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Discussione: News da Mosca

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    Predefinito Re: News da Mosca

    News da Mosca - Analisi Difesa
    News da Mosca


    di Maurizio Sparacino11 luglio 2015, pubblicato in Analisi Industria

    Conclusa la seconda serie di prove del Mil Mi-171A2
    Dello sviluppo e collaudo dell’elicottero Mil Mi-171A2 ne avevamo parlato nel novembre del 2014; in questi giorni giunge a tal proposito la notizia che è stata conclusa la seconda fase dei test preliminari di volo. Secondo un comunicato stampa della Russian Helicopters, il Mi-171A2 ha portato a compimento presso il centro sperimentale degli stabilimenti Mil a Mosca un totale di ben 72 voli e 67 prove al suolo. Se nella prima fase sono stati condotti 43 voli con il rotore principale dotato di pale in compositi polimerici e rotore di coda a X, in questa seconda fase si è passati alla prova dei motori VK-2500PS-03, del sistema di regolazione e controllo digitale BARK-6V7S, degli stabilizzatori e del rotore anti-torsione modificato al fine di effettuare ulteriori test di certificazione sul Mi-171A2.
    Il rapporto compilato sulla base dei suddetti test – dichiara la casa costruttrice – è in linea con le recensioni positive fornite dai piloti collaudatori; i test hanno insomma confermato le prestazioni del velivolo come da specifiche emesse nella documentazione del progetto.Il secondo prototipo del Mi-171A2 è attualmente in fase di allestimento e sarà presto accorpato in questo test di volo; entrambi tuttavia sono dotati dell’avionica KBO-17 sviluppata dalla società russa KRET. Tale suite permette di ridurre il numero dell’equipaggio a due persone e grazie ad essa il Mi-171A2 può operare in qualsiasi ora del giorno o della notte anche in condizioni climatiche estremamente avverse. Per una maggiore sicurezza di volo, il Mi-171A2 è stato equipaggiato con moderni sistemi cartografici di navigazione satellitare (su display LCD a colori) GLONASS o GPS con mappe digitalizzate, sistemi di navigazione inerziali VOR/ILS, moduli di informazione meteorologica e sistemi di allerta collisioni (per la presenza di linee elettriche, tralicci, alberi solitari, etc.), offrendo un nuovo livello qualitativo delle prestazioni dell’equipaggio.
    Avviata la produzione del Mil Mi-26T2
    Russian Helicopters ha ufficialmente avviato la produzione in serie dell’elicottero pesante Mi-26T2. Il Mi-26T2 differisce dal modello base Mi-26T per il numero ridotto dei membri dell’equipaggio: due ufficiali (pilota e copilota-navigatore) invece dei cinque previsti; tre in caso di utilizzo di carico esterno.
    È equipaggiato con cinque moderni display multifunzione a cristalli liquidi, pannelli di controllo digitali, unità di backup elettromeccanici, avionica di bordo totalmente rinnovata per una notevole riduzione del carico di lavoro dell’equipaggio, confort di bordo sensibilmente migliorato (climatizzazione, riscaldamento ed ergonomia di bordo curata); possibilità di utilizzo dei NVG per le missioni notturne, dispositivo integrato di alimentazione TV a colori per la visualizzazione costante del carico esterno, turbine D-136-2 migliorate per l’uso “hot and high” dotate di FADEC (Full Authority Digital Engine Control), avvisatore integrato EGPSWS (Early Ground Proximity Warning System) il cui sistema fornisce un controllo totale sopra lo spazio aereo per un raggio di 9-11 km intorno all’elicottero, un Automatic Flight Control System aggiornato che consente il volo in ogni condizione climatica meteo – temporale – geografica, su qualsiasi rotta dell’aviazione civile o su rotte improvvisate.
    Un proiettore supplementare è stato installato inoltre per operazioni notturne con capacità di illuminazione ad infrarossi (e per essere utilizzato assieme ai relativi visori notturni). L’aggiornamento include inoltre un sistema di navigazione A-737 GNSS compatibile sia con il GPS che con il sistema di navigazione russo Glonass.
    Tali ammodernamenti rientrano ovviamente nell’ottica della diminuzione dei costi operativi e di quelli per la formazione del personale, oltre che nel miglioramento delle performance di quello che attualmente è l’elicottero da trasporto più grande e potente del mondo.
    “Annunciamo l’avvio della produzione dell’elicottero pesante modernizzato Mi-26T2 – ha dichiarato Andrey Shibitov, vice AD di Russian Helicopers – e considerando che i Mi-26 sono macchine senza rivali nel mondo in termini di capacità di carico e flessibilità operativa, siamo estremamente fiduciosi che questa modernizzazione amplierà in modo significativo il loro potenziale utilizzo operativo. Il Mi-26T2 – ha proseguito Shibitov – sarà estremamente popolare in patria e all’estero”.
    Se la creazione di mastodontici velivoli ad ala rotante pone sfide progettuali particolarmente complesse ed ambiziose, è anche vero che la Russia vanta decenni di esperienze uniche nella produzione di queste macchine speciali: ricordiamo ad esempio gli elicotteri pesanti della famiglia Mil, come il Mi-6, il Mi-10 e il Mi-12, che insieme all’ultimo giunto Mi-26 (prodotto dal 1980 ad oggi in 316 esemplari) hanno polverizzato uno dopo l’altro numerosi record mondiali di carico.
    La realizzazione del nuovo Mi-26T2 si compie con la collaborazione tra Mil Moscow Helicopter e Rostvertol: la preparazione del documento di progettazione operativa si conlude a metà del 2010, nel dicembre dello stesso anno il prototipo viene trasferito dallo stabilimento di assemblaggio finale al centro di prove in volo. Il 17 febbraio 2011 presso il centro Rostvertol il Mi-26T2 effettua il suo primo volo, e nell’agosto dello stesso anno viene presentato al salone aerospaziale MAKS-2011 di Zhulovsky suscitando notevole interesse tra i visitatori e i potenziali clienti.
    Alla fine del 2013 viene siglato un accordo iniziale con l’Algeria per la fornitura di sei Mi-26T2; contratto che viene ufficializzato l’anno successivo. Nei primi mesi del 2015, due elicotteri Mi-26T2 vengono assemblati per l’esportazione e dopo le prove (ovvero entro la fine dell’anno) saranno consegnati in Algeria. Come il suo predecessore il Mi-26T, il Mi-26T2 può essere utilizzato per il trasporto cargo di grandi dimensioni in cabina o tramite gancio baricentrico, ma la sua cabina può essere attrezzata per il trasporto di paracadutisti o feriti. Può essere utilizzato come gru volante nella realizzazione di infrastrutture edili, industriali o minerari; altrettanto idoneo è nella missione di rifornimento in volo o a terra o ancora in missioni antincendio Il Mi-26T2 ha un peso massimo al decollo di 56 tonnellate e possiede un’autonomia di 800 Km con una velocità massima di 295 Km/h, mentre la versione a basso consumo opera ad una velocità di 255 Km/h.La sua capacità di carico è di 20 tonnellate (4 tonnellate in più del suo rivale americano Sikorsky CH-53E) ma la sua versione aggiornata secondo gli analisti militari potrebbe aumentare il fattore massimo fino a 25 tonnellate.
    Aggiornamenti per l’Aviazione della Marina russa
    Secondo un comunicato della società OJSC Ilyushin Aviation Complex, l’Aviazione della Marina russa ha emesso la richiesta di una serie di aggiornamenti relativi ad un secondo lotto di aerei antisom e pattugliamento marittimo Il-38N.
    La società non ha rivelato il numero esatto di aerei che nello specifico verrà sottoposto ad upgrade, anche se un primo gruppo di velivoli di cui abbiamo ampiamente parlato nei passati mesi comprendeva cinque Il-38. Il programma di aggiornamenti prevede una nuova generazione di sonde idroacustiche e magnetiche rimovibili e l’installazione di un nuovo sistema radio elettronico antisom denominato Novella (sviluppato e prodotto da dalla OJSC System Engineering Scientifica Research Institute di San Pietroburgo), che comprende nel dettaglio un analizzatore ad alta risoluzione termica, sensori MAD per la rilevazione di anomalie magnetiche e altri sistemi elettronici che consentono al velivolo di rilevare bersagli di superficie fino ad una distanza di 320 Km e bersagli aerei fino ad una distanza di 90 chilometri.
    Sempre a proposito di aggiornamenti, è doveroso riportare una fonte del complesso militare-industriale russo citata dall’Agenzia di Stampa RIA Novosti, secondo la quale l’intero parco di elicotteri antisom Kamov Ka-27 e dei pattugliatori a lungo raggio Tupolev Tu-142 della flotta aerea della Marina russa subirà una radicale modernizzazione nel triennio 2018-2020. Attualmente, secondo il Flightglobal, la Marina russa dispone di 24 Tu-142 e circa 80 Ka-27. Secondo il funzionario “la modernizzazione dei Tu-142 sarà effettuata in conformità con i requisiti tecnici emessi dalla Marina e questo comporterà un significativo aggiornamento dell’avionica entro prossimi 3-5 anni; i Ka-27, che saranno sottoposti ad aggiornamento nello stesso periodo, riceveranno delle migliorie ai sistemi d’arma e all’avionica”.
    Radiazione o aggiornamento per i MiG-29N malesi?
    Secondo le parole del Comandante Generale della Royal Malaysian Air Force Datuk Seri Roslan Saad in occasione del 57° anniversario della Forza aerea avvenuto lo scorso primo giugno, i MiG-29 (nonostante le rascorse polemiche N.d.A.) possiedono ancora capacità notevoli, ma è sottinteso che abbisognano di upgrade che ne potenzino la loro versatilità e al contempo ne estendano la loro vita utile.
    Dunque la fine operativa dei MiG-29N/NUB Fulcrum malesi prevista entro la conclusione del 2015 potrebbe estendersi per almeno altri 5 anni o più, in base al tipo di aggiornamento che riceveranno. L’affermazione resa dal Comandante Generale della RMAF, qualora definitiva e ufficializzata, lascerebbe un po’ d’amaro in bocca ai vari produttori aerei occidentali e russi che sono in corsa per la sostituzione dei MiG-29N malesi, ovvero SAAB (Gripen), Lockheed Martin (F-16), Dassault (Rafale), Sukhoi (Su-30/Su-35) e RAC MiG (MiG-35).
    Alla luce di quanto sopra esposto potrebbe essere tuttavia proprio la RAC MiG avere le carte migliori, considerato che l’eventuale aggiornamento dei 10 MiG-29N monoposto e dei 2 MiG-29NUB biposto allo standard MiG-29SMT coinvolgerebbe proprio la società russa con un discreto ritorno economico.
    Previsione di aggiornamento per i Mi-26 indiani
    Secondo funzionari dell’Indian Air Force, nei prossimi mesi saranno inviati in Russia due elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26 al fine di sottoporli ad aggiornamento.
    Gli elicotteri, acquistati alla fine degli anni ’80, saranno dotati di nuovi computer di bordo, sistemi di navigazione inerziale moderni e nuovi TFR (terrain-following radar) al fine di estenderne la loro vita operativa.
    “I retrofit dei due Mi-26 – ha dichiarato un portavoce della IAF – integreranno così più efficacemente la flotta di 15 CH-47F Chinook (attualmente in fase di acquisizione) nel compito dei trasporti pesanti”.
    Per la cronaca, l’IAF ha acquistato quattro Mi-26 tra il 1986 e il 1989 per un valore complessivo di 1,31 milioni di dollari benché originariamente fosse previsto l’acquisto di sei esemplari.
    12 Mil Mi-8MTV-5 per la Bielorussia
    Durante il recente International Miltary-Technical Forum “ARMY-2015” svoltosi presso la base aerea di Kubinka, Russian Helicopters attraverso il suo Amministratore delegato Alexander Mikheyev ha annunciato agli organi di stampa presenti che la Bielorussia ha firmato un contratto per l’acquisto di 12 elicotteri da trasporto militare Mil Mi-8MTV-5 da consegnarsi nel biennio 2016-2017.
    “La Repubblica bielorussa – ha dichiarato Mikheev – è un partner fondamentale per il nostro paese nella cooperazione tecnica militare e la firma di questo contratto rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento dell’amicizia e dei rapporti commerciali tra i due paesi”.
    Questo nuovo contratto sarà emanato in conformità con l’accordo tra la Federazione russa e la Repubblica bielorussa sullo sviluppo della cooperazione tecnica e militare siglato il 10 dicembre 2009, e pertanto quest’ultima riceverà gli elicotteri Mi-8MTV-5 nella stessa configurazione usata dalle forze armate russe.
    No all’export dell’Il-112
    Il direttore del programma Ilyushin Il-112 Dmitry Savelyev dell’Ilyushin Aviation Complex ha riferito all’organo di stampa RIA Novosti che il nuovo velivolo da trasporto militare non sarà ceduto ad alcun stato estero. Secondo Savelyev, infatti, il Ministero della Difesa russo avrebbe posto il veto sull’export dell’Il-112 data la quantità di materiale, in particolare i suoi sistemi di comunicazione, che attualmente sono coperti dal segreto militare e pertanto non destinati alla vendita a paesi terzi. Savelyev ha aggiunto però che il suo bureau creerà sicuramente una versione “light” dell’Il-112, priva di avionica sensibile che possa comprometterne l’esportazione.
    Primo cliente straniero per il Kamov Ka-52
    L’elicottero d’attacco Kamov Ka-52 sembra aver trovato il primo cliente straniero: durante il salone aerospaziale francese Paris Air Show 2015, infatti, Sergei Kornev, capo della delegazione del Rosoboronexport (agenzia russa di Stato per l’export militare), avrebbe confermato la vendita dell’elicottero ad un paese straniero senza svelare ulteriori dettagli. Il paese acquirente potrebbe essere proprio l’Algeria, in considerazione del fatto che lo scorso 8 dicembre, citando la relazione annuale del bureau Kamov, l’agenzia di stampa TASS avrebbe riferito di un contratto del valore di 1,7 milioni di dollari per “fornire servizi per la preparazione e l’organizzazione” di una dimostrazione di un Ka-52 “per un potenziale cliente in Algeria” che dovrebbe avvenire quasi certamente entro la fine di quest’estate.
    Sebbene fonti ufficiose parlino di una fornitura di 24 Ka-52, nessuna conferma è giunta in merito da Rosoboronexport. Certamente l’Algeria è uno dei migliori clienti di elicotteri russi e il recente passato ha visto cospicui ordini ampiamente trattati da Analisi Difesa: ricordiamo ad esempio l’ordine nel marzo 2014 per l’acquisto di 42 nuovi elicotteri d’attacco Mil Mi-28N, 6 Mil Mi-26T2 da trasporto pesante o il potenziamento di 39 Mil Mi-8 allo standard Mi-8AMTSh.Tuttavia è bene riportare per completezza d’informazione una fonte russa citata dal Janes secondo cui nel settembre dello scorso anno sarebbe stato l’Azerbaijan ad aver mostrato un forte interesse verso quest’elicottero.
    Il Ka-52 è conosciuto anche col nome di “Alligator” ed è un derivato del Ka-50 “Black shark”; a differenza di quest’ultimo (monoposto), dispone di un equipaggio a due posti affiancati. Si tratta dell’unico elicottero al mondo dotato di seggiolino eiettabile (NPP Zvezda K-37-800) ed è armato da un cannone Shipunov 2A42 da 30 mm, missili a guida laser Vikhr, razzi e persino missili aria-aria (come l’R-73 “AA-11 Archer”); l’Alligator è dotato inoltre di due radar: uno per gli obiettivi terrestri e uno per i bersagli aerei, nonché di un sistema di avvistamento FLIR/TV Samshite.
    Il suo primo volo è avvenuto nel giugno del 1997, la produzione in serie è iniziata nel 2008 ed è entrato in servizio con l’Esercito russo nel 2011. Il Ka-52 è alimentato da due motori VK-2500 che gli consentono di operare fino a 5.000 metri di quota in qualsiasi condizione climatica e può raggiungere una velocità massima di 300 km/h con un raggio di 460 chilometri
    Abbiamo parlato in passato della versione navale denominata Ka-52K destinata a servire sulle due navi d’assalto anfibie Mistral di costruzione francese, tuttavia, a seguito delle sanzioni applicate al paese russo, le stesse unità non verranno più consegnate, e pertanto la Marina russa dovrà trovare una valida alternativa per utilizzare le 32 macchine ordinate a suo tempo. Riguardo l’ordine emesso dall’Aeronautica Militare russa (VVS) sono ben 146 gli esemplari ordinati di cui circa la metà è già stata consegnata ai rispettivi reparti operativi.
    Possibile aggiornamento dei Su-30MKI indiani
    Secondo Konstantin Biryulin, capo della delegazione russa presente al Salone aerospaziale Paris Air Show 2015, Russia e India stanno discutendo del rimodernamento dei caccia Su-30MKI in dotazione alla IAF. Biryulin, rispondendo ad un addetto stampa dell’agenzia TASS, avrebbe dichiarato che “insieme ai nostri partner indiani stiamo tenendo dei colloqui sull’aggiornamento dell’intera flotta dei Su-30MKI che sono stati consegnati circa vent’anni fa”.
    Il pacchetto di ammodernamento dovrebbe includere nuovi sistemi di comunicazione di bordo e di trasferimento dei dati, così come nuovi apparati radar dei caccia indiani Sukhoi.Secondo Biryulin, inoltre, i due paesi stanno preparando i contratti per i programmi congiunti che li vedono coinvolti sul lavoro di sviluppo del caccia di quinta generazione FGFA e sull’aereo polivalente da trasporto militare attualmente denominato MTA (Multirol Transport Aircraft).
    “Le fasi tecniche del progetto preliminare di questi aerei sono già stati completati” – ha dichiarato Biryulin – “Allo stato attuale sono in corso negoziati per concludere definitivamente i contratti in materia di ricerca e sviluppo per la realizzazione di questi modelli”.
    Foto: Russian Helicopters, Mig, Forze armate russe, Itar Tass

