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  1. #1
    Сардиния
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    Predefinito La regione parte civile contro il pessimo uso del vaccino sul epidemia di bestiame

    Lingua blu, i vaccini diffondevano la malattia: aperta una inchiesta

    SASSARI. Scoppia la bufera sui vaccini per combattere la Lingua blu. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. E c’è anche una ipotesi su cui i magistrati lavorano. Per la Procura i vaccini per debellare la Lingua blu servivano in realtà per agevolare la sua diffusione. ...
    ...

    ...Ora a sostenere la stessa tesi è la Procura di Roma. Secondo il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, infatti, Romano Marabelli, direttore generale del Dipartimento alimenti e sanità veterinaria del ministero della Salute, e Vincenzo Caporale, direttore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Abruzzo e Molise, avrebbero «cagionato la diffusione della blue tongue, per siero conversione da virus vaccinale, provocando ingenti danni al patrimonio zootecnico nazionale». Marabelli e Caporale, che sono tra i 41 indagati nell'inchiesta sull'influenza aviaria - dipendenti del ministero della Salute, dirigenti degli Istituti zooprofilattici sperimentali di Padova e Teramo e manager di aziende farmaceutiche... ....

    per articolo completo de La Nuova Sardegna vedi link


    Regione Sardegna, si costituisce parte civile, vedi link

    danni per oltre 100 milioni, coldiretti si costituisce parte civile, vedi link


    Lingua blu, Marabelli si autosospende
    "Sollevo il ministro da ogni imbarazzo"


    Il segretario generale del ministero della Salute Romano Marabelli ha presentato oggi richiesta di sospensione dalle funzioni e dallo stipendio.
    Una decisione presa sull'inchiesta della Procura di Roma per la vicenda dei vaccini Aviaria e Blu Tongue. Lo rende noto il Ministero della Salute. Nella lettera, trasmessa al Ministro Lorenzin, Marabelli ha motivato la richiesta con l'esigenza "di sollevare il Ministro e il Ministero da qualsiasi imbarazzo conseguente agli attacchi mediatici". Secondo la Procura di Roma sulle emergenze vaccini Lingua Blu e Aviaria ci furono illeciti ed omissioni hanno provocato danni al patrimonio zootecnico. La procura di Roma ha recentemente chiuso l'inchiesta con 41 indagati che ora rischiano di finire sotto processo con accuse che, a seconda delle posizioni, vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, dall'epidemia alla diffusione di una malattia degli animali, dalla falsità ideologica alla rivelazione di segreti d'ufficio. Spiccano nella lista dell'avviso di chiusura inchiesta dirigenti e funzionari del ministero della Salute, tra cui Marabelli. Il ministro Beatrice Lorenzin ha provveduto alla sospensione del segretario generale, manifestando "apprezzamento per la sensibilità istituzionale mostrata e certa che Marabelli possa dimostrare la sua estraneità ai fatti".
    Mercoledì 16 luglio 2014 173

    fontelink L'Unione Sarda




    Lingua blu, inchiesta su mercanti virus
    Arbau: "Daremo al pm tutte le prove"


    Efisio Arbau, consigliere regionale di Sardegna Vera, avvocato e pastore, dice di avere le prove da consegnare alla Procura per inchiodare alle proprie responsabilità i colpevoli del virus che ha falcidiato il patrimonio ovino dell'Isola.
    Contro la campagna di vaccinazione per la lingua blu, al centro dell'inchiesta della magistratura di Roma, dieci anni fa c'erano stati un ricorso al Tar, rigettato, e un esposto alla Procura di Cagliari. «Sapevamo tutto», dice Efisio Arbau, consigliere regionale di Sardegna Vera, avvocato e pastore. «Ora, prima che la Regione si costituisca parte civile, consegneremo al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, i nostri atti. È tutto scritto, noi abbiamo le prove dei colpevoli e dei responsabili di quel disastro che ha devastato il patrimonio ovino dell'Isola». Nell'immediato si chiedono le dimissioni di Romano Marabelli, il segretario generale del ministero della Salute (accusato di essere a capo dell'organizzazione dei “mercanti di virus”) che fa anche parte del cda dell'Istituto zooprofilattico sardo. Dimissioni, chieste già nel 2004 anche dal Psd'Az, e cadute nel vuoto. Intanto il Movimento pastori sardi di Felice Floris chiama a raccolta i colleghi delle altre regioni per una grande mobilitazione.
    Tutti i particolari nell'articolo di Cristina Cossu sull'Unione Sarda in edicola. L'editoriale di commento all'intera vicenda è affidato al direttore di Videolina Emanuele Dessì.
    Mercoledì 16 luglio 2014 07:16

