MACELLERIA CONTABILE
di Tito Boeri e Massimo Bordignon 01.06.2010
Da ieri è finalmente disponibile il testo della manovra. Abbiamo così scoperto che un provvedimento presentato come quasi interamente di riduzioni alle spese è composto in realtà al 40 per cento di maggiori entrate, che molti tagli sono di carta, di dubbia praticabilità. Serve più che altro a dare un segnale ai mercati. Non è detto che sia credibile perché rinvia ai posteri gli aggiustamenti strutturali di spesa ed entrate. Ben poco rimarrà in vigore dopo il 2012. E chi paga davvero sono, una volta di più, i giovani.
Da più di una settimana i giornali commentano la manovra economica del governo per i prossimi due anni e mezzo, definita spesso come “di lacrime e sangue”. Si è perfino parlato di una manovra così dura da richiedere un gioco delle parti nell'esecutivo, con il ministro del Tesoro che interpreta il poliziotto cattivo e il presidente del Consiglio quello buono. Ma fino a ieri non c’era un testo con la definizione precisa degli interventi. Il governo stesso ha poi contribuito alla confusione, tant’è che diverse misure annunciate durante la conferenza stampa di presentazione della manovra – dalla soppressione di nove province ai tagli alla cultura, al blocco degli stipendi pubblici ai livelli del 2009 – sono state poi cancellate dal decreto presentato al Senato. Insomma, sin qui si è discusso sostanzialmente al buio. E al buio si lavora molto con la fantasia.
I VERI NUMERI DELLA MANOVRA
Un po’ di luce arriva finalmente dalla Relazione tecnica che accompagna il testo del provvedimento. La tabella che segue ne riassume i numeri principali. Tre elementi emergono con chiarezza.
1. Non è affatto una manovra incentrata solo sui tagli alla spesa; al contrario ben il 40 per cento della manovra a regime (nel 2012) è composto da maggiori entrate.
2. L’incremento delle entrate è dovuto in gran parte ai nuovi provvedimenti anti-evasione, da cui il governo si aspetta di ottenere fino a 8 miliardi di euro, in aggiunta a quanto già stimato nella Relazione previsionale e programmatica.
3. Per più del 70 per cento, i tagli sono rappresentati da riduzioni lineari nelle spese dei ministeri o da semplici riduzioni dei trasferimenti agli enti locali, senza che siano state varate misure strutturali di contenimento delle spese; l’esperienza passata ci insegna che questi sono spesso tagli di carta.
...
In sintesi, si tratta di una manovra visibilmente improvvisata, che bada a esibire grandi numeri per offrire un quadro macro rassicurante. Le “lacrime e sangue” sono per pochi, i soliti. Chi paga davvero sono i giovani, colpiti dal taglio dei contratti a tempo determinato e dal blocco delle assunzioni e delle carriere nel pubblico impiego (che penalizza soprattutto chi è entrato con salari molti bassi contando sugli scatti di anzianità) oltre che dall’ennesimo rinvio della riforma degli ammortizzatori sociali. Non una, ma due mani, vengono messe nella tasche dei giovani.
Lavoce.info - ARTICOLI - MACELLERIA CONTABILE