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    Predefinito Re: News da Mosca

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    di Maurizio Sparacino11 luglio 2015, pubblicato in Analisi Industria

    Conclusa la seconda serie di prove del Mil Mi-171A2
    Dello sviluppo e collaudo dell’elicottero Mil Mi-171A2 ne avevamo parlato nel novembre del 2014; in questi giorni giunge a tal proposito la notizia che è stata conclusa la seconda fase dei test preliminari di volo. Secondo un comunicato stampa della Russian Helicopters, il Mi-171A2 ha portato a compimento presso il centro sperimentale degli stabilimenti Mil a Mosca un totale di ben 72 voli e 67 prove al suolo. Se nella prima fase sono stati condotti 43 voli con il rotore principale dotato di pale in compositi polimerici e rotore di coda a X, in questa seconda fase si è passati alla prova dei motori VK-2500PS-03, del sistema di regolazione e controllo digitale BARK-6V7S, degli stabilizzatori e del rotore anti-torsione modificato al fine di effettuare ulteriori test di certificazione sul Mi-171A2.
    Il rapporto compilato sulla base dei suddetti test – dichiara la casa costruttrice – è in linea con le recensioni positive fornite dai piloti collaudatori; i test hanno insomma confermato le prestazioni del velivolo come da specifiche emesse nella documentazione del progetto.Il secondo prototipo del Mi-171A2 è attualmente in fase di allestimento e sarà presto accorpato in questo test di volo; entrambi tuttavia sono dotati dell’avionica KBO-17 sviluppata dalla società russa KRET. Tale suite permette di ridurre il numero dell’equipaggio a due persone e grazie ad essa il Mi-171A2 può operare in qualsiasi ora del giorno o della notte anche in condizioni climatiche estremamente avverse. Per una maggiore sicurezza di volo, il Mi-171A2 è stato equipaggiato con moderni sistemi cartografici di navigazione satellitare (su display LCD a colori) GLONASS o GPS con mappe digitalizzate, sistemi di navigazione inerziali VOR/ILS, moduli di informazione meteorologica e sistemi di allerta collisioni (per la presenza di linee elettriche, tralicci, alberi solitari, etc.), offrendo un nuovo livello qualitativo delle prestazioni dell’equipaggio.
    Avviata la produzione del Mil Mi-26T2
    Russian Helicopters ha ufficialmente avviato la produzione in serie dell’elicottero pesante Mi-26T2. Il Mi-26T2 differisce dal modello base Mi-26T per il numero ridotto dei membri dell’equipaggio: due ufficiali (pilota e copilota-navigatore) invece dei cinque previsti; tre in caso di utilizzo di carico esterno.
    È equipaggiato con cinque moderni display multifunzione a cristalli liquidi, pannelli di controllo digitali, unità di backup elettromeccanici, avionica di bordo totalmente rinnovata per una notevole riduzione del carico di lavoro dell’equipaggio, confort di bordo sensibilmente migliorato (climatizzazione, riscaldamento ed ergonomia di bordo curata); possibilità di utilizzo dei NVG per le missioni notturne, dispositivo integrato di alimentazione TV a colori per la visualizzazione costante del carico esterno, turbine D-136-2 migliorate per l’uso “hot and high” dotate di FADEC (Full Authority Digital Engine Control), avvisatore integrato EGPSWS (Early Ground Proximity Warning System) il cui sistema fornisce un controllo totale sopra lo spazio aereo per un raggio di 9-11 km intorno all’elicottero, un Automatic Flight Control System aggiornato che consente il volo in ogni condizione climatica meteo – temporale – geografica, su qualsiasi rotta dell’aviazione civile o su rotte improvvisate.
    Un proiettore supplementare è stato installato inoltre per operazioni notturne con capacità di illuminazione ad infrarossi (e per essere utilizzato assieme ai relativi visori notturni). L’aggiornamento include inoltre un sistema di navigazione A-737 GNSS compatibile sia con il GPS che con il sistema di navigazione russo Glonass.
    Tali ammodernamenti rientrano ovviamente nell’ottica della diminuzione dei costi operativi e di quelli per la formazione del personale, oltre che nel miglioramento delle performance di quello che attualmente è l’elicottero da trasporto più grande e potente del mondo.
    “Annunciamo l’avvio della produzione dell’elicottero pesante modernizzato Mi-26T2 – ha dichiarato Andrey Shibitov, vice AD di Russian Helicopers – e considerando che i Mi-26 sono macchine senza rivali nel mondo in termini di capacità di carico e flessibilità operativa, siamo estremamente fiduciosi che questa modernizzazione amplierà in modo significativo il loro potenziale utilizzo operativo. Il Mi-26T2 – ha proseguito Shibitov – sarà estremamente popolare in patria e all’estero”.
    Se la creazione di mastodontici velivoli ad ala rotante pone sfide progettuali particolarmente complesse ed ambiziose, è anche vero che la Russia vanta decenni di esperienze uniche nella produzione di queste macchine speciali: ricordiamo ad esempio gli elicotteri pesanti della famiglia Mil, come il Mi-6, il Mi-10 e il Mi-12, che insieme all’ultimo giunto Mi-26 (prodotto dal 1980 ad oggi in 316 esemplari) hanno polverizzato uno dopo l’altro numerosi record mondiali di carico.
    La realizzazione del nuovo Mi-26T2 si compie con la collaborazione tra Mil Moscow Helicopter e Rostvertol: la preparazione del documento di progettazione operativa si conlude a metà del 2010, nel dicembre dello stesso anno il prototipo viene trasferito dallo stabilimento di assemblaggio finale al centro di prove in volo. Il 17 febbraio 2011 presso il centro Rostvertol il Mi-26T2 effettua il suo primo volo, e nell’agosto dello stesso anno viene presentato al salone aerospaziale MAKS-2011 di Zhulovsky suscitando notevole interesse tra i visitatori e i potenziali clienti.
    Alla fine del 2013 viene siglato un accordo iniziale con l’Algeria per la fornitura di sei Mi-26T2; contratto che viene ufficializzato l’anno successivo. Nei primi mesi del 2015, due elicotteri Mi-26T2 vengono assemblati per l’esportazione e dopo le prove (ovvero entro la fine dell’anno) saranno consegnati in Algeria. Come il suo predecessore il Mi-26T, il Mi-26T2 può essere utilizzato per il trasporto cargo di grandi dimensioni in cabina o tramite gancio baricentrico, ma la sua cabina può essere attrezzata per il trasporto di paracadutisti o feriti. Può essere utilizzato come gru volante nella realizzazione di infrastrutture edili, industriali o minerari; altrettanto idoneo è nella missione di rifornimento in volo o a terra o ancora in missioni antincendio Il Mi-26T2 ha un peso massimo al decollo di 56 tonnellate e possiede un’autonomia di 800 Km con una velocità massima di 295 Km/h, mentre la versione a basso consumo opera ad una velocità di 255 Km/h.La sua capacità di carico è di 20 tonnellate (4 tonnellate in più del suo rivale americano Sikorsky CH-53E) ma la sua versione aggiornata secondo gli analisti militari potrebbe aumentare il fattore massimo fino a 25 tonnellate.
    Aggiornamenti per l’Aviazione della Marina russa
    Secondo un comunicato della società OJSC Ilyushin Aviation Complex, l’Aviazione della Marina russa ha emesso la richiesta di una serie di aggiornamenti relativi ad un secondo lotto di aerei antisom e pattugliamento marittimo Il-38N.
    La società non ha rivelato il numero esatto di aerei che nello specifico verrà sottoposto ad upgrade, anche se un primo gruppo di velivoli di cui abbiamo ampiamente parlato nei passati mesi comprendeva cinque Il-38. Il programma di aggiornamenti prevede una nuova generazione di sonde idroacustiche e magnetiche rimovibili e l’installazione di un nuovo sistema radio elettronico antisom denominato Novella (sviluppato e prodotto da dalla OJSC System Engineering Scientifica Research Institute di San Pietroburgo), che comprende nel dettaglio un analizzatore ad alta risoluzione termica, sensori MAD per la rilevazione di anomalie magnetiche e altri sistemi elettronici che consentono al velivolo di rilevare bersagli di superficie fino ad una distanza di 320 Km e bersagli aerei fino ad una distanza di 90 chilometri.
    Sempre a proposito di aggiornamenti, è doveroso riportare una fonte del complesso militare-industriale russo citata dall’Agenzia di Stampa RIA Novosti, secondo la quale l’intero parco di elicotteri antisom Kamov Ka-27 e dei pattugliatori a lungo raggio Tupolev Tu-142 della flotta aerea della Marina russa subirà una radicale modernizzazione nel triennio 2018-2020. Attualmente, secondo il Flightglobal, la Marina russa dispone di 24 Tu-142 e circa 80 Ka-27. Secondo il funzionario “la modernizzazione dei Tu-142 sarà effettuata in conformità con i requisiti tecnici emessi dalla Marina e questo comporterà un significativo aggiornamento dell’avionica entro prossimi 3-5 anni; i Ka-27, che saranno sottoposti ad aggiornamento nello stesso periodo, riceveranno delle migliorie ai sistemi d’arma e all’avionica”.
    Radiazione o aggiornamento per i MiG-29N malesi?
    Secondo le parole del Comandante Generale della Royal Malaysian Air Force Datuk Seri Roslan Saad in occasione del 57° anniversario della Forza aerea avvenuto lo scorso primo giugno, i MiG-29 (nonostante le rascorse polemiche N.d.A.) possiedono ancora capacità notevoli, ma è sottinteso che abbisognano di upgrade che ne potenzino la loro versatilità e al contempo ne estendano la loro vita utile.
    Dunque la fine operativa dei MiG-29N/NUB Fulcrum malesi prevista entro la conclusione del 2015 potrebbe estendersi per almeno altri 5 anni o più, in base al tipo di aggiornamento che riceveranno. L’affermazione resa dal Comandante Generale della RMAF, qualora definitiva e ufficializzata, lascerebbe un po’ d’amaro in bocca ai vari produttori aerei occidentali e russi che sono in corsa per la sostituzione dei MiG-29N malesi, ovvero SAAB (Gripen), Lockheed Martin (F-16), Dassault (Rafale), Sukhoi (Su-30/Su-35) e RAC MiG (MiG-35).
    Alla luce di quanto sopra esposto potrebbe essere tuttavia proprio la RAC MiG avere le carte migliori, considerato che l’eventuale aggiornamento dei 10 MiG-29N monoposto e dei 2 MiG-29NUB biposto allo standard MiG-29SMT coinvolgerebbe proprio la società russa con un discreto ritorno economico.
    Previsione di aggiornamento per i Mi-26 indiani
    Secondo funzionari dell’Indian Air Force, nei prossimi mesi saranno inviati in Russia due elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26 al fine di sottoporli ad aggiornamento.
    Gli elicotteri, acquistati alla fine degli anni ’80, saranno dotati di nuovi computer di bordo, sistemi di navigazione inerziale moderni e nuovi TFR (terrain-following radar) al fine di estenderne la loro vita operativa.
    “I retrofit dei due Mi-26 – ha dichiarato un portavoce della IAF – integreranno così più efficacemente la flotta di 15 CH-47F Chinook (attualmente in fase di acquisizione) nel compito dei trasporti pesanti”.