    fontelink l'unione sarda



    Scandalo vaccini, Lai al ministro Lorenzin: "Dimissioni per i responsabili"


    di Paola Pintus


    “Bisogna aprire porte e finestre, e fare luce su ogni angolo di questa vicenda”. Dopo un primo momento di incredulità, ora il senatore del Pd Silvio Lai vuole vederci chiaro sull’inchiesta della procura di Roma che ipotizza i reati di truffa e corruzione ad altissimi livelli dietro le partite di vaccini per le campagne di contrasto alla lingua blu in Sardegna e nel resto della penisola.

    Per questo ha appena presentato con Nerina Dirindin un’interrogazione urgente al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che potrebbe rispondere in aula già dalla prossima settimana. “Non voglio certo anticipare lo svolgimento del processo", dice il senatore sardo "ma è certo che se i fatti venissero dimostrati saremmo di fronte ad atti di una gravità enorme: si parla di soggetti che hanno interesse a non debellare o addirittura ad introdurre nuovi virus nel paese per incentivare la vendita di vaccini, e di connivenze che arrivano fino al segretario generale del ministero della Sanità, che è il punto di riferimento più alto in Italia per la sanità dopo il ministro”. (ndr Marabelli, ad indagini già in corso, era stato promosso nel mese di maggio dal ministro Lorenzin a capo della super struttura ministeriale che sostituiva i vecchi dipartimenti, fra cui quello di sanità pubblica veterinaria di cui era stato a capo fino a quel momento).

    Sembrano davvero amare adesso le ragioni dei pastori sardi che durante la campagna di vaccinazione 2003-2004 opponevano resistenze ad un’immunizzazione che non sembrava arrecare alcun beneficio contro la blue tongue. “Allora però non soltanto i pastori ma la stessa regione si era opposta per quanto in suo potere contro i tentativi del ministero di importare il vaccino sudafricano ed anzi aveva proposto che il siero fosse prodotto nell’isola, ma -come rivelano anche le carte dell’inchiesta-, la linea ministeriale fu irremovibile”.

    Per questo nell'interrogazione presentata alla Lorenzin, Lai e gli altri senatori Pd chiedono al ministro la testa dei responsabili e un'azione risarcitoria nei confronti del comparto zootecnico isolano, messo in ginocchio dalle epidemie di questi anni. Ecco le richieste contenute nel dispositivo finale: "(...) Si chiede al Ministro della Salute: quali siano gli atti che intende porre in essere per mettere nelle condizioni i dirigenti chiamati in causa di difendersi nel merito senza che possano essere ostacolati dall’esercizio delle proprie responsabilità permanendo negli stessi incarichi". Ed ancora : "Quali siano gli interventi che il Governo intende porre in essere per il risarcimento del sistema di allevamento in Sardegna che ha subito i maggiori danni dalla vicenda di possibile corruzione e truffa". Infine: "quali siano gli interventi che il Governo intende porre in essere perché episodi di questo genere non possano più ripetersi evitando il corto circuito tra soggetti controllori e controllati, quanto legati alla eccessiva permanenza nel sistema degli stessi soggetti".

