Se Berlusconi avesse fatto ciò che si propone Renzi saremmo scesi in piazza...

[standing bull]

appunto:
abbiamo avuto un governo prodi, uno berlu, uno monti, uno letta eppure nessuna ha cambiato la legge elettorale
ancora di prima si parlava di cambiare il cameralismo perfetto e lo abbiamo ancora

beh, non è che Renzi avrebbe cambiato qualcosa se la caldaroeul non fosse stata cassata. la caldaroeul andava benissimo a tutti, soprattutto nella parte "liste bloccate".

[furioso2013]

ah ecco, tutta colpa di berlu .
già

ma chi è contrario ora ?

[furioso2013]

beh, non è che Renzi avrebbe cambiato qualcosa se la caldaroeul non fosse stata cassata. la caldaroeul andava benissimo a tutti, soprattutto nella parte "liste bloccate".

questo non lo so, all'epoca renzi non era al governo.
rimaniamo ai giorni nostri.

[elnick]

I fatti vanno divulgati, sempre: le opinioni ne conseguono.

Ma, capisco che una quota-parte di tele-inciucisti si sia ormai assuefatta alle opinioni scollegate dai fatti.

eh, ma neologismi a parte è più o meno quello che stavo cercando di dire io ...

[standing bull]

questo non lo so, all'epoca renzi non era al governo.
rimaniamo ai giorni nostri.

basta vedere cosa ha proposto: liste bloccate e premio di maggioranza per la camera e abolizione del senato.
liste bloccate e premio di maggioranza .... non assomigliano alla caldaroeul?

[furioso2013]

basta vedere cosa ha proposto: liste bloccate e premio di maggioranza per la camera e abolizione del senato.
liste bloccate e premio di maggioranza .... non assomigliano alla caldaroeul?

a prescindere le liste bloccate (io ne farei a meno, ma non è che cambi molto sempre i partiti scelgono) direi che sul premio di magioranza c'è una bella differenza considerando che chi vince al secondo turno avrebbe i numeri per governare.

che poi non sia perfetta ok.

ad esempio io non sopporto il concetto di coalizione

[Bilbo]

Ciò non toglie che non ci sono più gruppi di scimmie incappucciate a bruciare auto.....i sindacati zitti zitti.....insomma.....una noia bestiale!

E' sempre così quando governano i sinistrati.....detto questo.....il paese farà un superbotto udito anche dagli aborigeni Australiani....quel giorno mi farò un piantarello...ma subito dopo una grassa e lunghissima risata....

[dragone]

Ciò non toglie che non ci sono più gruppi di scimmie incappucciate a bruciare auto.....i sindacati zitti zitti.....insomma.....una noia bestiale!
:D

già,i sindacati spariti:ogni tanto qualche dichiarazione della camusso che attacca renzi ma in piazza nemmeno uno dei suoi tanti pensionati iscritti...
poi ci si chiede perchè il più grande sindacato d'europa non è credibile ed i giovani non si iscrivono!!!
ed i media come repubblica e co:tutti d'accordo nel celebrare le riforme simil berlusconiane che vengono proposte.

ricordo che la mia prof di diritto (chiaramente pd) ci fece fare un analisi con tanto di lavoro presentato a teatro davanti al consiglio comunale,su quanto era brutto e cattivo il presidenzialismo:sarei felice di sapere cosa ne pensa ora ed insieme a lei tutti i piddini medi che ingoiano e difendono qualunque idea venga propagandata dai politici e giornali di riferimento insieme ai grandi intellettuali di sx.
alla fine mi sto rendendo conto,che con fatica,pure i berlusconiani si sono resi conto del fallimento di silvio e lo hanno in parte abbandonato.
i piddini no,credere obbedire votare...
e l'italia va a rotoli,ma loro si credono la parte migliore del paese

[MrBojangles]

eh, ma neologismi a parte è più o meno quello che stavo cercando di dire io ...

Mica tanto.

Lo sbeffeggio all'unico quotidiano che non prende contributi pubblici (e fa SEGUIRE le opinioni alla pubblicazione dei fatti) non te lo risparmi mai.

[heint]

di Ferruccio Sansa | 22 luglio 2014


Se Berlusconi avesse fatto ciò che si propone Renzi saremmo scesi in piazza con i forconi.

E invece a leggere i giornali, ad ascoltare la gente nemmeno te ne accorgi che l’Italia sta cancellando il Senato. Interessa più la scelta del ct della Nazionale.
Eppure forse il problema di fondo non sono queste riforme dissennate, studiate nel weekend da ministri senza esperienza, portate avanti a colpi di ultimatum con il sostegno di un “leader” pregiudicato. Il punto è che Renzi non ci crede. Non ha una spinta profonda. Ideale, si diceva una volta. Ormai sembrano essersene convinti in molti. Dopo il cinismo di craxiani e dalemiani, dopo Berlusconi che governava per difendere se stesso e i propri affari, ora tocca a Renzi con quella sua strabordante e nemmeno celata ambizione. Anzi, è un tratto apprezzato del suo carattere così spiccio. Con quella brutalità di sostanza che scambiamo per decisionismo. Addirittura per schiettezza.

Forse, però, meriterebbe porsi qualche domanda che vada oltre Renzi: ci siamo così abituati ai leader che antepongono a tutto la propria figura da ritenere che sia inevitabile? E ancora: quale deve essere, in chi si propone di governare, il confine sottile tra affermazione di sé e dei propri ideali? Infine: alla leadership è per forza connaturato un fondo di imposizione di sé?
Tornano in mente le frasi di John Kennedy: “Non chiederti quello che il tuo Paese può fare per te, ma ciò che tu puoi fare per il tuo Paese”. La storia ci ha insegnato che spesso la retorica nascondeva una realtà più opaca. Tanti astri sono precipitati, vedi Tony Blair. Altri, come Kennedy, hanno rivelato quanto desiderio del potere e slancio ideale si mescolino nella stessa persona. Impossibile entrare nel cuore di un uomo, capire in che misura l’Io sia un mezzo per realizzare gli ideali o se non avvenga il contrario.
Il potere inquina. Anche chi ha le migliori intenzioni. Soprattutto oggi, che i mezzi di comunicazione distorcono la percezione della realtà, dilatano la personalità.
C’è perfino il rischio che ad allontanare dalla politica, dal necessario esercizio del potere, siano caratteristiche apprezzabili, indispensabili dell’individuo: il senso della misura, il rispetto delle idee altrui, la mitezza (quella forza paziente di cui parlava Norberto Bobbio), l’umiltà.
Ecco allora emergere chi pare meno provvisto di questi “limiti”. Ma non sarà colpa anche nostra, che deleghiamo la selezione ad altri e non ci sforziamo di individuare, di stanare, le persone migliori?
Non è vero che dopo Renzi c’è il diluvio. Come abbiamo visto lunedì scorso raccontando la meravigliosa vita di Giovanni Bollea: dopo il premier ci sono sessanta milioni di italiani. E molti uomini straordinari.

Riforme: ma Renzi crede davvero in qualcosa? - Il Fatto Quotidiano

Bhe potremmo dire che è vero anche il contrario .. se Renzi avesse fatto quel che ha fatto Berlusconi .. a quest'ora (nel migliore dei casi) sarebbe in galera!!