    Per la cronaca, l’IAF ha acquistato quattro Mi-26 tra il 1986 e il 1989 per un valore complessivo di 1,31 milioni di dollari benché originariamente fosse previsto l’acquisto di sei esemplari.
    12 Mil Mi-8MTV-5 per la Bielorussia
    Durante il recente International Miltary-Technical Forum “ARMY-2015” svoltosi presso la base aerea di Kubinka, Russian Helicopters attraverso il suo Amministratore delegato Alexander Mikheyev ha annunciato agli organi di stampa presenti che la Bielorussia ha firmato un contratto per l’acquisto di 12 elicotteri da trasporto militare Mil Mi-8MTV-5 da consegnarsi nel biennio 2016-2017.
    “La Repubblica bielorussa – ha dichiarato Mikheev – è un partner fondamentale per il nostro paese nella cooperazione tecnica militare e la firma di questo contratto rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento dell’amicizia e dei rapporti commerciali tra i due paesi”.
    Questo nuovo contratto sarà emanato in conformità con l’accordo tra la Federazione russa e la Repubblica bielorussa sullo sviluppo della cooperazione tecnica e militare siglato il 10 dicembre 2009, e pertanto quest’ultima riceverà gli elicotteri Mi-8MTV-5 nella stessa configurazione usata dalle forze armate russe.
    No all’export dell’Il-112
    Il direttore del programma Ilyushin Il-112 Dmitry Savelyev dell’Ilyushin Aviation Complex ha riferito all’organo di stampa RIA Novosti che il nuovo velivolo da trasporto militare non sarà ceduto ad alcun stato estero. Secondo Savelyev, infatti, il Ministero della Difesa russo avrebbe posto il veto sull’export dell’Il-112 data la quantità di materiale, in particolare i suoi sistemi di comunicazione, che attualmente sono coperti dal segreto militare e pertanto non destinati alla vendita a paesi terzi. Savelyev ha aggiunto però che il suo bureau creerà sicuramente una versione “light” dell’Il-112, priva di avionica sensibile che possa comprometterne l’esportazione.
    Primo cliente straniero per il Kamov Ka-52
    L’elicottero d’attacco Kamov Ka-52 sembra aver trovato il primo cliente straniero: durante il salone aerospaziale francese Paris Air Show 2015, infatti, Sergei Kornev, capo della delegazione del Rosoboronexport (agenzia russa di Stato per l’export militare), avrebbe confermato la vendita dell’elicottero ad un paese straniero senza svelare ulteriori dettagli. Il paese acquirente potrebbe essere proprio l’Algeria, in considerazione del fatto che lo scorso 8 dicembre, citando la relazione annuale del bureau Kamov, l’agenzia di stampa TASS avrebbe riferito di un contratto del valore di 1,7 milioni di dollari per “fornire servizi per la preparazione e l’organizzazione” di una dimostrazione di un Ka-52 “per un potenziale cliente in Algeria” che dovrebbe avvenire quasi certamente entro la fine di quest’estate.
    Sebbene fonti ufficiose parlino di una fornitura di 24 Ka-52, nessuna conferma è giunta in merito da Rosoboronexport. Certamente l’Algeria è uno dei migliori clienti di elicotteri russi e il recente passato ha visto cospicui ordini ampiamente trattati da Analisi Difesa: ricordiamo ad esempio l’ordine nel marzo 2014 per l’acquisto di 42 nuovi elicotteri d’attacco Mil Mi-28N, 6 Mil Mi-26T2 da trasporto pesante o il potenziamento di 39 Mil Mi-8 allo standard Mi-8AMTSh.Tuttavia è bene riportare per completezza d’informazione una fonte russa citata dal Janes secondo cui nel settembre dello scorso anno sarebbe stato l’Azerbaijan ad aver mostrato un forte interesse verso quest’elicottero.
    Il Ka-52 è conosciuto anche col nome di “Alligator” ed è un derivato del Ka-50 “Black shark”; a differenza di quest’ultimo (monoposto), dispone di un equipaggio a due posti affiancati. Si tratta dell’unico elicottero al mondo dotato di seggiolino eiettabile (NPP Zvezda K-37-800) ed è armato da un cannone Shipunov 2A42 da 30 mm, missili a guida laser Vikhr, razzi e persino missili aria-aria (come l’R-73 “AA-11 Archer”); l’Alligator è dotato inoltre di due radar: uno per gli obiettivi terrestri e uno per i bersagli aerei, nonché di un sistema di avvistamento FLIR/TV Samshite.
    Il suo primo volo è avvenuto nel giugno del 1997, la produzione in serie è iniziata nel 2008 ed è entrato in servizio con l’Esercito russo nel 2011. Il Ka-52 è alimentato da due motori VK-2500 che gli consentono di operare fino a 5.000 metri di quota in qualsiasi condizione climatica e può raggiungere una velocità massima di 300 km/h con un raggio di 460 chilometri
    Abbiamo parlato in passato della versione navale denominata Ka-52K destinata a servire sulle due navi d’assalto anfibie Mistral di costruzione francese, tuttavia, a seguito delle sanzioni applicate al paese russo, le stesse unità non verranno più consegnate, e pertanto la Marina russa dovrà trovare una valida alternativa per utilizzare le 32 macchine ordinate a suo tempo. Riguardo l’ordine emesso dall’Aeronautica Militare russa (VVS) sono ben 146 gli esemplari ordinati di cui circa la metà è già stata consegnata ai rispettivi reparti operativi.
    Possibile aggiornamento dei Su-30MKI indiani
    Secondo Konstantin Biryulin, capo della delegazione russa presente al Salone aerospaziale Paris Air Show 2015, Russia e India stanno discutendo del rimodernamento dei caccia Su-30MKI in dotazione alla IAF. Biryulin, rispondendo ad un addetto stampa dell’agenzia TASS, avrebbe dichiarato che “insieme ai nostri partner indiani stiamo tenendo dei colloqui sull’aggiornamento dell’intera flotta dei Su-30MKI che sono stati consegnati circa vent’anni fa”.
    Il pacchetto di ammodernamento dovrebbe includere nuovi sistemi di comunicazione di bordo e di trasferimento dei dati, così come nuovi apparati radar dei caccia indiani Sukhoi.Secondo Biryulin, inoltre, i due paesi stanno preparando i contratti per i programmi congiunti che li vedono coinvolti sul lavoro di sviluppo del caccia di quinta generazione FGFA e sull’aereo polivalente da trasporto militare attualmente denominato MTA (Multirol Transport Aircraft).
    “Le fasi tecniche del progetto preliminare di questi aerei sono già stati completati” – ha dichiarato Biryulin – “Allo stato attuale sono in corso negoziati per concludere definitivamente i contratti in materia di ricerca e sviluppo per la realizzazione di questi modelli”.
    Foto: Russian Helicopters, Mig, Forze armate russe, Itar Tass

  3. #13
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    Predefinito Re: News da Mosca

    News da Mosca - Analisi Difesa
    NEWS DA MOSCA


    di Maurizio Sparacino
    3 agosto 2015, pubblicato in Analisi Industria

    Proseguono le consegne di elicotteri all’Iraq
    Il Ministero della Difesa iracheno ha comunicato ufficialmente agli inizi di luglio di aver preso in consegna dalla Russia quattro elicotteri da combattimento avanzati. La dichiarazione non identifica il tipo specifico di velivolo ma è molto probabile che si tratti di elicotteri d’attacco Mil Mi-28NE Night Hunter, considerato che pochi giorni prima lo stesso Ministero iracheno aveva comunicato la consegna di elicotteri Mil Mi-35M.
    Ricordiamo per dovere di cronaca che l’Iraq siglò nell’ottobre del 2012 un acquisto del valore di 4,3 miliardi di dollari per un insieme di armi tra cui elicotteri d’attacco Mil Mi-35M e Mil Mi-28NE e sistemi missilistici antiaerei “Pantsir-C1”.

    Kamov Ka-62 e le sanzioni occidentali
    Il CEO di Russian Helicopters Alexander Mikheev è stato interpellato dall’agenzia RIA Novosti in merito al progetto Kamov Ka-62 e alle sanzioni che dal marzo dello scorso anno i paesi occidentali hanno imposto contro la Russia in relazione alla situazione in Crimea.

    Nonostante il raffreddamento delle relazioni con molti paesi occidentali infatti, Mikheev ha dichiarato che queste non hanno minimamente toccato la rete del progetto Ka-62: “I rapporti con i nostri partner occidentali rimangono intatti; il Ka-62 è un aeromobile civile e le sanzioni non si applicano a questo segmento.”
    Il nuovo elicottero multiruolo medio Ka-62 è una delle ultime progettazioni della Russian Helicopters; è stato sviluppato tenendo conto dei più elevati standard in materia di sicurezza, eco-efficienza e risparmio di carburante e per la prima volta nella storia del settore elicotteristico russo il progetto è attuato in stretta collaborazione con partner stranieri: il Ka-62 è dotato infatti di motori Ardiden 3G da 1680 hp realizzati dalla francese Turbomeca, un sistema di alimentazione prodotto dalla Zodiac Aerospace (anche questa francese) e di un sistema di trasmissione austriaco sviluppato dalla società Zoerkler Gears GmbH & Co KG.
    Il Ka-62 è sprovvisto della consueta architettura Kamov con rotori principali coassiali e contro-rotanti, bensì di un rotore principale a cinque pale e un fenestron (rotore incassato) nella coda, sistema idraulico a doppio circuito, carrello d’atterraggio con maggiori capacità di assorbimento d’urti e sedili ammortizzati per equipaggi e passeggeri; è stato progettato per il trasporto fino a 12-14 passeggeri o 2,5 tonnellate di carico mediante un’imbracatura esterna. Particolarmente adatti nelle operazioni off-shore e SAR il Ka-62 (derivato dalla versione militare Ka-60) ha già ottenuto ordini da società sudamericane (la Vertical de Aviación venuezelana e la Atlas Táxi Aéreo brasiliana).

    Anticipati i tempi di consegna dei motori RD-33
    Il colosso statale russo Rostec ha annunciato che la controllata JSC United Engine Corporation ha completato prima del previsto un contratto stipulato con la Difesa russa la riparazione di una serie di motori russi RD-33 per caccia MiG-29:

    Nonostante il contratto fissasse il termine entro il 15 novembre 2015, alla data del 24 giugno i lavori erano totalmente conclusi. Il direttore dell’impianto metalmeccanico di Mosca Amir Khakimov ha però sottolineato un altro aspetto certamente più importante dei tempi di consegna anticipati:
    “Le riparazioni di questi motori erano divenute sempre più complesse perché un certo numero di parti erano realizzate da aziende ucraine” ha dichiarato Khyamikov “Dopo la crisi russo-ucraina, Kiev ha infatti bloccato totalmente le esportazioni di prodotti militari verso il nostro paese. Sulla base del programma di sostituzione delle importazioni l’azienda ha abbandonato pertanto l’uso di componenti ucraini utilizzando invece, su decisione approvata dal Ministero della Difesa russo, parti realizzate dallo stabilimento di produzione JSC MPO-Rumyantsev”.
    Questo fattore avrebbe così accelerato i tempi previsti per la realizzazione del lavoro e contemporaneamente proceduto all’eliminazione programmata e graduale della dipendenza tecnologica dal paese ucraino, programma che per inciso, sta toccando vari settori della tecnologia militare russa.