    “Adesso bisogna azzerare tutto”, conclude Lai “anche in Sardegna, dove l’influenza di Marabelli si faceva sentire all’interno del cda dell’Istituto Zooprofilattico Sardo”. Sono tante, troppe le incertezze gestionali che in questi anni hanno impedito l’eradicazione dei virus che hanno decimato il patrimonio zootecnico sardo. Un danno economico e d’immagine enorme, che rischia di ripercuotersi ulteriormente sugli scambi commerciali. “Bisogna recuperare credibilità. L’Italia deve poter andare in Europa a dire che siamo in grado di fronteggiare la blue tongue e la peste suina africana: forse non si è ancora capito qual è la dimensione del problema. Rischiamo il blocco della movimentazione animale e dei nostri prodotti di trasformazione, l’Italia potrebbe vedersi chiudere le frontiere da un momento all’altro”.

    15 luglio 2014

    fontelink

  2. #2
    Сардиния
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    Predefinito Re: Reato epidemia: Terremoto al ministero della salute

    INVITO TUTTI A RIFLETTERE SU QUESTO SCANDALO SENZA PRECEDENTI ...perché secondo le indagini e le inchieste, pare sia stata diffusa e resa endemica in Sardegna (MA NON SOLO), una malattia devastante per il patrimonio zootecnico per mezzo dei vaccini.

    Rompere un tabù, potrebbe romperne un'altro ...verso l'uomo!!!


    in sardegna, in vox populi, si diceva da subito che quell'epidemia sconosciuta non poteva essere naturale ed ora, dopo 14 anni i peggiori incubi a cui nessuno vorrebbe mai credere, diventano realtà ... ...una realtà che supera le fantasie del più estremista e fantasioso dei complottisti più invasati.


    Altro che toccare il fondo, ormai SCAVIAMO CON LA DINAMITE in questa nazione infame e di merda ...e che Dio ce la mandi buona, perché siamo nella mani di pazzi furiosi!!!

  3. #3
    Сардиния
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    Predefinito Re: Reato epidemia: Terremoto al ministero della salute

    Vaccini per la lingua blu: «Così truffarono l’isola e ignorarono i nostri allarmi»

    L’ex assessore alla Sanità Capelli aveva fatto eseguire dei test per capire se il farmaco fosse efficace. I risultati furono devastanti: «Ma ai nostri richiami non ci fu mai una risposta del Governo»






