

    SCATTA LA CACCIATA DEI POLITICI ''FILO UE'' DALL'ESECUTIVO: CAMERON VARA UN NUOVO GOVERNO DA BATTAGLIA (A BRUXELLES)

    mercoledì 16 luglio 2014
    LONDRA - In quattro anni di governo, il premier britannico, David Cameron, e' sempre stato allergico ai rimpasti. Piu' di altri leader che lo hanno preceduto, ricorda il "Financial Times", e' stato restio a rimaneggiare la squadra e ha consentito ai suoi ministri di crescere nel loro lavoro.
    A un anno dalle elezioni politiche, tuttavia, ha accantonato la cautela e promosso cambiamenti per migliorare l'immagine del suo partito.
    Ha riconosciuto la necessita' di una maggiore rappresentanza femminile nel consiglio dei ministri e ha raddoppiato il numero delle donne al governo, anche se gli elettori potrebbero considerare l'intervento poco piu' che di facciata.
    La "maggiore sorpresa", secondo un editoriale del quotidiano della City, e' stata la rimozione di Michael Gove, uno dei politici piu' vicini a Cameron, dal ministero dell'Istruzione, una scelta dovuta all'impopolarita' dell'ex ministro tra gli elettori, in particolare tra gli insegnanti.
    Le "implicazioni piu' significative" del rimpasto, pero', riguardano la politica europea. Con l'avvicinarsi delle elezioni, spiega il commento, il primo ministro ha bisogno di affinare il messaggio euroscettico per contrastare l'Ukip, il partito indipendentista.
    Dopo la disastrosa battaglia contro la nomina di Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea, i cambiamenti decisi da Cameron non rassicurano l'Ue.
    La sostituzione di Hague con Hammond destera' allarme in Europa: Hammond e' piu' euroscettico del suo predecessore e terra' una linea piu' dura nelle trattative per rinegoziare l'appartenenza britannica all'Unione.
    Deludente - ma per le oligarchie di Bruxelles - anche la designazione a commissario di Lord Hill of Oareford, sconosciuto agli elettori britannici: non e' certo un peso massimo dello stampo di Peter Mandelson o Leon Brittan, molto più accomodanti con la UE, anche se Brittan è stato cacciato per lo scandalo che lo vede coinvolto in una devastante accusa di "insabbiamento" di indagini contro una rete di pedofili d'alto livello all'intero dei gangli vitali dello stato.
    Lasciano i loro uffici, inoltre, eminenti "europeisti" ora caduti in disgrazia come Kenneth Clarke, Damian Green e David Willetts.
    Rimodellando il suo governo, Cameron dimostra di voler conquistare l'anno prossimo la maggioranza assoluta che ha mancato nel 2010. Se ci riuscisse, potrebbe rinegoziare l'appartenenza all'Ue e indire un referendum per uscirne, che tutti i commentatori politici danno per certo porterà all'effettivo abbandono della UE. Col rimpasto, conclude il "Financial Times", Cameron "rafforza la sua posizione in patria, ma manda segnali contrastanti all'estero", che nel linguaggio diplomatico del più autorevole quotidiano inglese, sta a significare: l'Unione Europea ha i giorni contati.
    Redazione Milano

    Il Nord quotidiano
    Ultima modifica di ventunsettembre; 16-07-14 alle 14:09
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

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    BULGARIA, GRECIA, CROAZIA: DEFICIT COMMERCIALI ALLE STELLE (RIPRESA DEFUNTA)

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    16 luglio - Tra gennaio e aprile la bilancia commerciale ha fatto registrare un deficit di 7,1 miliardi di euro in Grecia e di 1,7 miliardi in Bulgaria: si tratta di dati superiori a quelli registrati nello stesso periodo dell'anno scorso, quando si arrivava rispettivamente a deficit di 6,6 miliardi di euro e di 1,0 miliardi. E' quanto emerge dai dati diffusi questa mattina da Eurostat, l'ufficio statistico della Commissione europea. In Croazia si registra un passivo di 2,3 miliardi di euro. Disastro.

    Due banche fallite in Portogallo, come scritto nelle monete.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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