    Aggiornamento dei Mi-17 slovacchi
    Robert Fico attuale Primo Ministro della Slovacchia ha dichiarato che potrebbe essere firmato con la Russia un accordo per l’aggiornamento di elicotteri Mil Mi-17 attualmente in servizio con la Vzdušné sily Slovenskej republiky (o Aeronautica Militare slovacca).
    “Spero che l’accordo per l’aggiornamento dei nostri Mi-17 sia firmato al più presto.” – ha dichiarato il Primo ministro slovacco, ribadendo inoltre l’interesse del paese all’aggiornamento del sistema di difesa aerea S-300 e al settore dell’aviazione civile russa con particolare riferimento al Sukhoi Superjet S-100.
    Per inciso, secondo il Flightglobal l’Aeronautica Militare slovacca possiede attualmente tra le sue fila 14 esemplari di Mi-17 insieme a tre vecchi Mi-2.

    I nuovi Tu-160 in servizio entro il 2023
    L’agenzia di stampa russa TASS ha riportato le nuove recenti dichiarazioni rese del Vice Ministro della Difesa Yuri Borisov secondo cui entro il 2023 entrerà in regime la nuova produzione del bombardiere strategico Tupolev Tu-160 (“Blackjack” per la NATO).

    A tal proposito avevamo approfondito il lancio della notizia su Analisi Difesa lo scorso giugno quando in occasione della visita ufficiale allo stabilimento KAPO sito a Kazan, il Ministro della Difesa russo Shoigu aveva formalmente espresso l’interesse di Mosca nella ripresa della produzione del Tu-160.
    La realizzazione dei nuovi Tu-160 nella variante modernizzata M2 andrebbe ad integrare così i 15 Tu-160 attualmente in via di graduale aggiornamento e la cui consegna dell’ultimo esemplare dovrebbe avvenire entro il 2019.
    Questa decisione indica dunque la necessità russa del rafforzamento immediato della sua flotta di bombardieri strategici che preferisce al momento puntare su un progetto consolidato piuttosto che fare affidamento sul nuovo progetto PAK-DA il cui sviluppo sarà adesso posticipato in virtù della ripresa di produzione dei Tu-160.
    FGoto: Novosti, Tupolev, JSC United Engine Corporation, Russian Helicopters e Difesa slovacca

  4. #14
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    Predefinito Re: News da Mosca

    News da Mosca

    di Maurizio Sparacino22 settembre 2015, pubblicato in Analisi Industria

    Si ai MiG-35, ma dal 2018
    Il Ministero della Difesa russo ha pianificato la firma di un contratto per l’acquisto di oltre 30 caccia multiruolo MiG-35 (Codice NATO “Fulcrum-F”), non prima tuttavia del 2018. La dichiarazione resa dal Comandante delle Forze Aerospaziali Gen. Viktor Bondarev, fa intendere che la fase di realizzazione e collaudo di questo caccia di “generazione 4++” dovrebbe essere ultimata entro il 2017.
    “Il nuovo caccia – ha dichiarato Bondarev alla stampa – è in fase di realizzazione e collaudo su ordine del ministero della Difesa e con un termine ultimo dei lavori che è il 2017. Dopo aver completato tutti gli esami previsti, il MiG-35 entrerà in servizio con un futuro finanziamento per la produzione di oltre 30 velivoli. Ecco spiegato perché è stato pianificato un contratto a questo proposito solo a partire dal 2018. Posso tuttavia affermare – ha proseguito Bondarev – che il MiG-35 troverà certamente clienti all’estero grazie alle sue eccellenti prestazioni; persino la sua manovrabilità è di molto superiore a quella del MiG-29”.
    Il MiG-35 è un’evoluzione del MiG-29M/M2, è dotato di un radar AESA (a scansione elettronica attiva) Phazotron Zhuk-MAE fornito di sistemi più resistenti alle ECM, sistemi di volo fly-by-wire, 2 motori Klimov RD-33MK a spinta vettoriale, avionica migliorata e sonda per il rifornimento in volo.
    Secondo il CEO di MiG Corporation Sergei Korotkov infine, ulteriori sviluppi del caccia MiG-35 saranno considerati come base di partenza per velivoli di quinta generazione.
    Memorandum of understanding per il Mi-26T2
    Il CEO di Russian Helicopters Alexander Mikheev ha dichiarato all’agenzia RIA Novosti che sono stati firmati i primi contratti per la consegna della nuova versione dell’elicottero da trasporto pesante Mil Mi-26T2, la cui produzione di massa (ne avevamo parlato approfonditamente nel mese di luglio) è stata avviata pochi mesi fa. Benché l’agenzia non specifichi la natura dei documenti siglati, è molto probabile che si tratti di memorandum of understanding, ovvero dei memorandum d’intesa che non hanno alcun valore contrattuale ma che certamente sono significativi dell’interesse che alcuni paesi hanno rivolto al mastodontico Mi-26T2.
    Mikheev, che non avrebbe citato nel dettaglio quali e quanti sono i paesi siglanti tale documento, avrebbe dichiarato a tal proposito: “Abbiamo presentato la versione aggiornata del più grande elicottero del mondo, il Mi-26T2, al recente salone aerospaziale francese Paris Air Show. Il velivolo ha suscitato notevole interesse e abbiamo firmato così i primi contratti; si tratta di operatori civili provenienti da diversi paesi”.
    Il Mi-26T2, ricordiamo, è l’ultima versione del Mi-26 (Codice NATO “Halo”); è equipaggiato da cinque moderni display multifunzione a cristalli liquidi (MFD), pannelli di controllo digitali, unità di backup elettromeccanici, avionica di bordo totalmente rinnovata per una notevole riduzione del carico di lavoro dell’equipaggio nonché un confort di bordo sensibilmente migliorato (climatizzazione, riscaldamento ed ergonomia di bordo migliorata).
    Il Mi-26T2 offre inoltre la possibilità di utilizzo dei NVG (night vision goggles) per missioni notturne, dispositivo integrato di alimentazione TV a colori per la visualizzazione costante del carico esterno, turbine D-136-2 migliorate per l’uso “hot and high” e dotate di FADEC (Full Authority Digital Engine Control), avvisatore integrato EGPSWS (Early Ground Proximity Warning System), un Automatic Flight Control System aggiornato che consente il volo in ogni condizione climatica meteo – temporale – geografica, su qualsiasi rotta dell’aviazione civile o su rotte improvvisate. Un proiettore supplementare è stato installato inoltre per operazioni notturne con capacità di illuminazione ad infrarossi (e quindi perfettamente compatibile con i relativi visori notturni).
    Rientro in patria dei MiG-21 croati aggiornati
    L’Aeronautica Militare croata (Hrvatsko Ratno Zrakoplovstvo i Protuzracna Obrana o semplicemente “HRZ i PZO”) ha reso noto agli organi di stampa nazionali il ritorno in patria della sua intera flotta di MiG-21 dopo essere stata sottoposta ad una profonda operazione di revisione e aggiornamento in Ucraina.
    Il velivolo finale consegnato a metà dello scorso mese porta adesso il totale della flotta di MiG-21 croati a dodici esemplari.
    Il programma di modernizzazione avviato due anni fa con la firma di un contratto del valore di 17,5 milioni di euro ha coinvolto infatti la lavorazione dei sette MiG-21 originari appartenenti all’Aeronautica croata oltre all’acquisto di ulteriori cinque “Fishbed” ucraini.
    Secondo i media croati, che non hanno però specificato il termine stabilito a suo tempo, il ritardo delle consegne è stato dovuto esclusivamente alla crisi russo-ucraina. Tutti i MiG-21 sono stati mostrati per l’occasione durante il locale Airshow di Zagabria presso l’aeroporto di Pleso.
    Kit di aggiornamento per i MiG-29 indiani
    Secondo quanto riferito dal CEO di RAC MiG Sergey Korotkov all’agenzia TASS, sono stati consegnati più di 10 kit di aggiornamento per i MiG-29 delle Forze aeree indiane e cinque di questi kit sono già stati utilizzati dalla HAL (Hindustan Aeronautics Limited) per aggiornare altrettanti “Fulcrum”.
    Secondo Korotkov, i primi due MiG-29 indiani sono impegnati in voli di prova mentre scriviamo; i rimanenti tre caccia stanno ultimando l’upgrade e seguiranno anche loro in un ciclo di prove in volo. Per la cronaca sarebbero 63 i MiG-29 indiani che dovranno essere aggiornati alla versione MiG-29UPG.
    Interpellato successivamente a tal proposito sulle consegne dei caccia imbarcati MiG-29K per la Marina indiana, Korotkov ha affermato che saranno consegnati sei velivoli entro la fine del 2015 e ulteriori sei MiG nel 2016, concludendo così il contratto e portando il totale dei MiG-29K/KUB in dotazione alla Marina indiana a 45 esemplari.
    Procede inoltre il programma per la creazione di un centro MRO (Maintenance, repair and operations) in India per i caccia imbarcati MiG-29K/KUB: “L’edificio è stato realizzato dal Governo indiano – ha dichiarato ancora Korotkov – e noi stiamo fornendo apparecchiature dedicate secondo l’accordo di compensazione firmato allo scorso salone aerospaziale russo MAKS-2013; stiamo procedendo inoltre all’addestramento degli specialisti indiani che in futuro realizzeranno in loco la riparazione e la manutenzione dei caccia imbarcati della Marina indiana”.
    Programmazione dello sviluppo dell’elicottero AHL
    Il Vice Ministro dell’Industria e del Commercio russo Andrey Boginsky ha spiegato l’iter della programmazione dello sviluppo del nuovo progetto di elicottero pesante sino-russo denominato AHL (Advanced Heavy-Lifter) di cui abbiamo parlato su AD lo scorso giugno.
    “Il memorandum per l’AHL è stato firmato lo scorso maggio; – ha dichiarato Boginsky – attualmente è in preparazione il documento di accordo intergovernativo, mentre la successiva fase sarà quella di redigere un contratto tra le due principali società commerciali interessate.
    Ci aspettiamo che entrambi i documenti siano preparati e firmati entro la fine dell’anno”.
    Il Vice Ministro non esclude in tal senso che il progetto possa essere discusso e approfondito già nell’ambito del Salone aerospaziale russo MAKS 2015 tenutosi a Zhukovsky alla fine di agosto.
    Secondo contratto algerino per otto Mil Mi-26T2
    Abbiamo spesso parlato dell’acquisto di sei elicotteri da trasporto pesante Mi-26T2 da parte dell’Algeria avvenuto tramite un accordo firmato alla fine del 2013.
    A tal proposito giunge però un aggiornamento tramite agenzia di stampa Interfax-AVN che ha citato una fonte del settore della difesa: in realtà l’Algeria avrebbe emesso un secondo ordine opzionale di ulteriori otto Mi-26T2 che porterebbe così il totale a 14 esemplari.
    “Nell’ambito del primo contratto dei sei Mi-26T2 – ha dichiarato la fonte – due elicotteri sono stati consegnati la scorsa primavera, altri due saranno consegnati entro la fine dell’anno in corso e i rimanenti due esemplari nei primi mesi del 2016; immediatamente dopo verrà attuato il secondo contratto che potrebbe essere ultimato già entro il 2017”. Entrambi i contratti comprendono ovviamente anche la necessaria formazione dei piloti e dei tecnici algerini.
    Foto: Russian Helicopters, Forze aeree russe, Mig, Ministero Difesa croato
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  5. #15
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    Predefinito Re: News da Mosca

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    di Maurizio Sparacino6 novembre 2015, pubblicato in Analisi Industria