    di Umberto Aime
    CAGLIARI. Lunedì 19 gennaio 2004. Il santo del giorno è Mario, nato in Persia e martirizzato a Roma nel 270 dopo Cristo, insieme alla moglie e ai due figli. Ma il calendario di Frate Indovino non dice però che proprio dieci anni fa, nella mattina di quel 19 maggio, a essere a essere mandati al supplizio in massa furono anche tutti i pastori di Sardegna. Non tanto loro, quanto le loro greggi di pecore: martizzate in blocco da un vaccino arrivato dal Sudafrica, non sperimentato che dovrebbe fermare la febbre catarrale, o Blue tongue, e invece si rivelerà micidiale fino a uccidere migliaia e migliaia di capi. Ecco perché quella strage poteva essere evitata.
    È il 9 gennaio del 2004 quando Vincenzo Caporale, direttore a Teramo del Centro nazionale di riferimento per la Blue tongue, scrive una lunga e riservata lettera a Romano Marabelli, allora direttore generale della sanità pubblica veterinaria del ministero. Il testo originale è questo: «In considerazione delle scarse garanzie oggettivamente riscontrabili sulle vaccinazioni... si ritiene ragionevole segnalare che l’eventualità di un’efficace vaccinazione appare improbabile... sarebbe opportuno al riguardo chiarire, come ritenuto necessario dalla grande maggioranza degli operatori economici, sanitari e politici, la possibile totale sospensione oltre che delle misure di profilassi indiretta, anche di quelle dirette... Distinti saluti».
    Nei giorni successivi, alla lettera d’allarme, «attenti a quello che farete con i vaccini», il senso della missiva, è chiarissimo, l’alto dirigente del ministero non solo non rispose, la gettò da qualche parte, nonostante due numeri di protocollo, fino a diventare proprio lui e in quel preciso momento, il carnefice dei pastori sardi. Perché da qualche giorno il dottor Romano Marabelli è indagato dalla Procura di Roma, e nell’elenco c’è anche Vincenzo Caporale, per aver fatto parte della “cupola dei vaccini”: «Negli anni e in concorso con altri, – scrive il pubblico ministero – è stato capace spesso di trasformare le epidemie in affari e carriere, in una commistione tra uffici pubblici e aziende private» e «così da contribuire a diffondere negli allevamenti italiani anche il devastante virus della Blue tongue».
    Certo, che lo sapeva, il signor Marabelli: Teramo – a meno che la lettera di Caporale non fosse una copertura studiata dagli indagati – addirittura glielo aveva scritto di stare attento. Basta commettere altre fesserie, ma lui niente: «Monatto era e monatto è rimasto», scrivono i magistrati. Ora la riservata personale del 19 gennaio è una delle prove d’accusa più pesanti per l’attuale segretario generale del ministero della Salute, che almeno ha avuto il buon gusto di dimettersi e dovrà farlo in fretta anche dall’Istituto zooprofilattico di Sassari, dov’è consigliere d’amministrazione, come sollecitato giovedì da una Giunta indignata. Ancora una domanda, su quel passato di dieci anni fa: perché quel 19 gennaio Vincenzo Caporale è così preoccupato? Perché a Cagliari c’è un assessore regionale alla Sanità che non gli dà tregua da settembre. È Roberto Capelli (giunta Masala) in carica da poche settimane, a sua volta allarmato dalle proteste degli allevatori per gli effetti collaterali delle prime campagne di prevenzione anti Blue tongue».
    Sarebbe proprio il vaccino sudafricano, del tipo «vivo attenuato», importato da Marabelli, a provocare morti improvvise e un’esagerata quantità di aborti fra le greggi. Capelli scrive al ministero, alla conferenza Stato-Regioni, solleva dubbi, mette al corrente quelli di Roma che qualcosa non va. Non è ascoltato, nonostante dall’Istituto zooprofilattico sardo continuino ad arrivargli quotidiani bollettini di guerra. Alla fine dopo troppe mancate risposte, il 10 gennaio del 2004 viola il divieto imposto dal ministero e decide di far testare a Sassari buona parte dei vaccini, o almeno quelli che dovrebbero aggredire alcuni dei quattro ceppi di febbre catarrale presenti in Sardegna. È una ribellione che Roma non capisce, appare esterrefatta. I funzionari della direzione veterinaria nazionale (che fingevano, a questo punto è chiaro) protestano e comunque con loro si schiera anche il ministro dell’epoca, Sirchia. Capelli non demorde e convince altri assessori del Sud che la «cura è molto peggio del male».
    Insinua il dubbio anche nel fino ad allora testardo Centro nazionale per la Blue tongue, quello di Teramo, e con lui alla fine scende in campo anche la conferenza delle Regioni. Ma il ministero non fa lo stesso nulla: tace, minimizza o al massimo tranquillizza i vari tavoli tecnici. Fino a quando dal laboratorio di Sassari non arriva il referto del test sui vaccini: sono devastanti, è la sintesi giornalistica per nulla medica, ma molto reale. È proprio la sentenza dell’Istituto zoooprofilattico a convincere anche i più scettici del «male che è stato fatto». Non Marabelli: lui era e rimane quello che era, un funzionario in grisaglia ministeriale però pare non molto fedele. Oggi Capelli ricorda e dice: «In quei mesi – è stato assessore fino alla primavera del 2004 – da parte del ministero mai ci fu una risposta, definitiva, chiara, esaustiva ed efficace sui vaccini arrivati dal Sudafrica». Il perché l’hanno scoperto i magistrati di Roma: c’era la “cupola” e c’era Marabelli.
    19 luglio 2014



    fontelink La Nuova Sardegna

 

 

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