Nel Ncd stravince la linea dell'orgoglio. In arrivo undici nuovi senatori
Retromarcia della minoranza interna che si allinea ad Alfano. Intanto aumenterà il gruppo al Senato e adesso l'ambizione cresce
Una retromarcia così non si era mai vista. Chi pareva dissentire come De Girolamo, Saltamartini alla fine si è allineato e coperto dietro Alfano che ha preso tutte le distanze necessarie dalle sirene di Forza Italia e dall’ultimo canto berlusconiano. Basta insulti, è la promessa di Silvio. Ma chissà se i tanti falchi saranno d’accordo.
La minoranza del Ncd viene così disintegrata all’Assemblea nazionale che sancisce una linea autonoma e orgogliosa: “Tra mille giorni, quando il governo avrà fatto le riforme e teminato il suo compito, solo allora si riparlerà di alleanze”. Altro che costituente del centrodestra, altro che ammucchiate con Lega e Fratelli D’italia. Non se ne parla proprio.
Il Nuovo centrodestra vuole essere il partito popolare europeo in Italia, rappresentare il riformismo dei moderati e nulla vuole avere a che fare con il razzismo leghista e col lepenismo della destra. Il vecchio pdl va dunque rottamato.
Che l’aria fosse cambiata s’era capito già ieri, quando la strada si era spianata per Gaetano Quagliariello e la sua elezione quasi plebiscitaria a coordinatore nazionale. Dopo una settimana di tensioni, di divisioni enfatizzate ad arte dai media, modello “scissione dell’atomo”, Alfano, Lorenzin, Quagliariello, Sacconi, Cicchitto e compagnia hanno dato una bella sterzata. E gli altri – quelli che parevano contrari- hanno abbracciato la svolta alfaniana, con qualcuno che ha cercato di giustificare le proprie giravolte allineandosi proprio all’ultimo istante, mentre la Lorenzin bacchettava i dissidenti senza, pietà galvanizzando la platea.
Ma il vero colpo di scena é l’allargamento al Senato del gruppo Ncd, da 34 senatori che abbandonarono Berlusconi stanno per diventare 45, aggregando pezzi di Scelta civica e Udc e popolari per l’Italia. Se così sarà, il gruppo diverrà più folto di quello del Movimento Cinque Stelle. La minoranza interna resta con un senatore e 4 deputati.
Spazi politici per chi pensa a riunificarsi a Forza Italia ora dunque non ce ne sono. Mille giorni non saranno mille, ma il primo obiettivo è fare le riforme con Renzi pungolandolo ed evitando di stargli a ruota, oscurati dalla sua invadenza mediatica. I gregari Ncd all’ assemblea hanno quindi deciso di vendere più cara la pelle e di emergere per far pesare il loro ruolo nel governo. Molti interventi in assemblea hanno infatti chiesto ad Alfano di assumere il ruolo di pungolatore del Renzi, di non citare solo l’apostolo Matteo del Vangelo e “la stretta via”. Perchè il partito è più preoccupato dal Matteo di oggi, che rende stretta la via ai suoi alleati oscurandoli. Ma è tempo di combattere, famiglia e fisco, lavoro per i giovani. Come ha gridato la Lorenzin, “la gente vuole risposte ai suoi bisogni, altro che le sceneggiate sulle alleanze. Serve un partito con la schiena dritta, che rottami puntando al merito e dia spazio ai giovani senza scheletri nell’armadio. Poi le alleanze verranno da sole”.
Nel Ncd stravince la linea dell'orgoglio