    Nuove consegne di Su-34 alla VKS
    Lo scorso 6 ottobre la Sukhoi Company ha consegnato un altro lotto di bombardieri Su-34 alla Forza Aerospaziale russa nella rete dell’ordine della Difesa di Stato per il 2015.
    Gli aerei hanno eseguito il volo di trasferimento direttamente dal campo d’aviazione dello stabilimento Novosibirsk Aircraft denominato V. P. Chkalov.
    Secondo il servizio stampa della Sukhoi Company, “lo stabilimento V. P. Chkalov palesa ancora la massima efficienza produttiva e il terzo ordine di Stato attualmente in corso di realizzazione (92 Su-34 da consegnare entro il 2020 n. d. A.) garantirà un carico di lavoro stabile per gli anni a venire e ne assicurerà il suo sviluppo”.
    Attualmente il velivolo è gestito con successo da varie unità di volo e le recenti sortite operative in Siria hanno mostrato una solida performance operativa: i Su-34 vantano tra l’altro la distruzione di un campo di addestramento nei pressi di Maadan-Jedid ed un posto di comando mimetizzato vicino Kasert-Faraj, a sud-ovest della città di Raqqa, e hanno mostrato di poter colpire obiettivi da quote superiori ai 5000 metri.
    Ricordiamo che il Su-34 è un’evoluzione di cacciabombardiere ognitempo derivato dal Su-27, progettato per attacchi di precisione e per missioni di bombardamento a medio raggio; è armato con un cannone GSh-301 da 30 mm e può trasportare fino a 8000 Kg di armamento disposti sotto i 12 punti d’attacco di cui è dotato. Oltre al classico armamento aria-aria per autodifesa (missili AA-10, AA-11 e AA-12), il Su-34 può imbarcare ovviamente missili aria-terra a guida laser o tv, bombe guidate, missili anti nave e anti radiazione, oltre al classico armamento non guidato quali razzi e bombe a caduta libera.
    Il CEO di Russian Helicopter in Myanmar
    Durante una visita alla Repubblica dell’Unione della Birmania (o Unione del Myanmar), il CEO di Russian Helicopters Alexander Mikheev ha incontrato il Vice Presidente del paese asiatico U Nyan Tun.
    Nell’incontro, ha reso noto il servizio stampa della società russa, sono avvenute discussioni circa la consegna di nuovi elicotteri Ansat e Mil Mi-26 e a tal proposito giova ricordare che il vertice si è tenuto sulla base di una Commissione intergovernativa russo-birmana sulla cooperazione tecnico-militare.
    “Il clima tropicale e l’intensa attività sismica del paese -ha commentato Mikheev – costituiscono da anni prove efficaci di resilienza dei nostri elicotteri che nel Myanmar hanno sempre offerto un mezzo efficace per la distribuzione di farmaci e di viveri, nella lotta agli incendi e nelle operazioni di ricerca e soccorso”.
    Durante la stagione delle piogge infatti, il Myanmar affronta spesso devastanti cicloni, inondazioni e frane, ma al contempo anche la siccità genera numerosi incendi nelle aree verdi del paese e numerosi e intensi sono anche i terremoti, considerato che si tratta di uno dei paesi col maggior rischio sismico al mondo.
    Alexander Mikheev ha inoltre incontrato il comandante in capo della Myanmar Air Force, Generale U Khin Aung Myint, per discutere di questioni relative al supporto post-vendita di elicotteri già consegnati in passato alla forza aerea del paese birmano (si tratta nel dettaglio di dodici Mil Mi-17 utility e nove Mil Mi-35 d’attacco).
    Certamente eventuali futuri ordini di elicotteri russi da parte del paese potranno comunque consolidarsi dopo l’esito delle elezioni generali previste per l’8 novembre 2015.
    Riprende a volare l’M-55 «Geophizika»
    Abbiamo parlato lo scorso anno della possibilità di rilancio dell’ aereo da ricognizione ad alta quota Myasishchev M-55 «Geophizika»; a tal proposito una fonte vicina al settore aeronautico rivela che l’omonimo Design Bureau sta ultimando l’aggiornamento di un M-55 e che tale operazione dovrebbe essere completata in questo mese di novembre, mentre i test di volo saranno avviati già a partire dal prossimo mese di dicembre.
    Ricercando i motivi di quest’operazione viene a galla che lo scorso febbraio è stato siglato un accordo tra l’ufficio di progettazione russa Myasishchev e l’Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research di Potsdam in Germania.
    L’M-55 «Geophizika» tornerà a volare ai fini scientifici e sarà gestito nell’ambito di un nuovo progetto di ricerca europeo denominato StratoClim a cui parteciperanno scienziati provenienti da 26 istituti di ricerca nazionali; questi ultimi utilizzeranno successivamente i dati raccolti dal velivolo nella stratosfera al fine di prevedere i cambiamenti climatici della Terra per i decenni a venire.
    Secondo la suddetta fonte, sono numerosi i componenti sottoposti ad aggiornamento: dal sistema di navigazione al sistema di comunicazione, inclusi tutti quei sottosistemi ad esso connessi (quali altimetri, telemetri digitali, VOR, sistemi di atterraggio ILS, reti via cavo, etc.).
    Grazie alle sue prestazioni (ricordiamo che è in grado di volare ad un’altitudine di 21,5 chilometri e trasportare fino a 2 tonnellate di attrezzature scientifiche), l’M-55 ha partecipato negli scorsi anni a numerosissimi voli scientifici europei e internazionali, inclusi enti di ricerca italiani come Ialiantartide, E.N.E.A, P.N.R.A, C.N.A. e A.S.I.
    L’inizio delle operazioni del «Geophizika» nel quadro del progetto StratoClim è prevista secondo la fonte già a partire dal gennaio 2016. Per inciso, la sagoma del velivolo russo appare nel logo ufficiale della suddetta missione scientifica europea.
    Aggiornamento per gli Il-76/78 indiani
    Pur possedendo una serie di 10 nuovi aerei da trasporto strategici Boeing C-17A Globemaster III, il governo indiano ha dichiarato di voler mantenere aggiornati in futuro i suoi vecchi Ilyushin Il-76. Nuova Delhi ha appena stanziato infatti i primi fondi per un aggiornamento della flotta da trasporto di fabbricazione russa, fondi che includono inoltre le versione tanker Il-78, versione derivata per l’appunto dall’Il-76.
    L’aggiornamento in questione, che comprende la fornitura di nuovi motori per tutti i 24 aerei oltre agli aggiornamenti necessari relativi all’avionica, dovrebbe mantenere così operativa la flotta di Il-76 e Il-78 per almeno altri 15 anni, ovvero fino al 2030 e oltre. Attualmente la Indian Air Force possiede 17 Ilyushin Il-76MD “Gajraj” e 7 aerocisterne Ilyuhin IL-78MKI; queste ultime sono gestite dal 78° Squadron dell’Air Force Station di Agra, mentre la flotta di trasporto degli Il-76 è gestita dal 25° Squadron a Chandigarh e dal 44° Squadron a Nagpur.
    Ka-52K per l’Egitto?
    In seguito alla vendita delle due unità navali Mistral di fabbricazione francese all’Egitto (navi che ricordiamo essere state in origine ordinate dalla Russia ma che per via delle sanzioni UE in risposta alla crisi in Crimea non sono mai state consegnate al destinatario a fronte della restituzione da parte di Parigi dell’importo speso, pari a 950 milioni di euro), la Kamov si dice pronta a vendere a Il Cairo i Ka-52K navalizzati creati ad hoc proprio per le due Mistral.
    Questa è l’opinione resa all’IHS Jane da una fonte vicina al settore tecnico-militare russo.
    “Oltre ai 50 elicotteri d’attacco Ka-52 Alligator acquistati, – ha proseguito la fonte – l’Egitto intenderebbe fare propri i Ka-52K progettati proprio per le unità navali Mistral”.
    Benché secondo la suddetta fonte sia allo studio il numero di Ka-52K da ordinare, è molto probabile che il contratto possa essere firmato entro il primo trimestre del 2016; considerato poi che la Marina russa aveva formalmente richiesto 16 Ka-52K per ogni unità, è ritenuto credibile che l’Egitto possa seguire la stessa filosofia e richiedere pertanto un totale di 32 unità.
    RAC MiG contesta l’accordo tra Bulgaria e Polonia
    Il Ministro della Difesa bulgaro Nikolay Nenchev e il suo omologo polacco Tomasz Siemoniak hanno firmato un accordo relativo alla revisione dei motori RD-33 dei MiG-29 bulgari.
    La firma dell’intesa, che dovrà essere approvata in questi giorni dal Parlamento bulgaro, secondo il Ministro Nenchev ha visto l’esclusione del gruppo RAC MiG per diversi motivi: in primis ci sarebbe un risparmio di 600.000 euro per unità (considerato il costo totale dell’operazione pari a 6.700.000 dollari); inoltre, sempre sulla base delle dichiarazioni fornite da Nenchev, ci sarebbe un tempo totale di realizzazione dell’intero aggiornamento del parco motori più breve rispetto alla controparte russa, nonché la copertura delle spese di trasporto degli stessi da parte dell’operatore polacco WZL (Wojskowe Zaklady Lotnicze).
    La Bulgarian Air force, che possiede attualmente 15 MiG-29 (e di questi, 3 sono la versione biposto UB da addestramento), starebbe affrontando questa spesa a fronte della richiesta della NATO per la protezione dello spazio nazionale.
    D’altro canto la risposta russa da parte del CEO di RAC MiG Sergey Korotkov non è tardata ad arrivare: “I termini e le condizioni offerte da RAC MiG erano decisamente più redditizie per la Bulgaria – ha dichiarato l’amministratore del gruppo russo – mi spiego meglio: i costi richiesti dalla Polonia e dalla Russia sono quasi gli stessi, ma la vita utile dei motori garantita da noi era doppia rispetto a quella offerta dalla WZL. Ci dispiace che tale decisione si basi solo sulla situazione politica e, molto probabilmente, sia guidata da una «pressione esterna»”.
    Secondo Korotkov è un peccato rovinare rapporti storicamente amichevoli e di lunga data tra i due paesi, tuttavia è molto probabile che RAC MiG si riserverà il diritto di contestare la legittimità dell’accordo. “In considerazione delle indiscusse violazioni sui diritti esclusivi di sviluppo e produzione del MiG-29 – come ha spiegato Korotkov, infatti – “nessuna documentazione tecnica o licenza per la riparazione dei motori RD-33 è mai stata consegnata alla Polonia; anzi, la posizione dei nostri partner polacchi è poco chiara, considerando che tempo fa avevamo una partnership storica.
    Nonostante le misure adottate dal nostro gruppo nel corso degli ultimi mesi al fine di concordare con il governo bulgaro sulla riparazione dei loro MiG-29, alcuni funzionari hanno continuato a ignorare i tentativi russi di raggiungere l’unico accordo, legittimo, reciprocamente vantaggioso ma soprattutto che salvaguardasse la sicurezza dei piloti consentendo il funzionamento ottimale dei caccia.”
    La firma dell’accordo secondo il CEO di RAC MiG equivale alla cessazione immediata di ogni servizio di aggiornamento o manutenzione futura sui Fulcrum bulgari.
    Lotto di missili aria-aria per i MiG-29 polacchi
    La Polonia ha emesso un bando per l’acquisto di un nuovo lotto di 40 missili aria-aria per R-27R1 a guida radar al fine di equipaggiare la sua flotta di MiG-29. Le risposte di offerta andranno presentate entro il 16 novembre.
    Denominato dalla NATO come AA-10 “Alamo”, il Vympel R-27 è un missile aria-aria a medio/lungo raggio disponibile nelle versioni IR e Radar semi-attivo.
    Secondo il bando, il missile in questione dovrebbe provenire da unasocietà avente sede nell’Unione europea, o in un paese con il quale sia la UE che la Polonia hanno accordi economici.
    In tal senso le società ucraine sono state invitate pertanto a partecipare alla gara. Continua a essere esclusa dal fronte polacco qualsiasi possibilità di gara per la Russia. Le consegne dovranno essere ultimate entro la fine di novembre del 2016 e, secondo il bando, ogni arma deve avere una durata di almeno otto anni qualora conservata nel suo contenitore sigillato e non meno di cinque anni una volta rimosso dal suo magazzino.
    L’ispettorato degli armamenti del Ministero della difesa polacco ha ribadito che la selezione avverrà sulla base di due criteri: il costo (che avrà un peso decisionale elevato sull’intero contratto) e il periodo di garanzia offerto.
    Ricordiamo che nel biennio 2006-2007 la Polonia acquistò un lotto di 50 missili R-27 provenienti da scorte tedesche (che nel 2003 vendette 22 MiG-29 provenienti dalla DDR alla cifra simbolica di 1 euro a velivolo).
    I MiG-29 polacchi oggigiorno coinvolti nella Baltic Air Policing volano armati di missili aria-aria a corto raggio R-60KM (AA-8 Aphid) e R-73E (AA-11 Archer), entrambi dotati di sensori di ricerca IR.
    Foto: Rostec, Xinhua, Kavoc, Engineerring Russia, Sofia Globe, Defense Update, Czechairspotters e Usaf

  6. #16
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    Predefinito Re: News da Mosca

    NEWS DA MOSCA

    di Maurizio Sparacino
    12 dicembre 2015, pubblicato in Analisi Industria

    Completamento del primo Il-478
    La UAC (United Aircraft Corporation) sta completando la realizzazione della prima nuova aerocisterna Ilyushin Il-78M-90A. Le immagini rilasciate dalla società russa mostrano l’operazione di giunzione tra l’ala e la fusoliera avvenute recentemente presso lo stabilimento Aviastar SP di Ulyanovsk.
    Il prototipo, conosciuto anche come Il-478, è una versione modificata basata sul nuovo aereo da trasporto Il-476 (o Il-76MD-90A); come tali, entrambi rappresentano la successione diretta dei vecchi Ilyushin Il-78 e Il-76.
    L’Il-478, stante alle dichiarazioni rese dalla UAC, come il suo derivato Il-476 sarà dotato di quattro nuovi motori Aviadvigatel PS-90A-76 con prestazioni superiori e consumi ridotti del 12-14% rispetto ai vecchi Solov’ëv D-30KP utilizzati dalla vecchia aerocisterna Il-78 “Midas”; a differenza dell’Il-78, inoltre, la nuova piattaforma presenta due serbatoi supplementari che aumentano sensibilmente la capacità interna di carburante trasportabile.
    La costruzione del prototipo è iniziata lo scorso mese di febbraio nell’ambito di un contratto firmato col Ministero della Difesa russo, che ha espressamente richiesto un primo esemplare di ricerca e sviluppo.
    Secondo il CEO di Aviastar SP Sergey G. Dementiev: “Il nostro obiettivo principale è quello di far effettuare il primo volo dell’Il-478 già dal 2016, e poiché questo velivolo sarà coinvolto nei test di Stato, crediamo fortemente nella firma di un contratto statale successivamente a queste prove”.
    La speranza della UAC secondo i portavoce dell’azienda è un ordine da parte della Difesa russa di 31 aerocisterne Il-478.

    Prosegue l’attività per la realizzazione dell’Il-114 militare
    La Russia procede nell’intenzione di acquistare la versione militare del turboelica Ilyushin Il-114.
    Saranno almeno una dozzina i primi velivoli che dovranno essere realizzati dalla Aviacor Aviation Plant di Samara per l’Aviazione militare e le truppe di frontiera russe.

    Il riavvio della produzione, voluto fortemente dal Presidente Putin in persona, esige tuttavia un aggiornamento radicale del progetto che dovrà sostituire l’ucraino Antonov An-140. Tale aggiornamento, che riguarderà sia la motorizzazione che l’avionica di bordo, porterà alla ridenominazione del velivolo in Il-114-200.
    L’Il-114, velivolo bimotore turboelica regional da 60 posti, è un aereo di linea per il trasporto passeggeri su tratte a corto raggio il cui progetto risalente alla fine degli anni Ottanta ed è stato ideato al fine di sostituire numerosi aerei di linea sovietici obsoleti (Antonov An-24, Yakovlev Yak-40, etc.)
    È stato prodotto fino al 2012 presso la Tashkent Aviation Production Association in Uzbekistan; successivamente, in seguito a decisioni politiche interne uzbeke, l’impresa avrebbe orientato il suo ciclo produttivo verso altre realizzazione, interrompendo così definitivamente la produzione di Il-114.

    Secondo gli analisti militari questa operazione richiederà finanziamenti importanti del valore di 50 miliardi di rubli (pari a 1 miliardo di dollari circa); cifra necessaria allo svolgimento dell’attività di ricerca e sviluppo per il perfezionamento dei nuovi propulsori, agli aggiornamenti avionici, alla formazione per il ciclo produttivo e per la creazione di un polo di assistenza post-vendita, nonché al sostegno statale per le società di leasing russe al fine di attivare e sviluppare i meccanismi per la promozione del velivolo sul mercato interno. Secondo le stime sarebbero almeno 320 i potenziali esemplari che potrebbero essere prodotti nel periodo 2019-2030.
    Entro il 2019, secondo i responsabili del progetto, saranno completate tutte le fasi necessarie (incluse certificazioni) che porteranno alla produzione entro il 2025 di un rateo massimo di produzione di 24 macchine l’anno.

    In consegna il primo elicottero artico Mi-8AMTSh-VA
    Ne abbiamo parlato più volte su Analisi Difesa, ora secondo la Russian Helicopters il primo elicottero speciale creato appositamente per l’uso nell’ambiente artico sarà consegnato al Ministero della Difesa russo entro la fine dell’anno in corso.
    Il primo Mi-8AMTSh-VA, una versione speciale modificata dell’elicottero medio biturbina Mi-8AMTSh-V che utilizza nuovi motori turboalbero Klimov VK-2500-03, un impianto di potenza ausiliaria (APU) TA-14 più prestante e nuova avionica aggiornata, sarà consegnato alla Difesa come parte dell’ordine di Stato per il 2016.
    Secondo Russian Helicopters infatti, il dicastero russo avrebbe firmato lo scorso febbraio un primo contratto di fornitura (per un numero imprecisato di elicotteri speciali) per il quinquennio 2016-2020.
    I test di volo del Mi-8AMTSh-VA sono stati condotti presso lo stabilimento Ulan-Ude Aviation Plant.

    L’immagine rilasciata su gentile concessione della Russian Helicopters mostra un elicottero Mi-8AMTSh-VA dipinto con un’accattivante livrea a due toni di nero opaco e rosso lucido altamente visibile in un ambiente in cui tonalità bianche del paesaggio la fanno da padrone.
    Secondo il vice CEO della società russa il nuovo elicottero potrà volare fino a 1000 miglia senza rifornimento in qualsiasi condizione meteo, di giorno e di notte e persino in caso di perdita del segnale satellitare.
    Il Mi-8AMTSh-VA è certamente un velivolo chiave della strategia russa relativo all’aumento della sua presenza nella regione artica poiché da anni numerosi studi indicano che quelle zone siano in possesso di vaste riserve di petrolio e gas naturale.

    Thailandia interessata a nuovi Mi-17
    In occasione del salone Defense & Security 2015 di Bangkok una fonte del settore militare appartenente alla Royal Thai Army ha riferito all’agenzia di stampa RIA Novosti che gli acquisti di elicotteri russi per le forze del paese proseguiranno anche in futuro.
    “Gli elicotteri [Mi-17] acquistati in Russia – ha dichiarato la fonte – si sono perfettamente integrati nel nostro Esercito poiché le loro caratteristiche tecnico-tattiche corrispondono alle condizioni operative abituali del nostro paese e allo stesso tempo poiché sono in grado di trasportare fino a 30 soldati equipaggiati; possiamo dire che tutti questi fattori nel loro complesso superano notevolmente le prestazioni di altri elicotteri della stessa categoria del Mi-17”.
    Secondo la suddetta fonte la decisione dell’acquisto dei 5 esemplari di elicotteri Mi-17 (3 esemplari nel 2008 e 2 lo scorso anno) è stato il frutto dell’osservazione dell’utilizzo dei vari Mi-8/17 da parte dei vicini paesi partner dell’ASEAN (Laos, Vietnam e Myanmar), nonostante più della metà di questi esemplari fosse addirittura di costruzione sovietica.
    Il Mi-17 avrebbe ottenuto in Thailandia giudizi lusinghieri nelle missioni di esercitazione, specificatamente in compiti anti-terrorismo e MedEvac, dove il successo di tali operazioni dipende dalla rapidità di movimentazione delle truppe e dello staff medico e di recupero.
    In conclusione, avrebbe dichiarato la fonte vicina all’Esercito Thailandese, si tratta di una macchina molto affidabile e durevole con un rapporto costo-prestazioni molto interessante.

    Prima missione in Antartide per l’Il-76TD-90VD
    I piloti collaudatori Ruben Yesayan e Nikolay Kuimova (il primo, pilota collaudatore del GosNIIAS – State Research Institute of Aviation Systems, e il secondo, pilota collaudatore della Ilyushin Aviation Complex), entrambi decorati Eroi della Federazione russa, ai comandi di un Ilyushin Il-76TD-90VD hanno completato con successo il primo atterraggio per questo velivolo sulla pista di ghiaccio della base Novolazarevskaja in Antartide.
    Questa particolare missione ,che è stata effettuata in collaborazione con la compagnia aerea “Volga-Dnepr” e l’Istituto di Ricerca per l’aviazione civile russa, si è svolta al fine di integrare il manuale operativo del velivolo che, ricordiamo, è una versione estremamente aggiornata dell’aereo da trasporto Il-76TD.
    L’Il-76TD-90VD infatti, oltre alle modifiche relative ai sistemi di navigazione e di volo, è stato dotato infatti di moderni motori PS-90A-76 che rispettano i più recenti standard ecologici internazionali permettendo inoltre un ciclo di vita più lungo e con minori costi di gestione e manutenzione.

    Foto: Russsian Helicopters, Antonov e Iliyushin

    News da Mosca - Analisi Difesa


  7. #17
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    News da Mosca - Analisi Difesa
    NEWS DA MOSCA


    di Maurizio Sparacino
    13 gennaio 2016, pubblicato in Analisi Industria

    Dettagli sulle consegne dei Su-35 in Cina
    A seguito del contratto del valore di 2 miliardi di dollari siglato tra Cina e Russia relativo all’acquisto di 24 Sukhoi Su-35, una fonte vicina al settore militare ha informato l’agenzia TASS che le consegne dei caccia avverranno in tre anni e che i primi SU-35 saranno consegnati già dal 2016.
    Questo conferma quanto avevamo anticipato a fine novembre riportando le dichiarazioni di Vassily Kashin, ricercatore senior del Centro per l’analisi di strategie e tecnologie con sede a Mosca, secondo cui la produzione dei velivoli sarebbe iniziata ancor prima della firma del contratto finale. Kashin aveva riferito inoltre che sarebbe stato altamente probabile che le prime consegne sarebbero avvenute già dal 2016, mentre la conclusione del contratto tra la fine del 2017 e la prima metà del 2018.

    4 Ka-32A11BC per la Cina
    Russia e Cina (rispettivamente Russian Helicopters, una controllata della Società statale russa Rostec, e la società cinese Jiangsu Baoli) hanno firmato un accordo per la fornitura di quattro elicotteri Kamov Ка-32А11ВС per missioni antincendio.
    Ampiamente utilizzati dal Corpo dei vigili del Fuoco cinesi in operazioni antincendio e di salvataggio, i nuovi Ка-32А11ВС saranno consegnati secondo quanto comunicato dalla società russa tra il 2016 e il 2017.
    “Questi elicotteri – ha riferito il CEO di Russian Helicopters Alexander Mikheev – sono gestiti con successo in Cina e questo contratto conferma il nostro interesse per lo sviluppo di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, ecco perché abbiamo intenzione di continuare a crescere attraverso consegne aggiuntive e nuovi progetti”.

    L’elicottero Ka-32A11BC, progettato per operazioni di ricerca e soccorso, missioni antincendio e supporto ai compiti di polizia, soddisfa gli standard certificativi tra cui l’AP-29, la certificazione EASA ottenuta nel 2009 e la certificazione d’idoneità al volo australiana ottenuta nel dicembre 2012. È stato recentemente utilizzato in compiti anti incendio in diversi paesi del mondo tra cui Canada, Spagna, Portogallo, Svizzera, Cina, Austria, Corea del Sud e Indonesia.
    Consegnato il primo Tu-95MSM aggiornato
    Aleksej Gusev, CEO della società JSC Aviakor, ha confermato ai media locali di aver consegnato all’Aviazione Militare russa il primo bombardiere strategico Tupolev Tu-95MSM modernizzato.
    “L’aggiornamento – ha riferito Gusev – ha incrementato in modo significativo le capacità di combattimento del velivolo e la sua utilità operativa”.
    Il velivolo, che è stato chiamato col nome della città di Dubna, ha richiesto un lavoro di aggiornamento di circa tre mesi; il secondo velivolo che è in fase di completamento verrà consegnato al Ministero della Difesa nei primi mesi del 2016, mentre il terzo bombardiere è stato consegnato alla fabbrica lo scorso mese di dicembre.
    La modernizzazione del Tu-95 riguarda l’implementazione di avanzate attrezzature radio-radar, nonché di un sistema di acquisizione navigazione – destinazione basato su GLONASS.
    Il Tu-95MSM può trasportare otto nuovi missili da crociera strategici Raduga Kh-101 (convenzionali) o Kh-102 (nucleari) sui supporti esterni dell’ala.
    Le precedenti versioni del Tu-95 erano armate con sei missili da crociera Kh-55 (AS-15 Kent) installati in un supporto rotante all’interno della stiva armi; il Kh-101 essendo di dimensioni più ingombranti non può essere ospitato al suo interno.
    Sono ben 60 gli anni di servizio di questo infaticabile bombardiere strategico a lungo raggio, poiché esso è entrato in servizio con l’Aeronautica sovietica nel 1956; in virtù di questi recenti aggiornamenti il Tu-95MSM dovrebbe rimanere in servizio con l’Aviazione russa fino al 2025-2030 (in questo caso supererebbe addirittura la ragguardevole quota di 70 anni di impiego operativo).
    Svelato (parzialmente) il nuovo progetto Kamov
    Avevamo trattato in passato su questa rubrica il tema del nuovo elicottero navale progettato dalla società Kamov a seguito delle dichiarazioni rese la scorsa estate dal capo dell’Aviazione Navale della Marina russa Generale Igor Kozhin. I media moscoviti hanno approfondito recentemente il tema in questione e sono emersi alcuni dati che è doveroso riportare ad integrazione di quanto già trattato.
    Il nuovo progetto, nome in codice “Minoga” (in italiano Lampreda), dovrebbe sostituire l’intera flotta dei Kamov Ka-27 (Helix per la NATO). Secondo fonti del settore industriale-militare russo, il nuovo elicottero si trova attualmente in fase di progettazione e sarebbe dotato del classico layout Kamov costituito dal doppio rotore coassiale controrotante.
    Ulteriori dati parzialmente noti riguardano il peso massimo al decollo, certamente inferiore a quello del Ka-27 (che per la cronaca è di 12.000 Kg), e la velocità massima che dovrebbe toccare i 312 Km/h.
    Considerata l’estensione di vita dei Ka-27 dovuta ai recenti aggiornamenti, è molto probabile che il nuovo progetto possa essere realizzato a partire dal 2020.

    Ultimati gli aggiornamenti degli Il-80 “Maxdome”
    La United Instrument Manufacturing Corporation (UIMC), controllata della società statale russa Rostech, ha annunciato che sono stati completati i test di modernizzazione del centro di comando strategico volante russo.
    Si tratta di un aereo speciale progettato per fornire il comando e il controllo delle forze armate, incluse quelle nucleari, qualora i comandi terrestri dovessero divenire “inutilizzabili” in particolari condizioni estremamente sfavorevoli.
    Si tratta di velivoli speciali attualmente presenti esclusivamente nelle forze armate statunitensi (l’US Air Force utilizza il Boeing E-4B, una modifica del B747-200 chiamato anche col nome di “Doomsday plane”) e russe.
    Il velivolo utilizzato è un Ilyushin Il-80 (codice NATO “Maxdome”), una versione pesantemente modificata del wide-body civile Il-86 che è entrato in servizio alla fine degli anni ‘80.
    Secondo le dichiarazioni rese dall’ufficio stampa della UIMC, questa seconda generazione di aggiornamenti ha migliorato notevolmente la sopravvivenza, la funzionalità e l’affidabilità del velivolo, considerando inoltre l’adozione di nuovi sistemi elettronici di pesi e dimensioni notevolmente inferiori rispetto a quelli precedentemente in uso con un conseguente risparmio energetico notevole.
    L’aviazione russa dispone attualmente di quattro Il-80 in carico all’8^ Divisione Compiti Speciali dell’Aviazione situata presso la base aerea di Chkalovsky, nei pressi di Mosca.

    Foto: Ministero Difesa Russo, Russian Helicopters, Sukhoi, Iliyushin, Tupolev

  8. #18
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    Predefinito Re: News da Mosca

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    di Maurizio Sparacino
    7 febbraio 2016, pubblicato in Analisi Industria

    Ripresi in volo i Mi-35MS per compiti speciali
    Sono stati ripresi dalla fotocamera digitale di un passante due elicotteri per compiti speciali Mil Mi-35MS mentre decollavano dal Cremlino.
    Il video attualmente visibile su YouTube mostra due elicotteri caratterizzati entrambi da una colorazione monotono color verde oliva scuro e privi di insegne fatta eccezione per il tricolore russo sulla deriva di coda.
    Il Mi-35MS versione derivata dal Mi-35M differisce da quest’ultima a prima vista per le numerose antenne disposte lungo la fusoliera, pod, dispositivi jamming e radio-elettronici disposti sul muso e sulle ali e dalle finestre della cabina passeggeri di forma rettangolare; ancora serbatoi di carburante nei piloni interni delle semiali ma nessun tipo di armamento offensivo/difensivo installato.

    Come la versione principale dispone invece di un carrello di atterraggio fisso non retrattile, dei più recenti motori turboalbero Klimov VK-2500 turboalbero da 2.225 shp (1.600 kW), pale del rotore principale in fibra di vetro, testa del rotore principale con giunti elastomerici, un nuovo piatto oscillante e un rotore di coda a X.
    Il Mi-35MS che potrebbe essere una versione speciale del Mi-35M adibita a posto di comando volante è stato avvistato per la prima volta nel mese di febbraio 2013 presso gli stabilimenti di produzione Rostvertol Rostov Helicopter Plant JSC (impianto controllato da Russian Helicopters e specializzato nella costruzione degli elicotteri Mi-28NE, Mi-26T e Mi-35).
    Secondo le poche informazioni disponibili tale versione speciale sarebbe equipaggiata con un’avionica avanzata, una serie di vari sensori, telecamere per la visione notturna, stazione di comunicazione satellitare Raduga-MB, sistema di navigazione GLONASS/GPS e un sistema anti-jamming. Il Mi-35MS dispone inoltre anche del sistema di autoprotezione President-S contro i missili a guida IR realizzato dalla Concern Radio-Electronic Technologies (KRET).
    Secondo gli analisti militari di Mosca sarebbero almeno quattro gli elicotteri Mi-35MS realizzati per conto del Ministero della Difesa russo.

    46 Kamov Ka-52K per l’Egitto
    A novembre dello scorso anno avevamo anticipato la notizia circa la forte probabilità dell’acquisto da parte dell’Egitto di elicotteri Kamov Ka-52K per le nuove unità navali anfibie Mistral (navi che ricordiamo essere state in origine ordinate dalla Russia ma che per via delle sanzioni UE in risposta alla crisi in Crimea non sono mai state consegnate al destinatario a fronte della restituzione da parte di Parigi dell’importo speso pari a 950 milioni di euro).

    La Russian Helicopters, nelle parole del suo direttore generale Alexander Mikheyev in occasione del rapporto di fine anno 2015 pubblicato sulla rivista aziendale, ha confermato che l’Egitto sarà destinataria di 46 elicotteri d’attacco navalizzati Ka-52K “Katran”.
    “In questa particolare e complessa situazione – ha dichiarato Mikheyev nell’introduzione – siamo riusciti a tenere il passo dei parametri finanziari raggiunti nell’anno precedente e ad ampliare la presenza di tecnologie elicotteristiche russe nel mercato mondiale.”

    Nel 2015 insomma nonostante le difficili circostanze economiche venutesi a creare dall’attivazione di sanzioni contro la Russia dal mese di marzo, la società è riuscita a concludere dei contratti con partner stranieri per svariati milioni di dollari.
    “Per esempio – ha proseguito Mikheyev – un grande accordo per la consegna di 46 elicotteri Ka-52 Alligator è stato firmato con l’Egitto attraverso la società Rosoboronexport.”
    Le consegne dei Ka-52K all’Egitto dovrebbero essere completati entro la fine del 2017.
    Il Ka-52K (nome in codice nato “Hokum-B”) è una variante navale dell’elicottero d’attacco Ka-52 Alligator. Le sue caratteristiche distintive comprendono pale del rotore e ali pieghevoli, carrello d’atterraggio rinforzato e trattamento anti corrosione sull’intera fusoliera e sui sistemi di bordo; i suoi sistemi d’arma gli consentono di trasportare missili aria-superficie Kh-38 e missili antinave Kh-35.

    Primo volo del dimostratore tecnologico Mi-24K
    Alla fine dello scorso dicembre ha effettuato il suo primo volo il banco di prova volante del futuro elicottero ad alta velocità Mi-24K.

    Secondo una fonte vicina al settore industriale militare russo il velivolo è decollato dalla base aerea dello stabilimento Mil Moscow Helicopter Plant sito a Tomilino (nei pressi di Mosca), una controllata da Russian Helicopters.
    Presentato alla mostra statica dell’ultimo MAKS 2015, il Mi-24K si differenzia dallo standard Mi-24 per la nuova sezione di naso “aerodinamica”, dall’abitacolo monoposto e da un rotore principale sperimentale differente rispetto al classico usato sull’Hind che incarna le più recenti tecnologie aerodinamiche russe della ricerca dotato di cinque pale sperimentali con estremità ricurve.
    I risultati ottenuti da questo dimostratore saranno utilizzati sia per l’aggiornamento degli elicotteri attualmente in servizio sia per lo sviluppo di progetti futuri; secondo il Comandante in Capo delle Forze Aerospaziali russe Viktor Bondarev infatti, il futuro elicottero ad alta velocità, dopo aver toccato gli step di velocità di 400 e successivamente 450 Km/h entrerà in produzione su larga scala nel 2022 e sarà capace di toccare velocità pari ai 500 Km/h.
    Secondo gli analisti militari tuttavia il dato fornito da Bondarev è oltremodo ottimistico, anche se ad esempio l’Eurocopter X-3, un esemplare di elicottero ad alta velocità sperimentale ibrido dotato di eliche traenti ha toccato nel giugno 2013 la velocità di 472 Km/h in volo livellato.
    Anche in questo caso, pur se non pensato per l’impiego operativo essendo l’X-3 già stato destinato al Musée de l’Air et de l’Espace dell’aeroporto di Parigi, la sua tecnologia nonché l’esperienza accumulata con i suoi voli sarà certamente sfruttata per future piattaforme ad ala rotante.

    Un Mil Mi-35 per il Ghana
    Il Ghana Air Force sarebbe in procinto di acquistare un elicottero d’attacco Mil Mi-35; questo è quanto rivelato dal Capo di Stato Maggiore del Ghana Air Force Michael Samson-Oje durante il consueto rapporto di fine anno.

    Riassumendo sui programmi di acquisizione della propria forza aerea Samson-Oje ha riferito inoltre che sono stati consegnati nello scorso settembre i quattro nuovi elicotteri Harbin Z-9EH (versione autoctona cinese realizzata inizialmente da un contratto di produzione su licenza dell’Eurocopter AS365 Dauphin), che l’acquisizione dei 5 addestratori turboelica Embraer Super Tucano si trova in una fase “molto avanzata” e che un ulteriore aereo da trasporto Airbus C-295M sarà ricevuto dal Ghana nei primi mesi dell’anno in corso.
    Il Mi-35 previsto dal Ghana sarebbe così il primo elicottero d’attacco a essere introdotto nella sua aviazione militare considerando che la sua flotta ad ala rotante è attualmente composta da un Bell 412, due AW109 e sette Mil Mi-17V-5 da trasporto.
    Foto Russian Helicopters e Airliners

  9. #19
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    di Maurizio Sparacino
    10 marzo 2016, pubblicato in Analisi Industria

    Un centro manutentivo per i Mi-8/17 in Serbia?
    I tecnici di Russian Helicopters sono alle prese con uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di un servizio di assistenza tecnica sulla famiglia degli elicotteri Mil Mi-8/17 in Serbia.
    La holding russa starebbe analizzando nel dettaglio la capacità della fabbrica di aerei Moma Stanojlovic tra le società locali più idonee allo scopo di poter effettuare un servizio di assistenza tecnica per le flotte di elicotteri serbi e dei vicini paesi europei che annoverano l’Hip (nome in codice NATO che rappresenta la famiglia dei Mi-8/17) tra le proprie forze armate.
    Igor Chechikov, vice amministratore delegato per il servizio post-vendita di Russian Helicopters, ha dichiarato agli organi di stampa locali che: – “La nostra priorità è lo sviluppo attivo di programmi che forniscano il servizio post-vendita per gli elicotteri di fabbricazione russa civili e militari utilizzati in tutto il mondo”.

    Secondo Chechikov, infatti, in Serbia e in altri paesi europei sono presenti numerosi elicotteri Mi-8/17 che richiedono interventi di riparazione e di aggiornamento; in tal senso delocalizzare un ennesimo centro MRO in Serbia (dopo quelli recentemente avviati e certificati da Russian Helicopters in America Latina, Africa e nell’Asia Pacifica) potrebbe costituire un ulteriore fattore di incremento delle vendite degli Hip che attualmente costituiscono per la loro innegabile elevata affidabilità, robustezza e facilità di riparazione un best seller di fama mondiale.
    Dieci Ilyushin Il-76 ad una nazione asiatica
    Il primo vice direttore di Ilyushin Aviation Complex Yury Yudin ha svelato ai media nazionali che la sua società ha consegnato otto aerei da trasporto Ilyushin Il-76 ad un paese asiatico.
    Per via di accordi formali bilaterali siglati lo scorso anno il nome del paese non è stato rivelato, tuttavia Yudin ha aggiunto che l’ordine in questione riguarda un totale di dieci Il-76 e che le consegne degli ultimi due esemplari avverranno entro la fine dell’anno in corso.
    Lo stesso cliente, ha concluso Yudin nel suo intervento, starebbe negoziando un ulteriore ordine per cinque esemplari dello stesso aereo.
    Riteniamo altamente probabile che il contratto citato da Yudin sia stato sottoscritto in occasione del MAKS 2015 e che la nazione sottoscrivente possa essere l’Iran.

    Programma ungherese per il rinnovo della flotta ad ala rotante
    Secondo dichiarazioni fornite dal portavoce del Centro di Analisi del commercio di armi globale (CAWAT – Centre for Analysis of World Arms Trade) l’Ungheria potrebbe manifestare l’urgente fabbisogno per una trentina di elicotteri utility russi.
    Di questo probabile contratto del valore di circa 142 miliardi di fiorini ungheresi (pari a 490 milioni di dollari) potrebbero averne discusso lo scorso mese il primo ministro ungherese Viktor Orban e il presidente russo Vladimir Putin.
    Il portavoce ha sottolineato che il contratto tra i due paesi potrebbe essere firmato nell’immediato, poiché Budapest sta cercando da tempo di rinnovare la sua flotta di elicotteri Mi-8/17 dato che alcuni di essi sono in funzione dal 1969.
    Nel 2014 infatti, come ampiamente riportato da Analisi Difesa, l’Ungheria si dotò di tre Mil Mi-8T revisionati per soddisfare un bisogno transitorio di velivoli ad ala rotante; allora tale soluzione ad interim costituì un rinvio del programma di acquisizione di moderni elicotteri.
    Accordo sulla riduzione dei costi del caccia indo-russo FGFA
    Secondo i media locali di Mosca e New Delhi, Russia e India hanno deciso di ridurre del 40% il costo del progetto congiunto del caccia di quinta generazione Sukhoi/HAL FGFA.
    La spesa totale stimata del progetto nel 2008 era pari a 11 miliardi di dollari, cifra salita di un ulteriore miliardo negli anni successivi a causa dell’inflazione.
    I recenti negoziati tra i delegati della Sukhoi e quelli della Hindustan Aeronautics Ltd. hanno raggiunto un reciproco accordo sul taglio dei costi del progetto che si sono così abbassati a 8 miliardi di dollari in un arco di tempo programmato pari a sette anni: i due paesi investiranno così per il caccia FGFA 1 miliardo di dollari per il primo anno di ricerca e sviluppo, e mezzo miliardo di dollari nel corso dei successivi sei anni.
    Secondo il ministro della Difesa indiana Manohar Parrikar, il contratto deve essere tuttavia ancora esaminato e approvato dal comitato interno di gestione delle spese.

    Ricordiamo che il Fifth Generation Fighter Aircraft (FGFA) è un caccia multiruolo di quinta generazione sviluppato congiuntamente dalla Federazione Russa e dall’India il cui accordo fu firmato il 18 ottobre 2007. Si tratta di un progetto specifico per la Forza Aerea indiana derivato dal Sukhoi T-50 e differisce da quest’ultimo principalmente per l’adozione di un abitacolo a due posti (seguendo molto similmente la filosofia del Su-30MKI indiano rispetto al suo derivato Su-30) e dall’adozione di armamento indiano. Buona parte dei rimanenti sistemi adottati saranno caratterizzati invece da un elevato livello di comunanza con quelli adottati dal caccia russo.
    L’India prevede di realizzare 127 nuovi caccia presso lo stabilimento HAL con sede a Nashik.

    Concluse le consegne dei 151 Mil Mi-17V-5 all’India
    Sono state ultimate le consegne dei 151 elicotteri Mil Mi-17V-5 all’India da parte di Russian Helicopters.
    Ricordiamo infatti che nel 2008 l’Aeronautica indiana acquistò 80 Mi-17V-5 per un valore complessivo di 1,34 miliari di dollari a cui fece seguito nel dicembre del 2012 un ulteriore ordine per 71 Mi-17V-5 del valore di 1,53 miliardi di dollari.
    Benché annunciato lo scorso luglio un preliminare di compravendita per ulteriori 48 elicotteri e successivamente autorizzato dal Consiglio di acquisizione del Ministero della Difesa indiano (DAC), il contratto alla data odierna non è stato ufficialmente siglato, tuttavia secondo gli analisti militari locali è solo questione di pochi mesi poiché entro la fine dell’anno tale accordo potrebbe andare definitivamente in porto.
    La richiesta in India di mezzi ad ala rotante della classe del Mi-17 come di altri velivoli continua ad essere estremamente sentita dai vertici militari locali. Il problema del rinnovamento di una flotta aerea di proporzioni gigantesche si scontra non solo con i normali problemi di bilancio economico ma anche con una capacità produttiva autoctona ancora non all’altezza delle aspettative.

    Algeria: ordine definitivo dall’opzione per altri 8 Mi-26T2
    Si concluderanno molto probabilmente entro la fine dell’anno in corso le consegne dei sei elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26T2 ordinati dall’Algeria nel giugno del 2013 poiché i primi due Mi-26T2 sono stati consegnati a giugno dello scorso anno, mentre altri due esemplari sono giunti presso la base aerea di Biskra lo scorso mese.
    È interessante notare tuttavia che tale contratto comprendeva un’opzione per ulteriori 8 elicotteri dello stesso tipo e che, secondo quanto dichiarato dalla società Rostvertol, questo secondo ordine sarà portato a termine poiché Algeri lo ha convertito da tempo in ordine definitivo e, sempre secondo Rostvertol, le consegne di questa seconda tranche inizieranno a partire dal 2017, ovvero quando il primo ordine per sei esemplari sarà giunto a compimento.
    I due accordi prevedono comunque, oltre alla consegna degli elicotteri, anche l’addestramento specifico dei piloti e dei tecnici algerini.
    Sempre più variegata e marcatamente russa la flotta ad ala rotante dell’Algerian Air Force che annovera oltre ai Mi-26 di cui sopra anche 30 Mil Mi-24, 101 esemplari della famiglia dei Mil Mi-8/17/171, 42 elicotteri d’attacco Mil Mi-28 recentemente ordinati, 3 Ka-32 e, secondo alcuni analisti, volerebbero ancora 28 vecchi esemplari di Mil Mi-2, alcuni esemplari di Mil Mi-6 (che probabilmente saranno radiati col completamento delle consegne dei Mi-26) e qualche Mil Mi-4.

    Svelato il nuovo Sukhoi Su-30SME
    In occasione del salone aerospaziale Singapore Air Show, la società russa United Aircraft Corporation ha svelato la nuova versione da esportazione del caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM.
    Denominata Su-30SME, questa variante secondo le dichiarazioni del costruttore “condivide molti dei sistemi presenti sulla versione SM”, tuttavia non sono stati svelati ulteriori dettagli sulle caratteristiche che lo distinguono dal velivolo oggi in servizio con le aviazioni militari russe e kazakhe.
    Secondo gli analisti occidentali, questa versione potrebbe costituire un’alternativa meno costosa e meno dotata della versione principale da cui deriva (e dunque con sistemi d’arma e radar declassati); scelta che potrebbe rivelarsi doppiamente ottimale non solo per paesi con budget destinati alla difesa più limitati, ma anche per quelle nazioni alle quali Mosca non desidera vendere prodotti tecnologici di punta.
    Argomenti: Algeria | FGFA | India | Mil Mi 26 | Mil Mi-17 | Mil Mi-8 | Russia | Russian Helicopters | Su-30 | Sukhoi |





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    News da Mosca - Analisi Difesa
    NEWS DA MOSCA


    di Maurizio Sparacino
    9 aprile 2016, pubblicato in Analisi Industria

    Russian Helicopters svela il drone convertiplano
    La russa VR-Technologies (una consociata di Russian Helicopters) ha completato lo scorso mese il primo test di volo per un modello di drone convertiplano il cui progetto era stato svelato lo scorso agosto durante il salone aerospaziale MAKS 2015.
    Alexander Okhonko CEO di VR-Technologies ha dichiarato con soddisfazione: “Lo sviluppo di questo speciale velivolo è iniziato lo scorso anno. Da allora abbiamo raggiunto risultati incoraggianti e pertanto abbiamo già avviato la successiva fase delle prove di volo”.

    Benché l’obiettivo principale del progetto fosse la realizzazione di un banco di prova volante al fine di determinare l’efficienza di progettazione dell’innovativo layout e la ricerca di soluzioni innovative da applicare a futuri progetti, il convertiplano non pilotato avrebbe attirato l’attenzione di potenziali clienti quali agenzie governative, compagnie petrolifere e del gas per compiti di monitoraggio e controllo ambientale in aree particolarmente ostiche per il sorvolo di mezzi volanti convenzionali. Questo velivolo è in grado infatti di effettuare decolli e atterraggi verticali come un elicottero ma a differenza di questo effettuare spostamenti orizzontali di trasporto merci o passeggeri a velocità nettamente superiori agli elicotteri tradizionali.
    Attualmente i test del convertiplano sono eseguiti dalla Russian Helicopters e dalla VR-Technologies presso il nuovissimo Innovation Center di Skolkovo; una giovane società che si occupa di innovazione e sviluppo di tecnologie start-up in ogni ambito (biomedicina, informazioni, nucleare, efficienza energetica, spaziali e delle telecomunicazioni).
    Consegnato in Uganda il Mi-171E VIP
    Il Governo ugandese nell’ambito di un contratto firmato lo scorso anno con la società statale russa Rosoboronexport, ha preso in consegna un elicottero Mil Mi-171E in configurazione trasporto VIP.

    Secondo Russian Helicopters, il velivolo in questione dispone di una cabina di lusso con rivestimenti in pelle e legno pregiato in grado di ospitare fino a 12 passeggeri. All’interno dell’elicottero, oltre ad un notevole miglioramento dell’isolamento del rumore e delle vibrazioni, è stato disposto un guardaroba, un angolo snack bar, una toilette e un vano bagagli.
    Un nuovo sistema di condizionamento dell’aria con maggior efficienza e peso ridotto è stato installato inoltre al fine di garantire una temperatura confortevole sia nella cabina piloti che in quella passeggeri.
    L’elicottero è stato dotato infine di moderni display widescreen, visori NVG per la sicurezza dei voli notturni e un nuovo sistema di avviso di prossimità al terreno (TAWS).
    Secondo i media locali il governo ugandese avrebbe stanziato una cifra pari a 3,7 milioni di dollari per l’acquisto di questo nuovo elicottero presidenziale.

    Assemblata la prima fusoliera dell’An-132
    Si fanno sempre più intensi i rapporti tra l’Arabia Saudita e il bureau ucraino di progettazione aeronautica Antonov; dopo il recente acquisto di 30 An-178 da destinareall’Aeronautica di Riyaddi cui abbiamo parlato nello scorso febbraio, la società ucraina in un comunicato stampa ha confermato di aver completato il montaggio della prima fusoliera An-132.

    Sono stati avviati recentemente i lavori per l’assemblaggio finale del velivolo che includerà l’unione degli altri componenti strutturali (le ali, la coda, i piloni e le gondole) alla fusoliera principale.
    Il velivolo, che deve essere utilizzato come dimostratore, dovrebbe essere completato entro la fine del 2016 dopo l’installazione dell’avionica e dei sistemi di volo rimanenti. Successivamente, in base agli accordi siglati lo scorso anno, sarà la saudita Taqnia Aeronautics ad occuparsi della realizzazione degli An-132 come parte dei requisiti di compensazione del programma di acquisizione di sei velivoli.

    La Royal Saudi Air Force ha deciso infatti di utilizzarne 4 per le operazioni SAR e 2 per la guerra elettronica.
    L’An-132, una versione totalmente rinnovata dell’An-32 “Cline”, è dotata di un’abbondante componentistica occidentale tra cui motori PW150A turbo-prop della canadese Pratt & Whitney Canada, avionica Honeywell, APU Hamilton Sundstrand e sistemi vari Liebherr.
    Secondo l’accordo in questione la produzione degli An-132 inizierà tra il 2017 e il 2018 e nel contempo, la stessa Taqnia Aeronautics si occuperà del supporto dei nuovi An-178 sauditi così come degli An-148.

    Nuovo ordine di Mi-171Sh per il Bangladesh
    Dopo aver ultimato lo scorso anno le consegne di cinque elicotteri Mi-171Sh ordinati nel 2014 dal Bangladesh, Mosca avrebbe stipulato un nuovo contratto per un ulteriore lotto di sette Mi-171Sh da consegnare allo stato asiatico.

    Alexander Shcherbinin Deputy, CEO di Russian Helicopters, ha dichiarato all’agenzia RIA Novosti che gli esemplari in questione sono al momento in via di realizzazione presso lo stabilimento Ulan-Ude Aviation Plant e che le consegne saranno ultimate entro la fine dell’anno in corso.
    Il Mi-171Sh è un derivato da esportazione del Mi-171; è alimentato da due motori turboalbero Klimov TV3-117VM ed è utilizzato per il trasporto merci e per il trasporto aereo delle forze d’assalto; una volta convertito per tale compito può trasportare fino ad un massimo di 32 soldati completamente equipaggiati per un carico massimo di 4000 kg. L’elicottero può essere configurato per eseguire fuoco di supporto alle truppe, scorta delle colonne militari, operazioni MedEvac e per le operazioni generiche in tutte le condizioni climatiche “hot and high”. Attualmente sono due gli stabilimenti Russian Helicopters addetti alla produzione del Mi-171Sh: Kazan Helicopters e Ulan Ude Aviation Plant.
    SR-10: il primo addestratore leggero privato russo
    Per la prima volta nella storia dell’aviazione russa un ufficio di progettazione aeronautica privato ha creato un addestratore che potrebbe competere con velivoli della stessa classe realizzati dalle controparti statali.

    L’addestratore leggero monomotore subsonico SR-10, secondo le dichiarazioni rese da Maxim Mironov direttore dell’ufficio KB-SAT (Sovremyenne Aviatsyonne Technologiy – Tecnologie Moderne per l’Aviazione), potrebbe entrare in produzione già dal 2017.
    Totalmente realizzato con componenti nazionali, l’SR-10 è dotato di una particolare configurazione alare a freccia inversa e si propone di inserirsi nella fascia intermedia tra gli addestratori basici a elica Yak-152 e gli avanzati Yak-130.

    Secondo Mironov, l’SR-10 sarebbe l’aereo ideale per sostituire i vecchi addestratori a getto L-29 Delfin nonché un aereo particolarmente vocato all’acrobazia aerea poiché l’elevato uso di materiali compositi avrebbe portato ad un alleggerimento del peso complessivo del velivolo che, combinata ad una linea aerodinamica particolarmente pulita, gli conferisce una manovrabilità paragonabile a quella dei moderni caccia di 4^ generazione: l’SR-10 sarebbe in grado di eseguire tutte le acrobazie aeree con un sovraccarico G compreso tra 8 e -6.
    Gli sviluppatori si aspettano che la Difesa russa possa adottare per la prima volta nella storia un velivolo sviluppato da un ufficio di progettazione privato realizzato senza il coinvolgimento di fondi pubblici.
    E proprio il Ministero della Difesa è in attesa della fine dei test in volo e, in caso di successo, sarebbe interessato all’acquisto dei primi quattro esemplari. Mironov avrebbe stimato nelle esigenze della Difesa russa un requisito per 100 SR-10 nei prossimi quattro anni. L’SR-10 avrebbe destato persino l’interesse di un certo numero di paesi stranieri che attualmente utilizza i vetusti L-39; in questo caso l’economia di costi e di esercizio del nuovo velivolo porterebbe il potenziale di esportazione dell’addestratore ad ala a freccia a circa 200 macchine.

    Due piattaforme Beriev A-50 Phalcon per l’India
    Il governo indiano ha approvato il bilancio per l’acquisto di due ulteriori sistemi radar aviotrasportati (AEW) presso la Israel Aerospace Industries (IAI).

    L’approvazione da parte del Consiglio di acquisizione del Ministero della Difesa indiano (DAC), prevede un budget di circa 1,2 miliardi di dollari per l’acquisto di due aerei da trasporto Ilyushin Il-76 idonei all’installazione del radar israeliano Phalcon.
    Nel 2004 l’India acquistò tre piattaforme modificate di Il-76 che furono successivamente consegnate tra il 2009 e il 2011, fermo restando un’inclusa opzione per ulteriori velivoli.
    Secondo fonti militari locali New Dehli sarebbe intenzionata ad acquistare altri Il-76 presso l’uzbeka Tashkent Mechanical Plant (ex TAPO nonché denominata anche VP Chkalov). Queste cellule saranno successivamente modificate dalla società russa Beriev sita a Taganrog (azienda da sempre incaricata della realizzazione degli aerei AWACS Il-78) e dalla israeliana IAI Elta che installerà il sistema radar Phalcon. Questi ulteriori due velivoli che includeranno sensori aggiornati saranno comunque in grado di operare con i tre Beriev A-50 Phalcon attualmente in servizio con l’Indian Air Force.

 

 
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